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ARCHITETTURA/ A Roma un progetto per riqualificare Corviale

beni culturaliDal ministero di beni culturali e turismo agli enti locali, le università, l’Ater di Roma, le associazioni di cittadini. Si è insediato qualche settimana fa a Roma presieduto dalla direzione PaBaac del Mibact il tavolo istituzionale di concertazione per Corviale, il grande edificio a serpentone progettato negli anni Settanta alla periferia di Roma da un gruppo di progettisti guidati da Mario Fiorentino. «Immediatamente riconoscibile come un tratto forte e significativo per la storia dell’architettura contemporanea italiana del secondo Novecento – sottolinea il direttore servizio architettura e arte contemporanea del Mibact Maria Grazia Bellisario – è censito tra le più rilevanti espressioni dell’architettura del secondo Novecento». Bellisario spiega che le iniziative per Corviale sono partite in realtà nel 2012 con un primo Forum Corviale ospitato nella sede del ministero, a San Michele. Nel percorso, fa notare, il Mibact è impegnato su diversi livelli, in particolare quello del riconoscimento del valore del patrimonio culturale e paesaggistico. Corviale, dice il funzionario, «ha bisogno di una visione strategica che faccia tesoro delle esperienze positive condotte anche in ambiti diversi. Occorre costruire uno scenario a lungo termine che va percorso però attraverso passi certi: progetti che trovino materiale avvio ed attuazione già in tempi ravvicinati. Ragionare sulle tematiche del nuovo housing sociale, ripensare funzioni e spazi, affrontare i temi gestionali». Anche l’Ater Lazio, aggiunge, «gestore del patrimonio edilizio, sta avviandosi finalmente verso una ridefinizione delle priorità e degli approcci nello svolgimento del proprio ruolo, in stretto collegamento con gli enti territoriali




Una piazza partecipata

piazzaIl coordinamento CorvialeDomani, dopo  consultazione dei propri aderenti, ritiene che la Piazza prevista dal P.R.U. Corviale ed in corso di progettazione da parte dell’Isveur, debba essere anzitutto uno spazio pubblico funzionale al progetto di riqualificazione di Corviale e  alle direttrici di sviluppo del suo quadrante urbano su cui – secondo il Protocollo d’Intesa sottoscritto dalle parti – stanno lavorando insieme, oltre a noi,  l’ATER, il MIBACT, l’Ente RomaNatura, il Comune di  Roma Capitale,  con i diversi assessorati competenti,  i Municipi XI e XII, le Università romane “La Sapienza”,  “Roma  Torvergata” e “Roma Tre”, il CESV, nonché associazioni, fondazioni, centri ricerca e esperti e operatori di vari settori.  Il progetto della piazza in corso di redazione da parte dell’Isveur, da realizzare principalmente con risorse straordinarie dovute dal costruttore Marronaro al Comune di Roma per le residenze da lui già realizzate in prossimità della piazza stessa, non tiene attualmente conto – a giudizio del coordinamento CorvialeDomani – delle funzioni, spazi,  interazioni e attività  necessarie ed utili per attrarre le diverse fasce sociali che vivono nel territorio. Non ne tiene conto perché non conosce le potenzialità e le vocazioni che invece sono da tempo oggetto di studio e riflessione da parte dei molti e qualificati soggetti che – come detto – hanno sottoscritto il protocollo d’intesa. Per assicurare la “riuscita” di questo nuovo spazio pubblico, per attribuirgli valore urbano, non basta infatti progettarne le forme architettoniche, ma è indispensabile definire da subito le funzioni da insediare ai margini e dentro, in modo da far diventare la piazza stessa luogo identitario, polivalente, connettivo tra il Corviale e i tessuti edilizi circostanti. Vanno parimenti definite da subito le modalità di gestione futura della piazza, sia per quello che riguarderà la sua manutenzione e guardiania, sia per la programmazione delle attività temporali eventualmente da tenervi (spettacoli estivi, mercatini natalizi e dell’usato, incontri politici, manifestazioni della società civile etc.).  Centralità va assolutamente data al rapporto con l’Ente Parco Roma Natura in quanto la  piazza dovrà rappresentare – a nostro giudizio – principalmente l’ingresso del Parco Tenuta dei Massimi, che si connette poi con la Riserva Naturale “Valle dei Casali”.  