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#BiblioCorviale: i prossimi appuntamenti

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Prossimi appuntamenti

Sabato 7 e 14 marzo ore 10.30  

“Ti racconto una storia”
Una lettura drammatizzata interattiva che coinvolgerà ed emozionerà il giovane pubblico per portarlo all’interno di un mondo magico, quello della fiaba! Un incontro su una fiaba della narrativa classica, un gioco culturale, dedicato ai bambini, divertente e stimolante! Per bimbi da 6 ai 10 anni  nell’ambito della VI edizione di Sipario d’inverno.

Martedì 10 marzo ore 17.00

Draghi, principesse e caramelle. Letture piccole per piccoli lettori.  
Nell’ambito della settimana nazionale “Storie piccine” A cura delle lettrici volontarie della biblioteca.  fascia di età  3 – 6 anni. Prenotazione al numero 0645460421

 

Mercoledì 11 marzo ore 17.00

POESIA A CORVIALE  NELL’AMBITO DELLA GIORNATA MONDIALE DELLA POESIA

Le poetesse/scrittrici  Neriene  e  Francesca Lo Bue in dialogo con Carla De Angelis e Angelo Filippo Jannoni Sebastianini  parleranno della loro opera.   Gli attori della “Scuola di Arte della Parola” diretta da Angelo Filippo Jannoni Sebastianini e Giovanna Moscetti  reciteranno testi classici di Carducci-Foscolo-Manzoni-Montale-Neruda- Pascoli-Quasimodo-Ungaretti-Dante . Sarà presente Maria Piazza.

 

Giovedì 12 marzo ore 17.00

senzatomica: il disarmo parte da me Matteo Pisani, responsabile del comitato di senzatomica dialogherà con i partecipanti sul tema del disarmo interiore in occasione della mostra multimediale senzatomica che si svolgerà dal 6 marzo al 26 aprile a Spazio Factory – La pelanda piazza Orazio giustinianei (Testaccio ex Mattatoio)

Laboratorio per bambini da  4 a 12 anni  a cura di Eleonora Cirulli e Daniela Rossi.

L’incontro sarà allietato da intermezzi di musica dal vivo. Vetrina tematica.

 

 

 

VI ASPETTIAMO




Primavalle, il delitto di Anna Bracci nel libro di Roberto Morassut

Del delitto di Anna Bracci se n’è parlato, a distanza di 65 anni, un paio di settimane fa proprio nel quartiere che ha fatto da sfondo all’omicidio. L’occasione è stato l’incontro tenutosi presso la Biblioteca Comunale Franco Basaglia a Primavalle, con Roberto Morassut, storico della Roma suburbana e già assessore delle giunte Veltroni, che ha presentato il suo nuovo libro dedicato alla storia di “Annarella” dal titolo “Il pozzo delle nebbie”.

LA STORIA DI ANNA BRACCI – La storia risale al dopoguerra e allora suscitò grande emozione fra l’opinione pubblica. Le dinamiche del libro ruotarono intorno a uno dei primi fatti eclatanti di cronaca nera quando proprio a Primavalle venne rinvenuto il corpo di una dodicenne, Anna Bracci, alla quale oggi è intestato l’omonimo parco nel cuore di quel quartiere. Allora non c’erano indagini approfondite aiutate da esami del dna della polizia scientifica, tantomeno telecamere. Così, per quel caso, vennero affidate alla polizia che era rimasta di fatto quella del periodo Fascista. Quella, per intenderci, che arrestò Girolimoni anni prima, innocente poi scagionato, additato come un mostro per un certo periodo eppure entrato nel dispregiativo vernacolo popolare.

LE BORGATE ROMANE DEL DOPOGUERRA – Morassut la storia delle periferie la conosce bene, molto più di quanto sia conosciuta oggi dagli attuali amministratori, e da lì parte la minuziosa ricostruzione di quelle borgate Romane, quelle periferie fotografate dal Neorealismo e dai lavori di Pasolini. Allora le borgate, strette dalla miseria postbellica, erano terreno di cultura di criminalità, ma soprattutto dell’arte di arrangiarsi fra baracche senza servizi e condizioni igieniche precarie. Erano un affresco talora dolente di vita popolare, di numerose famiglie per bene, di operai edili, di donne che andavano a lavorare, di sezioni politiche, di persone vive e di tanti, tanti bambini di un proletariato allora prolifico.

