1

Grenoble, alberi al posto dei cartelloni pubblicitari

Bandita la pubblicità nelle strade. Al posto delle 326 insegne pubblicitarie verranno piantati, dove possibile, alberi
M entre Londra discute sulla bellezza (o bruttezza) della ‘scultura pubblicitaria’ firmata Zaha Hadid , Grenoble risolve il problema alla radice: la città non avrà  più alcun cartellone pubblicitario. E, dove possibile, le vecchie insegne verranno sostituite da alberi. L’operazione inizierà con l’anno nuovo: a gennaio 2015 verranno rimossi circa 50 cartelloni, al posto dei quali sorgeranno alberi ed entro aprile la città verrà ‘liberata’ da tutte le 326 insegne pubblicitarie che attualmente occupano gli spazi urbani. Con un triplice obiettivo: ridurre l’inquinamento ambientale e visivo e dare alla città una veste meno degradata.
Il sindaco ecologista rispetta le promesse della campagna elettorale
Un’iniziativa coraggiosa, ma attesa, almeno dai cittadini che lo scorso gennaio avevano eletto a sindaco Eric Piolle , a capo del partito ecologista francese EELV (Europe Écologie les Verts), proprio per le sue promesse ambientali e di decoro urbano. Dalle parole ai fatti, Piolle rispetta entrambe gli impegni: la réclame non verrà sostituita soltanto da alberi ma anche da nuove  strutture di dimensioni minori, che verranno destinate all’affissione libera, culturale e municipale
“Il comune – aggiunge Piolle – fa la scelta di liberare lo spazio pubblico di Grenoble dalla pubblicità sviluppando spazi di espressione pubblica e non lancia nuovi appalti per la cartellonistica pubblicitaria.” Le uniche insegne che rimarranno infatti quelle alle fermate dei mezzi pubblici, ma solo fino al 2019 quando scadrà il contratto tra la JCDecaux e il sindacato misto dei trasporti pubblici (SMTC), che il sindaco non intende rinnovare.
A Roma, i cartelloni non si eliminano ma si riducono
La realtà di Grenoble è sicuramente lontana anni luce rispetto a quella italiana, ma qualche segnale arriva dalla capitale. Il Tar del Lazio ha infatti rigettato la richiesta di sospensiva del nuovo Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari (Prip) varato a giugno dall’Assemblea Capitolina.
L’intervento dell’amministrazione – fanno sapere in una nota il sindaco della Capitale Ignazio Marino e lo stesso assessore alla ‘Roma Produttiva’ Marta Leonori – e’ stato fatto “per rimodulare nel segno della legalita’ e del decoro l’offerta di spazi pubblicitari presente in citta’”. Anche perché “il 60% delle imprese del settore di Roma tra l’altro ha gia’ aderito spontaneamente alle nuove direttive, confermate oggi dal Tar del Lazio, che impongono di ridurre gli impianti dalla misura di 4 x 3 metri a quella di 3 x 2 metri. Per tutte le aziende che ancora non si sono adeguate alle nuove normative, il termine per modificare la cartellonistica e’ stato posticipato dal 31 gennaio al 20 maggio 2015, come segno della volonta’ di apertura al dialogo con le realta’ economiche cittadine”. Marino e la Leonori ricordano che “rimangono per il resto confermate tutte le norme compresa la scadenza delle concessioni e autorizzazioni al 31 dicembre o comunque all’esito delle gare che saranno pubblicate nel 2015”.
Basta dare uno sguardo alle città di tutto il mondo dove le insegne cartellonistiche invadono gli spazi urbani per apprezzare l’iniziativa del primo cittadino francese.
 
vai all’articolo originale 
fonte: casaeclima.com
 

 

 

 

Articolo Originale




IEA, le rinnovabili nel 2040 supereranno il carbone nella produzione di energia

Il rapporto prevede che “l’energia del vento “rappresenterà la quota maggiore di crescita delle rinnovabili, seguita da idroelettrico e tecnologie solari”

Le energie rinnovabili supereranno nel 2040 il carbone nello scenario mondiale. Lo rivela l’ultimo rapporto World Energy Outlook 2014 della IEA. Secondo l’Agenzia internazionale per l’energia, le rinnovabili “al 2040 rappresenteranno quasi la metà della crescita globale nella produzione di energia, e supereranno il carbone come fonte principale di energia elettrica”. Il rapporto prevede che “l’energia del vento “rappresenterà la quota maggiore di crescita delle rinnovabili, seguita da idroelettrico e tecnologie solari”. Tuttavia “come la quota di eolico e solare fotovoltaico quadruplicheranno, la loro integrazione diventerà più impegnativa sia dal punto di vista tecnico e di mercato”.
Il direttore esecutivo dell’’Iea, Maria van der Hoeven, commenta: “Come il nostro sistema energetico mondiale cresce e si trasforma, segnali di stress continuano ad emergere. Ma le energie rinnovabili andranno più forte, ed è incredibile che ora possiamo vedere un punto in cui diventeranno il numero uno al mondo come fonte di produzione di energia elettrica”. Nel sistema energetico mondiale, poi, “le costose sovvenzioni al consumo di combustibili fossili (stimati a 550 miliardi dollari nel 2013) sono spesso lo scopo per contribuire ad aumentare l’accesso all’energia, ma non riescono a aiutare coloro che ne hanno più bisogno e scoraggiano gli investimenti in efficienza e rinnovabili”.