Le attività agricole, cui la Tenuta dei Massimi è prevalentemente destinata dal suo Piano di assetto vigente, potranno essere un volano per aumentare l’attrattività di questo nuovo spazio pubblico, unitamente ad attività di tempo libero, sport e ristoro che il Piano di assetto rende possibili al suo interno (percorso ippo-ciclo-pedonale di oltre 10 Km.) ed una risorsa per la manutenzione e la guardiania.  La Piazza dovrà essere dunque integrata architettonicamente con l’intorno ed in particolare con il Palazzo/il Kilometro.  Da qui la richiesta, su cui sappiamo esistere disponibilità, ad ATER di mettere a disposizione del progetto, laddove possibile e necessario, anche alcuni terreni di sua proprietà.    Per entrare nel merito e dare un contributo fattivo si propone che il progetto della piazza debba prevedere al suo interno:  – la “Casa del Parco” – in accordo con Roma Natura – in cui oltre alla documentazione informativa ci sia l’opportunità di offrire servizi come affitto bici, visite guidate per i cittadini, scuole etc., assistenza per le fasce svantaggiate, attività didattica, possibilità di avere spogliatoio con docce, per fare footing, mountain bike, passeggiate a cavallo, ippoterapia, orti e attività agricola da connettere con i mercati – al coperto e in sede aperta – già presenti in Corviale  – un mix di attrezzature e arredi per arricchirne la capacità attrattiva: un’area dedicata all’infanzia e alle fasce giovanili ovvero giochi e attrezzature per l’infanzia; uno spazio d’acqua  zampillante ad intermittenza, come spesso presente in molte piazze europee; uno skateball; un’arrampicata sportiva  idonea per svolgersi campionati nazionali; la possibilità di accogliere in alcuni periodi dell’anno anche una Giostra, confinata attualmente in uno spazio verde, e magari una pista di pattinaggio su ghiaccio.  – il trasferimento del mercato bisettimanale che si svolge attualmente su un parcheggio di Via M.Mazzacurati.  – Il trasferimento e ammodernamento del chiosco-bar rendendolo finalmente luogo di incontri e relazioni    – per le attività culturali  prevedere un palco per spettacoli ed eventi, percorsi per esposizioni, attività ludiche nonchè  attività ricreazionali , compresi i giochi da tavolo.  – l’interramento dei cavi elettrici ma salvaguardando i tralicci esistenti, che potenzialmente si prestano ad avere una trasformazione artistica, diventare “landmarker” colorati  che possono rappresentare un richiamo e il segno di identità della piazza. I risparmi delle Ferrovie (che usano l’elettrodotto) o di TERNA per il mancato smantellamento dei tralicci potranno essere reinvestiti sulla piazza medesima.   – particolare attenzione dovrà essere posta dal progetto all’immagine notturna della piazza. Si chiede sin d’ora che lo spazio risulti molto illuminato. Anche per accrescere le misure di sicurezza nei confronti dei fruitori. I contatti con l’ACEA per concordare scelte e dimensionamenti dovranno essere presi subito – se la cosa come si spera non è stata già avviata dall’Isveur – per evitare successivi malintesi e diseconomie.  La piazza dovrà essere accessibile sempre e con facilità dai pedoni. Dunque si a misure per dissuadere l’accesso di eventuali veicoli o motocicli, no a recinzioni e chiusure con cancelli fissi.  Inoltre ove si realizzassero gli edifici privati ancora previsti nelle adiacenze  e si creasse – come auspicabile – un’offerta di fondi o negozi, allora per valorizzare la medesima piazza con servizi di qualità si può richiedere:  – al Comune di Roma Capitale: il trasferimento della Farmacia Comunale attualmente localizzata all’interno della stecca del Corviale che può, come da indirizzi del contratto servizio Farmacap, diventare  anche un presidio medico. .  – alle Poste Italiane il trasferimento presso la nuova piazza dell’ufficio postale di zona, attualmente in funzione in prossimità di via degli Adimari,  strada angusta,  a senso unico e senza parcheggi.  Il Municipio potrà a tal fine farsi promotore di verificare da subito la disponibilità di Farmacap e Poste italiane e potrà altresì contribuire favorire l’insediamento di ulteriori attività commerciali, di ristoro e produttive nell’ambito della piazza e di eventuali servizi ai cittadini.   