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Rifiuti: discussione aperta su rete nazionale

rifiuti“Ci sono alcune questioni che solleveremo cercando soluzioni possibili. Per ora lo stato della discussione è che abbiamo un documento che indica dei criteri, con riserva di definire degli emendamenti”. Così Sergio Chiamparino al termine della Conferenza delle Regioni del 25 settembre chiarisce i termini della questione.

Un articolo del decreto “Sblocca Italia” prevede la possibilità di trasferire il rifiuto solido urbano da una regione all’altra attraverso un sistema che prevede una rete nazionale. L’argomento sarà affrontato in una prossima Conferenza delle Regioni in vista di un’Audizione parlamentare.
Comunque critico l’assessore della Lombardia: “Noi non accetteremo che arrivino rifiuti da altre Regioni. Piuttosto boicottiamo gli impianti – ha detto l’assessore al Bilancio della Regione Lombardia, Massimo Garavaglia – L’articolo 35 dice che chi non ha fatto il proprio dovere mettendo a posto il ciclo dei rifiuti potra’ avvalersi degli impianti di altre regioni. E’ una cosa che non sta ne’ in cielo ne’ in terra”.
Anche il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, è contrario al provvedimento: “Il mio no a qualsiasi ipotesi di arrivo di rifiuti indistinti da altre regioni è chiaro e netto. Lo è stato in passato a fronte di altre analoghe ipotesi, lo è anche oggi”. “L’autosufficienza nella gestione della risorsa rifiuti dev’essere un obiettivo prioritario, seriamente perseguito da tutte le regioni – aggiunge Zaia – non un optional. Quanto vuole introdurre il governo con questo decreto cerca di scaricare nuovamente sulle regioni che hanno fatto molto, soprattutto in termini di raccolta differenziata, i problemi di quelle che non hanno saputo attuare politiche efficaci in questo settore”. “Ma il Veneto – ribadisce Zaia – non è più disposto a pagare per le carenze di altri”.
Invece il vicepresidente della Conferenza delle Regioni e presidente della regione Campania, Stefano Caldoro, spiega che “l’utilizzo dei rifiuti è legato all’energia e l’energia è qualcosa che riguarda il perimetro nazionale. Sono questioni che non si possono regionalizzare o provincializzare. E poi mi chiedo: perchè i rifiuti solidi urbani non possono essere trasferiti mentre quelli tossici e nocivii si’?”.
Chiamparino getta acqua sul fuoco in merito ad un possibile intervento della Consulta sull’articolo 35 del decreto Sblocca Italia che prevede l’obbligo degli impianti di trattamento di smaltire i rifiuti che provengono da tutta Italia: “Nessuno ne ha parlato. Ci sono alcune questioni che solleveremo cercando soluzioni possibili”, ribadisce Chiamparino.
Quindi Caldoro aggiunge: “Quanto ai rifiuti solidi urbani, invece, l’Europa dice che vanno regionalizzati ma per ragioni economiche e non ambientali. Per questo, ritengo che questa gestione debba essere nazionale. Hanno ragione alcune Regioni a dire che questo passaggio deve essere graduale e che, eventualmente, la compensazione debba essere pagata”.
Il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, afferma che “c’è una sorta di anticipazione della riforma del Titolo V della Costituzione in tema di energia”. Per Pittella  “E’ un tema politico significativo nel rapporto tra Regioni e Governo al quale le Regioni non vogliono sottrarsi: sono materie come l’energia che non possono non stare in capo allo Stato ma dobbiamo costruire i giusti equilibri tra consumo del territorio, utilizzo di tecnologie e rapporto con i cittadini che hanno sempre avuto un impatto non favorevole con i termovalorizzatori”.
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Rifiuti, recuperare materia dalla frazione secca residua

rifiutidi Giuseppe Miccoli da ecodallecitta.it

E’ possibile recuperare materia dalla frazione secca residua a valle della raccolta differenziata porta a porta. Quali tecnologie? Ne abbiamo parlato con Gianluca Intini, professore del Politecnico di Bari ha introdotto il tema “Remat: raccogliere la differenziata a valle del ciclo” al focus tematico della regione Puglia dal titolo ‘Monitoraggio della qualità della Raccolta differenziata in Puglia’

