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Il nuovo volto di Causi alla guida del bilancio in Campidoglio

Per lavoro seguo i rapporti istituzionali per conto dell’ AGCI Lazio (associazione generale cooperative italiane), li seguo dall’1986 e quindi anche quelli con il Campidoglio che, all’epoca, era il Comune di Roma, non ancora Roma Capitale, ancora per tutti bruco e non ancora farfalla.

Come è facile immaginare se ne vedevano di tutti i colori. Noi, le così dette parti sociali, eravamo invitati a consumare il così detto “rito della concertazione” che in genere consisteva in riunioni organizzate per comunicarci delle decisioni prese, la parte importante della concertazione era quella occulta, che avveniva prima della riunione convocata. Pochi eletti, più o meno sempre gli stessi, venivano incontrati riservatamente per pesare le questioni e definire le decisioni affinché non ci fossero eccessive lesioni di interessi o si palessassero in qualche rara occasione opportunità di protagonismo. Definito il pacchetto, tutto veniva sommariamente esposto dal dirigente di turno, qualche volta dall’Assessore, se era sufficietemente competente, quasi mai dal Sindaco.
Se le decisioni erano particolarmente complesse, si presentavano sintesi, senza allegati tecnici e mai documenti inviati prima per poter essere studiati.
Questo era il metodo.
Personalmente non ho mai fatto parte degli eletti della Pre Consultazione ma, ho avuto il privilegio di raccogliere confidenze in merito.
Le occasioni delle concertazione erano comunque occasioni preziose non tanto per il merito ma, per incontrare Assessori, Consiglieri, rappresentanti politici e sopratutto Dirigenti. Quasi tutti avevano qualcosa da chiedere, quasi tutti, in modo diverso dipendevano dalla macchina amministrativa del Campidoglio.
Con le Consigliature Rutelli, Veltroni, le concertazionei aumentarono di numero e oggettivamente di qualità. Si iniziò a prendere appunti durante le riunioni, si presentarono punti di vista, ma quasi mai i temi concludevano il vaglio con una decisione condivisa, anche se semplicemente maggioritaria. C’era sempre qualcosa che urgeva, un tempo costretto che impediva dopo le dichiarazioni e l’inizio dell’analisi una decisione responsabile. La decisione veniva presa da altre parti (privilegio difeso dalla P.A.) oppure non se ne sapeva più nulla entrando a far parte dei”meriti scomparsi”.
In queste occasioni ho conosciuto l’on. Causi, uomo colto e preparato, cortese e paziente con noi, inclito pubblico, che nella sua responsabilità cercava di spiegarci i meandri inspiegabili del bilancio comunale. L’impressione che ebbi dell’ uomo fu di un robusto e addottorato riformista che metteva tutta la sua passione e intelligenza a contrastare una macchina infernale fatta per bruciare ricchezza non per amministrarla. Lo fissavo intensamente durante le sue spiegazioni, spesso sottilmente ironiche con uno stile english, e mi chiedevo cosa avrei io fatto al suo posto.
Sentivo che si batteva e questo era per me un titolo d’onore al di là del risultato. Rappresentava comunque una qualità professionale ed umana infinitamente superiore alla media del persanale politico e amministrativo presente in Campidoglio.
Aderii con slancio ad alcune sue proposte e per quel che potevo fui una “parte sociale” leale e costruttiva.
Potete immaginare la delusione quando nel post Veltroni, furono presentate analisi e dati sullo stato di fatto dei conti comunali non da parte di un soggetto di parte, la nuova Amministrazione Alemanno , che avremmo imparato a conoscere negli anni successivi, ma da parte della Magistratura Contabile e della Ragioneria Generale dello Stato.
Così come riportato da Carteinregola i conti erano macroscopicamente fuori controllo.
Mai se ne parlò in tante riunioni, mai fu inviato un allert sulle condizioni del disastro; difficoltà tante ma, un naufragio è un altra cosa.
Credo proprio che i cittadini debbano riprendersi la Cosa Pubblica e con questo credo che si debbano anche confrontare con le proprie responsabilità. Le istituzioni non sono dei partiti. Occorre una discontinuità totale. Nuovi visi e nuove competenze devono trovare spazio e attenzione. Il cambiamento non può aspettare.

Eugenio De Crescenzo

Eugenio De Crescenzo




APPasseggio: Caravaggio e il quartiere INA tra i nuovi appuntamenti

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Ecco il programma per il fine settimana:

Sabato 14 marzo 2014, dalle 10,00 alle 13,00
Caravaggio e la Roma del suo tempo: passeggiando tra vicoli e tele
Accompagna: Chiara Morabito

