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Resistente come l’acciaio, leggero come una piuma

Grazie alle nanoarchitetture entro 5 anni nuovi materiali ultraresistenti rivoluzioneranno il mondo.

Visitare il laboratorio Caltech della scienziata dei materiali Julia Greer è come entrare in un regno in cui le normali regole fisiche degli oggetti non valgono. La Greer progetta e realizza nanomateriali che si comportano in maniera sorprendete per chi è abituato a vivere in un mondo in cui materiali resistenti come la ceramica e l’acciaio tendono a essere pesanti, mentre quelli leggeri tendono ad essere più fragili.
Le ceramiche convenzionali sono resistenti, pesanti e (come sanno tutti coloro che hanno lasciato cadere in terra un piatto) fragili. L’anno scorso, però, la Greer ha creato una ceramica basata su una delle sostanze più resistenti e leggere mai realizzate. Non è neppure fragile. In un video realizzato dalla Greer, un cubo di questo materiale sottoposto a una pressione verso il basso trema lievemente per poi collassare. Una volta rimossa la pressione, però, il cubo si rialza «come un soldato ferito», dice. «Surreale, vero?» La Greer di solito gira per il campus con i rollerblade e parla così in fretta da richiedere la massima concentrazione. Osservando quella meravigliosa nanostruttura di un altro mondo, però, riesce a calmarsi un attimo.
Se fosse possibile produrre in grandi quantità materiali come quello sviluppato dalla Greer, questi potrebbero sostituire i materiali compositi e altri materiali che vengono impiegati in un’ampia gamma di applicazioni, perché sarebbero altrettanto resistenti, ma con una frazione del peso. Un’altra possibile applicazione potrebbe portare a un forte aumento della densità energetica delle batterie, ovvero la quantità di energia che possono accumulare con determinate dimensioni. Per riuscirci, i ricercatori stanno cercando di sviluppare elettrodi più leggeri rispetto a quelli adoperati oggi, ma anche in grado di accumulare più energia.
Ciononostante materiali promettenti quali il silicio sono soggetti a fratture quando posti sotto sforzo. Un elettrodo realizzato rivestendo un nanoreticolato metallico con del silicio presenterebbe con la sua struttura una elevata resistenza alle fratture.
La chiave per creare questi meravigliosi materiali sta in un arsenale di macchinari specializzati
La chiave per creare questi meravigliosi materiali sta in un arsenale di macchinari specializzati – alcuni dei quali sono stati riconfigurati dalla stessa Greer per adempire alle funzioni da lei ricercate. Questi macchinari permettono di controllare con molta precisione la struttura dei metalli sulla nanoscala e lungo superfici estese.

Tutti i giorni, la Greer scende nel laboratorio seminterrato dove tiene questi strumenti di precisione per isolarli dalle vibrazioni. Una macchina, tenuta dietro due pesanti tende nere, è una specie di stampante 3-D che utilizza lampi di luce laser per costruire lentamente delle intricate strutture polimeriche. Uno studente della Greer riveste quindi il polimero di metalli, ceramiche o altri materiali e ne intaglia i fianchi, permettendo così di incidere l’interno della struttura. Il risultato è un piccolo blocco di materiale formato da fasci intrecciati in nanoscala che ricordano i puntoni della Torre Eiffel – anche se le superfici di ciascun puntone hanno uno spessore di appena 10 nanometri.
Questo metallo è letteralmente più leggero di una piuma. Potrebbe portare a isolanti termici ultrasottili
Senza il metodo della Greer, costruire qualcosa del genere è impossibile. Mi ha mostrato un campione che aveva realizzato in una precedente collaborazione con alcuni ricercatori degli HRL Laboratories di Malibu, in California, i quali stanno producendo materiali con strutture in microscala di dimensioni maggiori. Il campione è composto di nichel e ricorda una spugna abrasiva in metallo. Lasciandola cadere sulla mia mano ho faticato a percepirne la presenza, e l’inganno di questa aspettativa mi ha lasciato confuso. Questo metallo è letteralmente più leggero di una piuma. Potrebbe portare a isolanti termici ultrasottili – un’applicazione che i colleghi della HRL stanno perseguendo.
Questo nichel ultraleggero promette un controllo architettonico che potrebbe portare a nuovi materiali con strane proprietà, ma testimonia anche quanto lavoro rimane da compiere per scalare i metodi della Greer. Per il momento, la scienziata non è in grado di produrre materiali nanostrutturali in quantità sufficienti a coprire il palmo di una mano.

