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#Villa Ada incontra il mondo anche questa estate

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Anche questa stagione estiva 2017, Villa Ada incontra il mondo e la musica dell’estate romana.

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La ventiquattresima edizione di “Villa Ada Roma incontra il mondo – Villaggi possibili” è pronta. Dopo il successo dei Suicidal Tendencies del 3 luglio e la magica performance di Ani DiFranco che ha stregato il pubblico martedì scorso, il Festival torna ad animare le serate della Capitale fino al 14 agosto con la direzione artistica dell’Arci di Roma, che per oltre 20 anni si è impegnata a trasformare l’isola del laghetto di Villa Ada nel simbolo della cultura e dell’intrattenimento estivo romano. Per quarantuno giorni, sette giorni su sette, dal pomeriggio fino a tarda notte, il cuore verde di Roma batterà a ritmo di concerti, performance, dibattiti e degustazioni, con attività che spaziano dai campus estivi ai workshop. Senza dimenticare D’ADA Park, l’area ad accesso libero e gratuito con musica live, mostre e reading. Novità assoluta di quest’anno la proposta di numerosi spettacoli teatrali attraverso un’armonica unione tra teatro sperimentale, azioni performative, critica e impegno sociale. Un cartellone musicale selezionato con cura e attenzione, ma soprattutto un programma variegato e multidisciplinare che vuole mettere al centro la parola cultura, accessibile a tutti e con una convinta adesione alle logiche del no profit, è la spinta propulsiva di questa edizione. Da cui parte la scelta del tema “Villaggi possibili”, un concetto ibrido tra la società aperta di Karl Popper e il villaggio globale di Marshall McLuhan. Il villaggio esiste in virtù della cooperazione fra le persone che lo popolano, grazie alla loro interazione e socialità. Questo vuole essere “Roma Incontra il Mondo”: un punto di incontro e riferimento tra i cittadini del mondo e le loro culture, una manifestazione la cui forza si evidenzia prima di tutto nella coralità, nelle pratiche di inclusione, sostenibilità ambientale e  approfondimento. I più apprezzati nomi della scena musicale italiana e internazionale arricchiscono la line up di quest’anno, che si arricchirà di nomi in via di conferma. Il 6 luglio arriva la leggendaria band Sun Ra Arkestra. Fondata negli anni ’50 da una delle figure più discusse ed eclettiche del jazz moderno – Sun Ra – arriva a Villa Ada diretta magistralmente dal suo storico braccio destro: Marshall Allen (1924) che si unì all’Arkestra nel 1958. Il 7 luglio è la volta de La Batteria e l’8 “This is rap”, la storia del rap italiano in una sera, una data indimenticabile che vedrà sullo stesso palco: Good Old Boys, Colle Der Fomento, Kaos One & Dj Craim, Lucci Brokenspeakers, Dj Ceffo BrokenSpeakers, Egreen, DJ P-Kut, Aliendee The Humanoid Beatbox Musician, DJ Stile, Baro. Il 10 luglio torna in Italia una delle band Post Rock più amate nel nostro paese, gli irlandesi God Is An Astronaut, senza ombra di dubbio una delle migliori realtà europee nel loro genere. Il 12 è la volta di One Dimensional Man: terminato il tour di promozione dell’ultimo album del Teatro degli Orrori, Pierpaolo Capovilla e Franz Valente insieme a Carlo Veneziano hanno ridato vita a questo progetto nato nel 1996. Sul palco di Villa Ada suoneranno nuove canzoni non ancora registrate su disco insieme ai brani che ripercorrono le tappe artistiche più significative della storia della band. Nella stessa sera sul palco un’icona assoluta della musica underground, l’ex Cccp Giorgio Canali  che, con i Rossofuoco,  presenta l’ultimo album Perle per porciGiovedì 13 luglio ci sono i Baustelle con il loro settimo – acclamatissimo – album in studio, L’amore e la violenza. Il 14 luglio spetta a Femi Kuti scaldare la notte romana, tra i più autorevoli ambasciatori della cultura africana. Figlio maggiore del rivoluzionario musicista, attivista e pioniere dell’afrobeat Fela Kuti, i suoi dischi raccontano una storia fatta di passione, fuoco ed energia. Il 15 luglio è la data del festival Thalassa W/ Futuro antico; il 16 c’è Ky-mani Marley; il 17 luglio è la volta dei Matmos, il sorprendente duo elettronico formato a San Francisco a metà degli anni ‘90 da M.C. Schmidt e Drew Daniel con all’attivo collaborazioni con Bjork, Terry Riley, gli Wire. Il loro è stato sin dall’inizio un coerente e progressivo studio sonoro sull’uso di suoni organici, una vera e propria ‘musique concrète’ in versione pop, unita a matrici ritmiche radicate nel pop elettronico.

