1

EXPO 2015: occasione per l’Italia

Gli interventi di Napolitano, Letta e Maroni

(regioni.it) Per il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano,  l’Expo 2015 “è un’occasione straordinaria per Milano, per la valorizzazione del suo ruolo europeo e internazionale, ed è insieme un’occasione straordinaria per un nuovo sviluppo dell’Italia nel suo insieme, Nord e Sud, per il superamento, dunque, della crisi che stiamo vivendo nel mondo dal 2008, della recessione che sta mettendo a dura prova l’Europa e in particolare l’economia e la società italiana”.
“Ho ritenuto di dover rappresentare l’interesse comune della nazione sostenendo fin dall’inizio la candidatura dell’Italia e di Milano per l’Expo 2015. Il fatto che dopo aver vinto la battaglia della candidatura, condotta con spirito unitario, sia cambiato il contesto politico, si siano avvicendati governi diversi, senza che la scelta e l’impegno per l’Expo 2015 subissero contraccolpi, fossero messi in questione o vacillassero, ha un evidente, importante significato. Sta in effetti a significare che nonostante le tensioni e i fattori di instabilità che da tempo caratterizzano i rapporti politici e la vita istituzionale nel nostro paese, si sa in certi momenti egualmente riconoscere – da parte di tutte le forze politiche e sociali responsabili – quel che tocca esigenze vitali della nazione e deve sollecitare la più larga convergenza di sforzi, un’autentica feconda coesione sociale e istituzionale. Ed è ciò che saluto qui oggi, vedendo fianco a fianco il Presidente del Consiglio dei Ministri e il Presidente della Regione Lombardia, il Sindaco di Milano e tutte le autorità locali all’indomani dell’incontro tra i Presidenti di tutte le Regioni italiane e delle decisioni di lavoro comune che ne sono scaturite.
Rivolgendosi poi al dottor Sala, Commissario unico di governo, e alla dottoressa Bracco, Commissario generale di sezione per il Padiglione Italia, il Presidente della Repubblica ha espresso “piena fiducia e forte incoraggiamento, sapendo quale determinazione occorrerà sprigionare per superare difficoltà e residui ritardi, dato che – come si è detto – “non c’è più un giorno da perdere”.
“Siamo un Paese – ha concluso Napolitano – che ha fiducia in se stesso, che deve averne anche più di quanta ne dimostri, percorso com’è ancora da nervosismi destabilizzanti e da tendenze al pessimismo. L’Expo di Milano, e più in generale quel che faremo e costruiremo di qui al 2015, in termini di crescita economica e di riforme istituzionali, proverà che possiamo avere fiducia in noi stessi e suscitare rinnovata fiducia verso l’Italia da parte dell’Europa e del mondo”.
Secondo il Presidente del Consiglio, Enrico Letta, “Expo sarà un progetto vincente se sarà espressione di unità”. “Expo riuscirà – ha chiarito Letta – se sarà di tutti, non se sarà di qualcuno. Riuscirà se sarà di tutto il Paese”. “Noi – ha aggiunto – leghiamo all’Expo non un semplice appuntamento, ma l’obiettivo della ripresa economica del nostro Paese. Per questo dobbiamo essere conseguenti coi fatti e stiamo insistendo su obiettivi di grande concretezza. Il DL del fare ha dato l’abbrivio ad alcune infrastrutture fondamentali anche per il dopo Expo e per la funzionalità del nostro territorio: dalla Pedemontana, alla BreBeMi, alla Tangenziale Est Esterna di Milano, alle linee della metropolitana. Questa concretezza dovrà continuare: le infrastrutture sono fondamentali per fare di quest’appuntamento un’opportunità per la mobilità”. “Expo sarà poi – ha proseguito Letta – l’opportunità fondamentale per il rilancio del turismo in Italia. Non possiamo accettare che il nostro Paese sia scivolato così in basso nelle graduatorie europee e internazionali, e sono certo che Expo sarà anche l’occasione per tornare a scalare queste classifiche”. “Su tutto, l’idea forte di Expo – ha aggiunto il Presidente del Consiglio – è mettere insieme l’Italia-museo con l’Italia-laboratorio, l’interazione tra prossimità e internazionalizzazione”. “Dobbiamo fare in modo – ha ricordato Letta – che Expo arrivi immediatamente dopo un altro grande successo del nostro Paese, la Presidenza italiana del Consiglio dell’Unione europea che comincia il 1 luglio 2014: dobbiamo viverla come un semestre di pre-apertura dell’Expo”.
“Credo fermamente che Expo 2015 – ha concluso Letta – sia la frontiera ideale per un’Italia affamata di futuro, che deve uscire una volta per tutte da una cappa di sottovalutazione e di autolesionismo. Questa cappa stona con le nostre capacità e con la nostra Storia. Expo è una sfida radicata sul bisogno più concreto dell’uomo, di ieri e di oggi: il nutrimento. Il Governo garantisce il suo impegno totale: la vinceremo insieme.