The Physics arXiv Blog
Julia Greer è determinata a utilizzare i suoi metodi di nanocostruzione per una gran varietà di materiali, ed una lunga lista di collaboratori è interessata alle loro straordinarie proprietà.
Le applicazioni possono spaziare dall’emissione della luce all’isolamento termico per il controllo del flusso di luce e calore. La ricercatrice sta lavorando assieme a due produttori di batterie che utilizzano le sue nanostrutture per studiare l’elettrochimica, e sta collaborando con alcuni biologi per verificare l’ipotesi le ceramiche nanostrutturate possano servire da struttura di supporto per la crescita di ossa, come quelle presenti nell’orecchio, la cui degenerazione può provocare sordità.
«La domanda ora è: come si fa a scalare la produzione?»
Nella speranza di rendere possibili applicazioni simili, la ricercatrice sta adoperandosi per velocizzare il processo di stampa laser ad alta risoluzione. Lo scorso anno, per produrre un campione di ceramica nanostrutturata dello spessore di un foglio di carta e con una superficie di sei millimetri quadrati, la Greer aveva impiegato una settimana. «Per poter eseguire esperimenti scientifici non ci occorrono grandi quantità di materiale», dice. «La domanda ora è: come si fa a scalare la produzione?».

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I Droni cambiano le professioni: in volo ingegneri e geometri

Sarebbero già un migliaio i professionisti che a matita e compasso hanno affiancato le opportunità offerte dai dreni. Una vera rivoluzione, che potrebbe cambiare il volto di molte professioni.

E’ boom per l’uso dei droni nell’osservazione e nella gestione del territorio in Italia. Geometri, architetti, ingegneri e addirittura geologi e archeologi fanno a gara nell’utilizzare queste nuove macchine volanti per le proprie attività. Nonostante i limiti introdotti dal Regolamento dell’ENAC sugli Aeromobili a Pilotaggio Remoto (APR), sarebbero già oltre un migliaio i professionisti che a matita e compasso hanno affiancato le opportunità offerte da sofisticati sensori imbarcati su droni ad ala fissa e rotante. Una vera rivoluzione, che potrebbe cambiare il volto di molte professioni.

Un primo bilancio sarà tracciato martedì 17 marzo in occasione della conferenza “Droni e telerilevamento”, che si svolgerà a Roma presso il Centro Congressi Frentani (via dei Frentani 4, ore 9-16). A questa conferenza, parteciperanno rappresentanti degli Ordini professionali, docenti universitari e manager di aziende specializzate che propongono droni e sensori. Saranno anche presentate le prime esperienze “sul campo” nell’utilizzo di questi mezzi per la fotogrammetria e la topografia, la gestione del territorio e di grandi impianti, ma anche per la geologia, l’archeologia, il controllo dei beni culturali e il monitoraggio dell’ambiente.

Numerose sono le nuove soluzioni tecnologiche che saranno illustrate durante la conferenza. Tra queste, ci sono i droni ad ala rotante “FlyNovex” e ad ala fissa “FlyGeo”, entrambi sviluppati dalla start-up romana FlyTop. Proprio il “FlyGeo”, può essere dotato di una macchina fotografica Sony A6000 24.7 Mpx, capace di acquisire immagini geo-referenziate ad una risoluzione finora impossibile. Ci sono poi i droni della società ravennate Italdron come il multirotore “Scrabble 8HSE”, dotato di 8 motori e capace di realizzare video e foto di qualità cinematografica con macchine Canon 5D o Nikon D800.