 

Professore Intini, è’ possibile recuperare materia dalla frazione secca residua a valle della raccolta differenziata porta a porta. Quali tecnologie secondo Lei sono le più appropiate?
Oggi ho presentato qui per il Politecnico di Bari i risultati di una sperimentazione condotta nell’ambito della redazione del Piano regionale della gestione dei rifiuti urbani, la quale sostanzialmente ha analizzato la frazione secca residua della raccolta differenziata, in diversi comuni della regione Puglia e ne ha fatta un’analisi merceologica, al fine di verificare ancora la presenza potenziale di imballaggi da avviare a successivo recupero. È emerso sostanzialmente che, anche nei comuni dove la raccolta differenziata aveva dei valori elevati, ad esempio nella provincia di Brindisi, nell’ex consorzio Brindisi2, ancora esiste, in particolar modo per la plastica e per la carta, una discreta frazione, un 10%, che ancora potrebbe essere recuperato. Perciò si è posto il problema tecnologico di come poter recuperare questo 10%, ed è stato proposto, nell’ambito del piano regionale, l’introduzione di questi che noi abbiamo chiamato “remat”, cioè “recupero materia”, vale a dire l’introduzione di un separatore balistico che sostanzialmente differenzia le frazioni 2d dalle frazioni 3d, cioè le frazioni piane da quelle che hanno un volume, e poi ognuna di queste frazioni, attraverso i separatori ottici, possono essere utilizzate per recuperare quello che effettivamente oggi ha un mercato, e quindi attraverso il Conai o il libero mercato possono essere vendute per trarne un vantaggio. Questo comporterebbe un duplice vantaggio. Uno: si risparmierebbe sui costi di conferimenti di quella frazione al recupero energetico (oggi in Puglia si paga circa un cento euro a tonnellata); due: avvieremmo al recupero di materia e non al recupero energetico ancora una frazione di raccolta differenziata, quindi aumenteremmo il tasso di raccolta differenziata. Quindi c’è un vantaggio sia ambientale che economico.

Stiamo parlando di raccolta differenziata a valle della raccolta porta a porta, in cui si riesce ulteriormente a separare e a recuperare materia. È corretto?
Esatto, oggi esistono impianti di questo tipo, non stiamo parlando di fantascienza, in Europa, in particolar modo in spagna ,in Germania, ne ho visto uno in Canada, a Cipro, e c’è anche l’esempio di Granada e anche a Roma. A Roma c’è un impianto che in realtà lavora l’industriale e non i rifiuti urbani e so che recentemente credo sia stato inaugurato un impianto a Bologna. Quindi a mio parere può essere una soluzione. Certo, questi impianti lavorano molto bene sul multi materiale, in generale, però se noi facciamo una raccolta differenziata spinta dove abbiamo tolto l’organico, che porta dei problemi nella fase di selezione, secondo me può essere un sistema che può essere adattabile. Quindi vediamo se qualche gestore implementerà questo sistema e vedremo i risultati.

In cosa consiste il recupero di questa materia, esiste già un mercato?
Si, esiste un mercato, nel senso che chiaramente si preferirebbe recuperare la bottiglia in pet, ma la bottiglia in pet ha già un mercato, quindi una volta che noi le selezioniamo anche quell’1% presente in impianti di questo tipo, che poi tra l’altro sono automatici, non hanno bisogno di grossa forza lavoro, in realtà è un 1% che tu puoi avviare con un costo di mercato notevole, pensiamo al cartone, all’alluminio, all’acciaio, cioè ci sono materiali che effettivamente tu paghi, è chiaro che non mi metterò a separare un materiale che ha un basso valore aggiunto,perché diventa poi molto complessa la linea, quindi ovviamente qui si tratta di andare a integrare impianti esistenti cercando di togliere il separabile,io le chiamo le frazioni buone, che comunque rappresentano una piccola percentuale all’interno del rifiuto indifferenziato, che ancora sconta un tasso di raccolta differenziata non ancora elevato.