“Vogliamo fare di Milano, nel 2015, la capitale d’Europa”, ha affermato il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, “vogliamo che Milano Expo 2015 sia un grande evento europeo’. L’obiettivo fissato è ambizioso: fare di Milano la capitale europea per sei mesi. In mezzo due anni di intenso lavoro, con l’handicap di un piccolo ritardo, in termini infrastrutturali, da recuperare. Eppure il Presidente della Regione Lombardia non ha dubbi. “Ci sono tutte le condizioni perché Expo 2015 sia quello che deve essere: un grande successo per tutta l’Italia. E sia un evento che l’Unione Europea sente davvero suo”. Per questo il presidente della Regione Lombardia ha voluto promuovere il riuscito evento andato in scena nella splendida e suggestiva cornice della Villa Reale di Monza, un evento dal titolo: ‘Verso Expo 2015’. Un’occasione per riunire tutte le istituzioni coinvolte, dai comuni, in primis quello di Milano, rappresentato dal sindaco Giuliano Pisapia, fino al Governo nazionale, con il presidente Enrico Letta, fino alla Commissione Europea, presente con il suo vice presidente Antonio Tajani. Tutti insieme, riuniti alla presenza del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per imprimere un cambio di marcia nel percorso che porterà alla grande manifestazione universale del 2015. Meno di due anni di lavoro, in una sorta di cantiere dove ognuno dei soggetti coinvolti dovrà portare il suo contributo. E anche per questo Maroni ha scelto la Villa Reale di Monza come sede di questa prima tappa di avvicinamento a Expo, come da lui stesso svelato nelle prime battute del suo intervento: “Ho scelto questa Villa Reale, splendida opera del Piermarini, nascosta dai ponteggi del cantiere allestito per la sua ristrutturazione, anche per questa ragione: perché Expo 2015 è un ‘grande cantiere’. E questa villa che abbiamo eletto a sede rappresentanza dell’esposizione universale è un po’ la metafora del grande lavoro che ci attende: colmare alcuni ritardi accumulati e completare lavoro i lavori entro i tempi previsti”. Una sfida, quella per Expo, che dovrà essere giocata di squadra, come ha tenuto a specificare il Presidente lombardo: “L’esposizione universale non è un fatto solo di Milano o della Lombardia. L’iniziativa di oggi (7 Luglio, ndr) è stata fortemente voluta da Regione Lombardia, perché vogliamo dare il segnale dell’impegno di tutte le istituzioni. C’è molto da fare c’è da recuperare un po’ di tempo perso, ma c’è un convinto impegno da parte di Comune, Regione, Commissario unico e da parte di tutti i soggetti coinvolti”. “Oggi – ha spiegato Roberto Maroni rivolgendosi alla platea della Villa Reale dopo aver ringraziato il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per la sua significativa presenza – ci sono qui tutti i livelli di governo del territorio. Questa forte intesa fra le istituzioni che oggi qui è rappresentata e si rafforza sarà la marcia in più che serviva per imprimere alla macchina Expo la necessaria accelerazione. Con la nomina del Commissario unico, largamente condivisa fra Comune, Regione e Governo, abbiamo fatto un passo in avanti decisivo per assicurare la realizzazione della nostra esposizione in tempi certi e nel rispetto degli impegni assunti con il Bie e con tutti i Paesi partecipanti”. “Da Presidente della Regione Lombardia – ha assicurato Maroni – continuerò a lavorare perché questa grande intesa istituzionale ci accompagni in questi due anni che ci separano da Expo. Ogni sforzo sarà compiuto anche per il pieno coinvolgimento delle parti economiche e sociali, perché il Paese con tutti i suoi territori sia protagonista e beneficiario del successo dell’evento”.
La prima sfida sarà quella per il rispetto dei tempi per la realizzazione delle opere infrastrutturali, da terminale entro l’aprile del 2015. “I tempi di realizzazione – ha ricordato il presidente della Regione Lombardia – sono quelli previsti da un cronoprogramma di cui seguiamo con attenzione l’evoluzione. La Regione non ha la responsabilità diretta sull’attuazione delle opere, ma svolgiamo un ruolo costante di controllo, per questo tutte le settimane abbiamo un incontro con il commissario e con tutti i responsabili per monitorare l’andamento dei lavori e intervenire laddove sarà necessario. Ho chiesto al Governo  la disponibilità ad arricchire il decreto che attribuisce i poteri al commissario, eventualmente attribuendone di nuovi per derogare ad alcune norme”.  Velocità e precisione nei lavori, ha precisato il presidente della Regione Lombardia, ma senza mai abbassare la guardia verso il rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata. “Abbiamo la massima attenzione nei confronti del pericolo di infiltrazioni della criminalità organizzata. C’è il gruppo speciale di investigatori che avevo costituito quando ero ministro dell’Interno, inoltre in Regione Lombardia – ha sottolineato Maroni – abbiamo un comitato di controllo sui cantieri e c’è un’ottima collaborazione con la Prefettura e con la Questura, quindi l’attenzione è massima. Ci vuole il massimo impegno da parte di tutte le istituzioni affinché l’Expo sia Mafia free”.
Il Presidente della Regione ha garantito anche il suo impegno affinché “le opportunità di lavoro che si moltiplicheranno con l’evento, siano vere e sicure, nonché volano per i nostri livelli occupazionali’. Maroni ha informato di aver discusso di questi aspetti con il presidente del Consiglio e ha voluto sottolineare che ‘lavoro flessibile non può significare lavoro meno tutelato o meno sicuro”. Oltre ai contenitori, ovvero le opere infrastrutturali, l’altra grande sfida da vincere sarà quella dei contenuti. In primis fare di questo evento una grande manifestazioni per tutta l’Europa, che si riconosca in un’unica capitale ovvero Milano. ‘Sviluppare e diffondere i contenuti di Expo 2015, questo è l’impegno  – ha ribadito il presidente lombardo – che la Regione si è assunta e l’evento di oggi è il primo di una serie di appuntamenti che organizzeremo da qui al 2015 toccando le capitali dei paesi che aderiscono ad Expo, cominciando da casa