Un altro drone è l’”SF6”, prodotto dalla società ternana Skyrobotic del gruppo Italeaf: questo mezzo può essere dotato di molteplici sensori intercambiabili, tra cui multispettrali, RGB HD, flir e micro lidar. Questo drone viene utilizzato anche per le riprese settimanali sul cantiere dell’Expo a Milano. Durante l’evento, saranno pure presentate le novità sviluppate da altre aziende italiane ed estere, come Aibotix Italia, Menci Software, Microgeo, Cloud Cam by Nuovi Sistemi, Geodrones e Terabee.

La conferenza “Droni e telerilevamento. L’utilizzo degli APR per l’osservazione del territorio, il controllo dei beni culturali e il monitoraggio dell’ambiente” è il sesto appuntamento del ciclo “Roma Drone Conference”, organizzato dall’associazione Ifimedia e da Mediarkè. Ha ricevuto numerosi patrocini, tra cui Ministero dell’Ambiente, ENAC, ANSV, CIRA, ENAV, ANCI, oltre agli Ordini professionali di geometri, ingegneri e geologi.

“Il telerilevamento tramite drone sembra essere uno dei settori di punta e con maggiori potenzialità di sviluppo dell’impego di queste nuove macchine volanti a fini professionali”, ha dichiarato Luciano Castro, presidente di Roma Drone Conference. “Molte professioni, come quelle dei geometri o degli ingegneri edili, sono alla vigilia di una vera rivoluzione tecnologica, che vedrà una rapidissima crescita della presenza dei droni in attività classiche come la fotogrammetria e la topografia, ma anche in tutte le operazioni relative al monitoraggio e alla conoscenza del territorio e dell’ambiente. Molto interessanti sono poi le nuove applicazioni per la salvaguardia dei beni culturali e anche per le ricerche archeologiche”.

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Strategia per la Crescita Digitale

Tra gli obiettivi che si pone:

obbligo dello switch-off dell’opzione analogica nella Pubblica Amministrazione: digital First;

​nuovo approccio architetturale basato su logiche aperte, standards, interoperabilità e architetture flessibili, user-centered;

​trasparenza e condivisione dei dati pubblici (dati.gov.it);

​nuovi modelli di Partnership Pubblico/Privato;

​la diffusione di cultura digitale e lo sviluppo di competenze digitali in imprese e cittadini;

​soluzioni volte a stimolare la riduzione dei costi e migliorare la qualità dei servizi, contemplando meccanismi di remunerazione anche capaci di stimolare i fornitori a perseguire forme sempre più innovative di erogazione/fruizione dei servizi;

​progressiva adozione di Modelli Cloud;

innalzamento dei livelli di affidabilità e sicurezza;

​Servizio Pubblico d’Identità Digitale (SPID) per un accesso sicuro e protetto ai servizi digitali.

​Digital Security per la PA per tutelare la privacy, l’integrità e la continuità dei servizi della PA.

Centralizzazione e programmazione della spesa/ investimenti reingegnerizzazione e virtualizzazione dei servizi in logica cloud con conseguente progressiva razionalizzazione datacenter.

​Sistema Pubblico di Connettività: linee guida, regole tecniche e infrastrutture per garantire la connettività e l’interoperabilità, Wifi negli uffici pubblici e nelle scuole/ospedali, in sinergia con il piano nazionale banda ultralarga, massimizzando la copertura a 100 mbps e garantendo almeno 30 mbps nelle aree più marginali.