 

http://www.e-gazette.it/sezione/rinnovabili/iea-rinnovabili-2040-supereranno-carbone-produzione-energia

 

 

Articolo Originale




Riciclo pavimentazioni stradali, Italia agli ultimi posti in Europa

L’Italia ricicla solo il 20% del fresato disponibile, peggio fanno solo la Repubblica Ceca (18%) e la Turchia (3%)

Nel riciclo delle pavimentazioni stradali, l’Italia è al terz’ultimo posto in Europa. Dallo studio – CLICCA QUI – realizzato da Siteb, l’Associazione Italiana Bitume e Asfalto Stradale, emerge infatti che l’Italia ricicla solo il 20% del fresato disponibile, peggio fanno solo la Repubblica Ceca (18%) e la Turchia (3%).

La media europea tocca invece il 60%. Molto meglio di noi fanno la Germania (90% di riciclo), Ungheria (90%), Regno Unito (80%), Francia (64%), Belgio (61%), Svizzera (48%) e Slovenia (26%).

Eppure l’Italia è quarta nella produzione di conglomerato bituminoso (22,3 milioni di tonnellate), dopo Turchia (46,2 mln), Germania (41 mln) e Francia (35,4 mln).

CON IL RECUPERO SI RISPARMIEREBBERO 500 MLN SENZA CONTARE I BENEFICI AMBIENTALI . Secondo lo studio dell’Associazione Siteb, in Italia il totale recupero del fresato d’asfalto – 10 milioni di tonnellate – prodotto ogni anno consentirebbe di risparmiare 500 milioni di euro e di evitare la produzione di bitume di tre raffinerie di medie dimensioni e il depauperamento di alcuni milioni di metri cubi di terreno dalle cave di prestito.
Nonostante la normativa in sede nazionale ed europea spinga chiaramente verso l’utilizzazione accorta e razionale delle risorse ambientali, la burocrazia di questo Paese, il complesso regime autorizzatorio e il pregiudizio di tecnici e progettisti che curano le gare d’appalto ostacolano il riciclo del fresato d’asfalto, limitandone l’impiego e provocando danni al territorio e alle casse degli Enti pubblici”, spiega Stefano Ravaioli, direttore Siteb. “Troppo spesso la normativa nazionale si presta a differenti interpretazioni da parte degli Enti e delle Regioni che disorientano gli operatori del settore, creando uno scenario incerto; è paradossale che proprio nel Paese in cui c’è maggiore disponibilità di fresato, in cui l’inquinamento da catrame non esiste (bitume e catrame sono 2 sostanze ben diverse) e quindi il fresato d’asfalto è riciclabile al 100%, si faccia il possibile per ostacolarne anziché incentivarne il recupero. E’ una questione di buon senso!.
SITEB CHIEDE UN DECRETO O CIRCOLARE E UN TAVOLO DI CONFRONTO . L’Associazione chiede al Ministero dell’Ambiente “di esprimersi con un Decreto o con una Circolare di chiarimento che semplifichi le cose e che ci riporti al livello degli altri Paesi europei. Convocare quanto prima un tavolo di discussione per fugare ogni dubbio e per approfondire le potenzialità connesse allo sviluppo del settore del recupero del fresato in termini di riduzione dell’inquinamento e come risorsa economica preziosa per le Amministrazioni locali e per la comunità, è un dovere per la parte pubblica e una priorità per tutti”, conclude Ravaioli.

 

 

http://www.casaeclima.com/ar_20464__ITALIA-Ultime-notizie-pavimentazioni-stradali-riciclo-Riciclo-pavimentazioni-stradali-Italia-agli-ultimi-posti-in-Europa-.html

 

 

Articolo Originale




Conferenza internazionale su bio-economia

L’evento punta i riflettori sui temi della bio-economia e dell’innovazione come potenziali fattori chiave per lo sviluppo economico delle regioni del Sud e del Mediterraneo, all’interno della strategia europea per Europa 2020
 

La bio-economia: una sfida per lo sviluppo del Mezzogiorno e del Mediterraneo, è il titolo della conferenza internazionale  dedicata alla ricerca e all’innovazione promossa dall’Alsia, Agenzia Lucana di Sviluppo e Innovazione in Agricoltura, insieme ai Dipartimenti Politiche Agricole e Forestali e Politiche di Sviluppo, Lavoro, Formazione e Ricerca della Regione Basilicata, ospitato nei giorni 16 e 17 dicembre 2014 a Matera, città capitale Europea della cultura nel 2019, e a Metaponto, sede del centro di ricerche Alsia-Agrobios.