nostra, dall’Europa, da Bruxelles, perché vogliamo che davvero l’Europa senta sua questa Expo 2015. E vogliamo che Milano sia la capitale d’Europa”. “Questa è per noi una straordinaria avventura, una grande chance di valorizzazione dei nostri territori e del nostro patrimonio, paesaggistico e culturale. Nel 2015 avremo la grande occasione di attirare milioni di visitatori e dovremo essere pronti, l’Italia intera nel 2015 dovrà raccontarsi. Ogni territorio – ha proseguito Maroni – dovrà essere capace di mostrare al mondo lo splendore delle nostre città, la suggestione dei nostri borghi e l’ineguagliabile bellezza del nostro patrimonio culturale”. “Nel nostro cantiere – ha aggiunto – stiamo costruendo tutti gli strumenti con cui gestire questo eccezionale flusso di turisti, pochi giorni fa ne abbiamo parlato in una riunione con tutte regioni e Regione Lombardia, insieme alla Camera di Commercio di Milano e alla società di Expo, ha deciso di creare una società dedicata proprio alla gestione della migliore offerta turistica”.
“Expo 2015 non deve rimanere nella memoria per straordinari manufatti o faraoniche costruzioni, ma deve lasciare il segno per i suoi messaggi e i suoi contenuti, per lo straordinario tema ‘Nutrire il pianeta, energia per la vita’. Sono passati più di vent’anni dalla conferenza Onu di Rio de Janeiro del 1992 che ha dato una prima definizione di ‘sviluppo sostenibile’ da intendersi come uno sviluppo che risponde alle esigenze del presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare le proprie. In questi anni è maturata a livello globale la consapevolezza della necessità di integrare nell’agire politico la dimensione economica, sociale e ambientale per puntare a una vera sostenibilità”.
Secondo Maroni, I due pilastri imprescindibili di questo modello di sviluppo sono la food safety e food security, come ha più volte ribadito l’organizzazione delle Nazioni unite, altra prestigiosa partecipante a Expo Milano 2015. ‘Il nostro agire politico – ha proseguito il presidente – deve dunque garantire non solo l’accesso al cibo, ma anche l’accesso a un cibo sano e sicuro”. A questo proposito Maroni ha lanciato una proposta: ‘Dai nostri territori venga lanciata una battaglia contro la contraffazione alimentare. I dati di questo fenomeno sono allarmanti per il nostro Paese. Vogliamo combattere contro il cosiddetto italian sounding, ossia contro lo sfruttamento illecito della fama mondiale dei prodotti della filiera agro-alimentare italiana”.
La dilagante pratica della contraffazione, ha ricordato il governatore citando una stima del 2011 della commissione parlamentare anti-contraffazione, costituisce ‘un danno serio per la nostra economica, che vale oltre 60 miliardi di euro all’anno. Una cifra pari a due volte e mezzo il valore complessivo di tutte le esportazioni italiane del settore agroalimentare. Essa determina anche una consistente perdita di posti di lavoro in un momento nel quale certo non possiamo permettercelo. E come è stato ribadito nel tavolo di lavoro che ho voluto porre  in apertura dell’evento di oggi, la contraffazione minaccia la salute dei consumatori. E’ importante coinvolgere tutti i governi dei paesi partecipanti ad Expo, perché si impegnino con noi nella battaglia contro la contraffazione alimentare e in difesa della salute’.
Ribadendo l’importanza della promozione dei temi di Expo e rinnovando l’impegno di Regione Lombardia in questa direzione, Maroni  ha auspicato che la giornata di oggi possa ‘dare il via a un dibattito globale sul tema. In prima persona mi farò interprete di questo messaggio ogni qual volta si discuterà di Expo Milano 2015, in Italia come all’estero’. Il presidente infine ha dichiarato che quello di oggi è solo ‘il primo di una serie di appuntamenti che organizzeremo da qui al 2015 toccando le capitali dei Paesi aderenti. Cominciando da casa nostra, dall’Europa, da Bruxelles, perché vogliamo davvero che l’Europa senta davvero sua questa esposizione’.
In un’intervista, pubblicata da QN il 9 Luglio, il Presidente della Lombardia ha manifestato un certo ottimismo, ma ha anche posto alcuni paletti. “Dopo domenica – ha detto – sono molto più fiducioso. Grazie alla presenza del Presidente Giorgio Napolitano e del premier Enrico Letta, abbiamo dato al mondo il segnale che le istituzioni sono compatte a sostegno di Expo. Ora il Governo, la Regione, il Comune di Milano e gli altri Comuni lombardi hanno un interesse condiviso: far sì che l’Expo sia un’occasione di rilancio economico per il Paese e che abbia ricadute positive anche dopo i 6 mesi dell’evento. A me è chiaro che la condizione necessaria perché questo avvenga è varare non una semplice deroga, che avrebbe carattere temporaneo, ma una modifica permanente al Patto di stabilità che consenta ai Comuni di trattenere più risorse e utilizzarle per gli investimenti. Ora mi aspetto – prosegue Maroni – che questa necessità sia altrettanto chiara al Governo, che sia condivisa. Ma sono ottimista”.  
Quanto all’allentamento del Patto di stabilità il Presidente della Regione è categorico: “o arriva entro l’autunno o faremo da soli. Tutti sappiamo che l’allentamento è indispensabile, quindi o il Governo condivide questa esigenza o la Regione è determinata e pronta a far da sé”, ovvero, conclude Maroni,” non rispetteremo i vincoli del Patto e apriremo un contenzioso col Governo”.
intervento del Presidente Napolitano
 