Nei decenni a cavallo fra la fine del ‘500 e l’inizio del ‘600 Roma vide realizzarsi le radicali trasformazioni urbanistiche e innovazioni artistiche che i pontefici dell’epoca (Sisto V Peretti primo fra tutti, e poi Paolo V Borghese) le vollero imprimere, con lo scopo tutto controriformistico di restituire alla città il ruolo di capitale del cattolicesimo, mentre in Europa imperversava ancora la “tempesta” della Riforma luterana. Decine di artisti si riversarono nella Città Eterna, pronti a mettere scalpelli, progetti e pennelli al servizio dei potenti mecenati dell’epoca. E Caravaggio, che a Roma soggiornò fra il 1593 circa e il 1606, fu tra questi: proprio durante gli anni romani della sua breve vita (nacque a Milano nel 1571 e morì a Porto Ercole nel 1610) il geniale pittore realizzò alcune fra le sue opere più alte, godendo della protezione dei potenti ma al tempo stesso sovvertendo i canoni artistici dettati dalla Controriforma e dando vita a una nuova forma di realismo in pittura. Passeggiando per i vicoli degli attuali rioni Parione, Eustachio e Campo Marzio, dove Caravaggio si muoveva e viveva conducendo un’esistenza difficile e tormentata, ammireremo le famosissime opere che egli dipinse per le chiese di Santa Maria del Popolo, Sant’Agostino e San Luigi dei Francesi, ripercorreremo vari episodi della sua intensa vita e, parallelamente, ricostruiremo l’atmosfera della Roma della prima età barocca, una Roma popolare e aristocratica al tempo stesso, vivace e violenta, chiedendoci di volta in volta: Caravaggio avrà visto le stesse grandi piazze, le stesse lunghe strade, gli stessi stretti vicoli che vediamo noi oggi?! La risposta passeggiando!…

Punto di partenza: Piazza del Popolo (di fronte alla chiesa di S. Maria del Popolo)
Coordinate: 41.911427, 12.476058
Punto d’arrivo: Ponte Sant’Angelo
Lunghezza: circa 3 km
Info: 339-3585839
Max 20 persone
Costo: offerta libera

CEDOLA DI PRENOTAZIONE: http://www.appasseggio.it/index.php?it/134/modulo-online-per-la-prenotazione-della-passeggiata-roma-al-tempo-di-caravaggio

Sabato 14 marzo 2014, dalle 15,00 alle 16,45
Il quartiere INA Casa al Tiburtino
Accompagna: Emiliana Camarda

Il quartiere si trova nella zona est della capitale al Km 7 dell’omonima via che collega Roma e Tivoli, oggi importante polo industriale. Il quartiere venne progettato nel 1949, anno in cui nacque ufficialmente il programma edilizio dell’Ina Casa, ovvero il piano statale per realizzare edilizia residenziale pubblica su tutto il territorio nazionale alla fine della seconda guerra mondiale con fondi gestiti da un’apposita organizzazione presso l’Istituto Nazionale delle Assicurazioni. L’intervento gestito dall’Ina Casa voleva favorire il rilancio dell’edilizia e dell’occupazione e la costruzione di alloggi per famiglie a basso reddito. Durante la passeggiata avremo modo di osservarele realizzazioni degli architetti Quaroni, Fiorentino e Busiri Vici. Pasolini descrive così la nascita del quartiere progettato come risposta urbanisticamente forte al degrado edilizio delle vicine borgate: “ecco che un giorno cominciarono a impiastrare di palazzi tutto lì intorno, sulla Tiburtina, poco più su del Forte: era un’impresa dell’Ina Case, e le case cominciarono a spuntare sui prati. […] la gente cominciava a chiamare quei caseggiati Alice nel Paese delle Meraviglie, Villaggio Fatato, o Gerusalemme: tutti quelli che abitavano nelle borgate e nei paraggi, cominciarono a pensare: ‘Aaaah, finalmente anche a me danno un harem!'”.

Punto di partenza e di arrivo: Uscita Metro B Pietralata, lato via di Pietralata
Coordinate: 41.914065, 12.555561
Lunghezza: circa 2 km
Info: 339-3585839
Max 25 partecipanti
Costo: offerta libera

CEDOLA DI PRENOTAZIONE: http://www.appasseggio.it/index.php?it/184/modulo-online-per-la-prenotazione-della-passeggiata-ina-casa

Domenica 15 marzo 2015, dalle 10,00 alle 12,30
Roma città aperta 1943-1944
Nove mesi di occupazione nazista: il quartiere Ludovisi
Accompagna: Stefania Ficacci

Gli edifici in stile liberty di inizio XX secolo situati nel rione Ludovisi fra via Veneto e le strade limitrofe, che furono poi negli anni ’60 i luoghi della “Dolce vita” e dei paparazzi, negli anni dell’occupazione tedesca (ottobre 1943-giugno 1944) furono i quartier generali del potere fascista e nazista – alloggi delle truppe, uffici, rimesse, magazzini, centri di controllo, prigioni – ma anche luoghi di ritrovo clandestini di partigiani e collaboratori della Resistenza. Andando alla ricerca di palazzi, targhe, sculture, la passeggiata si snoda dunque fra Via Veneto e le strade limitrofe (via Emilia-Romagna, via Lucullo, via Ludovisi, via Bissolati), per guardare, con gli occhi della consapevolezza storica, quelli che oggi sono luoghi di svago e benessere, ma che ieri furono i centri di eventi storici fra i più tragici della nostra storia.Lasciato il rione Ludovisi, scendendo lungo via Veneto verso piazza Barberini e via del Tritone, riportando alla memoria i ricoveri antiaerei pubblici attrezzati sotto al traforo omonimo, sotto il quale la popolazione civile inerme trovava alloggio durante i bombardamenti, si procede poi verso via Rasella, luogo dell’azione partigiana che scatenò la ben nota rappresaglia nazista.