​La Piattaforma Italia Log In è destinata ad essere la “casa” del cittadino su Internet. Il sistema è pensato come una struttura aperta dove i vari attori della Pubblica Amministrazione contribuiscono per la propria area di competenza. Ogni cittadino con la propria identità digitale ha tutte le informazioni e servizi che lo riguardano.

strategia_per_la_banda_ultralarga_e_la_crescita_digitale

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Smart cities, verso una road map europea

Pubblicati i primi risultati del progetto Transform che coinvolge 6 città europee, tra cui Genova. I dati saranno la base per la costruzione di un percorso smart e flessibile applicabile e replicabile in diverse realtà

A distanza di più di un anno dall’avvio del progetto Transform, a cui hanno aderito sei città europee (Genova, per l’Italia) con l’obiettivo di trasformarsi in tre anni in smart cities, si raccolgono i primi risultati e si fa il punto della situazione. Quali le misure messe in campo in termini di risparmio energetico e sostenibilità ambientale e con quale esito? E quali i risultati attesi con provvedimenti che verranno attuati nel medio-lungo periodo?

Individuare una metodologia di trasformazione replicabile
La fotografia, scattata per le singole città con dati raccolti attraverso un questionario ad hoc sviluppato da Arup in collaborazione con Accenture, è stata resa pubblica. Lo scopo ovviamente non è quello di stilare una graduatoria delle città che si stanno ‘comportando meglio’ né tantomeno di premiare quelle che hanno raggiunto le performance migliori o che si sono poste gli obiettivi più ambiziosi. Perché l’obiettivo del progetto “Eu-FP7 Transform” è molto più complesso e ‘virtuoso’: quello di individuare, partendo dallo studio di strumenti e percorsi di pianificazione strategica e di esperienze concrete nelle sei città partner, una metodologia di trasformazione, un percorso smart, sufficientemente flessibile per consentirne l’applicazione e replicabilità in realtà diverse.


Ecco che i dati pubblicati nel City Baseline Analysis (vedi allegato), a loro volta confluiti nel City Baseline Reports, diventano utili in primo luogo per le città coinvolte nel progetto, che potranno confrontarsi, a mettere a raffronto le proprie esperienze con quelle altrui, ‘saccheggiare’ best practices, ‘raddrizzare il tiro’ ove necessario o avere la conferma di star percorrendo la strada giusta. I dati, accessabili e aggiornabili in tempo reale grazie ad una piattaforma condivisa, porteranno allo step successivo del progetto, quello della redazione di un’ Agenda di Trasformazione. Si procederà poi, obiettivo finale di ‘Transform’ a redigere il Smart Cities Handbook, Manuale delle Smart Cities, strumento interattivo che conterrà le indicazioni strategiche e riferimenti a casi specifici per avviare una precisa road map europea verso la urban smartness.

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Smartcities_Progetto_europeo_Transform_Baseline_Analysis_Reports




Horizon 2020: 15 bandi aperti per l’innovazione sociale

Presentate a dicembre, nell’ambito del pilastro “Sfide nella Società” del Programma Horizon 2020, sono quindici le forme di finanziamento diretto che vi segnaliamo come un’opportunità da non perdere per città, centri di ricerca, università ma anche attori privati come imprese, associazioni e cooperative sociali . I bandi finanziano quasi totalmente gli interventi, ma richiedono un elevato livello di innovatività nelle azioni proposte: alcuni infatti sono destinati a finanziare anche solo cinque o sei progetti.

E’ richiesta una forte capacità sia progettuale che di gestione agli enti che intendono partecipare con l’obiettivo di sviluppare soluzioni innovative ed efficaci in collaborazione con i partner europei.