 intervento del Presidente Letta



Startup innovative, online i modelli di certificazione per iscriversi al registro Imprese. Srl a 1 euro anche per gli Over 35

Importanti novità sul fronte startup innovative? Pare di si, anche se, come sempre, aspettiamo il corso finale degli eventi per esprimere un giudizio complessivo: da qualche giorno, comunque, sono disponibili i moduli elettronici per certificarsi.

L’autocertificazione dei requisiti delle start up e degli incubatori certificati per l’iscrizione nella sezione speciale del registro imprese, quindi, viaggia solamente in formato elettronico. Le Camere di commercio, con il coordinamento del MSE, hanno redatto e pubblicato sul sito Mise, dal 21 giugno, i moduli di domanda in formato elettronico con il quale le start up e gli incubatori di start up innovative possono autocertificarsi e iscriversi nell’apposita sezione speciale del registro delle imprese. È stata inoltre aggiornata la guida sintetica sugli adempimenti della startup innovativa.

L‘iscrizione è un adempimento regolamentato dall’articolo 25, commi 8 e 9, della legge 17 dicembre 2012 n. 221 (di conversione al dl 18 ottobre 2012 n. 179 c.d. decreto sviluppo bis) che pone l’iscrizione nella sezione speciale del registro imprese (al 24 giugno iscritte 908 start up) come condizione per ottenere le agevolazioni previste per tali nuove tipologie societarie.

Va ricordato che seppur ci si aspetti una regolamentazione e delle agevolazioni sempre migliori, le startup sono state introdotte per la prima volta nell’ordinamento del nostro Paese attraverso il decreto Crescita 2.0, convertito poi nella legge 221/2012.

Secondo quanto stabilito dalla legge, la startup innovativa è “una società di capitali di diritto italiano, costituita anche in forma cooperativa, o società europea avente sede fiscale in Italia” che ha come fine principale “lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico”.

Vantaggi e mancanze

Le principali agevolazioni della certificazione online consistono, evidentemente, in:

  • totale esenzione dal pagamento dei diritti di segreteria, dall’imposta di bollo nonché dal pagamento del diritto annuale(tale esenzione dura non oltre il quarto anno di iscrizione);
  • rilevanti deroghe al diritto societario(in caso di copertura delle perdite che superano il terzo del capitale, viene prevista la possibilità di rinviare la decisione di procedere alla riduzione del capitale e al contemporaneo aumento del medesimo ad una cifra non inferiore al minimo legale, alla chiusura dell’esercizio successivo);
  • regime fiscale e contributivo di favore per i piani di incentivazione basati sull’assegnazione di azioni, quote o titoli similari ad amministratori, dipendenti e collaboratori e in una specifica disciplina dei rapporti di lavoro.

La start up innovativa e incubatore certificato sono automaticamente iscritti alla sezione speciale del registro delle imprese, a seguito della compilazione e presentazione, tramite ComUnica.  Però le note positive finiscono qui, perché ci si attende a breve l’attuazione di tutta una serie di decreti attuativi, sempre riferiti al decreto crescita 2.0, tra i quali in particolare spiccano le agevolazioni fiscali a favore di chi investe nel capitale sociale di start up innovative, che prevede che le persone fisiche abbiano diritto a una detrazione Irpef del 19% sulla somma investita nel triennio 2013-2015 fino a un massimo di 500 mila euro.

E le Srl semplificate a 1 euro anche per gli Over 35

Le società giuridiche possono invece portare in deduzione dal reddito imponibile il 20% dell’investimento, sempre che esso venga mantenuto per almeno due anni, fino a un massimo di 1,8 mln di euro. Inoltre è allo studio il decreto attuativo della norma che istituisce, sotto forma di credito di imposta, un contributo del 35% sulle spese effettuate per le nuove assunzioni di personale altamente qualificato.

Particolare interessante a livell0 di imprese e non solo di startup, infine, è l’abolizione del limite di età per la creazione di società a responsabilità semplificate (le famose Srl a 1 euro). Il decreto lavoro, approvato dal Consiglio dei Ministri, ha eliminato il limite di 35 anni di età per la loro creazione.