Nota bene  Ribadiamo che la “Piazza di Corviale” – che poi dovrà essere la piazza di tutto il territorio –  deve rispondere alle esigenze del territorio stesso e della sua Comunità e al progetto di sviluppo urbano e sociale che i partners del “protocollo”  stanno costruendo.  Per Noi che lottiamo da anni per riqualificare il territorio e il Palazzo Ater  sarebbe davvero  inaccettabile realizzare una piazza solo perché bisogna spendere dei fondi pubblici previsti a questo scopo. Se non sarà possibile realizzare una piazza bella ed effettivamente utile al territorio, secondo le indicazioni date in precedenza, allora è meglio che investiamo questi fondi disponibili in altra maniera e non aggiungiamo un futuro degrado a quello contro cui stiamo già lottando.  Pino Galeota Coordinatore progetto CorvialeDomani

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Il Serpentone si trasforma, al via il secondo Forum Corviale

logo_forum_corviale_2013_smallRipartire dalle periferie per rendere Roma una smart city al passo con le altre capitali. Parte domani 21 novembre, il secondo Forum dedicato alla riqualificazione del quartiere più emblematico del territorio al di fuori del Grande Raccordo Anulare: quello del Serpentone progettato da Mario Fiorentino.

Milleduecento appartamenti in cui si muovono ogni giorno ottomila abitanti, un chilometro per nove piani di altezza. Promossa dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo con il patrocinio di Roma Capitale e la partecipazione dell’Università La Sapienza, la tre giorni di dibattiti, workshop, esposizioni e laboratori artistici si intitola Corviale 2020: intelligente, sostenibile, inclusivo: sarà all’insegna delle tre parole chiave indicate dall’Europa per la strategia comunitaria 2014-2020. La scommessa è costruire un partenariato pubblico-privato per gestire in modo integrato i fondi europei, attirare nuovi operatori economici e culturali anche internazionali e dar vita a interventi concreti di riqualificazione del palazzo più lungo del Portuense. Così Pino Galeota, presidente dell’associazione Corviale Domani da anni in prima linea per lo sviluppo urbanistico e la rinascita del quadrante, ha raccontato la piattaforma in Campidoglio ieri mattina durante la conferenza stampa di presentazione dell’evento: “Abbiamo federato oltre 70 realtà territoriali nel progetto complessivo di rigenerazione che prefigura un modello di sviluppo che dia contemporaneamente lavoro e qualità della vita. Ma il punto centrale è riscoprire l’etica delle responsabilità in politica e nell’Amministrazione”. Il complesso di Corviale – ha spiegato – è al centro di alcune azioni legali intraprese dai residenti a causa del congelamento di 42 milioni di euro destinati alla manutenzione e alla ristrutturazione del territorio. Una perdita enorme per gli abitanti che attendono invece da tempo di vederlo trasformato in un distretto dell’arte, dello sport e della cultura. “Il blocco delle giunte Alemanno-Polverini nel momento di crisi e di disoccupazione ha comportato per gli abitanti e per tutti i cittadini un danno finanziario che configura un reato civile, penale ed erariale. Oggi la questione di Corviale passa dalla dinamite che lo voleva abbattere alla dinamite della questione politica di un territorio che inizia, con la lotta e la progettazione, la sua rinascita”. E proprio gli ambiti in cui si potranno utilizzare i fondi assegnati alla rinascita del quadrante, saranno l’oggetto tematico del Forum: sociale, attività economiche, rispetto per l’ambiente. Si parlerà di sviluppo sostenibile e creazione di tecnologie per l’efficienza energetica, agricoltura e orti urbani, inversione della filiera produttiva e dei consumi, formazione degli abitanti, valorizzazione dell’artigianalità per reti di riuso, e ancora rifiuti zero e rivalutazione del bosco urbano come risorsa ecologica e relazionale. Rappresentanti delle istituzioni e del Mibact, ricercatori, studenti e professori di urbanistica e architettura, associazioni del territorio e abitanti programmeranno assieme il Corviale del futuro.