Di seguito le quindici opportunità finanziarie più interessanti, i cui termini scadono tra aprile e maggio:

Le città che cambiano tra partecipazione e innovazione sociale

1. Strengthening the knowledge and capacities of local authorities MG-5.4-2015
Scadenza: 23/04/2015
Il bando finanzia proposte progettuali dai 2 ai 4 milioni di euro e punta a creare un impatto maggiore soprattutto nelle regioni dove il tema dei trasporti urbani puliti non è ancora centrale per l’economia locale.
Le proposte dovranno focalizzarsi su due ambiti principali: tecniche e strumenti utili per la preparazione di Piani per la mobilità urbana sostenibile, capaci di integrarsi con il resto delle politiche urbane attraverso il coinvolgimento dei cittadini e dell’intera amministrazione locale, e pianificazione e della realizzazione di misure innovative in materia di mobilità sostenibile, con particolare attenzione alla loro sostenibilità finanziaria e alla creazione di modelli innovativi di business.

2. ICT-enabled open government INSO-1-2015
Scadenza: 28/05/2015
Il bando si focalizza sulla creazione di nuovi servizi a partire dall’utilizzo di tecnologie innovative per favorire l’open government e la partecipazione dei cittadini al governo del territorio.
Attraverso la creazione di reti fra città e stakeholder già attivi in questo campo, saranno individuati sistemi e applicazioni utili per rafforzare la trasparenza dei processi decisionali. Il bando finanzierà inoltre la creazione di servizi innovativi, personalizzati e accessibili attraverso piattaforme mobili e l’utilizzo di open data.
Saranno quindi finanziati progetti fra uno e tre milioni di euro, nell’ambito dei quali sarà necessario indicare l’impatto socio-economico sul territorio da raggiungere attraverso una semplificazione burocratica e l’introduzione di nuovi servizi e applicazioni tecnologiche.

3. Social innovation Community INSO-5-2015
Scadenza: 28/05/2015
La creazione di un terreno comune fra esperti settoriali e la definizione di figure (come i “facilitatori locali”) e strategie per la diffusione di ricerche e innovazione sul piano locale figura tra le azioni principali del bando che finanzia progetti fino a tre milioni di euro.
Il bando punta quindi a favorire la replicabilità su scala più ampia di iniziative urbane di innovazione sociale, contribuendo così in pratica a chiarire tale formula favorendo al contempo una nuova spinta alla crescita dei territori.

Le città tra efficienza energetica e sostenibilità finanziaria

4. Project development assistance for innovative bankable and aggregated sustainable energy investment schemes and projects EE-20-2015
Scadenza: 4/06/2015
Il bando finanzia azioni di studio e assistenza tecnica per favorire la realizzazione di grandi investimenti locali nel campo dell’efficienza energetica. Decisivo il coinvolgimento di una pluralità di attori, dalle città alle imprese, per la definizione di interventi su vasta scala che saranno testati grazie al finanziamento del bando.
Il bando finanzia interventi da 500 mila a due milioni di euro, a condizione che per ogni milione di euro ottenuto da Horizon 2020 sia possibile sostenere mobilità di investimenti almeno per 15 milioni.

5. Demand response in blocks of buildings EE-06-2015
Scadenza: 4/06/2015
L’attivazione di sistemi di gestione energetica intelligente nei quartieri urbani è il tema del bando che finanzia soluzioni innovative e in linea con smart grid e standard che emergono dalla direttiva europea del 2012 sull’efficienza energetica.
I progetti finanziati andranno da un minimo di tre a un massimo di cinque milioni di euro.

6. New ICT-based solutions for energy efficiency EE-11-2015
Scadenza: 4/06/2015
Il coinvolgimento dei cittadini verso un cambiamento delle abitudini in materia di consumo energetico rappresenta la sfida che le azioni finanziate dal bando intendono cogliere attraverso lo sviluppo e la diffusione di applicazioni per smartphone e tablet. Il bando finanzia soluzioni che uniscono l’uso delle nuove tecnologie al rilevamento di informazioni sui consumi energetici dei cittadini, ricavabili sia dai contatori intelligenti che persino dai social network.
Gli interventi promossi dal bando, che finanzia progetti tra 1,5 e 2 milioni di euro, saranno testati in edifici di interesse pubblico e in spazi di social housing.