L’evento punta i riflettori sui temi della bio-economia e dell’innovazione come potenziali fattori chiave per lo sviluppo economico delle regioni del Mezzogiorno d’Italia, all’interno della strategia europea per Europa 2020. Proposto in continuità con la conferenza Torino Bioeconomy 2014, l’appuntamento lucano pone attenzione su uno dei settori chiave per la crescita intelligente e sostenibile dell’Europa, con contributi di esperti nazionali e internazionali provenienti diverse regioni del Mediterraneo.

Nella prima giornata di studio, ospitata a Casa Cava dalle 9.00 alle 19.00, saranno offerti approfondimenti sull’evoluzione della bio-economia nel contesto europeo e italiano con gli interventi di Antonio Di Giulio, capo unità DG Ricerca e Innovazione – Strategia sulla bio-economia della Commissione Europea, che affronterà anche il tema della valorizzazione della ricerca e dell’innovazione con approcci territoriali. Seguirà la relazione di Lorenza Badiello, direttore dell’ufficio di rappresentanza della Regione Emilia Romagna a Bruxelles, sulle possibili sinergie tra i fondi comunitari e la rete europea dedicata all’innovazione e alla ricerca. Sul ruolo delle biotecnologie per lo sviluppo della Bio-economia interverrà Fabio Fava, delegato nazionale per la bio-economia nei comitati Horizon 2020. La conferenza proseguirà con la relazione di Alessandra Gemmiti rappresentante della Regione Toscana nella rete delle Regioni Europee per l’Innovazione in Agricoltura, Alimentazione e Foreste sul ruolo dell’agricoltura, della ricerca e dell’innovazione per lo sviluppo rurale.

Previsto anche l’intervento di un rappresentante del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. I lavori della mattinata termineranno con un confronto di esperienze sul ruolo dei cluster e dei centri di ricerca nella bio-economia delle regioni d’Europa, presieduto da Mario Calderini del Politecnico di Milano, insieme a Vittorio Maglia del Cluster Spring che interverrà sul cluster nazionale Chimica Verde, e di Carolin Lange di Clib 2021, sulla biotecnologia industriale.

I lavori pomeridiani, dedicati al tema bio-economia, settore strategico per le regioni del Mezzogiorno, saranno introdotti da Raffaele Liberali, assessore alle Politiche di Sviluppo, Lavoro, Formazione e Ricerca della Regione Basilicata. Interverranno i referenti delle Regioni Puglia, Campania, Calabria, Sicilia, Molise. Seguirà il panel presieduto da Claudio Boglietti, esperto in materia di politiche europee su ricerca e innovazione, dedicato alla bio-economia del Mediterraneo con i contributi di Mohamed Bodraoui,Direttore Generale dell’INRA del Marocco, Selin Arslanhan Memiş, direttore del centro turco per le biotecnologie e Sami Sayadi, direttore generale del centro sulle biotecnologie di Sfax in Tunisia. Per favorire lo scambio con il mondo delle imprese, prevista in chiusura dei lavori la tavola rotonda dedicata alle principali tecnologie abilitanti, presieduta da Andrea Freschi, commissario straordinario Alsia, con Giulia Gregori, Responsabile rapporti istituzionali di Novamont S.p.A; Aurelia Sole, rettrice Università degli Studi della Basilicata; Luigi Nicolais, presidente Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR); Massimo Inguscio, presidente Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica (INRIM).

Chiuderanno i lavori Michele Ottati, assessore Politiche Agricole e Forestali e Raffaele Liberali, assessore Politiche di Sviluppo, Lavoro, Formazione e Ricerca, Regione Basilicata.