di Silvio Galeano
http://www.romacheverra.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=3223:il-serpentone-si-trasforma-al-via-il-secondo-forum-corviale&Itemid=56




Forum per Corviale: tre giorni di laboratori verso un nuovo ‘Serpentone’“

roma todayDal 21 al 23 novembre nello scenario del ‘kilometrone’. Cantieri, incontri e inziative che coinvolgeranno quasi 200 tra amministratori, ricercatori, artisti, architetti, ma anche e soprattutto cittadini“
Da simbolo di degrado a esperimento di rigenerazione urbana, nel segno della filosofia ‘smart’. Il ‘serpentone’ di Corviale sarà al centro di una tre giorni di incontri, happening artistici, mostre e laboratori per gettare le basi di un quadrante che da anni aspetta la sua rinascita.
Il sogno di Fiorentini, l’architetto che progettò nel’ 77 i ‘grattacieli orizzontali’ che oggi ospitano 6 mila famiglie, guarda all’Europa, all’efficienza energetica, all’architettura contemporanea, a nuove vocazioni sociali e culturali, alla valorizzazione internazionale di un paesaggio cittadino rivendicato con orgoglio dai residenti come il simbolo del secondo ‘900 romano.
IL FORUM – Corviale 2020 – Intelligente, Sostenibile, Inclusivo, è un forum che si svolgerà dal 21 al 23 novembre nello scenario del ‘kilometrone’. Tanti i temi che verranno affrontati nei 21 tra cantieri, incontri e inziative che coinvolgeranno quasi 200 tra amministratori, policy maker, ricercatori, artisti, architetti, pensatori, ma anche e soprattutto cittadini e realtà associative del quartiere: dall’arte contemporanea alle opportunità connesse alla strategia comunitaria Europa 2020, dalle tecnlogie per l’energia sostenibile agli orti slow, passando per il tema chiave dello sviluppo delle periferie.
L’iniziativa è stato presentata oggi in Campidoglio dagli assessori capitolini allo Sviluppo delle Periferie, Infrastrutture e Manutenzione Urbana, Paolo Masini, e alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica, Flavia Barca. Sono intervenuti Maria Grazia Bellisario – Direttore del Servizio architettura e arte contemporanee MiBAC, Daniel Modigliani – Commissario Ater di Roma, Maurizio Gubbiotti – Commissario straordinario RomaNatura, Pino Galeota – Presidente CorvialeDomani onlus.
IL PROGRAMMA – Apriranno i lavori, giovedì 21 novembre, i rappresentanti delle istituzioni coinvolte nel progetto: Mibact, Comune, Regione, Municipio XI e XII, Ater e Università La Sapienza. A seguire abbiamo dal censimento, il primo, della comunità di Corviale ai cantieri di lavoro con il mondo della ricerca, dai dibattiti sulla mobilità sostenibile, sul recupero urbaistico di due piazze del quartiere e sul progetto orti slow per Corviale alle visite guidate nella Tenuta dei Massimi e nella Valle dei Casali, curate da Roma Natura, per la giornata di sabato.