Punto di partenza: Via Veneto lato Porta Pinciana, accanto all’Harris Bar
Coordinate: 41.909297, 12.488266
Punto di arrivo: Via Quattro Fontane di fronte a Palazzo Barberini
Lunghezza totale: 2,5 km
Info: 339-3585839
Max 25 partecipanti

CEDOLA DI PRENOTAZIONE: http://www.appasseggio.it/index.php?it/136/modulo-online-per-la-prenotazione-della-passeggiata-nove-mesi-di-occupazione-nazista

Domenica 15 marzo 2015, dalle 10,00 alle 12,30
Appia In Bici! Dalla Regina Viarum al Parco dell’Appia Antica
A cura dell’Associazione culturale Festina Lente nell’ambito dell’iniziativa “Ecologicamente: passeggiate, pedalate e wolkshops ecologici” nel Municipio Roma VIII.

Tra mausolei e catacombe, piccole e grandi ville suburbane, la Regina Viarum offre uno spaccato della vita della città fuori le mura. Dall’Appia di ieri a quella di oggi, continua l’impegno di cittadini e istituzioni per tutelare da abusivismo e speculazioni quest’angolo affascinante della città. Percorreremo la via Appia Antica dalla Villa dei Quintili fino al sepolcro di Cecilia Metella, per terminare il nostro tragitto presso l’area archeologica di Capo di Bove. Il percorso è adatto a tutti. Nei tratti in cui la pavimentazione è molto sconnessa procederemo a piedi.

Punto d’incontro: Via Appia Antica 290, all’altezza della Villa dei Quintili
Lunghezza totale: 3,5 km (solo andata)
Info: 3335934734
Max 40 partecipanti

CEDOLA DI REGISTRAZiONE: http://www.appasseggio.it/index.php?it/253/modulo-ecologicamente-15-marzo-2015

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Altre informazioni

Dal 13 marzo al 24 aprile 2015
Mostra: Storie di sarti, nasi lunghi e fantasmi benevoli
Fiabe illustrate da Rosalba Catamo, Orsola Damiani, Marilena Pasini
“L’ago” di Luigi Capuana, “Il compagno di viaggio” di Andersen,
“Desiderio e Vezzosetta” di Madame de Beaumont
a cura di Stefania Fabri e Maurizio Caminito
presso Monteverde Living Lab (via Andrea Busiri Vici 10)

Inaugurazione mostra: venerdì 13 marzo 2015, ore 18,00
Apertura della mostra ogni sabato ore 11-12 e su appuntamento.

Maggiori informazioni sul sito di Monteverde Living Lab al link seguente: http://www.monteverdelivinglab.it/index.php?it/91/archivio-eventi/65/mostra-storie-di-sarti-nasi-lunghi-e-fantasmi-benevoli

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APPASSEGGIO NELLA ROMA ANNI 70
Abbiamo in programma di elaborare una serie di itinerari nella Roma degli Anni Settanta dal centro alle periferie, da proporre a partire dal prossimo autunno.
Vi invitiamo a collaborare con noi.
Inviateci immagini di luoghi ed eventi, storie e ricordi dei locali che frequentavate, delle scuole in cui studiavate, dei negozi in cui vi vestivate, dei luoghi di aggregazione dove vi riunivate e cosi’ via.
Scriveteci ad appasseggioromaanni70@gmail.com, ma ricordate di aggiungere sempre, oltre al commento, la data o il periodo e i luogo, possibilmente l’indirizzo preciso. Potete inviare immagini, MP3, testi, video.
Grazie!

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CORSI E SEMINARI presso la nostra sede a Monteverde Living Lab (MOLL), via Andrea Busiri Vici 10)
Il calendario degli incontri che proponiamo nei prossimi mesi è consultabile al link: http://www.monteverdelivinglab.it/index.php?it/159/corsi-seminari-incontri-professionali

Sempre a MOLL, continuamo poi i gruppi di conversazione in lingua inglese:
http://www.monteverdelivinglab.it/index.php?it/91/archivio-eventi/62/gruppi-di-conversazione-libera-in-inglese-e-francese

e i laboratori di lettura per bambini dai 5 agli 8 anni:
http://www.monteverdelivinglab.it/index.php?it/91/archivio-eventi/64/leggendo-si-diventa-grandi-letture-per-bambini-dai-5-agli-8-anni




News: le notizie dal Municipio Arvalia Portuense

 

arvalia_portuense

Con il nuovo anno è entrato in vigore il nuovo orario degli Uffici anagrafici di Roma Capitale. Questo è un grande passo in avanti verso una città più moderna ed un’Amministrazione sempre più al servizio dei cittadini. Con i nuovi orari si potrà, infatti, chiedere e avere un certificato, una carta d’identità senza dover prendere un giorno di ferie o di permesso.

