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Festival della cultura in condominio

Con “In & Out” anche laboratori, feste conviviali, animazioni: 10 giorni nei 6 quartieri di Bologna per portare teatro, arte e musica in luoghi insoliti. Alboresi (direttore artistico): “Ci sono zone più ricettive e altre meno, ma ci metteremo il consueto entusiasmo” .
“Quest’anno il festival è molto concentrato: 10 giorni, dal 10 al 20 giugno, nei 6 quartieri coinvolti. Alcune sono esperienze già rodate, altre sono assolute novità: anche da questo dipende la partecipazione dei condòmini. Ma noi ci metteremo sempre il consueto entusiasmo”. Mirco Alboresi, direttore artistico del Teatro dei Mignoli e del “Festival In & Out – La cultura in condominio” presenta così la sesta edizione della kermesse nata con l’obiettivo di portare la cultura sotto (talvolta anche dentro) casa delle persone. In pratica, una cultura a “chilometro zero”.

Anche quest’anno il Teatro dei Mignoli si avvarrà della collaborazione di ReSpirale Teatro, Teatro Nucleo di Ferrara e Lievito Madre, con cui porterà il teatro, l’arte e la musica in luoghi insoliti. Di quartiere in quartiere si succederanno cene condivise, spettacoli itineranti, laboratori, feste conviviali, animazioni. Ad accompagnare lungo il percorso gli abitanti e gli spettatori saranno i personaggi più stravaganti: pugili in attesa, poeti ubriaconi, fantasmi rionali, creature elfiche, antichi e nuovi contadini della collina. “Conosceremo leggende e storie di quartiere, semplici e incredibili allo stesso tempo che hanno come unico filo conduttore una parola: memoria. Anzi, la ‘memoria bella’, come il titolo di questa sesta edizione”, continua Alboresi.

Ad aprire il festival, via Rimesse al Quartiere San Vitale con “I.N.F.E.R.N.O. (Invasione Notturna Frivola E Ruggente Non Ostile)” del Teatro Nucleo di Ferrara con la partecipazione degli abitanti della via. Uno spettacolo itinerante liberamente ispirato a “Inferno” di Peter Weiss, a sua volta scritto sulla traccia dell’opera dantesca. “Si tratta di uno spettacolo che fonde una precedente esperienza del Teatro Nucleo e le vite degli abitanti di via Rimesse. Tanti bimbi, tante culture: un mix esplosivo”.

Tra le esperienze più consolidate, l’appuntamento del 12 giugno al Quartiere Savena, tra il Borgo di Monte Donato e il Borgo Lazzari. “È uno dei nostri successi: la partecipazione in questi due borghetti a un passo dalla città ma immersi nella campagna è straordinaria, i loro abitanti sono praticamente autonomi nell’organizzazione – sorride Alboresi –. Un tempo in quella zona ci abitavano i cavatori di gesso, e oggi vorremo raccontare quello che c’era e quello che sta per tornare”. Appuntamento di punta è proprio “La collina agricola”, spettacolo teatrale e musicale itinerante con il Teatro dei mignoli, Ginetta Maria Fino, Fiore Stavole e la Compagnia d’Arte Drummatica, con partenza da Monte Donato e arrivo a Borgo Lazzari.

Il tema della memoria sarà anche al centro degli appuntamenti del 14 e del 20 (quello conclusivo). Il 14 giugno alla Casa di Isabella di via Andreini, nel Quartiere San Donato, andrà in scena “Papaveri Rossi”, uno spettacolo itinerante, esito del laboratorio condotto da ReSpirale e Teatro dei Mignoli, che parte: “Anche in questo caso si tratta di una realtà di successo: sono 5 anni che collaboriamo in quella zona, e visti gli ottimi risultati Acer e Comune hanno addirittura deciso di darci una struttura ad hoc, la Casa di Isabella, appunto”. Il 20, invece, il Villaggio INA e al Biblioteca di Borgo Panigale ospiteranno “La memoria del villaggio”, un viaggio tra il presente e il passato con racconti di vita per conoscere gli abitanti di questo quartiere nel quartiere, nato nel 1950.

Il 16 giugno “Adrianaaa!” sarà l’appuntamento del Quartiere Porto: “Ecco, in questo caso si tratta di una realtà abbastanza ostica. Ci sono cittadini in prima linea, che ancora oggi si passano le crescentine dalla finestra, e altri che, invece, non si lasciano coinvolgere. Noi punteremo sulla piccola palestra di Yabasta! – dalla quale sono usciti 3 pugili molto conosciuti, il richiamo alla saga di Rocky non è casuale – che sorge in mezzo alla corte per raccontare una storia magica di libertà”. Saranno invece i fantasmi i protagonisti del 17 giugno al mercato Albani, quello per cui l’amministrazione sta portando avanti un progetto di riqualificazione: “Ecco! Ci vorrebbe qualcosa di straordinario” è lo spettacolo firmato da Lievito Madre: “È stato realizzato in collaborazione con i partecipanti del laboratorio dell’Happy Center di Piazza Grande: nasce dall’urgenza di raccogliere storie “stra-ordinarie” da mettere in scena in una nuova drammaturgia”.

