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Bando delle periferie: “Per Corviale chiesti soldi che già ci sono

Con il Bando delle periferie, Virginia Raggi ha annunciato anche dei fondi per il completamento della scuola di via Mazzacurati. Veloccia: “Quei soldi già sono stati introitati per il piano di recupero di Corviale. E vanno spesi subito, altrimenti si rischia di finirla chissà quando.
Ci sono 2,5 milioni per la riqualificazione di Corviale. E sono soldi stanziati con il bando delle periferie. La cifra, ha annunciato la Sindaca Virginia Raggi, “include il completamento della scuola in via Marino Mazzacurati”. Una notizia salutata con soddisfazione dal titolare del Municipio XI. “È un piacere leggere che buona parte di questi fondi arriverà sul nostro territorio e in particolare su Corviale” ha osservato il Minisindaco Mario Torelli. Ma dall’opposizione municipale, le reazioni sono state di tutt’altro segno.

LA RIQUALIFICAZIONE DELLA SCUOLA – “I soldi per il completamento della scuola, che assorbono almeno 1,3 milioni della cifra annunciata – ha chiarito l’ex Presidente Maurizio Veloccia – già sono in possesso di Roma Capitale, perché sono soldi introitati dagli interventi privati del piano di recupero di Corviale” ha ricordato il capogruppo democratico. “Se i soldi che già hanno li spendessero subito il prossimo anno la scuola sarebbe pronta. Invece così subordinando i lavori della scuola al finanziamento del bando periferie. Si corre un rischio enorme – avverte Veloccia – perché non si sa se e quando questi finanziamenti verranno erogati. Un errore dato dalla non conoscenza”.

I FONDI DISPONSIBILI – Una certa preoccupazione traspare anche dalle parole del Capogruppo di Fratelli d’Italia “La somma totale dei progetti presentati per il Bando delle Periferie, pari a 50 milioni, supera di gran lunga i 18 milioni stanziati dal Governo per Roma – ha sottolineato Garipoli – e questo comporta dei sacrifici nella scelte finali dei progetti”. Un taglio che potrebbe ricadere proprio su Corviale visto che, come ha spiegato Veloccia, i fondi sono già stati stanziati. Ma anche se così non fosse c’è comunque “il timore che tali risorse possano arrivare davvero con il contagocce” ha osservato Garipoli.

LE NECESSITA’ DEL TERRITORIO – Ci sono poi altre necessità, oltre quella della riqualificazione di Corviale, che attengono il territorio e che tuttavia non sono contemplate nel Bando delle periferie. Valerio Garipoli prova ad elencarne alcune. “Ci sono poi tante altre criticità nel territorio: al Trullo va riqualificata ‘ex scuola Baccelli, a Piana del Sole serve un centro di aggregazione giovanile ed un capolinea per il 701, a Ponte Galeria bisogna concludere i lavori per la scuola fratelli Cervi, a Borgata Petrelli occorre riqualificare l’unica piazza esistente ed alla Muratella bisogna fare i marciapiedi di via Magliana, lungo il tragitto del FL1”. Insomma, probabilmente gli interventi elencati sono troppi per il bando annunciato dalla Sindaca. E proprio per questo, scegliere bene quali sono gli interventi da realizzare, non solo è importante. Ma è addirittura essenziale.

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Abbattere le Vele

Napoli e il piano da 18 milioni per Scampia: giù le torri che hanno fatto da set per Gomorra. Il nodo di una casa per un centinaio di famiglie.
A giugno il decreto per le periferie: cinquecento milioni «per farle belle» e, secondo il pensiero di Renzo Piano, trasformarle in un argine «alla barbarie». Lunedì scorso la risposta del Comune di Napoli: un progetto per le Vele di Scampia, quelle immortalate per la prima volta da Salvatore Piscicelli in «Le occasioni di Rosa», e poi rese famose da «Gomorra» e famosissime da «Gomorra-LaSerie». Nel primo film, del 1981, la bella Rosa guarda le Vele da poco abitate e sogna di rifarsi una vita altrove (c’era ancora speranza). Nella serie tv, il boss Savastano le guarda da lontano e trama invece per riprendersele e ripristinare la sua mega-piazza di spaccio (siamo già in piena barbarie).