7. Technology for district heating and cooling EE-13-2015
Scadenza: 4/06/2015
Il bando punta all’integrazione tra fonti differenti di energia con particolare attenzione alle energie rinnovabili. Oltre a promuovere una maggiore efficienza nelle tecniche di realizzazione di tali sistemi, il bando finanzia l’ottimizzazione delle soluzioni strategiche e di controllo per ridurre gli sprechi e migliorare le modalità di consumo energetico.
Attraverso i nuovi progetti, finanziati dal bando con stanziamenti tra 1,5 e 2 milioni di euro, si punta a ridurre il consumo energetico per tali operazioni dal 30 al 50% rispetto ai livelli attuali.

Le nuove soluzioni per le smart city

8. Smart Cities and Communities solutions integrating energy, transport, ICT sectors through lighthouse (large scale demonstration – first of the kind) projects SCC-01-2015
Scadenza: 5/05/2015
L’integrazione tra sistemi innovativi di teleriscaldamento e teleraffreddamento con le più ampie strategie di innovazione urbana per la smart city è il tema del bando che finanzia progetti pilota in partenariati contenenti almeno tre città. A tali contesti urbani, già dotati di infrastrutture tecnologiche all’avanguardia si affiancheranno due o tre città “follower” (una per ogni paese coinvolta) che intendono replicare le attività sperimentali messe in piedi dalle città-guida.
Il bando finanzia quindi progetti su vasta scala, dai 18 ai 25 milioni di euro, suddivisi in rimborso dei costi ammissibili e costi unità per metro quadro calcolati direttamente negli edifici dove saranno testate le soluzioni elaborate dai progetti.

9. Development of system standards for smart cities and communities solutions SCC-03-2015
Scadenza: 5/05/2015
La definizione di tecnologie e sistemi standard per l’innovazione urbana rappresenta l’obiettivo del bando che favorisce l’identificazione di soluzioni tecnologiche adattabili a diversi contesti economici e sociali. Allo stesso tempo sarà assicurata una rilevazione uniforme di set di dati attraverso standard comuni e misurazioni dei risultati, in stretto coordinamento con gli esiti dei bandi su Smart Cities and Communities solutions integrating energy, transport, ICT sectors through light house projects
Ogni progetto sarà finanziato da 500mila a un milione di euro e costituirà un deciso avanzamento verso un quadro europeo in materia di smart cities and smart communities.

Le città fra ricerca e innovazione

10. Innovation ecosystems of digital cultural assets REFLECTIVE-6-2015
Scadenza: 28/05/2015
La creazione di ecosistemi locali di innovazione basati sulle risorse digitali che consentono l’accesso ai beni culturali è il tema promosso dal bando, che introduce nuove modalità di comprensione e produzione di conoscenza in Europa.
I progetti, finanziati dai due ai quattro milioni di euro ciascuno, favoriranno la creazione di nuove reti tra studiosi, professionisti dell’ICT e operatori culturali.

11. Topic: The young as a driver of social change YOUNG-4-2015
Scadenza: 28/05/2015
Il ruolo dei giovani come agenti di innovazione e cambiamento sociale nell’organizzazione degli spazi urbani e, più in generale, della vita economica e sociale dei territorio è al centro del bando che finanzia azioni di ricerca capaci di porsi alla base di una nuova tipologia di politiche pubbliche in favore dei giovani. Il bando finanzia progetti che vanno da 1,5 a 2,5 milioni di euro.

12. Topic: Meeting new societal needs by using emerging technologies in the public sector EURO 6 – 2015
Scadenza: 28/05/2015
L’applicazione delle nuove tecnologie per un miglioramento del settore pubblico, capace di coniugare partecipazione, efficienza e riduzione dei costi, è il tema affrontato dal bando. I progetti, finanziati dal bando dai 2 ai 5 milioni di euro, studieranno l’impatto sulle pubbliche amministrazioni dell’utilizzo di innovazioni come il web 3.0, l’internet delle cose, open data e interoperabilità semantica.

