1

La realtà si vede meglio dalla periferia che dal centro

Le occasioni perse e da non perdere

Come noto, la legge di stabilità 2016 ha istituito il “Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie”

Gli esiti del successivo Bando sono di questi giorni. 120 proposte di cui 24 ammesse al finanziamento nella prima annualità. Diverse proposte presentate rispondendo ai criteri del Bando hanno evidenziato “capacità di innescare un processo di rivitalizzazione economica, sociale e culturale del contesto urbano di riferimento;”

Infatti come riconosciuto anche in sede INU è stato “Attivato un protagonismo sociale e la costruzione di nuove forme di gestione. Gli attuali processi di trasformazione urbana investono sempre più sul capitale umano puntando all’acquisizione di competenze, di capacità e di saperi che rendono i cittadini e le comunità protagonisti e parte attiva e collaborativa, non solo nella fase di proposta/decisione progettuale ma anche in quella di gestione (attraverso strumenti pattizi di svariata natura) e attivazione di energie imprenditoriali in settori innovativi.”

Nel caso di Roma Capitale, l’intera vicenda delle scelte progettuali, per la partecipazione al bando, è stata gestita dai Dipartimenti dell’Urbanistica e delle Periferie con qualche timida richiesta ai Municipi. Ciascuno dei due Dipartimenti ha selezionato tra i progetti disponibili senza esprimere una visione strategica complessiva,

Senza un coinvolgimento dei Cittadini se non altro del Terzo Settore come per altro indicato nella stessa legge istitutiva del Programma.

Carenza di visione strategica che si riscontra anche nella mancata utilizzazione della quota del 5% delle risorse dell’investimento per la “predisposizione di piani urbanistici, piani della mobilità e studi di fattibilità”.

Tali scelte appaiono come tampone di basso profilo utilizzato per il completamento di manutenzioni, incurie e in assenza di una visione strategica della città.

Queste scelte non sembrano imprimere azioni di rilancio e di promozione delle qualità ambientali, culturali, produttive e sociali presenti nei territori.

La lettura della Città rimane periferica e come tali restano le Periferie.

Ora un’occasione da non perdere

I quartieri realizzati a Roma negli anni settanta come Corviale, Tor Bella Monaca, Laurentino, Vigne Nuove rappresentano rilevanti quote di patrimonio residenziale pubblico.

A questa significativa dimensione del patrimonio pubblico le Amministrazioni pubbliche non sono state in grado di assicurare adeguati standard di gestione, manutenzione e sicurezza.

In altre parole si è prodotta una distanza culturale fra la Regione e i centri amministrativi di ATER e di Roma Capitale che ad oggi non colgono le specifiche esigenze e le peculiari potenzialità di questi quartieri.

A fronte e per reazione di questa distanza culturale con i centri amministrativi, si è sviluppata una rete di associazioni e presenze attive sul territorio che oggi rappresenta, oltre che una generica risorsa, il primo attore del processo rigenerazione urbana.

Esempio concreto – Il Piano Verde di Corviale – Scade, infatti, nei prossimi giorni il bando di gara per l’affidamento dei Lavori di ristrutturazione edilizia con cambio d’uso dei locali non residenziali al 3°-4°-5° piano dell’edificio di CORVIALE promosso dall’ATER per € 7,6 ml.

L’appalto verrà aggiudicato all’offerta economicamente più vantaggiosa dove gli elementi di miglioramento qualitativo valgono il 70% mentre il rimanente 30% è attribuito al prezzo offerto.

Fra gli elementi tecnici di miglioramento qualitativo è indicato quello relativo Assistenza tecnica durante il periodo di esecuzione dei lavori per un valore massimo del 9%.

In dettaglio si chiede che in coerenza con quanto previsto dai Contratti di Quartiere la trasformazione del piano libero si dovrà realizzare con la presenza degli attuali occupanti.

Intanto perché occupanti se sono anche utilizzatori finali forse si poteva parlare di futuri assegnatari.