 



Eurobarometro: per stragrande maggioranza dei cittadini Ue la tutela dell’ambiente è importante

Tra i cittadini europei le attività green più diffuse sono la
separazione dei rifiuti destinati al riciclaggio (72%), la riduzione del
consumo energetico (52%) e del consumo idrico (37%) . Il 95% dei 28 000
intervistati ha dichiarato di ritenere la tutela dell’ambiente
importante a livello personale e molti pensano che si possa fare di
più.

http://www.casaeclima.com/ar_19331__ESTERO-Europa-ambiente-Eurobarometro-UE-cittadini-Eurobarometro-per-stragrande-maggioranza-dei-cittadini-Ue-la-tutela-dellambiente–importante.html

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Scarty: il nuovo gioco sulla raccolta differenziata

Il nuovo gioco sulla raccolta differenziata della COM.ING srl di Roma, presentato con successo a LUDICA 2013, in attuazione della promozione della Raccolta Differenziata domiciliare” dell’Assessorato all’Ambiente della Provincia di Roma

http://www.fondazionesvilupposostenibile.org/dtln-1556-Scarty%3A_il_nuovo_gioco_sulla_raccolta_differenziata?cid=1677822

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Gli Italiani, insieme agli i europei, desiderano che aumenti il riciclo dei rifiuti

La quasi totalità della
popolazione europea, ancor di più quella italiana, vuole forti politiche
per il riciclaggio dei rifiuti, come emerge da un recente sondaggio
presentato da Eurobarometro.

http://www.fondazionesvilupposostenibile.org/dtln-1553-Gli_Italiani,_insieme_agli_i_europei,_desiderano_che_aumenti_il_riciclo_dei_rifiuti?cid=1463436

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Perchè a Roma?

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Ferentino, impianto per il compost

La Regione Lazio ferma il progetto per la realizzazione di un impianto di compostaggio a Ferentino.

http://www.ilmessaggero.it/frosinone/ferentino_impianto_compost_regione_integrazioni/notizie/692086.shtml

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Smartcity, una app per la raccolta differenziata

rifiuti

Nel ”Dizionario dei Rifiuti” vengono fornite informazioni geolocalizzate sulle modalità di raccolta per ogni comune italiano mappato

Parlando di Smartcity, si fa spesso riferimento a sostenibilità, green city, waste management. E proprio quello della gestione dei rifiuti urbani è uno dei temi più complessi per le amministrazioni cittadine. Esistono però alcuni strumenti in grado di aiutare cittadini e dirigenti sui temi della raccolta differenziata. Uno di questi è il “Dizionario dei Rifiuti”, il primo motore di ricerca dedicato alla gestione differenziata dei rifiuti.Nato nell’estate del 2011 dall’idea del giovane lucano Francesco Cucari, il Dizionario dei Rifiuti è oggi noto in tutta Italia, anche grazie alla partecipazione del team a diversi incontri nazionali di rilievo, tra cui “La Repubblica delle Idee”, lo scorso 8 Giugno al teatro Verdi di Firenze. Diventato oggi un vero e proprio servizio pubblico a disposizione del cittadino, fuga i dubbi più comuni legati alla raccolta differenziata e rende disponibili tutte le informazioni sulle modalità di raccolta dei diversi Comuni.

funziona

Tramite la funzione “Dizionario”, i cittadini dei comuni interessati potranno ricercare, proprio come un motore di ricerca, il giusto conferimento di un particolare rifiuto. Vengono inoltre forniti suggerimenti e informazioni utili per effettuare una corretta raccolta secondo le indicazioni dei principali consorzi di filiera. Il database è in continuo aggiornamento, anche grazie alle segnalazioni da parte dei cittadini.

