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Piano Integrato Corviale: non c’è Rigenerazione Urbana senza Transizione Digitale

La digitalizzazione è completamente assente dal Piano Integrato Corviale.

Gli unici riferimenti infatti sono questi due:

Al punto 3.3 di pagina 6 “Qualità ambientale e profilo digitale” ci sono 9 capoversi su 10 riguardanti la “Qualità ambientale” e solo 1 (l’ultimo) in cui, sempre in ambito di “Qualità ambientale” è citata una fantomatica e indefinita “Sicurezza e accessibilità digitale” così come si può leggere nel sottoriportato 10° capoverso:

Che cosa significhi in pratica tale “Sicurezza e accessibilità digitale” si arguisce dalla figura 08 “Sicurezza e presidi territoriali” a pagina 27 dove sono riportate 6 (sei) “Torrette con wifi libero e sistema di videosorveglianza” “nella piazza centrale del quartiere”:

La prima ovvia e immediata costatazione è che un sistema che metta insieme wifi libero e videosorveglianza è quanto di più respingente e negativo si possa immaginare.

Immancabilmente si metterebbe in correlazione la videosorveglianza con una presunta e immaginabile sorveglianza degli utilizzi del wifi libero che infatti verrebbe subito soprannominato “wifi carcerario”.

L’assenza poi di una previsione di cablaggio del palazzone contrasta con l’articolo 135 bis del Dpr 380/2001 che prevede il seguente obbligo: “Tutti gli edifici di nuova costruzione per i quali le domande di autorizzazione edilizia sono presentate dopo il 1º luglio 2015 devono essere  equipaggiati  con  un’infrastruttura   fisica   multiservizio passiva  interna   all’edificio,   costituita   da   adeguati   spazi installativi e da impianti di  comunicazione  ad  alta  velocita’  in fibra ottica fino ai punti terminali di rete.” Inoltre, ed è il caso di Corviale, “Lo  stesso  obbligo  si applica, a decorrere  dal  1º  luglio  2015,  in  caso  di  opere  di ristrutturazione profonda che richiedano il rilascio di  un  permesso di costruire ai sensi dell’articolo  10.”

Correttamente infatti il masterplan alla voce “Cantieri di lavoro – Dettaglio dell’attività: mobilità, connettività digitalizzazione” a pagina 36 parla della “Realizzazione di un Wi-Fi di quadrante” così definendolo “Realizzazione di infrastrutture e reti dati ad alta velocità per la posa in opera della fibra ottica, nonché l’utilizzazione di infrastrutture esistenti, destinate alla installazione di reti in fibra ottica.”

Infrastruttura oltretutto necessario al “Progetto Agorà” previsto alla pagina 37 avente ad oggetto una “App che si propone di accogliere, orientare e agevolare la risoluzione dei problemi di cittadini che si trovano in stato di bisogno socio-economico e difficolta sanitarie. Obiettivo. La sicurezza abitativa in autonomia o con supporto di servizi preposti in raccordo con CITERA utilizzando piattaforme ICT” progetto sotto la responsabilità di “AGCI • Corviale Domani”.

La telemedicina e i sistemi di domotica per il risparmio energetico necessitano entrambi di una rete wifi quantomeno di palazzo.

Non averla previsto nel Piano Integrato Corviale è una grave mancanza anche perché la transizione digitale e quella energetica sono profondamente interconnese ed entrambe sono alla base del PNRR.

Corviale Domani ha da sempre infatti puntato sulla doppia transizione ambientale (a cominciare da quella energetica) e digitale. Entrambe le transizioni possono avvenire solo con la partecipazione degli abitanti. Perciò Corviale Domani ha sempre puntato sulla necessità imprescindibile del trinomio formazione-informazione-comunicazione. Un’operazione che può avvenire solo con la sinergia tra l’uso dei sistemi di comunicazione e partecipazione digitali e il lavoro in presenza tramite associazioni e gruppi d’interesse.

La riflessione e la consapevolezza che hanno da sempre mosso l’agire di Corviale Domani è che occorrono nuove forme d’intermediazione sociale per ovviare alla scomparsa delle forme storiche di corpi intermedi quali partiti e sindacati. Corviale Domani ha identificato queste nuove forme d’intermediazione nelle Comunità Energetiche e nelle Cooperative Urbane di Comunità.

Queste nuove forme di soggettività sociali permettono, sia tramite piattaforme digitali che con l’attività in presenza, di gestire l’incontro e lo scambio tra bisogni e servizi a cominciare da quelli energetici per finire a quelli sanitari, culturali, educativi e così via.

In questa prospettiva consideriamo per la previsione di Cooperativa Urbana di Gestione prevista dal Piano Integrato Corviale non una mera funzione strumentale ma un vero e proprio motore di coesione sociale per il decollo di uno sviluppo territoriale che superi l’enorme gap socioeconomico che vivono gli abitanti di Corviale.