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La partita dei big data

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Sullo sfondo della sentenza della Corte Euopea di Giustizia su facebook e la privacy per capire qual è l’ordine di grandezza che è in gioco in questa partita tra l’Europa e gli Stati Uniti diamo i numeri:
“nel 2016, l’anno prossimo, il 36% di tutti i dati saranno archiviati sulle nuvole informatiche. Gli osservatori di cose tecnologiche stimano che 340 milioni di persone avranno spostato i propri dati sul cloud” (1)
“Secondo un’analisi del centro di ricerca americano Brookings Institution, nel 2012 gli USA hanno esportato servizi digitali per 384 miliardi di dollari e ne hanno importato per 234 miliardi, mentre l’export europeo in questo campo è valutato in 465 miliardi e l’import in 297 miliardi” (2)
Ma questi sono solo la punta dell’iceberg dei guadagni perchè in rete i veri soldi sono i dati stessi.
Infatti “Quando navighiamo o utilizziamo i servizi dei social network accediamo a servizi gratuiti. In cambio accettiamo di essere osservati” (1)
Perchè tramite internet noi abbiamo servizi di pubblica utilità e sempre più “Le smart city di nuova generazione…forniscono nuove risposte a nuove domande: di assistenza, sicurezza, bellezza, qualità, felicità, innovazione, partecipazione e democrazia” (3)
Su questi programmi di umanizzare le città (traduzione maccheronica di smart city) ci sono fondi europei per esempio per “promuovere l’autoproduzione di energia rinnovabile per condividerla con il quartiere realizzando comunità energetiche” (3)
Questo perciò è uno dei temi, come abbiamo già fatto nei forum passati, che tratteremo nel Forum Corviale 2015.
Progetti concreti per umanizzare il quadrante aumentando l’occupazione tramite la condivisione di risorse autoprodotte dall’energia al ciclo dei rifiuti. Utilizzo dei prodotti di scarto dei lavori del Palazzone come materiale di base per la produzione tramite stampanti 3D dei pezzi di ricambio del Palazzo e del Quadrante. Mercato di prossimità dei prodotti degli orti urbani. Tutte queste iniziative saranno possibili tramite la condivisione dei dati degli abitanti, delle loro necessità e dei loro surplus. Se sarà necessario scambieremo i nostri dati al nostro interno ed anche all’esterno per generare condivisione e aumentare le chances. Perciò è importante non cercare di far “entrare a martellate in schemi giuridici nazionali figli del secolo scorso” (4) le enormi possibilità di utilizzo dei dati facendo “diventare sempre più difficile sviluppare start up per servizi innovativi sul web” (5).

(1) Luca Tremolada “I big data valgono l’8% del Pil europeo” Il sole 24 ore del 7/10/15

(2) Pietro Saccò “Tutti in cerca di rimedi per non fermare un mercato da centinaia di miliardi” Avvenire del 7/10/15

(3) Paola Pierotti “L’evoluzione sociale delle smart city” Il sole 24 ore dell’8/10/15

(4) Massimo Russo “Che errore la sentenza UE sulla privacy” La stampa del 7/10/15

(5) Giuseppe Marino “La UE per tutelare la privacy rischia di paralizzare il web” Il giornale del 7/10/15

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