La «partita» politica

Col decreto del governo e col piano del Comune si aprono ora due partite decisive. Una tutta politica tra Renzi e de Magistris e un’altra tutta di civiltà, con Renzi e de Magistris, si spera, questa volta dalla stessa parte. La partita politica è presto detta: Renzi ha già commissariato l’ex area di Bagnoli e il progetto va a rilento, anche perché de Magistris, messo nell’angolo, non collabora; a Scampia, invece, i tecnici comunali e quelli di Palazzo Chigi hanno lavorato gomito a gomito, e il sindaco vuole dimostrare che è questo il metodo da seguire. Non solo. «Con noi, seduti allo stesso tavolo — spiega l’assessore-architetto Carmine Piscopo — ci sono stati anche i rappresentati dei comitati di base, e questo a riprova del fatto che nulla calerà dall’alto».

La «partita» civile

Più complicata, ma più interessante, la partita «civile». Il Comune vuole abbattere tre delle quattro Vele ancora esistenti, dove vivono 300 famiglie, e vuole salvarne una — la B, quella che nelle intenzioni doveva essere celeste — per riqualificarla e farne o un museo o un centro di aggregazione sociale: sarà un concorso internazionale a dire cosa e come. La gran parte dei residenti, duecento famiglie, hanno già una casa assegnata altrove. Gli altri dovranno invece aspettare l’evolversi del progetto. Per tutto questo, il Comune chiede il massimo che secondo il decreto può chiedere: 18 milioni per sé e 40 per l’area metropolitana. Di suo, poi, ci aggiunge altri 9 milioni. Ne mancano 53, ma intanto è chiaro che de Magistris ha deciso di giocarsi tutto su Scampia. Un’ulteriore sfida a Renzi.

Il simbolo del degrado

Ispirate alle architetture di Le Corbusier e di Kenzo Tange, le Vele sono poi diventate il simbolo del degrado italiano. Cioè l’esatto opposto di quella modernità progressista per cui furono pensate: come il quartiere Zen a Palermo di Vittorio Gregotti e il Corviale a Roma di Mario Fiorentino. Spinto dalla stessa «ideologia», Franz Di Salvo, tra il 1970 e il 1972 coordinò, per conto della Cassmezz, il gruppo di 6 architetti e 11 ingegneri che le disegnò. Ma ecco il punto. Quel gruppo progettò le Vele, ma non ne curò la realizzazione, perché nel frattempo arrivò il terremoto del 1980 e non ci fu più tempo per i corridoi leggeri e trasparenti o le gradinate più larghe che avrebbero dovuto dare luce alle case. «Dovevamo accompagnare quel progetto con un piano di sviluppo e non trasferire là solo i ceti più poveri e emarginati; e invece volemmo il maledetto e subito», disse poi l’assessore comunale del tempo, il comunista Andrea Geremicca. Risultato: in quelle sette Vele di 14 piani, alte fino a 45 metri, e ora quasi tutte con gli ascensori fuori uso da anni, ci finirono oltre mille famiglie. Divennero un inferno. E toccò a Bassolino, nel 1997, il compito di iniziare l’abbattimento. Quando in diretta Tv gli artificieri azionarono il comando a distanza, però, qualcosa non funzionò. Per l’imbarazzo, Bassolino impallidì, e si sentì uno scugnizzo urlargli: «Sindaco, avite fatto fetecchia». Avete fatto cilecca. Ci volle qualche settimana per completare l’opera, ma rimasero comunque in piedi le attuali quattro vele. Ora Renzi ha 90 giorni di tempo per accettare o respingere il piano. Se lo accoglierà, occorreranno altri 30 giorni per stipulare le convenzioni. In primavera potrebbero così iniziare i lavori. Sarebbe una svolta, per Napoli, la fuoriuscita da un dopo terremoto durato 35 anni. E la camorra? Si ritirerà in buon ordine? Si vedrà.

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Periferie, entro il 10 settembre le 10 aree da riqualificare

Sono 130 le proposte presentate dai Comuni. Il 15 settembre il concorso di idee.
Verranno rese note entro il 10 settembre le 10 aree periferiche, selezionate tra le 130 proposte, che saranno riqualificate attraverso un concorso di idee rivolto ai progettisti under 35.

È scaduto il 31 agosto 2016 il termine entro cui i Comuni potevano proporre aree periferiche da candidare al Bando lanciato dalla Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, e dal Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori.

I Comuni hanno segnalato 130 aree pubbliche e strutture edilizie esistenti che necessitano di interventi per il Ri.U.So e la rifunzionalizzazione, per finalità d’interesse pubblico, il miglioramento della qualità del decoro urbano, l’accrescimento della sicurezza territoriale e della capacità di resilienza urbana, il potenziamento delle prestazioni e dei servizi di scala urbana, la mobilità sostenibile e l’adeguamento delle infrastrutture destinate ai servizi sociali e culturali, educativi e didattici, nonché alle attività culturali ed educative.