Tutte le storie raccontate in 6 anni di “In & Out” saranno presto raccolte in un libro “sulla cultura in condominio”, anticipa Alboresi, realizzato grazie al contributo della Fondazione del Monte. “Purtroppo – conclude il direttore artistico – abbiamo sempre meno fondi. Questo ci spiace, perché pensiamo che anche piccole realtà come la nostra abbiano il diritto di lavorare. Non si deve smettere di collaborare con le periferie: si tratta di un investimento anche sul lungo periodo”.

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Ecobonus 65% condomìni, quota cedibile in 10 rate

Pubblicato il provvedimento delle Entrate.
I fornitori che ricevono il credito come pagamento possono utilizzarlo esclusivamente in compensazione in 10 rate annuali di pari importo, a partire dal 10 aprile 2017. Realacci: “Ora prorogare la misura”.
L’Agenzia delle Entrate ha finalmente pubblicato il provvedimento – IN ALLEGATO – che individua le modalità di cessione del credito corrispondente alla detrazione spettante per le spese di riqualificazione energetica di parti condominiali, ai sensi dell’articolo 1, comma 74, della legge 28 dicembre 2015 n. 208.

I contribuenti che rientrano nella “no tax area”, che non versano quindi Irpef, non devono più rinunciare alla detrazione del 65% delle spese sostenute per la riqualificazione delle parti comuni degli edifici nel 2016, ma possono cederla agli stessi fornitori che hanno eseguito i lavori o le prestazioni come parte del pagamento dovuto. La scelta di cedere il credito deve risultare dalla delibera assembleare che approva gli interventi oppure può essere comunicata al condominio che la inoltra ai fornitori. I fornitori, a loro volta, devono comunicare al condominio l’avvenuta accettazione del credito a titolo di pagamento di parte del corrispettivo per i beni ceduti e le attività prestate.

INVIO COMUNICAZIONE ENTRO IL 31 MARZO 2017. Per rendere efficace tutta l’operazione, il condominio è tenuto a trasmettere entro il 31 marzo 2017 un’apposita comunicazione telematica all’Agenzia delle Entrate con il canale Entratel o Fisconline contenente: il totale della spesa sostenuta nel 2016 per lavori di riqualificazione energetica su parti comuni, l’elenco dei bonifici effettuati per il pagamento delle spese, il codice fiscale dei condòmini che hanno ceduto il credito e l’importo del credito ceduto da ciascuno, il codice fiscale dei fornitori cessionari del credito e l’importo totale del credito ceduto a ciascuno di essi. Il condominio, inoltre, è tenuto a comunicare ai fornitori l’avvenuto invio della comunicazione all’Agenzia delle Entrate.

La disposizione, introdotta dalla legge di stabilità 2016, riguarda esclusivamente le spese sostenute per interventi di riqualificazione energetica effettuati sulle parti comuni degli edifici, per le quali spetta la detrazione dall’imposta lorda del 65%. I contribuenti che ricadono nella “no tax area”, cioè i possessori di redditi esclusi dall’imposizione Irpef per espressa previsione o perché l’imposta lorda è assorbita dalle detrazioni per redditi previste dal Tuir, normalmente non possono fruire di tale agevolazione, che spetta solo fino a concorrenza dell’imposta lorda. Con la cessione del credito, invece, la detrazione per la riqualificazione energetica apre anche a questi contribuenti, che possono farla valere come parte del pagamento da loro dovuto in base alla tabella millesimale di ripartizione delle spese condominiali.

QUOTA CEDIBILE IN 10 RATE. I fornitori che ricevono il credito come pagamento possono utilizzarlo esclusivamente in compensazione in 10 rate annuali di pari importo, a partire dal 10 aprile 2017. La quota del credito non fruita nell’anno è utilizzabile negli anni successivi e non può essere chiesta a rimborso. Il modello F24 per la compensazione deve essere presentato tramite il servizio telematico Entratel o Fisconline. L’Agenzia, con apposita risoluzione, istituirà il codice tributo per l’uso del credito d’imposta da indicare nell’F24.