“Avevamo la luna”, il bel libro di Michele Mezza

Non sono bravo a scrivere di libri, ma quello dell’innovatore Michele Mezza è davvero ben fatto e vale la pena cimentarsi. Anche perché con Michele discutiamo di innovazione dagli albori di Innovatori Europei nel 2006.

In ”Avevamo la luna” Michele mette su carta (e su evoluti supporti digitali, che interagiscono direttamente con il volume, attraverso l’uso di smartphone) una enorme mole di originali informazioni “connesse” tra loro nello storico ”anno – cronotopo” 1962-64: “tre anni di grandi corse, di spericolate acrobazie, di scoperte e innovazioni. Quaranta mesi vissuti tutti d’un fiato. Con una continua alternanza di improvvise accelerazioni e brusche frenate. Un sogno realistico concluso in una curva senza uscita, come l’elegantissima Lancia Aurelia del film Il Sorpasso, del grande Dino Risi, interpretato da un baldanzoso e un po’ gaglioffo Vittorio Gassman e da un timido ma fremente Jean – Louis Trintignant, prodotto proprio nel 1962, un fotogramma del quale abbiamo scelto per la nostra copertina” dice l’autore.

Un libro che parla di un periodo di potenziale svolta per il Bel Paese, intrecciandone fenomeni politici, nazionali ed internazionali, con le dinamiche delle nascenti industrie del futuro (principalmente elettronica – digitale, spazio ed energia) che mettevano le prime radici proprio nel nostro Paese. Proprio mentre il mondo cattolico viveva un incredibile periodo di innovazione con il Concilio Vaticano II, facendo di Roma il centro del mondo per vari mesi.

Un’Italia nel pieno di un potenziale protagonismo mondiale, fermata – secondo l’attenta analisi del libro, sviluppata anche attraverso numerose interviste con i protagonisti di quei tempi (come Reichlin, De Rita e tanti altri) – dalla assenza di una guida politica forte e consapevole.

– Una sinistra non capace e non interessata a leggere fenomeni a quel tempo destabilizzanti per la proprio ideologia e visione del mondo, come quelli che ad esempio già “vedeva” un Adriano Olivetti nel presentare al Presidente della Repubblica Gronchi i primi personal computer della storia mondiale – gli Elea – dicendo (siamo nel 1959!) che “L’elettronica….sta avviando l’uomo verso una nuova condizione di liberà e di conquiste”.

– Un partito governo (la DC) nei fatti ostacolato da un “quarto potere” (confindustriale e statunitense), che impedisce ad una leadership illuminata (come era già accaduto con Fanfani, in questo “cronotopo” con Moro) di riformare completamente il Paese, con lo sviluppo dei settori industriali strategici del futuro (soprattutto l’elettronica, ceduta agli americani), riducendone l’impatto – con la stagione del consumismo “all’americana” – alla troppo repentina trasformazione di un popolo, uscito troppo in fretta dalle campagne per entrare prima nelle fabbriche “fordiste” e poi “sentirsi” al centro del mondo come consumatore.

Ed è proprio dall’incrocio dei problemi di una sinistra incapace di leggere il nuovo e di un centro – motore di governo – impossibilitato a portare il Paese verso un futuro roseo dai suoi alleati extra politici ed internazionali, che viene  una esplicita richiesta al Paese alla rinuncia della leadership industriale del privato nei settori che avrebbero poi disegnato il futuro, in cambio di una accettazione di un esperimento innovativo di governo (quello di centro – sinistra).

Mezza conclude dicendo quello che da tempo penso anche io: che oggi il “centro sinistra” di governo ha una nuova (e ultima) opportunità di “leggere” il potenziale di innovazione e sviluppo legato alla rivoluzione digitale – originato proprio a partire quel “cronotopo”, cresciuto poi negli Stati Uniti e poi di nuovo accolto negli ultimi decenni da una Italia naturalmente portata a “lavorare in rete” – e farne driver di sviluppo sostenibile delle proprie comunità (territoriali ed imprenditoriali) puntando sulla naturale convergenza che esiste tra le nuove tecnologie digitali ed energetiche  per lo sviluppo delle città intelligenti.

E’ su questo punto che – come Innovatori Europei, insieme a vari partners – avvieremo da settembre un mini tour con Michele e il suo “Avevamo la Luna”: per arrivare a spunti ulteriori  sul come avviare politiche sistemiche di innovazione, che facciano incontrare i mondi del digitale e delle energie distribuite per creare sviluppo diffuso e sostenibile e maggiore democrazia.

di Massimo Preziuso




Dossier del Senato sull’Agenda Digitale Italiana

 

Dossier_Senato_Agenda_digitale

 




Crowdfunding territoriale: GINGER – Gestione Idee Nuove e Geniali in Emilia Romagna e’ on line

E’ ufficialmente online e operativo GINGER – Gestione Idee Nuove e Geniali in Emilia Romagna (www.ideaginger.it), il sito di crowdfunding territoriale per l’Emilia Romagna: una piattaforma web rivolta a creativi, imprese e istituzioni per facilitare i contatti e ridurre il gap che sussiste tra questi tre attori nell’attuale mondo del lavoro. Tutto questo grazie al crowdfunding, una modalità di finanziamento dal basso, che permette di sostenere idee e progetti grazie ai tanti piccoli contributi provenienti dalla comunità.