Dopo aver reso note le 10 aree prescelte, i promotori del Bando lanceranno, entro il 15 settembre, il concorso di idee. La partecipazione al concorso prevedrà l’obbligo della presenza di un progettista under 35.

I progetti dovranno essere presentati entro il 10 novembre 2016. Entro il 30 novembre 2016 si concluderanno i lavori della giuria e saranno assegnati i premi.

Il concorso si concluderà con la proclamazione di un vincitore per ciascuna area, al quale sarà affidato dal relativo Comune l’incarico per le successive fasi progettuali, secondo l’impegno assunto dalle Amministrazioni all’atto della presentazione della loro proposta.

Per l’attuazione dell’iniziativa, la Direzione Generale finanzierà i premi dei vincitori del concorso di idee, per un importo complessivo di 100.000 euro

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Le periferie sempre ad agosto

Ad agosto il MIBACT ha fatto uscire un bando per le periferie con scadenza 31 agosto. L’Osservatorio Pubblica Amministrazione, un organismo di volontariato che svolge una funzione di controllo sugli atti della PA, chiede il rinvio della scadenza con la lettera che pubblichiamo.

Oggetto: avviso pubblico per la manifestazione di interesse alle procedure per l’individuazione di n. 10 aree periferiche ricadenti sul territorio dei comuni Italiani, da sottoporre a interventi di riqualificazione urbano mediante l’indizione di una procedura di concorso di idee

Egregio Ministro,

Spett.le Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane,

chi, come lo scrivente, ha qualche anno sulle spalle, ha memoria di quando il telegiornale, al 31 luglio, dava atto dello spegnimento degli impianti della FIAT e delle grandi fabbriche italiane. Da quel momento, era l’Italia intera a spegnersi e le grandi città diventavano una babele multilingue attraversate solo da turisti, mentre milioni di operai tornavano ai paeselli per la meritata villeggiatura.

Da allora l’Italia è cambiata molto e le ferie agostane, per chi se le può permettere, non sono più così tassative anche se, ovviamente, la maggior parte delle imprese e conseguentemente degli italiani, continua a preferirle rispetto ad altri periodi.

Anche il Parlamento chiude per ferie in questo periodo ma, a quanto sembra, non i solerti funzionari del MIBACT che proprio in questi giorni, precisamente il 10 agosto, hanno pubblicato un avviso con scadenza il 31 agosto per la manifestazione d’interesse alle procedure per l’individuazione di 10 aree periferiche.

Come appartenenti a quella cosiddetta società civile che da anni si batte per la riqualificazione delle periferie, abbiamo, ovviamente, interesse non solo che tutti i Comuni possano partecipare ma anche a dire la nostra ed a partecipare al processo di individuazione degli interventi e delle aree sulle quali intervenire e ciò, non solo per l’importantissimo e necessario coinvolgimento dei cittadini e delle realtà territoriali, ma soprattutto al fine di evitare nuove “cattedrali nel deserto” destinate a divenire nuovi mausolei dell’italica capacità di sprecare risorse.

Non sappiamo, anche se ci appare difficile, se Roma Capitale o se altri comuni o unioni di comuni, siano in grado di avere la dovuta conoscenza del bando e la capacità di individuare consapevolmente, in tempi così ristretti, le aree da indicare ed i finanziamenti successivamente necessari per la realizzazione degli eventuali progetti ma, onestamente, ci appare impossibile comprendere perché un bando, anche se solo volto alla selezione delle aree, e, almeno apparentemente, non giustificato da alcuna ragione di urgenza, debba essere pubblicato nel periodo in cui la maggior parte degli italiani sono in ferie e con scadenza nel medesimo periodo e non possono, quindi, esercitare il proprio diritto/dovere nei confronti degli Enti locali interessati dal bando e spingerli ad una partecipazione realmente utile per la collettività.

Per questa ragione non possiamo che richiedere a Codesto Ministero di voler procedere ad una congrua proroga dei termini di scadenza del bando.

