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Il ricco, il povero e il maggiordomo

Una notizia: Aldo, Giovanni e Giacomo fanno (ancora) ridere

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di Aldo BaglioGiovanni StortiGiacomo Poretti. Con Aldo BaglioGiovanni StortiGiacomo PorettiGiuliana LojodiceGuadalupe Lancho Italia 2014

Giovanni (Storti), autista e maggiordomo, investe con l’auto il venditore ambulante Aldo (Baglio), mentre accompagnava il suo padrone, il ricco finanziere Giacomo (Poretti) . Nella villa di quest’ultimo gli offrono un risarcimento di 900 euro. Aldo, che sogna di comprarsi un pulmino, accetta volentieri. Il giorno dopo, però, gli chiariscono che dovrà fare dei lavoretti in villa prima di avere i soldi e lui si dà da fare in giardino, mentre Giacomo va nel proprio lussuoso ufficio e Giovanni affronta l’ennesima discussione con Dolores (Lancho), la cameriera sudamericana con la quale ha una relazione e che è vuole essere sposata al più presto. Gli affari di Giacomo, che aveva investito tutto nel Burgundi (immaginario paese africano), vanno, per effetto di un colpo di stato, a rotoli e la mattina dopo, dopo aver salutato la moglie Camilla (Sara D’Amario) ed il figlio Giangiacomo (Alessandro Bendinelli), in partenza per la villa del nonno materno, comunica ad Aldo e a Giovanni (che aveva trovato il coraggio di chiedere la liquidazione per sposarsi) di essere rovinato. Ancora ottimista, il finanziere va dalla sua amica Assia (Francesca Neri), manager bancaria che gli conferma la bancarotta, lasciandogli solo la possibilità di un finanziamento previe garanzie di uomini d’affari solvibili. Aldo, che – come gli rimprovera la mamma Calzedonia (Lojodice), dalla quale ancora vive – è un bonaccione, li ospita nella casa materna. Qui Giovanni continua a fare i servizi domestici, Giacomo telefona inutilmente ai suoi vecchi amici e Aldo (che anni prima era stato abbandonato sull’altare dal suo grande amore e da allora ha paura delle donne) dribla le pesanti avances di una fioraia (Valentina Baldi), di una meccanica (Chiara Sani) e di una stiratrice (Rosalia Porcaro). Quando tutto sembra perduto e Camilla minaccia la separazione, Giacomo ha un’idea: presenterà Aldo, debitamente travestito ed istruito, come un ricco investitore turco. Il trucco sembra funzionare ma Assia cerca di sedurlo e …

Aldo, Giovanni e Giacomo escono di nuovo al cinema dopo il successo del 2010 de La banda dei Babbi Natale (Ammutta muddica del 2013 era una ripresa del loro lavoro teatrale) e centrano di nuovo il bersaglio: hanno sostituito alla co-regia Massimo Venier con il loro sceneggiatore di fiducia Morgan Bertacca e continuano ad usare attori di buon livello in ruoli minori – c’è anche Massimo Popolizio nel ruolo di un prete iracondo – con ottimi risultati (la Lojodice, in particolare, che dopo Una piccola impresa meridionale si è scoperta una divertentissima vena comico-dialettale). Quello che, però, funziona davvero è la loro clownerie, che fa di ogni trama, ancorché ben congegnata, un pretesto per gag e tormentoni che rimandano ai loro tic, alle loro maschere e alla natura, sfondo di ogni comicità circense, di bambini che litigano, si fanno dispetti anche tremendi ma poi si cercano per giocare insieme.

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