Un calendario settimanale consultabile in ogni momento ricorda ai cittadini i giorni di raccolta per ogni tipo di rifiuto. È inoltre possibile attivare un comodo servizio di notifica: sarà lo smartphone a ricordare cosa buttare e quando.

I punti d’interesse relativi alla raccolta differenziata con orari e localizzazione sono disponibili e consultabili da smartphone grazie alla funzione “Info/Mappe”, fondamentale per i comuni con elevata presenza di turisti che avranno facilmente e gratuitamente tutte le informazioni utili in pochi secondi.

Inoltre, con la funzione “Servizi su chiamata” un’interfaccia utile e semplice permette di prenotare il ritiro di rifiuti ingombranti o sfalci verdi sempre da telefono.

Il Dizionario dei Rifiuti è scaricabile gratuitamente per smartphone e tablet con sistema Android e iOS sui rispettivi market online, o consultabile direttamente in rete all’indirizzo www.dizionariodeirifiuti.it, dove si può accedere anche alla pagina dedicata a ciascun comune.

 (da bloginnovazione.it)




PROPOSTA DI DELIBERAZIONE PER L’AVVIO DEL PERCORSO “VERSO RIFIUTI ZERO” CON L’INTRODUZIONE DI UN PROGRAMMA DI GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI E DEI SERVIZI DI DECORO E IGIENE URBANA, TRA CUI LA RACCOLTA DIFFERENZIATA PORTA A PORTA SPINTA DEI RIFIUTI URBANI

rifiutiL’ASSEMBLEA CAPITOLINA

DELIBERA

Di dare mandato al Sindaco ed alla Giunta Capitolina ad emettere provvedimenti affinché Roma Capitale, consapevole del suo ruolo nazionale in materia di rispetto dell’ambiente e di tutela della salute dei cittadini dell’area metropolitana di riferimento, assuma l’impegno storico e civile teso al raggiungimento dei seguenti obiettivi in materia di gestione del ciclo dei rifiuti urbani ed assimilati:

  1. Intraprendere il percorso verso il traguardo “Rifiuti Zero” stabilendo il raggiungimento nel più breve tempo possibile degli obiettivi di legge e, comunque, il conseguimento del 65% di raccolta differenziata entro il 2016 e del 75 % entro il 2020, con almeno il 50% di effettivo riciclo.
  2. Assumere ogni utile iniziativa nei confronti del Governo e del Parlamento per la piena attuazione delle forme di gestione del servizio di igiene pubblica risultanti dal referendum svoltosi il 12 e 13 giugno 2011.
  3. Operare affinché sia attuata la riorganizzazione della raccolta dei rifiuti urbani sul territorio della città di Roma per permettere il raggiungimento degli obiettivi di cui al punto 1, stabilendo la massimizzazione e l’estensione generalizzata della modalità di raccolta “porta a porta” quale sistema adottato in coerenza con quanto stabilito per la tipologia di raccolta per Roma nel Piano rifiuti regionale vigente, coinvolgendo il maggior numero possibile di utenze secondo la programmazione di bilancio delle risorse economiche destinate. Tale riorganizzazione dovrà proseguire il percorso intrapreso dalla città che ha portato a eliminare il conferimento in discarica del rifiuto cosiddetto “tal quale” a partire dall’11 aprile 2013.