Confidando nell’accoglimento della richiesta ed in una Vostra cortese nota di riscontro, inviamo i nostri più cordiali saluti

Coordinamento Periferie Roma periferiediroma@tiscali.it

Pino Galeota Eugenio De Crescenzo Renato Mastrosanti

Partners:

www.legalitademocratica.it www.corviale.com www.volontariato.lazio.it/cesv

www.romainpiazza.it www.giubileoperiromani.it www.terzosettorelazio.it




Raggi: «Partecipiamo al bando, 18 milioni per le periferie»

Nella riunione di giunta, adesione al progetto messo in campo dal governo. Due le principali aree da riqualificare: Forte Trionfale e Forte Boccea. «Poi, ci concentreremo su Corviale e San Basilio».
Si è aperta con un minuto di silenzio per le vittime del sisma che ha colpito il centro Italia la riunione di giunta di Roma Capitale: all’ordine del giorno la partecipazione al bando per le periferie e alcune nomine nello staff di comunicazione. Parola d’ordine riqualificare le periferie La giunta capitolina ha approvato oggi la partecipazione di Roma Capitale al «Bando Periferie 2016», che prevede lo stanziamento per Roma di 18 milioni di euro da parte del governo. I progetti presentati dall’amministrazione Raggi ammontano però a un investimento complessivo di 50 milioni di euro, così da avere una rosa ampia di proposte. «Abbiamo approvato oggi le delibere sulla riqualificazione delle periferie», ha spiegato la sindaca Virginia Raggi al termine della riunione, parlando di «bandi che ci consentiranno di accedere a fondi per ricucire il tessuto urbano periferico e riqualificare le aree verdi. Abbiamo presentato due progetti, uno su Forte Trionfale e un altro su Forte Boccea», ha continuato la prima cittadina, e «l’idea è quella di riqualificarli insieme con i cittadini, soprattutto prevedendo delle aree di partecipazione per la progettazione come il coworking». Altri «progetti importanti riguardano la riqualificazione di Corviale e San Basilio», ha aggiunto Raggi, mentre ci sono «4 milioni per lo sviluppo delle Pmi nelle periferie. Speriamo che il governo, al quale arriveranno questi progetti, voglia approvarli e voglia finalmente consentire a Roma di ripartire con un nuovo concetto di urbanistica a consumo di suolo zero, e che rispetti una nuova visione della città».] Si è aperta con un minuto di silenzio per le vittime del sisma che ha colpito il centro Italia la riunione di giunta di Roma Capitale: all’ordine del giorno la partecipazione al bando per le periferie e alcune nomine nello staff di comunicazione.

Parola d’ordine riqualificare le periferie

La giunta capitolina ha approvato oggi la partecipazione di Roma Capitale al «Bando Periferie 2016», che prevede lo stanziamento per Roma di 18 milioni di euro da parte del governo. I progetti presentati dall’amministrazione Raggi ammontano però a un investimento complessivo di 50 milioni di euro, così da avere una rosa ampia di proposte. «Abbiamo approvato oggi le delibere sulla riqualificazione delle periferie», ha spiegato la sindaca Virginia Raggi al termine della riunione, parlando di «bandi che ci consentiranno di accedere a fondi per ricucire il tessuto urbano periferico e riqualificare le aree verdi. Abbiamo presentato due progetti, uno su Forte Trionfale e un altro su Forte Boccea», ha continuato la prima cittadina, e «l’idea è quella di riqualificarli insieme con i cittadini, soprattutto prevedendo delle aree di partecipazione per la progettazione come il coworking». Altri «progetti importanti riguardano la riqualificazione di Corviale e San Basilio», ha aggiunto Raggi, mentre ci sono «4 milioni per lo sviluppo delle Pmi nelle periferie. Speriamo che il governo, al quale arriveranno questi progetti, voglia approvarli e voglia finalmente consentire a Roma di ripartire con un nuovo concetto di urbanistica a consumo di suolo zero, e che rispetti una nuova visione della città».

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Coordinamento periferie Roma scrive a Renzi

Istanza di differimento dei termini del bando per la presentazione di progetti per la predisposizione del Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia – G.U. Serie Generale n. 127 del 1/06/2016. Ripristino delle pari opportunità e garanzie di partecipazione per tutti i comuni destinatari del bando.

Preg.mo Presidente Renzi,

in rappresentanza di associazioni e cittadini impegnati da anni in azioni a tutela del territorio, per la crescita della qualità della vita e lo sviluppo dell’integrazione sociale nelle periferie urbane, ci rivolgiamo a Lei per porre alla Sua attenzione rilevanti profili di criticità del bando in oggetto, indetto per finanziare progetti volti alla riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia.

Si tratta di profili, come vedrà, che determinano una sostanziale disparità di trattamento tra le diverse città interessate, tale da precludere – di fatto – a larga parte della popolazione delle periferie di beneficiare dei progetti finanziati con il presente bando.