“A tale riguardo l’ATER ha previsto un programma di turnazione all’interno dell’edificio che consente di realizzare i nuovi alloggi in più fasi successive, senza dover spostare altrove le famiglie, che si trasferiranno di volta in volta negli alloggi di turnazione per essere poi spostati definitivamente in quelli completati ed a loro assegnati.

Per l’attuazione di questo programma si renderà necessaria la massima collaborazione degli abitanti che dovranno essere coinvolti attivamente in una “gestione partecipata di mobilità”. Per questa ragione dovrà essere sviluppato un “Progetto Organizzativo” di supporto alla D.L. che preveda un’assistenza tecnica necessaria per dei periodi limitati di tempo (2 o 3 giorni) in coincidenza di ogni fase di turnazione.

Le turnazioni previste sono 13 per l’intera durata del cantiere (5 anni circa).

Per la valutazione si terrà conto della presenza di una struttura qualificata composta da almeno due professionisti con esperienza in pianificazione territoriale, processi partecipativi, comunicazione sociale, mediazione dei conflitti locali e accompagnamento dei cantieri al fianco di Amministrazioni pubbliche e/o private, comprovata da curriculum; nonché della predisposizione di una relazione che illustri l’attività di supporto ad ATER, che si intende svolgere, consistente, ad esempio, in comunicazione e relazione tra le parti (ATER – impresa esecutrice – famiglie occupanti) e coordinamento delle operazioni di turnazione durante il periodo di esecuzione dei lavori, attraverso opportune tecniche di facilitazione e mediazione dei disagi sociali prevedendo, tra l’altro, riunioni periodiche con gli abitanti al fine di contenere ed appianare i possibili disagi generati dal cantiere, fornire indicazioni sullo stato di avanzamento dei lavori, distribuire materiale informativo e raccogliere segnalazioni di eventuali disagi e problemi”.

Conclusione: coinvolgimento degli abitanti solo fittizio.

Infatti, per fare tutto quello indicato se pure fossero 3 giorni per 13 turnazioni sono circa 40 giorni spalmati in 5 anni corrispondono ad una media di 8 giorni all’anno.

Chi li ha visti ?

In un appalto di lavori non si possono inserire servizi

L’argomento merita quindi più attenzione.

Per l’attuazione dell’intervento è necessario: in primo luogo il ripristino della legalità e lo sgombero degli occupanti che non hanno titolo per la futura assegnazione forse si rendono superflui gli alloggi temporanei.

In secondo luogo il coordinamento dei diversi soggetti oltre all’impresa appaltatrice e alla committenza quali le società di erogazione dei servizi pubblici e i responsabili per la sicurezza pubblica rendono necessaria una forma di forte coordinamento in capo alla Direzione Lavori che può rappresentare anche una forma innovativa nella gestione degli interventi nelle periferie.




Roma, Coordinamento a Raggi: bando periferie gestito senza dialogo

La lettura della Città eterna da parte dell’amministrazione Raggi “rimane periferica e come tali restano le Periferie”. E’ la dura critica del Coordinamento Periferie di Roma all’amministrazione M5S rispetto alla gestione del bando periferie che avrebbe potuto alimentare le reti del territorio. “E’ da poco scaduto il bando della Presidenza del Consiglio sulla rigenerazione delle periferie – spiegano in una nota le associazioni del coordinamento -. Il bando entro il 31 agosto chiamava 12 aree metropolitane o capoluoghi di provincia ad esprimersi sulle necessità e per la riqualificazione di aree periferiche a rischio inclusione per abbandono manutentivo e ambienti ostili alla qualità comunitaria o comunicativa”. Il Coordinamento delle Periferie di Roma ha individuato nella data di scadenza un vulnus alla partecipazione dei cittadini al processo di identificazione delle debolezze e delle criticità presenti nei territori da individuare. La Presidenza del Consiglio ha deciso di non valutare la possibilità individuata e il bando ha avuto seguito nei tempi previsti. “Definita questa premessa, per chiarezza dei fatti, ci saremmo aspettati di poter interloquire in ogni caso con l’Amministrazione Capitolina, anche se in tempi ristretti ed estivi. Ma non c’è stato nessun passo in tal senso. Lo stesso dicasi per i Comuni dell’area metropolitana”.