13. European cohesion, regional and urban policies and the perceptions of Europe REFLECTIVE-3-2015
Scadenza: 28/05/2015
Il bando finanzia studi e ricerche comparative sull’applicazione delle politiche di coesione europee, le differenze storiche, culturali e amministrative tra le regioni e il contributo delle politiche regionali per favorire l’integrazione delle società europee. Principali destinatari del bando, che finanzia progetti da 1,5 a 2,5 milioni di euro, sono centri di ricerca, università, associazioni e autorità pubbliche.

14. The cultural heritage of war in contemporary Europe REFLECTIVE-5-2015
Scadenza: 28/05/2015
Esplorare l’eredità culturale della Guerra nell’Europa contemporanea attraverso un’azione di ricerca multidisciplinare e comparativa è quanto intende favorire il bando, che si concentra sulla mappatura di esperienze legate all’impatto sui territori dei diversi conflitti avvenuti negli ultimi secoli in Europa.
I progetti, finanziati da 1,5 a 2,5 milioni di euro, approfondiranno il ruolo dei conflitti nella creazione delle identità nazionali e locali.

15. ERA-NET on Smart Urban Futures EURO-5-2015
Scadenza: 28/05/2015
Sostenere la creazione di città più sostenibili e inclusive a partire da un’azione di ricerca che individui elementi di forza e di debolezza dei processi di sviluppo urbano è l’obiettivo del bando che finanzia studi comparativi su esperienze realizzate in città e regioni europee. Il bando selezionerà una sola fra le idee progettuali presentate, fino ad un massimo di cinque milioni di euro.

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Internet delle cose, un mercato da 1700 mld di dollari al 2019

Business Insider: l’Internet of Things diverrà in 4 anni il più grande mercato al mondo, grazie agli usi governativi e domestici (smart home). La sfida è migliorare la sicurezza dei device

Da diversi anni a questa parte innovazione fa rima con interconnessione. E il futuro andrà sempre più in questa direzione. Il mercato del cosiddetto ‘Internet of Things’ (IoT) sta crescendo in modo esponenziale, trainato dallo sviluppo tecnologico ma sopratutto da una sempre maggiore consapevolezza, di consumatori e aziende, dei vantaggi ottenibili dalla connettività diffusa.
Secondo un recente report di BI Intelligence, servizio di ricerca di Business Insider, l’Internet delle cose sarà il più grande mercato al mondo, il cui valore entro il 2019 sarà più del doppio di quello generato da smartphone, pc, tablet, automobili connesse e tecnologie indossabili. Parliamo di un valore di circa 1700 mld di dollari, che includerà  hardware, software, costi di installazione, servizi di gestione.

La smart home farà da traino al mercato IoT

Il numero degli oggetti connessi venduti sarà di 6,7 miliardi nel 2019 con un tasso annuo di crescita del 61%. Le entrate generate dalla vendita dell’hardware sarà pari ad appena l’8% delle entrate totali generate dall’IoT. A guidare lo sviluppo della tecnologia sarà il settore del business, che attualmente detiene una quota di mercato del 46%, ma nei prossimi anni cresceranno notevolmente gli utilizzi in campo governativo (destinato entro il 2019 a diventare il mercato leader, quello con più dispositivi connessi) e domestico, dove lo scenario di smart home diventa di anno in anno sempre più reale.

Il problema della sicurezza
Se i vantaggi più evidenti dello sviluppo dell’IoT sono legati all’efficienza, alla facilità di utilizzo dei dispositivi e a un abbattimento dei costi, i maggiori limiti sono legati alla sicurezza (leggi). Perché ‘mettere in rete’ alcuni dati personali e sensibili significa anche renderli vulnerabili ad attacchi esterni.
L’industria sta infatti concentrando i propri sforzi, conclude lo studio, su due fronti: quello del miglioramento della sicurezza dei device e quello di una maggiore standardizzazione e compatibilità dei sistemi.