 

La seconda giornata della conferenza internazionale sarà ospitata all’Alsia, Centro di Ricerche Metapontum Agrobios, a Metaponto, e si aprirà alle 9.00 con un focus sull’innovazione nel sistema agro-industriale e sugli esempi di connessione tra ricerca e impresa per la bio-economia, coordinato da Francesco Cellini, dirigente Alsia CRMA. In programma, oltre la visita ai laboratori del centro di ricerca, gli approfondimenti dedicati al Cluster Bio Green della Basilicata e alle iniziative del CNR in campo alimentare: l’URTdi Metaponto e l’iniziativa National Plant Phenomics con Giuseppe Vendramin, direttore Istituto Bioscienze e Bio Risorse del CNR. Seguirà la relazione di Fabrizio Trigila del Parco Tecnologico Padano sul primo Parco Scientifico italiano nella bio-economia e il ruolo nello sviluppo di cluster, e sull’intermediazione tra domanda e offerta di innovazione: il CSAgri, di Massimo Iannetta, responsabile dell’unità tecnica “Sviluppo Sostenibile e Innovazione del Sistema Agro-industriale del centro di ricerca Enea. Antonio Catalani, amministratore delegato Agroalimentare SUD, illustrerà il caso delle produzioni agricole sostenibili nella filiera orzo e birra, seguito dall’intervento di Alberto Paggiesi responsabile Ricerca e Sviluppo di Valagro Spa, dedicato al tema “Global R&D networking to lead innovation in plant nutrition”. In conclusione, le testimonianze di imprenditori agricoli lucani, tra cui Andrea Badursi, direttore generale dell’OP Assofruit che interverrà sul ruolo dell’innovazione nelle produzioni ortofrutticole, seguito da Giovanni Di Renzo dell’Università degli Studi della Basilicata sull’innovazione nella filiera lattiero-casearia nei Progetti Integrati di Filiera realizzati nell’ambito del PSR Basilicata 2007/2013. Dopo il dibattito, chiuderà i lavori Michele Ottati, assessore Politiche Agricole e Forestali della Regione Basilicata.

Considerati i posti limitati, è necessaria la preiscrizione  sul sito www.alsia.it/BioBas dove è possibile consultare e scaricare il programma dell’evento.

L’evento ė organizzato all’interno del Progetto DITRIA, finanziato dalla misura 111b del PSR 2007-2013 della Regione Basilicata.

 
per visualizzare il programma della conferenza vai all’articolo originale
 

Articolo Originale




Cambiamenti climatici

Promuovere il miglioramento tecnologico dei sistemi di riscaldamento domestici a biomasse in termini di prestazioni di emissioni inquinanti in atmosfera, oltre che di rendimento energetico, e specificare la data entro la quale sarà adottato il Piano/Piani di Azione.
Leggi l’articolo

Articolo Originale




Allarme maltempo: le cause e dove colpirà

All’origine delle nuove perturbazioni in arrivo una saccatura nord-atlantica unita a una depressione afro-mediterranea. Alpi, Prealpi, regioni tirreniche e coste ioniche le aree più a rischio

Articolo

Articolo Originale




Il nucleare più caro della storia fa dubitare anche la City

Il progetto dell’Inghilterra di realizzazione di una mega centrale nucleare al confine con il Galles suscita critiche e interrogativi, soprattutto perché la scelta è ampiamente sostenuta dalla mano pubblica e si basa sulla convinzione di un aumento futuro dei costi dei combustibili fossili. Uno scenario che molti ritengono improbabile.
Leggi l’articolo

Articolo Originale




Città e sostenibilità, come cambia la classifica nel 2014

Segnali positivi dal calo delle polveri sottili e dall’aumento costante della raccolta differenziata dei rifiuti. Nella classifica in testa Verbania, Belluno, Bolzano, Trento e Pordenone. Questo il quadro che emerge dalla ventunesima edizione di Ecosistema Urbano, il rapporto di Legambiente sulla vivibilità ambientale dei capoluoghi di provincia italiani, realizzato in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore e presentato a Torino.
Leggi l’articolo

 

Articolo Originale




Nuovo stadio e parco fluviale, il sì dell’Inu Lazio

 La proposta di delibera della Giunta di Roma
Capitale dell’8 settembre scorso, per quanto intitolata “Stadio della
Roma a Tor di Valle” in realtà prevede un nuovo grande centro
direzionale o ” business park”. Dell’intero nuovo insediamento
(354.000 mq di superficie utile lorda pari a 1.133.000 mc) solo il 14%
corrisponde allo stadio (49.000 mq) mentre l’86% (305.000 mq) sarebbe
destinato al business park. http://www.inu.it/17408/comunicati-stampa/nuovo-stadio-e-parco-fluviale-il-si-dellinu-lazio-il-no-e-alle-torri-di-uffici-nella-valle-del-tevere/  

Articolo Originale




Cattura e stoccaggio di CO2

Applicata all’impianto della Boundary Dam, la tecnologia CCS catturerà
1mln di tonnellate di CO2 che verrà stoccata nel sottosuolo delle aree
petrolifere circostanti allo scopo di incrementare il recupero di
petrolio http://www.casaeclima.com/ar_19648__ESTERO-America-carbon-capture-and-storage-ccs-canada-co2-Cattura-e-stoccaggio-CO2-inaugurata-la-prima-centrale-di-Carbon-Capture-and-Storage-in-Canada.html  

Articolo Originale