  4. Distinguere, attraverso una contabilità separata del ciclo dei rifiuti urbani, la raccolta e il riciclo dalle attività di spazzamento stradale e decoro, con la massima trasparenza in termini tecnici e economici. L’Amministrazione comunale, oltre a rendere pubblico il flusso dei rifiuti urbani in conformità con quanto previsto nella Del. A.C. n. 1/2014 (“Anagrafe pubblica relativa alla raccolta, al recupero, allo smaltimento e agli impianti dei rifiuti solidi urbani”), dovrà descrivere in modo leggibile e trasparente, il flusso delle risorse economiche con indicazione dei costi del servizio impiantistico e dei ricavi derivanti dalla vendita dei rifiuti differenziati.
  5. Ridurre i flussi di produzione di rifiuti con la definizione di un Piano d’azione comunale per la prevenzione e riduzione dei rifiuti, che sia coerente con il Decreto Direttoriale del MATTM del 7/10/2013, con l’obiettivo di ridurre entro il 2015 i quantitativi di rifiuti prodotti del 10% in peso rispetto a quelli certificati da ISPRA e Regione Lazio nel 2011, con miglioramento continuo per i successivi anni sino al raggiungimento del 20% al 2020 corrispondenti in una quantità massima da avviare a smaltimento non superiore a 150 kg/ab anno; tale Piano conterrà precise modalità di attuazione e strumenti economico-finanziari.
  6. Progettare ed attuare entro il 2015 un sistema di tariffazione puntuale, basato sulla effettiva quantità di rifiuti indifferenziati prodotti dalle utenze domestiche e non domestiche, con modalità di rilevazione e sistemi tecnologici avanzati da sperimentare in uno o più Municipi in funzione della sua successiva applicazione generalizzata.
  7. Al fine di evitare che i rifiuti speciali non assimilati finiscano nel flusso degli urbani con ingenti aggravi economici della gestione di tale flusso, stabilire che nell’attuazione del sistema di raccolta siano previsti di norma, e soprattutto in fase di avvio di nuove modalità, sia i controlli sugli errati conferimenti, con diffida preliminare e successiva irrogazione di sanzioni, sia la revisione delle banche dati ai fini del recupero dell’evasione tributaria.
  8. Promuovere nel tempo la diffusione delle iniziative dirette a favorire il riutilizzo dei prodotti e la preparazione al riutilizzo dei rifiuti realizzando già entro il 2016, nelle more dell’entrata in vigore dei decreti attuativi previsti dall’art. 180 bis della Legge n. 152/2006 e s.m.i., un progetto pilota di “centri di riuso provvisori” nei quale sia possibile scambiare/donare beni e prodotti intercettandoli prima che acquisiscano lo status di rifiuto. Tali centri di riuso, posti preferibilmente su aree in prossimità dei centri di raccolta, avranno inizialmente