In particolare nel nostro Municipio XI a partire dal 7 gennaio 2015 gli sportelli anagrafici osservano i seguenti orari:

Sede centrale in via Portuense 579 orario 8.00 – 18.30, con prenotazione “TuPassi“. Per gli sportelli anagrafici, invece, gli orari restano invariati.

Tutte le info sono disponibili sul sito del Municipio

 SENTENZA SU MONTI ORTACCIO

Il 29 dicembre scorso una sentenza del Tar del Lazio ha, finalmente, messo la parola fine all’annosa vicenda della discarica di Monti dell’Ortaccio, respingendo l’impugnazione della Colari, la società di Manlio Cerroni. Questa decisione costituisce un’altra vittoria per tutto il nostro territorio e va ad aggiungersi a quella del 30 settembre 2013, data in cui il sindaco Marino ha sancito la definitiva chiusura della discarica di Malagrotta. La vicenda di Monti dell’Ortaccio nasce nel 2012, con le operazioni di scavo per preparare un sito alternativo a Malagrotta, all’epoca già riempita oltre il limite. Grazie alle segnalazioni e alle denunce dei cittadini e del Municipio, la Polizia di Roma Capitale aveva provveduto al sequestro dell’area, bloccando le operazioni di scavo, risultate poi illecite, e denunciando il tutto alla Magistratura. Nonostante i pareri tecnici contrari del Municipio, dell’Assemblea Capitolina e del Consiglio Regionale del Lazio, a dicembre del 2012, il sito di Monti dell’Ortaccio aveva ottenuto l’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), per la realizzazione di una discarica provvisoria, dall’allora Commissario all’emergenza rifiuti romana, Sottile, autorizzazione poi revocata dalla Regione Lazio. Cerroni ha impugnato la decisione della Regione, presentando un ricorso che, lo scorso 29 dicembre, è stato rigettato dal Tribunale Amministrativo del Lazio. Speriamo che questa sia l’ultima pagina di una storia nata diversi anni fa con l’idea di realizzare una nuova discarica a Monti dell’Ortaccio, una storia che ci ha visto da sempre in prima linea nella battaglia al fianco dei residenti della Valle Galeria, contro questa scellerata ipotesi. La Valle Galeria merita di conoscere ed iniziare a vivere, finalmente, un nuovo futuro, per il quale il Municipio continuerà a lavorare.

 VIABILITA’ VIA DELLA MURATELLA

A dicembre sono iniziate le operazioni di ripristino della viabilità in via della Muratella, all’altezza della gincana: un tratto di strada da troppi anni assolutamente insicuro, teatro di decine e decine di incidenti, soprattutto nei giorni di pioggia. I lavori consentiranno anche il ripristino di due fermate autobus sulla stessa via della Muratella. Dopo tanti anni e numerose richieste il Municipio, pur non avendo competenza in merito alla sistemazione di questa strada, è riuscito ad ottenere la messa in sicurezza di questo tratto di viabilità, fondamentale anche per il collegamento tra la Magliana e la zona più esterna del nostro territorio, fino a Piana del Sole. Grazie alla nostra insistenza ed alla collaborazione dei nostri uffici, in particolare dell’Ufficio Tecnico, e della Polizia Locale di Roma Capitale, siamo riusciti ad imporre questo ripristino che, finalmente, dopo anni riesce a sbloccare una situazione ormai incancrenita, che metteva a repentaglio la sicurezza dei migliaia di automobilisti che transitano su questa strada quotidianamente.

 LAVORI SCUOLA CUOCO

Sono iniziati i lavori alla Scuola “Vincenzo Cuoco”, nel quartiere Marconi. L’edificio scolastico, che accoglie una Scuola elementare, una Scuola dell’Infanzia comunale e una Scuola dell’infanzia statale, presentava ormai da tempo segni di importanti infiltrazioni di acqua provenienti dalla copertura, soprattutto nei prospetti esterni, con porzioni di copriferro distaccato o in fase di distacco. Gli eccezionali eventi meteorologici dei mesi scorsi hanno accentuato lo stato di degrado degli ambienti scolastici e dei prospetti esterni, al punto da rendere necessario interdire all’uso un’aula della scuola, una porzione del refettorio e l’uso di alcune uscite di sicurezza soggette a pericolo di caduta intonaci. Per questa ragione, su segnalazione del Municipio, l’Assessorato ai Lavori Pubblici di Roma Capitale, ha attivato da metà dicembre scorso un intervento di impermeabilizzazione delle coperture, di messa in sicurezza delle porzioni di intonaco in fase di distacco e di trattamento protettivo dei ferri di armatura di travi e pilastri. I lavori avranno una durata di circa 180 giorni.