L’intera vicenda delle scelte progettuali, criticano dal coordinamento “è stata gestita dai Dipartimenti dell’Urbanistica e delle Periferie con qualche timida richiesta ai Municipi. Già questa sembra una anomalia di una Città che non è in grado di esprimere un provvedimento unitario sul medesimo argomento. E’ evidente che ognuno dei due Dipartimenti ha tirato fuori le precedenti analisi di bisogno o i progetti sedimentati e con questo armamentario ci si è presentati alla valutazione senza esprimere una visione di Città, una metodologia complessiva, un coinvolgimento dei Cittadini se non altro del Terzo Settore come per altro richiesto dal bando. A nostro vedere, tali scelte ci appaiono come tampone di basso profilo utilizzato come completamento di manutenzioni, incurie e in assenza di una visione strategica della città e di azioni di rilancio e di promozione delle qualità ambientali, culturali, produttive e sociali presenti nei territori. In cosa è evidente la visione della Città? Quale rigenerazione e ricucitura si delinea?”, continuano le associazioni, che annunciano l’organizzazione di un eventi in cui chiariranno la loro posizione. “Rimane comunque il dato chiaro di una raffazzonata apertura dei cassetti di cui non se ne capisce spesso la logica se non quella riparatoria e di una mancanza totale di qualsiasi forma di partecipazione, nonché di trasparenza nella pubblicazione degli atti e nella presentazione dei progetti allegati”, concludono.

Link all’articolo




Fare trasparenza sui progetti per le periferie

Gentile Sindaca Raggi, dopo le Sue dichiarazioni su Facebook dove ha messo al primo posto in questo primo report sulla Sua attività istituzionale la partecipazione al bando delle periferie, come Coordinamento Periferie Roma Le chiediamo trasparenza sul recente bando della Presidenza del Consiglio che ha attribuito 40 milioni di euro a Roma per progetti da realizzare nelle periferie e segnatamente su motivazioni e criteri con cui sono stati chiesti i finanziamenti.
Con una lettera (allegata) inviata qualche giorno fa abbiamo chiesto all’Amministrazione Comunale la pubblicazione dei progetti approvati con le delibere n. 29 e n. 30 del 25 agosto 2016. E’ per noi precondizione indispensabile per fare una valutazione ponderata cosi da poter analizzare compiutamente i contenuti delle scelte della nuova Amministrazione che ha fatto della trasparenza la sua bandiera.
Siamo dell’idea che avere la visione generale con cui sono state elaborate le richieste di finanziamento ci permetterà di capire meglio il filo logico dei progetti inviati alla Presidenza del Consiglio sia come Comune di Roma che come Area Metropolitana. Un’attenzione, la nostra, di chi ha nel DNA la collaborazione e il “bene di Roma” sul tema centrale delle Periferie su cui stiamo lavorando da anni. Tema tanto evocato e richiamato da chi spesso non vi ha mai messo i famosi “scarponi per terra”.

rpprogetti_periferie_lg




Mancata pubblicazione dei progetti presentati sul bando periferie 2016

Alla Sindaca di Roma Capitale

Virginia Raggi

virginia.raggi@comune.roma.it

e p.c.: All’ Assessore all’Urbanistica e Infrastrutture

Paolo Berdini

paolo.berdini@inwind.it

Oggetto: mancata pubblicazione dei progetti presentati sul bando periferie 2016

Gent.ma Sindaca,

in rappresentanza di associazioni e cittadini impegnati da anni in azioni a tutela del territorio, per la crescita della qualità della vita e lo sviluppo dell’integrazione sociale nelle periferie urbane, notiamo con stupore la mancata pubblicazione sul sito istituzionale del comune dei progetti presentati dalla Città Metropolitana di Roma Capitale, relativi al bando statale in favore della riqualificazione urbana delle periferie (Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia – G.U. Serie Generale n. 127 del 1/06/2016).