UN PAZIENTE LAVORO DI RICERCA – Fra questi bambini c’era Annarella che scompare la sera del 18 Febbraio 1950 per esser poi ritrovata morta in un pozzo in una località adiacente il 3 marzo. Allora spuntò il presunto colpevole e tanti altri personaggi che ruotarono attorno questo noir de noantri. Una storia impastata di povertà, degrado, ma anche di passioni che Morassut ricostruisce tramite testimonianze dell’epoca e con un lavoro paziente di ricerca storico/sociale. Fa così riemergere do 65 anni una vicenda che suscitò grande clamore ma che fu presto dimenticata. Oggi ripescata dall’autore, diviene una testimonianza d’epoca, di costume, di un mondo scomparso inghiottito dalla post modernità della Roma godona e corrotta, distante ormai da quella passione politica, da quella attenzione al sociale come bandiera di uguaglianza in una Primavalle oggi sventrata dalla speculazione e dall’abuso del suolo, ma sempre in qualche modo, ancora borgata a se. Dopo il suo primo libro Malaroma, metafora e testimonianza della rivoluzione urbanistica della Capitale, Morassut ci affida un frammento di cronaca nella cornice storica di una Roma che fu, ma che affonda ancora le sue radici nelle realtà e nella cultura delle odierne grandi periferie.

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App, film, giochi i libri del futuro saranno “totali”

appSE Manzoni vivesse oggi, l’uscita in libreria dei Promessi sposi verrebbe anticipata da un video che annuncia il ritrovamento di un anonimo manoscritto del Seicento. L’innominato e la monaca di Monza avrebbero un profilo Facebook, Lucia darebbe alle stampe il suo diario segreto e Renzo sarebbe il protagonista di un videogioco. La storia della colonna infame non uscirebbe in appendice, ma in digitale e le illustrazioni di Francesco Gonin diventerebbero un fumetto di culto. Non ci sarebbe neppure bisogno di una risciacquatura dei panni in Arno.

Piuttosto di un gigantesco Sudoku letterario. Fantaletteratura, ma neanche troppo visto che la trasformazione del libro in evento mediatico è già cominciata. L’editoria in crisi gioca la carta delle coproduzioni: lo scrittore mette l’idea e una squadra di specialisti lo affianca per tradurla in più linguaggi: dai film ai videogiochi, dai fumetti alla musica. Una sorta di cooperativa dei bestseller che decide a tavolino come raccontare una storia, quali informazioni muovere da un terreno all’altro, come diluirle nel tempo e come trasformare il pubblico in tanti fan.

Da poco nelle librerie di 27 paesi è uscito Endgame – The calling, primo romanzo di una trilogia sul genere apocalisse: la terra è in pericolo, dodici prescelti hanno ricevuto un messaggio in codice che, se decifrato, permetterà di salvare l’umanità. Harper Collins ha venduto i diritti pressoché ovunque (in Italia alla casa editrice Nord), la 20th Century Fox ha incaricato Wyck Godfrey e Marty Bowen, già produttori di Twilight e Colpa delle stelle , di portare nelle sale un film ad alto budget, Google e la controllata Niantic Labs hanno realizzato un’app che metterà in contatto i lettori perché si scambino informazioni utili a risolvere gli enigmi disseminati da un team di crittografi nel libro, in Internet e nel mondo reale. In contemporanea con l’uscita del primo titolo, è scattata una caccia al tesoro che si concluderà a Las Vegas, in una delle tremila lussuose stanze del Caesars Palace, di fronte a una teca di vetro che custodisce 500mila dollari in monete d’oro.

A tirare le fila di tutto il progetto c’è James Frey, scrittore che ha già dimostrato notevole disinvoltura con i concetti di verità e finzione. Il suo primo libro – In un milione di piccoli pezzi – era stato presentato come racconto autobiografico: memoriale del suo passato da tossicodipendente. Peccato che nel salotto di Oprah Winfrey sia stato fatto a pezzi: la fantasia aveva di gran lunga superato la realtà. Scaricato dal suo agente, diventato un paria della letteratura, Frey si è rialzato fondando una casa editrice che pubblica romanzi young adult in serie: lui mette l’idea, altri scrivono. Adesso, in collaborazione con Nils Johnson-Shelton, è arrivato Endgame .