Il Forum sarà il punto d’avvio di un Tavolo di Concertazione Istituzionale. L’obiettivo è la definizione di un progetto di riqualificazione del quadrante di Corviale da candidare al finanziamento dei programmi comunitari 2014/2020.
IL COMUNE – “Intorno a questo tavolo sono seduti tutti coloro che contribuiranno, e hanno già contribuito al miglioramento di questo quadrante della città. Come giunta Marino abbiamo già avviato un lavoro capillare sulla riqualificazione e valorizzazione dei quartieri periferici della città. Corviale è tra questi”.
Così l’assessore allo Sviluppo delle Periferie, Paolo Masini, che ha annunciato l’avvio del “secondo stralcio dei lavori nella scuola Mazzacurati e l’illuminazione a breve dell’area davanti al serpentone”. Questo nell’immediato. “Poi è fondamentale lavorare sul quarto piano dei palazzoni, occupato da decenni”.
MIBACT – Presente anche la dottoressa Mariagrazia Bellisario del Mibac. “Abbiamo già avviato un protocollo di intesa nel 2012 per il quartiere di Corviale, un ‘programma comune di attività di promozione, ricerca e documentazione relative ai valori architettonici, paesaggistici, culturali e socio economici della zona’”. Un partecipazione passata e oggi riconfermata che sancisce l’intento del Ministero: proseguire in un percorso “di tutela maggiore del patrimonio di epoca contemporanea” e “in una ricerca sui grandi temi dell’abitare”.
Parole di soddisfazione e di incoraggiamento anche dall’assessore alla cultura, Flavia Barca. “Questo forum è un primo pezzo di un percorso molto significativo cominciato da qualche mese. Ringrazio il Mibact per la sfida che ha lanciato, al quartiere, alla città e alla cultura. Uno dei temi fondamentali è l’idea di cultura come punto di rilancio del territorio. C’è una grande attenzione a Corviale come laboratorio di idee”.
ATER – “Siamo impegnati da tantissimi anni per migliorare le condizioni di Corviale, dai primi anni ’80”. Presente al tavolo del Campidoglio anche la prorietà degli edifici, Ater, che ricorda brevemente una storia di piccoli successi e grandi fallimenti. “Alcuni interventi di riqualificazione sono stati già effettuati dal ’97 in poi, ma il più deve essere fatto. Corviale ha una valenza culturale enorme, già vivacissima ma assolutamente da potenziare”. Così il presidente Dario Modigliani.
“C’è da lavorare su sicurezza e legalità del fabbricato di Corviale, una prima operazione da fare è sui corpi scala, poi c’è il recupero del quarto piano, quello occupato abusivamente dall’82, nell’accordo di programma è previsto un intervento di costruzione di nuove case”. Un progetto che già esiste, ma i fondi sono stati bloccati nel 2009 dalla Regione Lazio. E ancora sono fermi.
IL MUNICIPIO – Tra gli attori del tavolo per il ‘kilometrone’ c’è anche il presidente dell’XI Municipio, Maurizio Veloccia. “Negli anni passati c’era addirittura chi voleva abbatterlo. E chi il centro commerciale lo ho chiamato con il nome del quartiere più vicino, Casetta Mattei, perché il nome Corviale era un marchio di degrado. La vera vittoria sarà quella di dare forza al quartiere, di farlo diventare un marchio che attiri operatori economici e culturali. E’ importante che Corviale si apra a nuove realtà, un nuovo mix funzionale e sociale. Realtà che non siano solo residenziali”.
CORVIALE DOMANI – Ma chi davvero vive il quartiere da sempre e si batte per renderlo ogni giorno migliore è Corviale Domani, l’associazione di quartiere in prima linea in tutti i progetti, passati e presenti. E tra i protagonisti anche del Forum che partirà giovedì. A parlare in Campidoglio è il presidente Pino Galeota.