Come è noto, gli interventi di riqualificazione urbana finanziabili riguarderanno diverse tipologie di azione volte al miglioramento della qualità del decoro urbano; alla manutenzione, riuso e rifunzionalizzazione di aree pubbliche e di strutture edilizie esistenti, per finalità di interesse pubblico; all’accrescimento della sicurezza territoriale e della capacità di resilienza urbana; al potenziamento delle prestazioni e dei servizi di scala urbana, tra i quali lo sviluppo di pratiche del terzo settore e del servizio civile, per l’inclusione sociale e la realizzazione di nuovi modelli di welfare metropolitano e urbano; al miglioramento della mobilità sostenibile e l’adeguamento delle infrastrutture destinate ai servizi sociali e culturali, educativi e didattici, nonché alle attività culturali ed educative promosse da soggetti pubblici e privati.

Tale procedura di selezione, se realmente aperta alla massima partecipazione di tutte le aree territoriali, può rappresentare un’opportunità per il miglioramento della qualità di vita nei nostri comuni e per la riqualificazione delle aree urbane maggiormente degradate, in cui è più vivo l’allarme di un grave disagio sociale.

A tale fine è molto importante, sia per i cittadini sia per le associazioni ed enti che da anni si occupano di tali aspetti, che il comune – di cui sono cittadini o dove svolgono la propria attività -partecipi o comunque sia messo nelle effettive condizioni di poter partecipare con progetti

realmente innovativi ed idonei al raggiungimento degli obiettivi prefissati, anche in considerazione del fatto che il bando espressamente prevede che i progetti presentati devono essere definitivi o esecutivi (art. 6 del bando).

Il termine di presentazione delle domande è di 90 giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale ossia il 30 agosto 2016.

Come è ben noto nelle città italiane con le maggiori aree periferiche, tra cui la Capitale d’Italia e le principali Città metropolitane del Paese (Milano, Napoli, Torino, ma anche Bologna e Cagliari e altre significative città quali Trieste), nei mesi di maggio e giugno dell’anno in corso si sono tenute le elezioni amministrative.

Le nuove amministrazioni sono state elette, a seguito di ballottaggio, solo il 15 giugno 2016 e si sono insediate a livello istituzionale solo nella prima decade di luglio, necessitando di ulteriori passaggi che attengono al concreto funzionamento dell’amministrazione (vedi elezioni Commissioni Consiliari e avvio rapporti con le Istituzioni territoriali di secondo livello come Municipi e/o Circoscrizioni). A ciò si aggiunga che il termine di partecipazione scade alla fine del mese di agosto, vale a dire alla conclusione del periodo feriale.

Tali circostanze obiettive e non contestabili precludono di fatto una seria e fruttuosa partecipazione al bando per i comuni che hanno dovuto rinnovare la propria amministrazione. Tra di essi, come già accennato, vi sono le maggiori città italiane tra cui la stessa Capitale e, pertanto, proprio le realtà sociali più rilevanti a cui il bando è destinato e nelle quali è avvertito in modo crescente il disagio sociale ed in cui risulta maggiormente necessario operare in modo proficuo per il recupero delle periferie.

E’ di tutta evidenza che l’impossibilità o la difficile partecipazione dei maggiori comuni si tradurrà in un conseguente ingiusto danno per i propri cittadini con violazione del principio ispiratore del bando volto a favorire la più ampia partecipazione.

In tal modo si determinerà una rinnovata percezione di lontananza delle istituzioni dalla vita degli abitanti delle periferie più disagiate, di sperequazione e parzialità tra i comuni che hanno potuto preparare al meglio la partecipazione al bando e quelli nei quali si è insediata una amministrazione nuova rispetto alle precedenti, con conseguente inevitabile ritardo e/o in scelte non ponderate nella predisposizione di un serio progetto di riqualificazione delle periferie urbane.

Quanto sopra premesso, Le rivolgiamo la presente istanza affinché vengano differiti, posticipati o comunque prorogati i termini per la presentazione delle proposte progettuali per il bando indicato in epigrafe.

Siamo certi che Lei comprenderà questa nostra preoccupazione, dato che viviamo queste realtà territoriali quotidianamente, e vorrà garantire l’effettiva possibilità di partecipazione di tutti i comuni e, soprattutto, tutelare gli abitanti delle periferie delle maggiori città italiane anche dalle possibili giustificazioni di una eventuale inerzia.