 POLIAMBULATORIO PONTE GALERIA

Lunedì 12 gennaio ha ripreso a funzionare il poliambulatorio di Ponte Galeria, in via Portuense 1397. La struttura sanitaria era stata trasferita, nel 2008, all’interno di Commercity lasciando scoperto un importante quadrante del territorio. Il Poliambulatorio dal momento della sua riapertura effettuerà i seguenti orari: dal Lunedì al Venerdì dalle 8 alle 17,30 ed il sabato dalle 8 alle 12,30 ma è stato inserito, dal Presidente della Regione Lazio, nella nuova Rete della Salute di Roma, che prevede una serie di ambulatori aperti in tutti i municipi dalle 10 alle 20 di sabato, domenica e festivi inclusi. L’anno nuovo porta, quindi, una importante novità per lo sviluppo del quadrate: con la riapertura del Poliambulatorio, la Valle Galeria si riappropria di un importante servizio che, grazie alla prossima estensione degli orari anche al sabato e festivi, costituirà un presidio sanitario che permetterà di ridurre notevolmente gli accessi ospedalieri al Pronto Soccorso. In più il Municipio sta lavorando per inserire all’interno della struttura una sede decentrata dei servizi anagrafici del Municipio. Tale ipotesi è condizionata ad un rafforzamento della pianta organica dei dipendenti dei servizi anagrafici, cosa, questa, non certo semplice da realizzare, ma siamo ottimisti anche su questo fronte. Dopo l’apertura della scuola dell’infanzia di via Allievi, questa notizia è un’ulteriore conferma di come tutto il quadrante della Valle Galeria, stia acquisendo un nuovo volto, abbandonando la percezione di essere una delle tante borgate di Roma e divenendo, sempre a maggior diritto, parte integrante della città.

 MUNICIPI SENZA MAFIE

Passato un anno dalla sottoscrizione del Protocollo “Municipi senza mafie” l’Associazione DaSud, promotrice del manifesto, indica il nostro Municipio tra quelli più virtuosi, riconoscendo il lavoro che abbiamo fatto in questi 12 mesi. Ovviamente continueremo su questa strada: crediamo infatti che i Municipi, in quanto enti di prossimità, possano e debbano costituire un argine importante e fondamentale contro le derive criminali nell’ambito pubblico. Il nostro obiettivo è arrivare ad applicare tutti i punti contenuti nel protocollo entro i tre anni previsti. In questo senso, già nei prossimi mesi, rilanceremo l’attività del nostro sportello Antiusura e sperimenteremo il “sistema unico per le segnalazioni”, un sistema informatizzato che consentirà di attribuire le priorità agli interventi da segnalare in base a criteri oggettivi e misurabili, togliendo margini di discrezionalità.

 SCUOLA VIA PENSUTI

Quando, all’inizio 2014, il Municipio ha ottenuto da parte di Roma Capitale lo sblocco delle risorse dal Patto di Stabilità per il completamento del nuovo complesso scolastico a Muratella, sapevamo che sarebbe stato complesso riattivare il cantiere, fermo dal 2008. Dopo il fallimento della prima ditta che si era aggiudicata l’appalto nel 2007 e per la complessità realizzativa dell’opera, lo stato di abbandono in cui è rimasto il cantiere per 5 lunghi anni, e il difficoltoso iter di affidamento lavori tramite una gara con un fortissimo ribasso, a metà di febbraio 2014, il Direttore dei Lavori del Dipartimento Lavori Pubblici, verificati seri problemi di carattere strutturale, ha deciso di sospendere lavori per consentire indagini più puntuali da parte di un ingegnere esperto strutturista, sui terreni e sulle strutture già elevate. A fine settembre, inoltre, i sondaggi sui terreni di fondazione e sul sottosuolo, hanno fatto riscontrare che lo spessore di terreno al di sotto delle fondazioni dei fabbricati ha caratteristiche di resistenza scadenti ed inaccettabili, per cui si renderà probabilmente necessario rivedere le prime ipotesi di consolidamento sugli edifici e procedere con interventi di demolizione e ricostruzione anche solo parziali. Il Dipartimento ha predisposto la nuova progettazione delle strutture da demolire, ma quello che ci preoccupa di più sono le evidenti ripercussioni sui tempi di realizzazione previsti per una scuola che avrebbe dovuto già essere a disposizione di un quartiere di recente costruzione e già carente di servizi. In questi mesi il nostro Municipio, in collaborazione con gli uffici del Dipartimento, ha intrapreso una profonda azione di trasparenza e di controllo di quanto avvenuto negli anni di abbandono del cantiere (dal 2008 al 2013) che ha prodotto una dettagliata relazione tecnica conclusiva, dalla quale si evidenziano pesantissime carenze e superficialità nella gestione del vecchio cantiere. A questo punto, oltre ad una celere ripresa dei lavori, chiederemo al Dipartimento Lavori Pubblici di Roma Capitale di procedere contro i responsabili di questo stato di cose nel rispetto dell’interesse generale dei cittadini del nostro Municipio, attraverso l’interessamento di tutti gli organi competenti.

