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POLO DELLA SOLIDARIETÀ CORVIALE

Il progetto ambisce a posizionare il quartiere di Corviale come un quartiere capace di attivare un’azione congiunta di rigenerazione dei tessuti urbani e di politiche socioculturali e di sviluppo della comunità locale, attraverso il benessere, lo sport, la cultura, la promozione di forme di cooperazione comunitaria e di imprese solidali.

ll Piano Integrato prevede di intervenire su alcuni immobili attualmente dismessi o sottoutilizzati, in modo da completare la rigenerazione degli edifici pubblici e dare spazio alla creazione di attività sociali e culturali in un’ottica di inclusione e legalità. Luoghi dove costruire esperienze pilota di economia, di autorganizzazione e di gestione del patrimonio pubblico attraverso forme integrate e flessibili, mediante accordi, patti, reti e collaborazioni con iniziative già esistenti. Per raggiungere questi obiettivi, Il progetto di Corviale prevede l’incremento dei servizi e del commercio di prossimità attraverso l’introduzione di nuovi presidi socioculturali e di zone a free Wi-Fi, e di nuove funzioni capaci di implementare la sicurezza e la sensazione di protezione a Corviale, ad esempio la nuova sede della Polizia di Stato, dell’Ufficio Postale e di una nuova Farmacia.

Il progetto sviluppa una serie di iniziative, implementando le attuali attrezzature sportive e i centri di aggregazione per le comunità locali e per i territori limitrofi, che posizionano il quartiere come luogo dello sport sociale e inclusivo. Il progetto propone di collegare le impiantistiche esistenti – quali il calcio sociale, lo stadio del rugby, la palestra di boxe, il campo di tiro con l’arco, la piscina comunale – attraverso una palestra lineare che attraversa il quartiere, un percorso all’aperto attrezzato con playground intergenerazionali. È previsto inoltre il completamento del Parco Sportivo di via Maroi con un nuovo impianto polivalente richiesto dai cittadini del Municipio Arvalia. Il progetto di Corviale prevede anche la rigenerazione degli spazi aperti che caratterizzano il quartiere come margine tra città e campagna ridisegnando i due margini, quello più urbano e attrezzato verso la città (Parco Est) e quello oggi protetto nella Riserva naturale della Tenuta dei Massimi (Parco Ovest). In conclusione, la proposta mira al miglioramento della qualità della vita e del lavoro attraverso lo sviluppo di una rete di economia sociale e solidale, che possa anche essere di supporto alle attività del terzo settore per la gestione degli spazi aperti e degli edifici, e per l’inclusione sociale.

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