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Il 18 arriva il talento creativo di Bugo, con il suo stile diretto e originale. Tra i cantautori più interessanti del panorama italiano, con l’album Nessuna scala da salire ha esordito al primo posto della classifica ufficiale Fimi di vendita dei vinili. Nella stessa sera il concerto di Artù, cantautore romano fuori dagli schemi: ironico, pungente e mai banale. Il 20 luglio sale sul palco il giovane rapper – classe 1991 – di scuola romana Mezzosangue e il 21 dall’Inghilterra atterra a Roma l’elettronica del duo di Manchester Demdike Stare e Blanck Mass con il suo ultimo album “World Eater”, di casa Sacred Bones. Il 24 è in calendario una grande icona della scena reggae mondiale, Luciano Messenjah mentre il 25 è la volta di Paolo Benvegnù e  Motta. Artista della parola suonata, uno dei migliori autori in circolazione, Benvegnù dopo lo scioglimento degli Scisma ha proseguito con successo una carriera artistica solista costellata di importanti collaborazioni, aggiungendovi anche quella di produttore artistico. A marzo è uscito “H3+”, album che conclude il suo profondo viaggio in tre dischi all’interno dell’anima. Dopo il sold out – oltre 3.000 i paganti – del concerto di fine tour all’Alcatraz di Milano e la partecipazione al Concerto del Primo Maggio di San Giovanni, Motta, cantautore Targa Tenco 2016, è pronto a conquistare nuovamente Roma. Il 26 sarà la volta dei Wire, la leggendaria band inglese che dal punk di stampo atipico ha saputo evolvere per prima nella new wave, festeggia 40 anni di carriera presentando al pubblico romano l’ultimo album Silver/Lead’ uscito il 31 marzo scorso. Il 28 luglio Radio Rock, la storica radio romana punto di riferimento per gli amanti del rock nazionale e internazionale, festeggia il suo 33esimo anno di attività. Non mancano poi gruppi oggetto di una venerazione cittadina viscerale: l’Orchestraccia è sul palco il 30 luglioA dare il via ad agosto ci pensano i Fast Animals And Slow Kids con la loro musica fatta di esperienze, appunti, ricordi e sensazioni, nella stessa serata Edda ovvero è la storia del rock in Italia. A lungo cantante dei Ritmo Tribale, storico gruppo milanese nato sul finire degli anni ’80, è tornato sulle scene da solista nel 2009 dopo un lungo e travagliato periodo di ritiro. A febbraio è uscito “Graziosa Utopia”, il suo ultimo album: un disco maturo e denso, dalle mille suggestioni, provocazioni e armonie, che gli è valso una candidatura come miglior album al premio Tenco 2017.

A seguire il 2 agosto The Heliocentrics, il collettivo britannico che sviluppa e rivitalizza il concetto di cosmic jazz presenta l’ultimo capolavoro A World Of Masks uscito lo scorso 26 maggio. Si prosegue il 3 con Nada, la musa della musica indipendente italiana, che presenterà L’amore devi seguirlo, il suo ultimo album uscito a gennaio, e il 4  con la Dark Polo Gang, il fenomeno trap del momento che colleziona milioni di visualizzazioni su Youtube e ha pubblicato il 23 giugno l’attesissimo TWINS, anticipato dalla hit “Caramelle”. E ancora, il 5 gli Otto Ohm, per un concertone che celebrerà il ventannale della band, e il 9 i due mostri sacri della techno Von Oswald e Atkins.

L’apertura del cartellone teatrale – caratterizzata da contenuti politici ed etici uniti alla piena fruibilità per un pubblico di tutte le età – è affidata all’estro di Antonio Rezza e Flavia Mastrella. Presentano gli ultimi due successi in esclusiva romana con una doppia data: Fratto-X il 19 luglio seguito il 27 luglio dall’acclamato Anelante, l’uomo che esiste nel suo struggimento. Il 23 luglio, l’attualità a servizio del messaggio artistico con Marco Travaglio in scena con il suo ultimo successo SLURP Lecchini, cortigiani & penne alla bava al servizio dei potenti che ci hannorovinati, il recital teatrale, tutto da ridere per non piangere, con l’aiuto dell’attrice Giorgia Salari e la regia di Valerio Binasco.

Chiude il mese, il 31 luglio, L’improvvisatore, da dove nascono i comici di e con Paolo Rossi e con Emanuele Dell’Aquila e Alex Orciari. Il nuovo spettacolo del mattatore milanese gioca sul confine tra un’autobiografia teatrale non autorizzata e un quasi manuale sulla professione del comico. Il 7 agosto calca le scene Sabina Guzzanti con la versione estiva del suo ultimo lavoro, COME NE VENIMMO FUORI, proiezioni dal futuro. Un monologo satirico esilarante nato da approfondite ricerche sul sistema economico post-capitalista o neoliberista su cui l’autrice sta lavorando già da qualche anno.