REALACCI: “ORA PROLUNGARE LA MISURA”. “Positivo – commenta il presidente della Commissione Ambiente della Camera, Ermete Realacci – che siano uscite, seppur in ritardo come avevo ricordato in una interrogazione al Mef presentata insieme ai colleghi Misiani e Braga, le istruzioni dell’Agenzia delle Entrate su come utilizzare l’ecobonus per i condomini e in particolare sulle modalità con cui i condòmini possono cedere il credito con il fisco all’impresa che realizza il lavoro. Una misura introdotta nella Legge di Stabilità nel passaggio alla Camera. Mi auguro che ora i condomini possano sfruttare questo nuovo strumento. È comunque già evidente che sarà necessario un suo prolungamento per renderlo efficace”.

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Condominio, nasce il building manager

È un professionista che non si limita a svolgere un’attività di amministrazione, ma è in grado di offrire servizi integrati agli utenti, con elevate potenzialità di sviluppo per “l’economia del condominio”.
Il ruolo dell’amministratore di condominio sta evolvendo verso la figura del “building manager”, professionista che non si limita a svolgere un’attività di amministrazione, ma che è in grado di offrire servizi integrati agli utenti con, inoltre, elevate potenzialità di sviluppo per “l’economia del condominio”.

Groma, società di gestione e servizi integrati per il patrimonio immobiliare fondata nel 1987 dalla Cassa italiana di previdenza e assistenza dei geometri liberi professionisti (Cipag), nel corso dell’appuntamento “L’evoluzione dell’amministratore di condominio: il building manager” che si è svolto oggi a Milano, ha illustrato le potenzialità di questa “figura” e le relative ricadute economiche positive.

I VANTAGGI DELLA “GESTIONE PROFESSIONALE”. Oggi il valore delle spese classiche condominiali (ristrutturazioni, riqualificazioni e manutenzioni ordinarie) raggiunge l’1% del pil, pari a circa 15 miliardi di euro. Con il passaggio da una mera “amministrazione” degli immobili alla “gestione” degli stessi e dei servizi integrati, invece, è possibile creare valore aggiunto per l’immobile, i condomini, i professionisti, e l’economia in generale, per ulteriori 20 miliardi di euro ogni anno. I vantaggi della “gestione professionale” per i soli clienti potrebbero ammontare al -10% del bilancio ordinario e +10% del valore dell’immobile.

La riforma del condominio del 2013 ha innovato profondamente il quadro, ma l’evoluzione è in ancora corso. E’ prevedibile, infatti, che nei prossimi anni i 260.000 amministratori non professionisti abbandonino il ruolo per le enormi responsabilità ed incombenze che la riforma ha introdotto. In Italia i condomini sono circa 1 milione e per i 40 mila professionisti si aprono enormi possibilità, che però non possono prescindere dalla professionalità, l’organizzazione, l’offerta strutturata di servizi, l’innalzamento degli standard qualitativi. All’estero già esistono consolidate società di capitali, multinazionali, consorzi che offrono servizi integrati di ogni genere (contrattazione ampliata con i fornitori di servizi, programmazione delle manutenzioni, introduzione del controllo di gestione, fino all’offerta di servizi di baby sitter, consegne a domicilio, fisioterapia, infermiere).

ENORMI MARGINI DI CRESCITA. “I margini di crescita in questo settore sono enormi – ha spiegato Vincenzo Acunto, direttore generale di Groma – e l’Italia non può perdere l’occasione. E’ necessario che i professionisti aderiscano al network, perché è necessario presentarsi con organizzazioni strutturate in grado di competere con i concorrenti esteri, ma anche offrire servizi ad un numero di utenti elevato. Questo settore non sarà più ad appannaggio dei singoli, ma solo di network strutturati”, ha concluso.

Per Fausto Amadasi, Presidente della Cassa di previdenza dei geometri (Cipag): “l’Italia non può perdere questo treno. E’ un’occasione importante che può avere ricadute positive per l’occupazione, per gli utenti, nel mercato immobiliare, come anche nei consumi e per l’economia in generale”.

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Biblioteca condominiale, più relazioni e meno conflitti

Via Rembrant 12, Milano. Suonare il campanello alla voce custode. Quindi prepararsi alla sorpresa. Perché in questa ex portineria di uno dei tanti e affollati condominii meneghini, scoprirete un’accogliente biblioteca gestita amorevolmente da Roberto Chiapella, che una volta in pensione ha deciso di creare uno spazio speciale dove accogliere libri e darli in prestito.
La biblioteca oggi ospita oltre cinquemila libri tutti ricevuti gratuitamente come del tutto gratuita è ogni attività che viene messa in atto in questi pochi – ma vitalissimi – metri quadrati.
Lettura, ma non solo. Perché attraverso le pagine, con la “scusa ” della lettura, nascono nuove relazioni tra vicini che fino a un momento prima neppure si conoscevano o che, peggio ancora, avevano rapporti conflittuali.
Una piccola biblioteca condominiale aperta al pubblico, la prima in Europa, diventa così un punto nevralgico di scambio e aggregazione: Un luogo dove incontrarsi, conoscersi, fare nuove amicizie, scambiare opinioni, riscoprire il gusto della conversazione.
Il desiderio di Roberto Chiapella e di tutti quelli che frequentano, entusiasti, la biblioteca di via Rembrandt 12, è che questa iniziativa possa estendersi ad altri quartieri e ad altre città per portare ogni volta nuovi semi di dialogo, di cultura e di conoscenza.