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Il lavoro «alla spina». Modernità e opportunità

La copertina con cui l’Economist ha inaugurato il 2015 non passa inosservata: un rubinetto dal quale esce un getto di lavoratori autonomi (dai tassisti, agli addetti alle pulizie, ai manutentori) e di liberi professionisti (dai consulenti di direzione ai medici, passando per avvocati e commercialisti), disponibili su chiamata a prestare la loro opera per fare ciò che serve, quando serve e finché ce n’è bisogno.

Ad aprire il rubinetto, ci pensa una nuova generazione di imprese, con le competenze per intercettare la domanda di servizi di ogni tipo e per soddisfarla con una rete capillare di freelance qualificati, attivata e coordinata dalla potenza di connessione delle app per smartphone.

Si chiama «on-demand economy», sta ridefinendo il funzionamento dell’economia dei servizi in tutto il mondo e, con lo sbarco di Uber a Padova, ha fatto breccia anche in Veneto. Tutto fa pensare che siamo di fronte all’ennesimo fenomeno dirompente per il lavoro. Per i prestatori di servizi sarà come esternalizzare la funzione commerciale.

I più giovani ne trarranno vantaggio: entrano subito nel network di un operatore specializzato, aumentano la probabilità di incrociare richieste di servizi coerenti con le loro competenze ancora acerbe e così fanno rapidamente esperienza.
Per i lavoratori autonomi e i professionisti più anziani, esposti al rischio di essere messi fuori mercato dall’età e dalle innovazioni, l’accesso al portafoglio clienti dell’intermediario è la via più semplice per raggiungere l’età della pensione.

Per quelli che si rifiuteranno di lavorare «alle dipendenze di un’anonima app» per rimanere ostinatamente indipendenti, la via maestra è differenziare il portafoglio di servizi con soluzioni più qualificate o più economiche della concorrenza: qualunque sarà la modalità scelta, i clienti ringrazieranno.

A dirla tutta, esiste anche un’altra strada da esplorare: mettersi nella scia della «on-demand economy» e avviare forme di imprenditorialità collaborativa, con l’obiettivo di condividere la funzione commerciale invece di affidarla ad altri e perderla per sempre.

In Veneto, esistono già esperienze positive di network territoriali di esperti e professionisti. Queste reti saranno tanto più competitive quanto prima faranno propri i nuovi modelli di gestione e di coordinamento.
Non si tratta di scimmiottare i grandi operatori emergenti, ma di individuare con cura i leader a cui ispirarsi e poi scegliere le pratiche da imitare (e da adattare). È una strategia nobile: copiare da uno è plagio, ma copiare da tanti è ricerca.

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NYT e altre testate esplorano uso droni

Il prossimo premio Pulitzer potrebbe vincerlo un drone. Nuove frontiere del giornalismo: un gruppo di illustri dieci testate americane tra cui New York Times, Washington Post e l’agenzia di stampa Ap hanno creato un consorzio per sperimentare l’uso di piccoli velivoli senza pilota nella raccolta delle notizie.

I test – si legge in un comunicato – prevedono una serie di scenari realistici in cui le testate potrebbero far uso dei droni incorporandone l’impiego nelle pratiche quotidiane del giornalismo. Saranno condotti in collaborazione con il Virginia Tech, il politecnico della Virginia celebre per una celebre strage a scuola nel 2007, a cui fa capo uno dei centri autorizzati dal Congresso per assistere la Federal Aviation Administration a formulare regolamenti per integrare i droni nello spazio aereo nazionale.

“L’AP e’ eccitata all’idea di partecipare con altri importanti mezzi di informazione nell’esplorazione dell’uso responsabile dei droni per migliorare la nostra comprensione di fatti correnti”, ha detto il direttore della fotografia dell’agenzia di stampa Santiago Lyon.

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