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la finalità primaria di favorire la donazione e lo scambio tra privati di beni e prodotti intercettandoli prima del conferimento come rifiuti nei centri di raccolta e/o nelle “isole ecologiche mobili”. Presso gli stessi centri di riuso saranno attivate iniziative didattiche, culturali, sociali ed educative con l’obiettivo di sensibilizzare ed educare la cittadinanza alla pratica del riutilizzo. Tale sperimentazione dovrà condurre, negli anni successivi, compatibilmente ed in conformità con i citati decreti attuativi, alla diffusione di veri e propri “centri del riuso e riparazione” con la massima diffusione sul territorio comunale, prevedendo un incremento progressivo fino al raggiungimento dell’obiettivo di un centro ogni municipio. Roma Capitale favorisce lo sviluppo della filiera del riutilizzo mettendo a disposizione dei gestori dei centri di riuso, spazi e strutture sia per la ricezione, i laboratori ed il deposito che per la preparazione al riutilizzo.

  1. Perseguire la chiusura del ciclo dei rifiuti urbani attraverso la massimizzazione dell’autosufficienza impiantistica a livello territoriale in un’ottica di sostenibilità ambientale ed economica, privilegiando il recupero di materia dai rifiuti urbani.
  2. Realizzare un’adeguata rete impiantistica a servizio della raccolta differenziata, a partire dai Centri di Raccolta, con l’obiettivo di arrivare ad averne almeno uno per municipio, provvedendo al trattamento della frazione organica differenziata (FORSU) attraverso impianti di digestione anaerobica (con recupero “a freddo” di biometano per la immissione nella rete pubblica o per la vendita per autotrazione) e/o impianti di compostaggio aerobico (da localizzare preferibilmente in prossimità di aziende ed aree agricole) e provvedendo al recupero della frazione secca attraverso gli impianti di selezione e riciclaggio ai Consorzi di filiera della raccolta multi-materiale leggera e degli imballaggi costituenti la frazione secca differenziata.
  3. Provvedere alla riconversione generale degli attuali impianti di T.M.B. di AMA Spa, dedicati alla selezione dei rifiuti indifferenziati, a vantaggio di tecnologie che favoriscano il recupero di materia eliminando progressivamente l’attuale produzione di C.D.R. e il ricorso all’incenerimento. Tale riconversione può avvenire attraverso la modifica del sistema attuale con un sistema di selezione e separazione meccanica di tutte le frazioni del rifiuto indifferenziato al fine di avviarle direttamente verso le diverse filiere industriali. Anche per le plastiche eterogenee non da imballaggio è possibile trovare altri sbocchi con il recupero attraverso, per esempio, tecnologie di presso- estrusione.
  4. Istituire gli “Osservatori Municipali verso Rifiuti Zero” con il compito di monitorare, nell’ambito del contesto municipale, l’attuazione delle disposizioni generali della presente deliberazione, rendere pubblici e disponibili i dati sugli obiettivi raggiunti, raccogliere segnalazioni ed indicazioni dai cittadini e dalle utenze in genere. Tali organismi saranno costituiti con rappresentanza paritaria da Municipio ed AMA Spa da un lato e dalla Associazioni, Comitati e Cittadini dall’altro che insieme procederanno alla nomina di un Presidente esterno all’Amministrazione comunale.
  5. Istituire l’“Osservatorio Comunale verso Rifiuti Zero” con il compito di monitorare, elaborare e sintetizzare i dati forniti dagli Osservatori Municipali nel percorso cittadino verso Rifiuti Zero indicando criticità e soluzioni per rendere il suddetto percorso trasparente, verificabile, partecipato e costantemente aggiornato anche alla luce dell’evolversi del quadro nazionale ed internazionale.
  6. Inserire in qualità di componenti di tale Osservatorio Comunale i Presidenti degli Osservatori Municipali e gli esperti nominati dai cittadini ed una quota paritaria composta dai rappresentanti della Giunta, della Commissione consiliare competente, di AMA Spa e dei funzionari tecnici e/o amministrativi di supporto. Tale assemblea insieme procederà alla nomina del Presidente con esperienza tecnico- scientifica specifica ma esterno all’Amm.ne comunale. Gli Osservatori verso Rifiuti Zero, di cui ai precedenti punti 12 e 13, dovranno dotarsi di un regolamento interno che fissi i criteri di convocazione e di funzionamento, ed i poteri conferiti al fine di rendere le valutazioni verbalizzate e condivise traducibili in atti di indirizzo da sottoporre alla approvazione delle assemblee municipali e dell’assemblea capitolina presentati dalla presidenza delle relative assemblee stesse.
  7. Stabilire che i componenti di tale Osservatorio Comunale dovranno riunirsi almeno due volte l’anno, e che si provvederà a rendere pubbliche apposite e dettagliate relazioni semestrali o annuali sullo stato di avanzamento del lavoro svolto.
  8. Dalla data di entrata in vigore del presente provvedimento, tutti gli atti dell’Amministrazione inerenti la gestione dei rifiuti urbani (dal Regolamento al Contratto di Servizio) dovranno tenere conto dei criteri generali contenuti nel presente documento di indirizzo.
  9. L’Assemblea Capitolina, dichiara immediatamente eseguibile la presente deliberazione.



Rifiuti Miniera di domani

pinoRingrazio Massimo Piras presidente ZeroWaste e il direttore della Biblioteca Antonio Trimarco che ci ha consentito di mettere in cantiere questo seminario

Ringrazio altresì i “ragazzi” Giuseppe Girardi, Fabio Musmeci, Giulio Izzo  dell’Enea,  Salvatore Genova dell’ESPER  e gli altri coordinamenti che hanno voluto condividere con noi questo avvio e con cui siamo certi collaboreremo.

Per info consultate  HYPERLINK “http://www.Corviale.com” www.Corviale.com e un grazie a Elisa, Valerio per la loro passione e impegno.