È molto importante, sia per i cittadini, sia per le associazioni ed enti che da anni si occupano di tali problemi, che il comune – di cui sono cittadini o dove svolgono la propria attività – dia informazione in maniera trasparente degli atti che adotta sul tema della riqualificazione urbana e della sicurezza delle periferie della città di Roma.

Unitamente alla necessità della trasparenza e conoscenza delle decisioni assunte dall’Amministrazione, ribadiamo l’esigenza della partecipazione, perché il recupero e la rigenerazione delle periferie si fa insieme alle associazioni dei cittadini attivi e riaffermiamo la nostra disponibilità alla collaborazione e alla condivisione degli impegni che ci assumiamo e che ci siamo già assunti in piena autonomia con le passate amministrazioni.

Successivamente a tale pubblicazione, Le chiederemo di incontrarci per dare il nostro contributo sul tema della riqualificazione delle periferie romane.

Confidando in una rapida pubblicazione dei progetti sul sito di Roma Capitale, Le porgiamo cordiali saluti e ci auguriamo di vederci presto.

Coordinamento Periferie Roma




Visita la pagina del Coordinamento delle Periferie

Abbiamo svolto i nostri seminari sul tema delle periferie a partire dal mese di gennaio, prima come gruppo ristretto e poi allargato, al CESV (Centro Servizi per il Volontariato) che ringraziamo.

In parallelo ai seminari abbiamo fatto due incontri per ogni Periferia interessata. Le conclusioni e le proposte le abbiamo presentate il 26 maggio presso La città dell’altra economia inviando dopo il 5 giugno la documentazione ai due candidati sindaci…(continua la lettura sulla pagina del Coordinamento)




Coordinamento periferie Roma scrive a Renzi

Istanza di differimento dei termini del bando per la presentazione di progetti per la predisposizione del Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia – G.U. Serie Generale n. 127 del 1/06/2016. Ripristino delle pari opportunità e garanzie di partecipazione per tutti i comuni destinatari del bando.

Preg.mo Presidente Renzi,

in rappresentanza di associazioni e cittadini impegnati da anni in azioni a tutela del territorio, per la crescita della qualità della vita e lo sviluppo dell’integrazione sociale nelle periferie urbane, ci rivolgiamo a Lei per porre alla Sua attenzione rilevanti profili di criticità del bando in oggetto, indetto per finanziare progetti volti alla riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia.

Si tratta di profili, come vedrà, che determinano una sostanziale disparità di trattamento tra le diverse città interessate, tale da precludere – di fatto – a larga parte della popolazione delle periferie di beneficiare dei progetti finanziati con il presente bando.

Come è noto, gli interventi di riqualificazione urbana finanziabili riguarderanno diverse tipologie di azione volte al miglioramento della qualità del decoro urbano; alla manutenzione, riuso e rifunzionalizzazione di aree pubbliche e di strutture edilizie esistenti, per finalità di interesse pubblico; all’accrescimento della sicurezza territoriale e della capacità di resilienza urbana; al potenziamento delle prestazioni e dei servizi di scala urbana, tra i quali lo sviluppo di pratiche del terzo settore e del servizio civile, per l’inclusione sociale e la realizzazione di nuovi modelli di welfare metropolitano e urbano; al miglioramento della mobilità sostenibile e l’adeguamento delle infrastrutture destinate ai servizi sociali e culturali, educativi e didattici, nonché alle attività culturali ed educative promosse da soggetti pubblici e privati.

Tale procedura di selezione, se realmente aperta alla massima partecipazione di tutte le aree territoriali, può rappresentare un’opportunità per il miglioramento della qualità di vita nei nostri comuni e per la riqualificazione delle aree urbane maggiormente degradate, in cui è più vivo l’allarme di un grave disagio sociale.