GINGER permette a privati, associazioni, imprese e pubbliche amministrazioni di pubblicare il proprio progetto sulla piattaforma web e di portare avanti una campagna di crowdfunding finalizzata al finanziamento della propria idea. Grazie alla forza della community e all’utilizzo degli strumenti social è possibile raggiungere tutti i potenziali sostenitori dell’idea e realizzarla. La piattaforma è riservata a progetti che si sviluppano in Emilia-Romagna, con la volontà di seguire le idee da vicino e farle crescere grazie all’attivazione di reti territoriali, trasformando il crowdfunding in leva per lo sviluppo economico e sociale.

Questi i primi progetti sostenuti da GINGER:

Spazio Grisù, creative factory di Ferrara che riunisce 16 imprese creative offrendo spazi in comodato gratuito e una rete di partner a sostegno delle neo-imprese. Grazie a GINGER Spazio Grisù lancerà una campagna per raccogliere i fondi necessari all’allestimento del cortile interno per ospitare ogni tipo di evento. www.spaziogrisu.org

Massimo Moretti | WASP Project (Ravenna), rivoluzionaria impresa per realizzare una stampante 3D in grado di stampare case a bassissimo costo e impatto ambientale. Tramite GINGER sarà possibile contribuire a questo progetto acquistando stampanti 3D più piccole ma già perfettamente funzionanti. www.wasproject.it

Concorto Cinematica (Piacenza). Con GINGER, Concorto Cinematica presenta il “Microcinema”: una vera sala cinematografica in miniatura da 25 posti, a Piacenza, nel Quartiere Roma, il cuore multiculturale della cittadina emiliana. www.concorto.com

Cracking Art Group, l’arte è in prima fila per poter beneficiare del crowdfunding, sia perché esso scardina le tradizionali logiche del mercato dell’arte, sia per il suo potere di coinvolgere la cittadinanza. www.crackingartgroup.com

A chiudere l’evento sarà l’Assessore all’Innovazione al Comune di Bologna, Matteo Lepore, che rifletterà sulle potenzialità del crowdfunding civico e territoriale in relazione alle attività di una pubblica amministrazione. A seguire “So glad to be crowd” party nel parco del Cavaticcio con aperitivo e dj set a cura di Girlfriends in a Coma.

GINGER è un’idea nata da 5 ragazze che vivono a Bologna e che da anni lavorano nell’ambito della cultura e della creatività in Italia e all’estero. Il progetto è risultato tra i vincitori del Bando IncrediBOL – edizione 2012 promosso dal Comune di Bologna.




Premio Egov 2013: Verso l’applicazione dell’Agenda Digitale. Il bando è online, iscrivi subito il tuo progetto!

Ci siamo, scatta ufficialmente il countdown per la IX edizione del Premio E Gov, il riferimento principe della pubblica amministrazione che cambia, innova e vuole fortemente migliorare la vita dei cittadini attraverso soluzioni efficaci e semplici ma al tempo stesso tecnologicamente valide.

La cerimonia di premiazione del Premio E Gov 2013 si terrà a Riccione (> il programma), il prossimo 19 settembre all’interno de “Le Giornate della Polizia Locale“, durante il convegno dedicato (iscriviti subito al convegno!): tra smart city, agenda digitale e startup, i temi cardini della cerimonia di premiazione, daremo spazio alle migliori idee della nostra PA, fermo restano che tutti i progetti iscritti saranno pubblicati su Pionero. Novità della IX edizione, una categoria appositamente dedicata alla Polizia Locale.

Iscrivi subito il Tuo Progetto!

BANDO DI CONCORSO (scadenza 31 luglio 2013)
Il Premio E Gov riconosce ogni anno i migliori progetti d’innovazione sviluppati dalle Pubbliche Amministrazioni. Anche quest’anno, in occasione della sua IX edizione, consapevole di rappresentare il riconoscimento più ambito dalle Pubbliche Amministrazioni Locali e Centrali, il Premio E-Gov intende ricompensare i progetti in grado di portare benefici reali a favore dei cittadini-utenti.

Il concorso prevede 4 categorie di partecipanti e diverse sezioni tematiche. Ogni amministrazione può partecipare a più sezioni con vari progetti. Per ogni sezione saranno individuati i vincitori di ogni categoria.

CATEGORIE
Comuni capoluogo
Ministeri e Regioni, Province, Comunità montane, Associazioni e Unioni di comuni, Aziende per la promozione turistica a maggioranza pubblica
Unità Sanitarie Locali e Aziende sanitarie pubbliche
Comuni non capoluogo
Il premio è dedicato ai progetti già realizzati o in corso di realizzazione che mirano ad una qualificazione dei servizi pubblici locali attraverso l’uso delle nuove tecnologie e l’innovazione organizzativa.

Grazie alle nuove tecnologie infatti il rapporto tra Pubblica Amministrazione e cittadini può essere ridisegnato, e l’obiettivo deve garantire, da un lato migliore efficienza all’amministrazione e dall’altro il miglioramento della vita dei cittadini, nonchè aiutare la società ad affrontare il futuro.

Con questo premio vogliamo, ancora una volta, far emergere questo tipo di progetti e l’operato di tutti coloro che hanno saputo interpretare le possibilità offerte dalle nuove tecnologie digitali a vantaggio dell’intera società.