 

3 Luglio SUICIDAL TENDENCIES 4 Luglio ANI DIFRANCO 6 Luglio SUN RA ARKESTRA 7 Luglio LA BATTERIA 8 Luglio THIS IS RAP 10 Luglio GOD IS AN ASTRONAUT 12 Luglio ONE DIMENSIONAL MAN + GIORGIO CANALI & ROSSOFUOCO 13 Luglio BAUSTELLE 14 Luglio FEMI KUTI 15 Luglio THALASSA FEST 16 Luglio KY-MANI MARLEY 17 luglio MATMOS 18 Luglio BUGO + ARTÙ 19 Luglio REZZA/MASTRELLA  20 Luglio MEZZOSANGUE 21 Luglio BLANCK MASS E DEMDIKE STARE 23 Luglio MARCO TRAVAGLIO 24 luglio LUCIANO MESSENJAH 25 Luglio MOTTA + PAOLO BENVEGNÙ 26 Luglio WIRE 27 Luglio REZZA/MASTRELLA 28 Luglio FESTA RADIO ROCK 30 Luglio ORCHESTRACCIA 31 Luglio PAOLO ROSSI 1 Agosto FAST ANIMALS AND SLOW KIDS + EDDA 2 Agosto THE HELIOCENTRICS  3 Agosto NADA 4 Agosto DARK POLO GANG 5 Agosto OTTO OHM 7 Agosto SABINA GUZZANTI 9 Agosto VON OSWALD E ATKINS.. E tanti altri in via di conferma.




Viaggio nella cultura zen: intervista a Alessandro Cives, cantautore creativo romano

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Alessandro Cives, come ti definiresti? Dal punto di vista umano, culturale e musicale?

“Una persona molto curiosa e fantasiosa, per avere curiosità ci vuole fantasia secondo me, dal punto di vista umano un ingenuo e dal punto di vista musicale un semplice creatore di storie, quindi un cantautore.”

Da quando fai musica?

“Dal 2001, da quando ho ritenuto di essere in grado di scrivere canzoni autoriali, autonomamente. Ho cominciato nel 1995/6, le prime volte che accordavo qualcosa, che mettevo le dita sulle corde. Usavo una chitarra classica, ma il motivo per il quale ho cominciato non mi fa molto onore: non avevo un interesse sulla musica, volevo fare colpo su una ragazza! È andata a finire che con la ragazza non ci sono mai stato, e con la musica ci vivo tutti i giorni!”

“Era il 2007, quando suonavo nei Linea B, band da me fondata e da altri affondata. Non dimenticherò mai questo progetto. Oggi sono molto diverso da allora, migliore? peggiore? boh…”

Elisa Longo, giornalista, e Alessandro Cives

Alessandro Cives e Elisa Longo durante l’intervista

Alessandro, mi spieghi che cosa sono i giardini zen ?

“Nascono nei paesi dell’estremo Oriente: Cina, Giappone, Corea, Vietnam,e sono legati alla cultura e alla filosofia Zen, buddista. Sono giardini non coltivati, sono fatti di sola sabbia e possono essere molto grandi! Si trovano anche nei monasteri  buddisti, grandi quanto dei giardini normali, fatti di sabbia e di sassi; con un rastrello viene curato dal monaco adibito a questa cura.
In Italia la cultura zen non c’è, o meglio, non è accolta come in quelle terre.
L’oggetto “giardino zen” è importato artificiosamente, come giocattolo occidentale, per il pubblico europeo. Quindi, nell’Occidente, ha perso di valore, mentre dove è nato continua ad avere una forte simbologia. Noi importiamo tutto e, importando, rendiamo tutto prodotto, giocattolo e cosa da poco. Consumismo.
A fine anni 90, inizio 2000, c’è stato un boom di vendita di questo tipo di prodotti etnici e anche misteriosi, comunque fuori dal quadro dell’oggettistica comune, italiana ed europea. A me è sempre piaciuta l’idea di un giardino zen, anche se non mi lego alla cultura buddista. Essendo un creativo, mi piace rastrellare questo piccolo quadratino di sabbia!
Si possono creare forme geometriche disegni, puoi inventarti un mondo! È un modo per uscire dalla quotidianità, spesso grigia e noiosa.”

Alessandro Cives, classe '77, è un cantautore romano che vive in zona Casilina, a Roma.

Alessandro Cives, classe ’77, è un cantautore romano che vive in zona Casilina, a Roma.

E dimmi, che funzione hanno?

“Liberano la mente dai pensieri, e hanno la funzione di alleggerimento dell’anima. Il giardino toglie la pesantezza delle preoccupazioni.
La mia canzone che si chiama, appunto, ”Giardino zen” è un elogio a questo prodotto occidentalizzato, molto più piccolo perchè ne ho uno anche io e mi diverto a immaginare, a sognarci, a disegnare, a creare.
– Mi sento quasi un piccolo re di un piccolo mondo fatto di sabbia – cita il suo brano.La canzone parla del mio giardino zen dove io amo creare, disegnare, considerare che in un giardino zen, amo anche immaginare che ci si possa atterrare con un piccolo aeroplano in miniatura  e che tutto questo possa benissimo sostituire la televisione.
La canzone è stata scritta nel 2008, finita di registrare nel 2009 e pubblicata nel 2010.”

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Profilo personale Alessandro Cives:
https://www.facebook.com/alescives?fref=ts

Alessandro, dove hai suonato di recente?

“Ho suonato in vari locali di Roma, dal Pigneto a San Lorenzo, alla Locanda Atlantide, alle Mura e anche in altre città, come Milano. Faccio musica da cantautore, ma a volte sono accompagnato da un bassista e batterista.”

 

Intervista Elisa Longo