 BEFANA DI SOLIDARIETA’ A CORVIALE

È stata un’Epifania all’insegna della solidarietà quella del Municipio Roma XI. Per il secondo anno, infatti, al Centro Polivalente “Nicoletta Campanella” di via M. Mazzacurati 76 a Corviale, abbiamo promosso un pranzo di solidarietà per le persone in difficoltà. Il nostro Municipio è impegnato quotidianamente nella tutela delle persone più fragili: penso ai nostri interventi per garantire l’attività nei Centri di Aggregazione Giovanile, agli interventi di assistenza per gli anziani e per i senza fissa dimora, ma almeno un giorno all’anno, è importante incontrare ed ascoltare direttamente queste persone. Il Municipio, infatti, non è solo un erogatore di servizi ma è, soprattutto, una comunità che si conosce e che si ritrova, anche per festeggiare insieme, soprattutto con chi quella giornata l’avrebbe passata in solitudine. Questo è il senso ultimo con il quale abbiamo voluto, anche quest’anno, promuovere questa festa che auspichiamo possa diventare una tradizione di inclusione del nostro Municipio. Il pranzo è stato preceduto da spettacoli dedicati ai più piccoli, mentre alle 17 nell’Aula del Consiglio municipale si è tenuto un concerto gratuito di musiche curde e mediterranee, organizzato sempre dal Municipio in collaborazione con la “Casa del Sole”, casa di accoglienza per malati dell’Azienda Ospedaliera S. Camillo – Forlanini.




INVITO > Percorso della memoria in Municipio

PERCORSO DELLA MEMORIA, INCONTRO CON PIERO TERRACINA

Il 27 gennaio prossimo ricorrerà il 70° anniversario del giorno in cui le truppe alleate aprirono i cancelli di Auschwitz, mostrando al mondo l’orrore dell’Olocausto. Non possiamo permettere che la barbarie e la disumanità di quanto accaduto cada nella dimenticanza, dobbiamo fare in modo che si continui a parlare ed a ricordare quelle terribili atrocità, soprattutto con il passare degli anni e la progressiva scomparsa dei testimoni diretti di quella tragedia. Per questo, anche quest’anno, abbiamo organizzato un incontro, che si terrà venerdì 16 gennaio alle 10 al Teatro India (locandina allegata), tra gli studenti delle nostre scuole e Piero Terracina, sopravvissuto ad Auschwitz dove era stato deportato dopo il rastrellamento del Ghetto di Roma. “La memoria non è il ricordo. Il ricordo si esaurisce con la persona che lo conserva. La memoria, invece, è un filo rosso che unisce il passato con il futuro. La memoria proietta il passato nel futuro, per mantenerlo vivo” ha detto Terracina ai ragazzi presenti lo scorso anno. Con l’incontro del 16 gennaio vogliamo contribuire a rendere forte e saldo quel filo rosso.

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Stadio della Roma. Ottima notizia per la città, meno per il Municipio XI‏

L’Assemblea capitolina ha dato il via libera definitivo alla delibera sulla dichiarazione di pubblico interesse dello Stadio della Roma concretizzando un percorso durato oltre sei mesi, importante per la città e per i tifosi, che attrae investimenti privati importanti che si tradurranno in un impiantistica all’avanguardia, in una serie di opere pubbliche strategiche per la città e nella rigenerazione di un’area degradata; per il Municipio XI il bicchiere è mezzo pieno in quanto non vengono recepite tutte le richieste fatte, in particolare il prolungamento della Metro B, oltre il Tevere sino alla fermata Muratella della FL1– Lo dichiara Emanuela Mino, Presidente del Consiglio del Municipio XI.

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Il prolungamento della Metro B avrebbe collegato il nostro Municipio alla linea metropolitana e posto le basi, in un’ottica di programmazione più ampia, per un collegamento con Corviale; per la città, avrebbe garantito l’accesso su ferro all’area di Tor di Valle non solo dal centro (com’è attualmente previsto) ma anche dalla periferia, dall’aeroporto di Fiumicino e dal Polo fieristico, con notevoli ricadute economiche e in termini di mobilità sostenibile.
Quello che invece viene recepito, a seguito delle richieste del Municipio XI, è la realizzazione del ponte pedonale che collegherà la Stazione FL1 Magliana con il Parco fluviale previsto nell’area di Tor Di Valle e l’ampliamento del sottovia ferroviario di via L. Dasti (Ospedale S. Giovanni Battista) e la viabilità circostante, anche questa opera da tempo attesa che speriamo possa essere finalmente realizzata, e lo svincolo di connessione con la Roma Fiumicino che avrà anch’esso ricadute nel nostro territorio.

 E’ di 319,4 milioni il valoro complessivo dell’investimento per lo Stadio della Roma, di cui 195 milioni in opere pubbliche: 93,7 milioni per la viabilità tra la Roma-Fiumicino e la via Ostiense/via del Mare, unite sino al GRA con un investimento di 38,6 milioni; altri 50 milioni per il prolungamento della Metro B da Magliana a Tor di Valle e 5 milioni per la mitigazione del rischio idrogeologico; 15 milioni per la realizzazione del nuovo Parco sul Tevere e per tutta l’area che sarà video sorvegliata ed illuminata per garantirne la sicurezza; infine la realizzazione in periferia di sei strutture sportive. Ora la palla, è veramente il caso di dire, passa al Consiglio Regionale del Lazio, che entro sei mesi dovrà dare il proprio parere. Al di là di tutto, questo rimane un successo del Sindaco che riesce a portare a Roma investimenti stranieri che, oltre a dotare la città di importanti opere pubbliche ed infrastrutture costituiranno anche uno dei volani per l’economia locale grazie agli oltre 3000 posti di lavoro che si creeranno con i cantieri, con l’indotto e con l’attività in esercizio dell’impianto.