 

Il seminario su “Rifiuti miniera di domani”, grazie al contributo di diverse realtà, ha iniziato a muovere i primi passi e si inserisce nel contesto della riconversione del ciclo dei rifiuti eliminando nuove megadiscariche ed inceneritori come quelli di Malagrotta per procedere al totale Recupero di Materia senza combustione dei rifiuti.

 

Questo nuovo ciclo prevede una serie di impianti di trattamento “a freddo” ed una serie di attività decentrate nel territorio da parte del Comune di Roma, come l’apertura in ogni Municipio di un Centro di Riuso e Riparazione oltre che di scambio gestito da volontariato ed onlus per reimmettere oltre al Centro di raccolta gestito da AMA come proposto da Rifiuti Zero.

 

Il progetto di rigenerazione urbana di Corviale è una occasione straordinaria per avviare un progetto pilota sulla gestione corretta Verso Rifiuti Zero che partendo dal Municipio 11, di cui Corviale è un sito con tutte le caratteristiche necessarie, possa estendersi a tutti i Municipi.

 

Un’occasione che dobbiamo costruire insieme.

 

Conforta  la partecipazione e l’attenzione con cui è stato seguito e il livello di competenze con cui è stato illustrato il tema.

Faccio qui una sintesi degli obiettivi che il seminario si era proposto e accenno al come proseguire:

– far conoscere e  far avere consapevolezza alla nostra Comunità del “Valore della Monnezza” e quanto sia importante, per rendere concreto quel valore, la Riduzione, il Riuso, il Riciclo/Recupero, le famose 3 C.  Una consapevolezza, vero patrimonio per la riuscita del progetto, che va estesa  da parte di noi tutti ai nostri concittadini che vivono nel nostro territorio

– Valore che va collegato alle reali possibilità nel creare lavoro a tempo indeterminato. Perché i rifiuti ci saranno sempre e a ciclo continuo. Un lavoro che ha bisogno di formazione professionale, di acquisire competenze specifiche, di collaborazione e di coordinamento con la filiera produttiva presente sia nel  Quadrante di Corviale che verso l’esterno  con quel ciclo e rete che lo trasforma in Valore.

–  “Rifiuti zero” si coniugano con  ambiente più sano e  la qualità del  vivere nel nostro Quadrante. Non è sufficiente avere un territorio  con  1.400 ettari di parchi

(Valle dei casali e tenuta dei Massimi) per misurarne la caratura ambientale. Questo patrimonio può produrre economia verde  in termini di agricoltura di vicinanza e di energia con positive ricadute per tasse più basse sia per gli abitanti che per le amministrazioni pubbliche (vedi Ater, Comune, Asl). In pratica possiamo mettere nelle tasche degli abitanti denaro e nei loro palati un cibo più sano e gustoso e nei bilanci della Regione e del Comune risorse economiche  che dobbiamo pretendere che vengano reinvestite sul territorio per la manutenzione e per investimenti produttivi.

 

Opportunità che trovano radici  nel progetto di rigenerazione urbana che stiamo promuovendo da oltre 5 anni e che è passaggio obbligato per la nostra Comunità.

Bisognerà gestirlo in modo sì partecipativo ma accompagnato  con le competenze adeguate e nelle forme giuridiche/amministrative più attinenti  per realizzarlo.

Attenzione particolare va dedicata nell’inserimento al lavoro delle fasce svantaggiate

(cooperative sociali con disabili, ragazze madri, disoccupati di lungo corso,….) che in queste attività possono ricavarne autonomia  e benefici economici e psico-fisici.

Una scelta che incide positivamente sui costi dello stato sociale delle amministrazioni

Ricordiamo,  ancora una volta, che vanno sbloccati i fondi esistenti  per la riqualificazione  e che con logica conseguenza può riportare sicurezza e legalità, precondizioni  per lo sviluppo di queste economie  in quanto il Palazzo Ater- il Serpentone  è la struttura che con i suoi spazi e luoghi avvia quel circuito virtuoso che  ci potrà consentire di andare a meta.

 

Pino Galeota