Iscrivi subito il Tuo Progetto!

AMBITI DI VALUTAZIONE
1 – Smart Cities e Smart Territories

Sempre più le azioni devono avere come orizzonte lo spazio della città o del territorio, integrando e andando a toccare i tanti aspetti della vita del territorio stesso.

Migliorare la qualità e il costo dei servizi di pubblica utilità nelle città o nel territorio
Migliorare la qualità dell’ambiente urbano con azioni atte a incrementare la qualità della vita e il il livello di sicurezza percepito dai cittadini
2 – Sostegno a imprese e start up

L’innovazione passa anche e soprattutto dalla spinta rinnovatrice di imprenditori e giovani dalle idee brillanti. Il sostegno a queste iniziative diventa essenziale per far emergere questi talenti e sostenere in modo lungimirante l’economia locale.

Finanziare, promuovere e governare azioni utili alla nascita di nuove start-up
3 – Efficienza interna

La ricerca di efficienza interna alla Pubblica Amministrazione è un processo che non si può e non si deve mai fermare. Strumenti, tecnologie, opportunità ci sono: occorre conoscerli e saperli implementare.

Dematerializzazione dei servizi
Esperienze di utilizzo del cloud computing
Ricerca di efficienza attraverso interventi infrastrutturali (es. consolidamento data centers)
4 – Open Data e partecipazione

L’apertura della Pubblica Amministrazione e un crescente coinvolgimento diretto della cittadinanza sono essenziali per garantire un rapporto PA-cittadini finalmente libero da equivoci e sospetti reciproci

sviluppo di sistemi ed organizzazioni in grado di coinvolgere la cittadinanza nel processo decisionale
pubblicazione e diffusione dei dati pubblici
5 – Cultura Digitale

L’innovazione non deve rimanere predominio di poche persone, di esperti. Perché la società intera possa giovare dei vantaggi delle tecnologie digitali in tutti gli aspetti della vita quotidiana, è necessario che tutti i cittadini si sentano a loro agio nell’utilizzarle, ed è compito della Pubblica Amministrazione sostenere e facilitare tale incontro.

Azioni a sostegno della diffusione della cultura digitale tra cittadini e imprese
6 – Qualificazione dei Servizi di polizia locale

La Polizia locale, come soggetto attivo sul territorio e più prossimo al cittadino, può migliorare il proprio servizio attraverso l’uso delle nuove tecnologie e l’innovazione organizzativa.

sicurezza (come migliorare il livello di sicurezza – reale e percepita – nelle città o nel territorio)
semplificazione (dematerializzazione e semplificazione di atti e procedure per facilitare il rapporto e l’interazione tra cittadini e comandi di polizia locale)
innovazione tecnologica e social network (uso di social network per fini istituzionali, sviluppo di app per i dispositivi mobile
Iscrivi subito il Tuo Progetto!

CONDIZIONI PER LA PARTECIPAZIONE
A tutti i partecipanti è richiesto di garantire la disponibilità per un eventuale contatto di approfondimento da parte della giuria del premio. I candidati finalisti delle cinque sezioni saranno invitati a partecipare alla finale che si terrà a Riccione il 19 settembre 2013, Palazzo del Turismo Via Virgilio 17. La mancata presenza alla giornata di premiazione dei progetti finalisti comporterà la non assegnazione del premio previsto.

Premi
Tutti i progetti finalisti riceveranno un diploma che attesta l’ammissione alla fase finale del premio. Saranno premiati i migliori progetti di ogni sezione per ogni categoria di partecipanti. La Giuria si riserva la possibilità di riconoscere delle menzioni speciali per progetti di particolare interesse o per realizzazioni di grande rilevanza pubblica che per le loro caratteristiche non possono rientrare appieno nelle categorie del premio 2013. I progetti vincitori per ogni categoria e le menzioni speciali riceveranno una targa.

DOCUMENTI DI PARTECIPAZIONE (da compilare entro il 31 luglio 2013)
a) Scheda di partecipazione al Premio E-GOV 2013 con una breve descrizione del progetto e della soluzione adottata (in formato.html con invio automatico)

Nella scheda di partecipazione sarà possibile indicare l’eventuale indirizzo internet del progetto (solo se disponibile), gli eventuali dati quantitativi disponibili rispetto all’uso della soluzione e il nominativo delle aziende che hanno contribuito alla realizzazione del progetto (solo nel caso il progetto sia stato realizzato con il supporto di fornitori esterni).

