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La sfilata di Gattinoni nella nuvola di Fuksas: tra abiti, volti noti e polemiche

fuksas

Roma Eur – Abiti candidi dai tessuti rigidi e geometrici alternati a colori saturi, morbidezze e trasparenze. Non mancano il pizzo, l’oro e l’organza a completare la sfilata primavera/estate 2014 di Gattinoni, presentata nell’ambito di AltaRoma AltaModa nel cantiere – aperto per un giorno in anteprima – della Nuvola di Fuksas, in costruzione nel quartiere dell’Eur di Roma.Tra volti noti, da Pippo Baudo a Milly Carlucci, dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti a Elsa Martinelli, la sfilata si è conclusa tra le polemiche. A prendere parola, dopo l’acclamata uscita dello stilista Guillermo Mariotto, è stato Stefano Dominella, presidente della maison Gattinoni.”Portare al termine questa collezione e farla sfilare in questo luogo è stata una delle cose più faticose che ho fatto nella mia vita in 35 anni di lavoro”, ha spiegato. E poi ha aggiunto: “Vi ringrazio per essere venuti qui numerosi. Ma un ‘disgraziato’ che si spaccia per giornalista ci ha fatto tanti esposti, tanti, per impedirci di presentare la nostra alta moda nella Nuvola di Fuksas. Questa è la nostra ultima esibizione a Roma. Andremo a Torino, Firenze, non so. Roma dovrà stabilizzarsi per avere certe prove”.

articolo collegato – Roma, entrate nella Nuvola di Fuksas: viaggio nel cantiere    Fonte: la Repubblica Roma.it

Il cantiere di Fuksas, video di repertorio

 




Sabato al via AltaRoma Gattinoni nel cantiere della Nuvola

nuvolaDomenica le modelle tra le travi di Fuksas: “Vietati i tacchi alti”
Se l’auspicio è un futuro più roseo per l’haute couture capitolina, erede delle grandi maison anni Cinquanta amate anche dalle dive di Hollywood, la sfilata di Gattinoni ne sarà l’interprete. Location per gli abiti creati da Guillermo Mariotto: la Nuvola di Fuksas. O meglio, i cantieri del nuovo centro Congressi di Eur spa, progettato dagli architetti Doriana e Massimiliano Fuksas. Un’opera in via di realizzazione che dovrebbe catapultare Roma nel business del turismo d’affari, e che da tempo la città aspetta insieme a tante altre opere “infinite”.
La novità più rilevante per la kermesse AltaRoma che accorcia i tempi per via della crisi — passando da cinque a tre giorni — è questa. Per il resto, alcune conferme di “big”, sfilate di giovani stilisti delle scuole, tanti eventi collaterali, qualche defezione come quella di Tony Ward e una new entry: Raffaella Frasca.

Venerdì pre opening con “Room service” al Grand Hotel Flora dove alcuni artigiani della moda, gioiellieri compresi, proporranno le loro creazioni. E sabato si entrerà nel vivo. Come tradizione detta, ad aprire la manifestazione sarà Sarli couture al Complesso del Santo Spirito in Sassia, a due passi dal Vaticano. Sotto i riflettori, le geometrie pulite, cifra della maison fondata da Fausto Sarli, che ora Alberto Terranova reinterpreta con meno rigidità grazie alla leggerezza dei tessuti. Nel tardo pomeriggio, dopo la performance di Arthur Arbesser, ecco i preziosissimi tailleur e gli abiti da sera “targati” Raffaella Curiel. Per poi passare in serata ai capi firmati da Jamal Taslaq. L’appuntamento sulla “Nuvola” è per mezzogiorno in viale Asia dove, fanno sapere dalla Gattinoni: sfileranno abiti tra sogno e realtà. «Per le signore — recita l’invito — si consigliano scarpe “flat”. Insomma, meglio abbandonare il tacco 12 onde evitare ruzzoloni in cantiere.

Domenica sarà anche il giorno degli abiti di Nino Lettieri, Renato Balestra, Gianni Molaro e Mirelle Dagher che proporranno la collezione primavera estate nelle sale del Santo Spirito, complesso monumentale che in questa ennesima edizione firmata da Silvia Venturini Fendi, resta il quartier
generale dell’haute couture romana. Esce invece dal suo atelier di piazza Mignanelli Giada Curti, che presenterà le creazioni, sempre domenica alle 20,30, al residence di Ripetta. Ultimo giorno. In passerella le modelle di Greta Boldini e Sabrina Persichino. Il the end è affidato a Raffaella Frasca. Esordiente in AltaRoma, un atelier aperto solo un anno fa e capi già prenotati dalle ricche signore russe e da quelle della sempre più alta borghesia brasiliana
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