 




Il Pd riabbraccia Marino ma senza uno straccio d’idea

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Prima giunta Marino

Tra Ignazio Marino e il suo partito si è siglata una tregua giusto per prendere tempo. Ma nulla di più perché un contributo effettivo di idee dalla conferenza programmatica del Pd di Roma non è arrivato. E dunque è mancata una proposta su cui confrontarsi veramente e da cui ripartire, in modo condiviso, nell’attività amministrativa.

Marco Causi ha sicuramente individuato i problemi più scottanti della capitale ma la sua relazione è stata carente sul piano di una visione strategica di medio periodo entro cui collocare il futuro di Roma. Il senatore democratico è stato bravo a glissare brillantemente questa parte colmando il vuoto con la presentazione – convinta e priva di tentennamenti – degli assi portanti dello sforzo che il governo Renzi sta compiendo per far uscire il paese dai marosi della crisi. Ma non ha offerto alcuna base concreta di cose da fare a livello locale. Lo scontro tra una vecchia e cattiva politica e una buona politica è tutta giocata sul piano nazionale e riguarda il nostro rapporto con l’Europa, la capacità di modificare l’asse delle politiche di austerità, richiedendo più Europa senza ripiegare sui nazionalismi da “piccola patria” e portando a compimento quelle riforme che ci permettono di svolgere il nostro ruolo nel rilancio delle istituzioni europee.

C’è sicuramente consapevolezza della causa di fondo del malessere sociale che ultimamente si è manifestato in alcuni quartieri della città con punte virulente di “guerriglia urbana”. Non solo non si è potuto fare a meno di inanellare i dati della crisi a Roma quasi fossero un bollettino di guerra: in sette anni sette punti in meno di valore aggiunto, 30 mila posti di lavoro perduti al di fuori della CIG, 75 mila posti di lavoro perduti transitando attraverso la CIG, tasso di disoccupazione raddoppiato dal 5,8 all’11,3 per cento, tasso di disoccupazione giovanile al livello del 44,9 per cento, superiore alla media italiana del 40 per cento. Ma si sono anche individuate, senza mezzi termini, nei litigi istituzionali, negli eterni conflitti tra regione e comune e tra governo e amministrazione capitolina le ragioni di fondo dell’incapacità di dare risposte concrete al malessere dei cittadini. Non si è potuto tacere quello che tutti vedono. E cioè che gli effetti devastanti della grande depressione su Roma hanno colto impreparata un’intera classe dirigente a tutti i livelli: una classe dirigente litigiosa, inadeguata, irresponsabile e priva di capacità propositiva. Nel rappresentare i rapporti tra Campidoglio e Pisana, Causi utilizza un’espressione che rende plasticamente l’idea della situazione: «continuano a comportarsi da separati in casa».

C’è la denuncia dell’«arretrato di manutenzione urbana» e dei «vistosi segnali di caduta della qualità dei servizi pubblici essenziali» da affrontare attraverso un «piano per le periferie». E tuttavia i disagi manifestati dai cittadini per questa situazione diffusa di degrado, soprattutto nei quartieri periferici, costituiscono solo i sintomi di un malessere che ha cause più profonde da indagare con maggiore compiutezza. I figli e i nipoti degli ex baraccati e degli ex borgatari degli anni cinquanta e sessanta, migrati dalle regioni centro-meridionali del paese, stanno subendo un arretramento dei livelli di benessere fino a rasentare la soglia di povertà. La condizione di profonda incertezza rispetto al futuro fa sì che queste persone sviluppino una tipica avversione verso i deboli: non perché c’è in loro il senso del nemico, ma per paura di cadere nello stesso livello. Allora, attraverso l’aggressione al nero, al nordafricano, al bengalese, si stabilisce  una distanza rispetto al pericolo di una contaminazione da contatto. È la reazione a questo rischio e a quello di cadere al loro stesso livello. È una distorta ricerca di dignità. È qui che fanno leva i movimenti populisti per incanalare la violenza verso gli immigrati e la protesta verso le istituzioni considerate le principali responsabili dell’afflusso di stranieri nei quartieri multietnici della città. Manca ancora una lettura attenta e puntuale di questo fenomeno sociale.

C’è attenzione al tema della sicurezza e del contrasto dell’illegalità e tuttavia appare carente un’analisi aggiornata delle mafie a Roma. Causi evita di pronunciarne il nome e parla genericamente di «pericolose organizzazioni criminali». Ma altra cosa sono i poteri mafiosi che hanno messo le mani sulla città, le inedite commistioni tra mafie e  pezzi della destra estrema e populista, la loro penetrante capacità di organizzare consenso diffuso intorno ai traffici illeciti e al riciclo dei proventi di tali attività, di riempire i vuoti lasciati dalle istituzioni, dalla politica e dalla società civile organizzata, di utilizzare settori collusi e corrotti di pubblica amministrazione e di imprenditoria locale e di soffiare sul fuoco del malessere sociale nei quartieri con una maggiore presenza di immigrati. È pertanto sacrosanta l’indicazione di alzare il livello della risposta repressiva. Ma non se ne esce solo con una più riequilibrata dislocazione territoriale dei presidi fissi delle forze dell’ordine. Ci vuole un’azione capillare di sensibilizzazione, di divulgazione delle caratteristiche del fenomeno, di educazione per stroncare anche una mafiosità latente che ci riguarda un po’ tutti.