Sarà inoltre valutata con maggior punteggio la disponibilità, attraverso link appropriato, di un video della durata minima di 1 minuti e max di 3 minuti che descriva il progetto e il valore indotto dallo stesso.

b) Modulo di Iscrizione al Convegno in cui avverrà la premiazione (in formato html con invio automatico)

IL PROGRAMMA (PROVVISORIO) DEL CONVEGNO DI PREMIAZIONE
Iscriviti al convegno online!
ore 9.30 – Registrazione partecipanti

ore 10.00 – Inizio lavori

Modera e Introduce
Gianluigi Cogo, Direttore Scientifico Pionero

L’innovazione trainata dalle persone: Keynote di Agostino Ragosa Direttore Agenzia Digitale per l’Italia [da confermare]
Comunità intelligenti e innovazione sociale : Keynote di Luca De Biase (da confermare) Consulente del Governo sull’ Agenda Digitale per l’Italia [da confermare]
Premiazione Sezione “Smart Cities e Smart Territories”
Premiazione Sezione “Sostegno a imprese e start up”

Presentazione di un progetto sui Sistemi per il controllo e la gestione delle aree urbane

Premiazione sezione “Qualificazione dei Servizi di polizia locale”

Premiazione Sezione “Efficienza interna”

TAVOLA ROTONDA – Innovazione e nuovi modelli per l’erogazione dei servizi

Matteo Lepore, Assessore Innovazione Comune di Bologna
Giovanni Gentili, Responsabile Agenda Digitale della Regione Umbria
Roberto Moriondo, Direttore Innovazione e Ricerca Regione Piemonte, Comitato di Indirizzo AGID
Dimitri Tartari, Assessore Innovazione Comune di Persiceto

Premiazione Sezione “Open Data e partecipazione”

Premiazione Sezione “Cultura Digitale”




Sgi a Marino: “Un piano regolatore per Roma smart city”

L’associazione Stati Generali dell’Innovazione scrive al neo-sindaco della Capitale: “Serve un piano regolatore ad hoc”. Riflettori puntati su ambiente urbano e PA digitale.

 

Un piano regolatore per Roma Smart City. Gli Stati Generali dell’Innovazione inviano unalettera al neo sindaco di Roma, Ignazio Marino, chiedendo di inserire questo progetto  tra le  priorità del suo programma. Il piano  – spiega Sgi – deve puntare a migliorare la qualità della vita dei cittadini, le condizioni dell’ambiente urbano, il rapporto con la pubblica amministrazione e le opportunità di protagonismo della comunità romana.

 

Come? “Attraverso una strategia che favorisca la modernizzazione dei servizi grazie ai supporti digitali e l’accesso alla rete negli spazi pubblici, riscoprendo il valore della creatività come leva del cambiamento, istituendo nei quartieri dei centri per l’innovazione competitiva delle imprese. Una strategia per una Roma sostenibile e resiliente, aperta e trasparente, partecipativa e collaborativa, connettiva e creativa”.

 

“Noi siamo convinti che la “Roma Smart” da sviluppare sia quella in cui l’elevata offerta culturale si incontra con la sua domanda – conclude la missiva – promuovendo la partecipazione attiva e consapevole dei cittadini grazie all’uso interattivo delle reti di comunicazione, attivando la nuova “rete del valore” espressa dalla cittadinanza attiva. E che un passaggio necessario sia la costruzione di un luogo di confronto con le associazioni che queste politiche esprimono e praticano”.

 

L’Associazione Stati Generali dell’Innovazione, per promuovere un’idea organica e innovativa di città “smart”, ha promosso il comitato di progetto Roma Smart City,  con l’obiettivo di aggregare e mettere a confronto le iniziative in corso su questo fronte, le esperienze già realizzate negli anni, e così connettere gli stakeholder principali della città metropolitana (associazioni -sociali, culturali, professionali, imprenditoriali, professionisti, scuole, università, centri di ricerca, imprese), portandoli a condividere un approccio, un metodo di lavoro e di progettazione partecipata. Ad oggi hanno aderito e partecipato all’iniziativa decine di organizzazioni che operano sul territorio romano. Tra questi ForumPA, Università La Sapienza – Cattid, Aif Lazio, La Nuova Ecologia, Retecamere, Biennale spazio pubblico, Ordine degli architetti, Transition Town, Corviale Domani, Piattaforma Testaccio, Urban Experience, Informatici Senza Frontiere, Aita e Unacittà.

 

F. Meta

 

www.corrierecomunicazioni.it

 




E-commerce, Roma e il Lazio indietro

UNA città e una regione poco inclini al commercio elettronico, indietro in un settore decisivo per lo sviluppo dell’ economia. È quanto emerge da uno studio presentato ieri in un incontro organizzato dalla Confcommercio di Roma. “Nel nostro territorio, su un campione 400 imprese, solo il 15% fa uso dell’ e-commerce“, ha spiegato il vicepresidente Rosario Cerra. A penalizzare le imprese italiane, oltre alla “loro dimensione medio – piccola”, sono la burocrazia e la difficoltà nel sistema dei trasporti. Eppure, in tempi conclamati di crisi economica, le opportunità offerte dallo sviluppo tecnologico sono una risorsa da sfruttare necessariamente. “Le potenzialità dell’ e-commerce sono infinite, perché il web è diventato lo strumento attraverso cui imprese e consumatori dialogano”, ha aggiunto il numero due di Confcommercio. Ma se in Paesi come gli Stati Uniti e la Cina gli scambi di prodotti per via telematica sono ormai prassi, da noi siamo ancora indietro, e a Roma e nel Laziola percentuale di imprese che ricorrono all’ e-commerce scende ulteriormente. Dal segretario generale della Camera di Commercio di Roma, Pietro Abate, arriva il sostegno al progetto: “Le imprese che entrano nella cultura dell’ ecommerce sono in crescita aumenta del 10%”, ha spiegato, lasciando ben sperare per il futuro.