Una impresa ambiziosa, ma non unica. In Italia da un anno si sta lavorando al lancio de Il ragazzo invisibile , film, fumetto e romanzo. La storia di Michele, tredicenne che un giorno guardandosi allo specchio si scopre invisibile, è stata scritta da Alessandro Fabbri, Ludovica Rampoldi e Stefano Sardo. Come già accaduto con Braccialetti rossi di Albert Espinosa, gli autori del romanzo che uscirà per Salani a metà novembre sono anche gli sceneggiatori del film di Gabriele Salvatores. Quest’ultimo, nelle sale da dicembre, è quello che in gergo tecnico si chiama “la tana del coniglio”, principale porta d’ingresso a un universo narrativo in continua espansione. Sia in radio che in edicola. Per scegliere la colonna sonora è stato indetto un concorso su Radio Deejay e, dato che di un personaggio invisibile si parla, ecco scendere in campo la Panini Comics: Michele diventerà un supereroe, protagonista di tre albi a fumetti sceneggiati da Diego Cajelli, disegnati da Giuseppe Camuncoli, Werther Dell’Edera e Alessandro Vitti, con le copertine di Sara Pichelli. E non è detto che la storia di Michele si concluda qua. Quelle ben congegnate, come sanno i fan di Star Wars, vivono di vita propria. Uno sceneggiatore di Hollywood, intervistato da Henry Jenkins nel saggio Cultura convergente (Apogeo education), spiega quale sia il meccanismo alla base dei nuovi modelli di narrazione: «Quando ho iniziato il mio lavoro, bisognava creare una storia perché senza una buona narrazione non ci sarebbe stato nessun film. Poi con la diffusione dei sequel, divenne importante inventare un buon personaggio che potesse reggere più storie. Oggi in- vece si inventano mondi che possano ospitare molti personaggi e molte storie su più media». Lo hanno fatto i fratelli Wachowski con Matrix, Chris Pike per la serie tv Dawson’s Creek, ma anche produzioni indipendenti come The Blair Witch Project .

Adesso tocca all’editoria. Si sperimentano nuovi format, si corteggiano lettori giovani, abituati al linguaggio delle serie tv e con un immaginario plasmato sul web. La Rizzoli ci ha provato per la prima volta quando si è trovata in lettura Under, romanzo distopico di una giovane blogger bolognese, Giulia Gubellini. Quelle pagine ricordavano Hunger Games e Divergent , ma parlavano di una Italia stremata dalla crisi economica e privata di ogni libertà. Meritavano un investimento originale: così questa estate in contemporanea alla pubblicazione del romanzo è uscita una web serie in dieci puntate con Gianmarco Tognazzi e Chiara Iezzi, diretta da Ivan Silvestrini. L’abbraccio tra società Anele, Rcs e Trilud per un esperimento narrativo dal budget limitato sfata anche un luogo comune molto diffuso: le coproduzioni non devono essere necessariamente colossali e rumorose. A volte possono essere piccoli passi in avanti nel marketing librario. Sperling & Kupfer ha deciso che per creare attesa in un lettore il modo migliore sia quello di fargli assaggiare il libro: non un’anteprima o un riassunto, ma un testo originale che serva da antipasto. Un esempio? Breve storia di uno starter , che introduce al mondo post-apocalittico del romanzo Starters di Lissa Price.

Anche se non tutto viene fatto per soldi, anche se quello che si insegue è un nuovo modello estetico, dietro l’angolo c’è sempre il rischio di intrappolare l’autore, di costringerlo a rimescolare contenuti come fossero caramelle. Nella progettazione di Endgame si avverte la riproposizione di mondi già sperimentati: il titolo del primo libro è un chiaro riferimento a Magic: The Gathering , gioco di carte pubblicato dalla Wizards of the Coast nel 1993, che ha coinvolto più di sei milioni di persone in 50 paesi. La caccia al tesoro è un omaggio a Masquerade, libro per bambini scritto nel 1979 da Kit Williams che scatenò la ricerca di una lepre d’oro per tutta l’Inghilterra; il gioco interattivo online che ricrea il mondo immaginario della trilogia ricorda Potterworld di JK Rowling e l’utilizzo di luoghi ed enigmi reali disseminati nel mondo ha una ricca tradizione in cui si inserisce Il Codice Da Vinci.

Sarà veramente questo il futuro del libro? John Walsh dell’ Independent si chiede se Martin Amis pubblicherà una versione online del suo nuovo romanzo sull’Olocausto The Zone of Interest, offrendo indizi per la scoperta di cimeli nazisti nella sua Brooklyn. E se David Mitchell stia per invitare i lettori di The Bone Clocks a scovare il luogo segreto dove qualcuno ha nascosto un orologio a pendolo incrostato di gioielli. Ecco la sua risposta: «Probabilmente no perché sia Martin Amis che David Mitchell sono scrittori veri in grado di distinguere la verità dalla finzione e di vedere la pubblicazione dei libri come qualcosa in più di uno sfruttamento dell’immaginazione altrui».

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