C’è sicuramente una puntuale disamina dei problemi da affrontare per conseguire il risanamento finanziario di Regione e Comune come condizione per liberare risorse in direzione degli investimenti. E si avverte senza dubbio il senso d’urgenza nel procedere verso un profondo rinnovamento delle pubbliche amministrazioni centrali e locali e delle aziende pubbliche concessionarie di servizi essenziali per favorire la modernizzazione dei processi la riorganizzazione delle strutture, la qualità dei servizi al cittadino, l’aumento di produttività, la riduzione dei costi.

Ma il Pd romano nella “due giorni” al Teatro Quirino si è limitato ad elencare solo alcuni titoli generici delle cose da fare, rinviando l’approfondimento nei circoli e nelle sedi istituzionali. Sono temi estrapolati dai documenti regionali per la programmazione dei fondi europei 2014-2020: aerospazio, scienza della vita, beni culturali e tecnologie per il patrimonio culturale, industrie digitali, sicurezza, green economy, agrifood. Nulla è stato detto su alcuni nodi cruciali che impediscono la progettazione e la realizzazione di vere politiche di sviluppo nella città per modificare drasticamente la struttura economica e sociale dei territori. Come concentrare e integrare le diverse politiche a livello locale? Con quali strumenti partecipativi? Come costituire dal basso efficaci partenariati pubblico-privati? Come creare lavoro in una logica produttiva stabile mediante processi di autoimprenditorialità economicamente sostenibile e coinvolgendo giovani italiani e stranieri?  Come gestire i beni comuni in una logica di welfare produttivo? Causi ha riproposto con calore la litania del decentramento municipale come se fossimo all’anno zero. È possibile che non si sia accorto che proprio in questi giorni si sta stupidamente perdendo l’occasione dell’istituzione della città metropolitana di Roma capitale per dare finalmente la piena autonomia ai municipi e permettere così di avere un’istituzione di prossimità attrezzata per affrontare i gravi problemi della città? La Legge Delrio – fortemente voluta dal governo Renzi – ha offerto finalmente ai romani tale opportunità ma la vecchia e cattiva politica sta facendo di tutto per aggirarla. E una nuova e buona politica a Roma ancora non si intravede.

 

 

 




PIANO DI RIEQUILIBRIO ROMA CAPITALE

 

 

 

 

 




Capodanno …col botto.. a Corviale!

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Le Feste a Corviale !

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Roma, Campidoglio porta le periferie a Mayors Challenge 2013

calcio socialeMarino: Progetti come questo fanno bene alla Capitale
Roma Capitale annuncia la propria partecipazione al Mayors Challenge 2013, il concorso internazionale indetto da Bloomberg Philanthropies con l’obiettivo di coinvolgere le città europee affinché propongano idee originali e audaci per risolvere i problemi più diffusi e migliorare la vita cittadina. La città concorrerà con il progetto “Un Sole sulle Periferie”, un’iniziativa coordinata dall’assessore allo Sviluppo delle Periferie Paolo Masini con la collaborazione dell’assessore allo Sport Luca Pancalli, nata nel quartiere di Corviale e volta a promuovere l’inclusione attraverso un particolare modello di sport ma soprattutto di integrazione, il ‘calciosociale’.“Abbiamo scelto “Un Sole sulle Periferie” per concorrere al Mayors Challenge 2013 – dichiara il sindaco Ignazio Marino – perché è progetto che, nato dall’esperienza del ‘calciosociale’, rappresenta un motore di rinascita per il quartiere di Corviale, una rinascita che parte dagli stessi cittadini, e che passa attraverso solidarietà, impegno e partecipazione. Progetti come questo fanno bene a Roma, ricompattano il tessuto sociale e ricostruiscono quello che mai deve mancare nella nostra città: il senso di comunità”. “Raccogliendo il messaggio lanciato da Bloomberg Philanthropies – afferma l’assessore Paolo Masini – Roma Capitale prende parte ad una importante competizione ispirata dalla sfida dell’innovazione attraverso lo strumento dell’inclusione sociale. Gli obiettivi sono ambiziosi: ricucire il tessuto dei nostri quartieri, avvicinare le periferie e trasferire le buone pratiche a livello internazionale, attraverso un progetto che mette insieme sport, inclusione e molto altro, e che può essere replicato in tutte le grandi città europee. Nato in una periferia di Roma, il ‘calciosociale’ è stato presentato negli scorsi anni anche al Parlamento europeo, e ora potrebbe diventare un modello per altre metropoli del nostro continente”.

http://www.ilvelino.it/it/article/roma-campidoglio-porta-le-periferie-a-mayors-challenge-2013/34cca10d-4db4-491a-89ce-4c251f427b66/