“il nostro obiettivo civile e politico è il ripristino a Corviale, e nell’intera città, dell’etica della responsabilità: in politica e nell’amministrazione. Il blocco di 42 milioni di euro per la ristrutturazione di Corviale delle giunte Alemanno-Polverini, in un momento di crisi e di disoccupazione ha comportato per gli abitanti e per tutti i cittadini un danno finanziario che configura un reato civile, penale ed erariale. Oggi la questione di Corviale, passa dalla dinamite che lo voleva abbattere alla dinamite della questione politica, di un territorio che inizia con la lotta e la progettazione la sua rigenerazione”.
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Corviale 2020, tre giorni di dibattito sulla riqualificazione del ‘Serpentone’

roma italiaTrasformare la periferia dimenticata in una smart city innovativa. Il sogno (non irrealizzabile) prende vita di nuovo: il “Serpentone“, come è conosciuto dai romani il progetto edilizio “Nuovo Corviale“, torna ad essere al centro del dibattito pubblico. Da giovedì 21 a sabato 23 novembre, nel cuore del Municipio XI si succederanno incontri, visite ai cantieri e inaugurazioni di mostre e laboratori artistici, in una tre giorni intitolata “Corviale 2020“.
Questa mattina la conferenza stampa di presentazione in Campidoglio. In presenza di Paolo Masini, assessore allo Sviluppo delle Periferie, Infrastrutture e Manutenzione Urbana e di Flavia Barca, assessore alla Cultura, è stato esposto il programma del forum, giunto alla sua seconda edizione. Riqualificazione degli spazi, efficientamento dei servizi e interventi di ristrutturazione, i temi in cima all’agenda.
Il “Serpentone” lungo un chilometro ospita circa 1200 appartamenti, più 120 alloggi realizzati abusivamente al quarto piano. E’ proprio dalla messa in sicurezza degli appartamenti abusivi che parte la rinascita di Corviale: l’Ater ha programmato la ristrutturazione, a cui seguirà il bando per l’assegnazione dei locali. La compartimentazione dell’edificio in 27 ingressi diversi, che tuttavia non altereranno la forma della struttura, è il passa successivo.
Ma la riqualificazione del “Serpentone”, promessa dalle istituzioni ma mai completamente attuata, passa soprattutto attraverso il miglioramento dei servizi e interventi mirati a fare di Corviale una smart city viva ed autosufficiente. “È necessario dare un nuovo senso all’abitare mediante percorsi partecipativi, educativi e culturali che pongono l’esigenza di una diversa regolazione del metabolismo urbano costruendo e definendo in progress la mappa del territorio in trasformazione – scrive in una nota Pino Galeota, ex consigliere comunale e ora membro dell’associazione “Corviale Domani” -. Uno sviluppo fondato sull’equilibrio tra bisogni sociali, attività economiche e ambiente e sulla volontà della popolazione di svolgere un ruolo attivo nella trasformazione da un welfare assistenziale a un welfare produttivo che dia profitti sociali sia alla prevenzione che alla coesione. Elementi fondanti, insieme allo spazio pubblico di qualità, ad un attualizzato welfare pubblico”.
In sostanza – affermano i comitati – Corviale rinasce solo se si investe in sostenibilità e se si incentiva la cultura, l’artigianato e le attività di formazione. E’ dello stesso parere Masini, che a margine della conferenza stampa ha assicurato: “Entro i prossimi sei mesi si potranno avviare i lavori per il recupero e la messa a norma della scuola di via Mazzacurati, per la riqualificazione dello spazio pubblico vicino le entrate del palazzone di Corviale e per la nuova illuminazione”. Nel programma coperto dal Comune anche la realizzazione di una ludoteca in via Mazzacurati e la riqualificazione del parco in via dei Sampieri, per un totale di circa 3,4 milioni di euro.
Giulio Canini
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