Una preoccupazione che intendiamo portare all’attenzione sia della nostra Amministrazione Capitolina, ma anche delle altre città metropolitane e dell’ANCI, che svolge il ruolo di rappresentanza Istituzionale dei Comuni del nostro Paese, nonché delle forze politiche del Parlamento affinché vengano ripristinate pari opportunità per tutti, in quanto crediamo che quanto denunciato con la presente, a maggior ragione ad elezioni già indette, sia frutto di una disattenzione da parte delle strutture burocratiche preposte.

Cogliamo l’occasione di inviare i nostri distinti saluti

Roma 19 luglio 2016

Coordinamento Periferie Roma




Ecomuseo Casilino: “Espropiare aree private con i fondi del bando delle periferie”

La richiesta dell’associazione Ecomuseo Casilino per scongiurare tentativi di speculazione edilizia sui terreni vincolati: “L’assenza di una pianificazione urbanistica sta mettendo a repentaglio l’area”.
Ecomuseo Casilino: “Espropiare aree private con i fondi del bando delle periferie”

Espropriare i terreni privati che ricadono nel Comprensorio archeologico casilino Ad Duas Lauros tramite i fondi previsti per il Comune di Roma nel Bando delle periferie del Consiglio dei Ministri. E’ la richiesta avanzata dall’associazione che da anni si sta battendo per l’istituzione di un ecomuseo negli spazi del Comprensorio che ricadono sul territorio del V municipio. La gara prevede uno stanziamento totale di cinquecento milioni di euro destinati a progetti di recupero, trasformazione virtuosa e contrasto alla marginalizzazione dei territori periferici urbani, con la Capitale che potrà beneficiare di decine di milioni di euro.

“Alla luce di questa disponibilità potenziale abbiamo deciso avanzare una richiesta tanto semplice quanto necessaria: utilizzare parte di quei fondi per l’acquisizione a patrimonio pubblico delle aree private del Comprensorio” scrivono in un comunicato stampa i membri dell’associazione. Parliamo di decine e decine di ettari che costituiscono un polmone verde per l’area compresa fra viale della Primavera, via Casilina, via Acqua Bullicante e via Prenestina, un paesaggio ricchissimo di storia, archeologia, antropologia, arte, da valorizzare come punto di partenza “per una riconfigurazione non solo urbanistica ma anche economica e sociale dell’area”.

Perché chiedere l’esproprio dei terreni privati? “L’assenza di una chiara pianificazione urbanistica e le manovre speculative (l’ultima in ordine di tempo quella che ha portato alla costruzione del LIDL) stanno mettendo a repentaglio l’area che, ricordiamo, è vincolata paesaggisticamente e inserita nel contesto del PTPR”. Per questo motivo “chiediamo al Muncipio Roma 5 e al Comune di Roma di farsi carico di una progettazione esecutiva nel contesto del bando delle periferie che preveda prima di tutto l’acquisizione delle aree del Comprensorio Casilino”. In particolare l’area verde compresa fra via Casilina, via Labico, via dei Gordiani e confinante col perimetro dell’attuale Villa De Sanctis, l’area verde compresa fra viale Telese, via Teano, via Prenestina, l’area verde compresa fra via Labico, via Acqua Bullicante, via Teano e via San Vito Romano, l’area verde attualmente privata del Parco Somaini.

Secondariamente, continua poi la nota, “chiediamo che vengano avviati: la bonifica e la messa in sicurezza di tutto il comparto ambientale e naturalistico (con particolare attenzione alle aree con cavità e conclamato dissesto idrogeologico), un piano di ricerca e studio negli ambiti culturali e ambientali del territorio attraverso la creazione di nuovi presidi di ricerca, interpretazione del territorio e il sostegno dei centri di documentazione e studio esistenti, un piano di riqualificazione, ristrutturazione e valorizzazione dei beni culturali e naturali esistenti”. E ancora “la progettazione di un piano complessivo di promozione dell’area dal punto di vista culturale e naturalistico”, insieme alla discussione della legge regionale sugli ecomusei già approvata in Commissione cultura.

“Ci facciamo portavoce dell’esigenza di una progettazione seria ed ambiziosa – concludono i membri dell’associazione – che archivi definitivamente una politica del suolo predatoria e un modello economico che non restituisce valore, ma anzi lo concentra in mano a pochi impoverendo il tessuto economica, sociale e culturale dell’area”.

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Bando per la riqualificazione urbana

Bando per la presentazione di progetti per la predisposizione del Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle citta’ metropolitane e dei
comuni capoluogo di provincia.

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