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Periferie, una Commissione di inchiesta valuterà il degrado delle città.

Un anno di tempo per lo studio di struttura urbanistica, trasporto urbano, scuole, impianti produttivi e sportivi e per l’invio di proposte di intervento.
Lo stato delle periferie e le condizioni di degrado delle città saranno esaminate da una Commissione parlamentare di inchiesta. La Commissione, istituita con una delibera della Camera dei Deputati, pubblicata in Gazzetta Ufficiale, avrà un anno di tempo per un lavoro articolato in tre fasi.

Periferie e Commissione parlamentare di inchiesta
Nella prima fase la Commissione parlamentare di inchiesta condurrà una indagine sui potenziali fattori di disagio. Saranno passate in rassegna la struttura urbanistica dei quartieri, la presenza di infrastrutture di trasporto e le condizioni della mobilità urbana. Verranno valutati anche la composizione sociale degli abitanti, la presenza di attività produttive, di lavoro sommerso o precario, la situazione dei giovani e la distribuzione di strutture collettive, come scuole, presidi sanitari e impianti sportivi.

Si passerà quindi alla seconda fase in cui la Commissione ascolterà le proposte di associazioni e organizzazioni operanti sul territorio.

Nella terza e ultima fase la Commissione inoltrerà alla Camera proposte di intervento, anche di carattere normativo.

Per lo svolgimento di questo lavoro sono previsti dodici mesi. Alle attività parteciperanno 20 deputati che saranno nominati dal Presidente della Camera. Al funzionamento della Commissione sono stati destinati 50mila euro.

delibera

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Commissione d’inchiesta sul degrado delle città

Il deputato di Scelta Civica, Angelo D’Agostino, è relatore sulla proposta di istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta monocamerale sulle condizioni di degrado delle città italiane e delle loro periferie.

Il testo del documento è stato discusso nella seduta odierna della Commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici della quale D’Agostino è componente. Durante il suo intervento, il parlamentare irpino ha evidenziato che tra i compiti della Commissione vi sarà “l’accertamento dello stato del degrado e del disagio delle città e delle periferie, a partire dalle aree metropolitane, in relazione a diversi fattori, fra i quali l’evoluzione della situazione socio-economica e le implicazioni sociali e della sicurezza collegate alla presenza di organizzazioni criminali.”

“Si prevede di procedere – ha aggiunto il deputato – all’accertamento in relazione: al contesto urbanistico, infrastrutturale ed edilizio; alla composizione sociale dei quartieri periferici; alle realtà produttive e alla situazione occupazionale delle periferie; alle forme di marginalità e di esclusione sociali; ai livelli di istruzione, all’offerta formativa, alle reti tra le scuole e tra queste e il territorio, alla situazione della mobilità; alla distribuzione dei servizi collettivi; alla presenza di migranti, con particolare attenzione per i minori e per le donne, delle loro etnie e delle diverse realtà culturali e religiose, alle strutture e alle politiche messe in atto dalle realtà locali nei confronti degli stranieri, nonché alla presenza di iniziative volte all’inclusione dei migranti; alla presenza di varie forme di criminalità e alla capacità di controllo del territorio da parte delle Forze di polizia.”

Occorrerà, inoltre, “accertare il ruolo delle istituzioni locali e – ha aggiunto D’Agostino – le modalità previste e messe in opera per favorire la partecipazione dei cittadini alla gestione delle politiche rivolte alle periferie; di acquisire le proposte operative che provengono dalle istituzioni locali e dalle diverse organizzazioni coinvolte, al fine di favorire la rinascita sociale delle periferie, a partire dall’occupazione, dall’istruzione, dalla formazione professionale, dai servizi, dalla mobilità, dall’integrazione dei migranti, dalla cultura e dallo sport; di rilevare le condizioni di rischio e le connessioni tra il disagio delle aree urbane e il fenomeno della radicalizzazione e la relativa adesione al terrorismo di matrice religiosa fondamentalista da parte dei cittadini europei figli degli immigrati di prima generazione.”

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Lupi(Ap): commissione d’inchiesta alla Camera sulle periferie

Proposta in discussione a giugno, previsto un anno di lavori.
Una commissione parlamentare d’inchiesta sullo stato delle periferie nelle città italiane. La proposte è di Maurizio Lupi, capogruppo di Area popolare alla Camera, che l’ha presentata al Gratosoglio, quartiere popolare di Milano simbolo della ricostruzione del Dopoguerra e oggi in gran parte restrutturato.

“Parigi e Bruxelles hanno dimostrato come i terroristi non vengono da fuori, purtroppo sono figli degli immigrati di prima e seconda generazione che sono diventati cittadini francesi o belgi e hanno vissuto in quelle periferie abbandonate. L’Italia non può permettersi questo lusso, deve investire in sicurezza, in prevenzione, in collegamento tra servizi segreti dei diversi Stati, ma deve anzitutto investire nella riqualificazione delle nostre periferie per evitare che le periferie milanesi, quelle di Palermo o di Napoli diventino delle banlieue o delle Molenbeek italiane”.

Autore della proposta, che sarà esaminata a giugno dall’assemblea di Montecitorio, è anche Andrea Causin, deputato di Area popolare secondo il quale la commissione dovrà concentrarsi su tre obiettivi: “Una forte azione di monitoraggio nei quartieri a prevelenza islamica, una forte mappatura del degrado, ma anche alcune idee da suggerire al Parlamento e al governo per poter agire sul versante della sicurezza e dell’integrazione”.

Se la proposta verrà accolta dalla Camera senza modifiche la commissione sarà composta da venti membri e avrà un anno di tempo per concludere i lavori.

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