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Andiamo al cinema, rubrica di Antonio Ferraro (coppialife.it)

Checco Zalone sul set del film "Sole a Catinelle" a Padova

SOLE A CATINELLE.

Un film di Gennaro Nunziante. Con Checco ZaloneAurore Erguy,Miriam DalmazioRobert DancsRuben Aprea

Checco ( Zalone ) è pieno di fantasie  : ha lasciato il lavoro di cameriere per fare il rappresentante di aspirapolveri ma sogna di essere un genio della finanza ; il nuovo lavoro, grazie però alle numerosissime zie che gli comprano gli elettrodomestici, sembra andare bene e Checco  riempie la casa di costosissimi aggeggi, contro il parere della moglie Daniela (Dalmazio) , operaia di una fabbrica in crisi ; esaurito il parentado, le vendite vanno in crisi , la Finanziaria con la quale aveva contratto debiti mostruosi gli pignora tutto e Daniela lo lascia; lui, non domo, continua a sognare e promette al figlio Nicolò  ( Dancs) che, se verrà promosso con tutti 10 ,lo porterà a fare una vacanza favolosa ; Nicolò si applica e, nonostante le suppliche di Checco alla maestra (Lyda Biondi) , avrà la pagella desiderata; padre e figlio si ritrovano così nella casetta della campagna molisana della tirchissima zia Ritella ( Matilde Caterina) ; un giorno ( il povero Nicolò non ce la fa già più) incontrano il bambino Lorenzo (Aprea) che ha gravi problemi di affettività e soffre di mutismo selettivo , la spontanea ( e, in fondo, affettuosa ) rozzezza di Checco lo induce a parlare e la  sua ricchissima madre , Zoe ( Erguy) , li prega di passare le vacanze con loro – convinta dalla psicologa ( Orsetta De Rossi ) che la loro compagnia sia salutare per Lorenzo. Checco si trova così gomito a gomito con gli agognati squali della finanza e due di loro , Marin ( Marco Paolini) ,patrigno di Zoe e Bollini ( Augusto Zucchi ) , convinti che sia il compagno dell’ereditiera , cercano di coinvolgerlo nei loro affari. Inutile dire che l’ingenuo Checco avrà la felicità e salverà la fabbrica dove lavora Daniela .

Il film è uscito in un numero spropositato di copie (1187 quando il massimo , rarissimamente raggiunto, e di 8/900 copie) ma si capisce . il suo primo film aveva incassato 20 milioni di euro e il secondo aveva toccato il record per un film italiano di 41 milioni . Queste cose non sono mai casuali : nel cinema vale il principio che il pubblico ha ragione e , infatti, Zalone è bravissimo e  nei primi due lavori aveva raccolto l’eredità del primo Sordi : i suoi personaggi sono rozzi, spontanei , amorali ma veri ed umanissimi e la loro lettura è molto più complessa e sfaccettata  di quanto non appaia lì per lì . Qui . forse, più che a Sordi, viene da pensare – sempre tenendo, come per Albertone, le debite distanze – a Totò : il personaggio si fa maschera (  e, non a caso, mantiene il nome d’arte dell’attore ) e la realtà  nella quale agisce viene affrontata con fiabesca clownerie . Lui ( che è molto intelligente ) intanto sta pensando, prima che si esaurisca il filone d’oro,  ad uno sbocco più imprevedibile ed attoriale .