A tale fine è molto importante, sia per i cittadini sia per le associazioni ed enti che da anni si occupano di tali aspetti, che il comune – di cui sono cittadini o dove svolgono la propria attività -partecipi o comunque sia messo nelle effettive condizioni di poter partecipare con progetti

realmente innovativi ed idonei al raggiungimento degli obiettivi prefissati, anche in considerazione del fatto che il bando espressamente prevede che i progetti presentati devono essere definitivi o esecutivi (art. 6 del bando).

Il termine di presentazione delle domande è di 90 giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale ossia il 30 agosto 2016.

Come è ben noto nelle città italiane con le maggiori aree periferiche, tra cui la Capitale d’Italia e le principali Città metropolitane del Paese (Milano, Napoli, Torino, ma anche Bologna e Cagliari e altre significative città quali Trieste), nei mesi di maggio e giugno dell’anno in corso si sono tenute le elezioni amministrative.

Le nuove amministrazioni sono state elette, a seguito di ballottaggio, solo il 15 giugno 2016 e si sono insediate a livello istituzionale solo nella prima decade di luglio, necessitando di ulteriori passaggi che attengono al concreto funzionamento dell’amministrazione (vedi elezioni Commissioni Consiliari e avvio rapporti con le Istituzioni territoriali di secondo livello come Municipi e/o Circoscrizioni). A ciò si aggiunga che il termine di partecipazione scade alla fine del mese di agosto, vale a dire alla conclusione del periodo feriale.

Tali circostanze obiettive e non contestabili precludono di fatto una seria e fruttuosa partecipazione al bando per i comuni che hanno dovuto rinnovare la propria amministrazione. Tra di essi, come già accennato, vi sono le maggiori città italiane tra cui la stessa Capitale e, pertanto, proprio le realtà sociali più rilevanti a cui il bando è destinato e nelle quali è avvertito in modo crescente il disagio sociale ed in cui risulta maggiormente necessario operare in modo proficuo per il recupero delle periferie.

E’ di tutta evidenza che l’impossibilità o la difficile partecipazione dei maggiori comuni si tradurrà in un conseguente ingiusto danno per i propri cittadini con violazione del principio ispiratore del bando volto a favorire la più ampia partecipazione.

In tal modo si determinerà una rinnovata percezione di lontananza delle istituzioni dalla vita degli abitanti delle periferie più disagiate, di sperequazione e parzialità tra i comuni che hanno potuto preparare al meglio la partecipazione al bando e quelli nei quali si è insediata una amministrazione nuova rispetto alle precedenti, con conseguente inevitabile ritardo e/o in scelte non ponderate nella predisposizione di un serio progetto di riqualificazione delle periferie urbane.

Quanto sopra premesso, Le rivolgiamo la presente istanza affinché vengano differiti, posticipati o comunque prorogati i termini per la presentazione delle proposte progettuali per il bando indicato in epigrafe.

Siamo certi che Lei comprenderà questa nostra preoccupazione, dato che viviamo queste realtà territoriali quotidianamente, e vorrà garantire l’effettiva possibilità di partecipazione di tutti i comuni e, soprattutto, tutelare gli abitanti delle periferie delle maggiori città italiane anche dalle possibili giustificazioni di una eventuale inerzia.

Una preoccupazione che intendiamo portare all’attenzione sia della nostra Amministrazione Capitolina, ma anche delle altre città metropolitane e dell’ANCI, che svolge il ruolo di rappresentanza Istituzionale dei Comuni del nostro Paese, nonché delle forze politiche del Parlamento affinché vengano ripristinate pari opportunità per tutti, in quanto crediamo che quanto denunciato con la presente, a maggior ragione ad elezioni già indette, sia frutto di una disattenzione da parte delle strutture burocratiche preposte.

Cogliamo l’occasione di inviare i nostri distinti saluti

Roma 19 luglio 2016

Coordinamento Periferie Roma