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Farmer’s Market a #Corviale: sigilli e nuovo bando

Mercato coperto di Via Mazzacurati

Mercato coperto di Via Mazzacurati

La Polizia Locale di Roma Capitale ha posto i sigilli alla struttura che ospitava il Farmer’s Market di Corviale a causa di irregolarità nelle assegnazioni dei locali. Dopo le segnalazioni, anche recenti, con le quali ho rappresentato una situazione ancora opaca, chiedendo che fosse risolta in modo da non non lasciar scampo a situazioni fuori dalla legalità, posso dirmi soddisfatta del lavoro portato avanti dal Municipio, dall’Assessorato a Roma Produttiva, dal Dipartimento Tutela Ambientale-Agricoltura e dalle Forze dell’Ordine. – Lo dichiara Emanuela Mino, Presidente del Consiglio del Municipio Roma XI.

Questa é, inoltre, una risposta a tutte quelle forze politiche che, ricercando un facile consenso e sfruttando la buona fede di cittadini e di operatori onesti, di fatto proteggevano una situazione di illegalità diffusa sulla quale, a seguito delle mie segnalazioni, il Segretariato Generale di Roma Capitale ha ritenuto opportuno trasmette gli atti alla Procura e alla Corte dei Conti.
Quella del Farmer’s Market è un’esperienza da preservare e da promuovere sulla quale una amministrazione che opera in maniera trasparente deve vigilare affinchè viga un chiaro sistema di regole che tuteli gli operatori e garantisca i cittadini rispetto alla qualità e alla provenienza della merce venduta e che non lasci spazio a nessun tipo di illegalità.
Potranno ora partire le opere di manutenzione straordinaria della struttura mentre si sta lavorando al bando che individuerà i nuovi operatori; nel frattempo, quelli presenti in maniera regolare in quanto già censiti, potranno continuare a svolgere l’attività di vendita in un’area poco distante, sede dell’attuale mercato infrasettimanale in via Mazzacurati.



Corviale Domani interviene al seminario sull’amministratore di strada


La casa è diventata, sia per i condomini che per i piccoli proprietari, da fonte di stabilità economica a fonte di povertà. Oggi gli amministratori di condominio sono solo dei ragionieri del dare. Tutto il nostro mondo è cambiato, dal telefono al computer all’auto, solo la casa è rimasta la stessa. Oggi anche la casa può cambiare e, diventando tecnologica, cambiare da fonte di povertà a fonte di reddito dall’energia agli orti urbani. Per fare questo è necessario che gli amministratori da ragionieri diventino davvero amministratori anche di fatto e non solo di nome.

link ai materiali del seminario




PERSONE E CONDOMÌNI, IL PROGETTO ABITO

condominioConvivenza condominiale, atto spesso difficile e conflittuale.

Tre giovani trentini under 40 riunitisi nella start up Community Building Solutions, hanno però avuto un’intuizione: rovesciare l’assioma della convivenza condominiale e mettere a valore il capitale relazionale presente nei complessi abitativi.

CBS è una start up di innovazione sociale  fondata da Tania Giovannini, Francesco Gabbi e Francesco Minora è una delle vincitrici del Bando Seed Money di Trentino Sviluppo Spa. Un bando che ha finanziato 36 nuove start up dell’Area promozione tecnologica di Trentino Sviluppo. La start up, a partire da questo finanziamento e in linea con le competenze dei suoi creatori, intende sviluppare servizi per il community building attraverso progetti di economia sociale, sviluppo urbano sostenibile e azioni di welfare territoriale.

 

Oltre il 50% delle persone in Italia vive in condominio e le controversie che scaturiscono producono annualmente circa 200.000 cause che paralizzano il sistema giudiziario. “Perché i vicini di casa non li scegliamo e molto spesso si tratta di una vicinanza forzata che genera conflitto – spiega Francesco Gabbi presidente di CBS – così, dalla convinzione che le naturali difficoltà della convivenza condominiale potessero essere trasformate in risorsa è nato Abito. Il risparmio su misura, affinché il co-abitare non sia solo una condizione da subire. Gli obiettivi del progetto sono quelli di migliorare l’abitabilità dei contesti abitativi da una parte e contribuire al mantenimento e alla riqualificazione dell’immobile dall’altra. Con Abito risparmi, sei informato e vivi meglio”.

Abito si rivolge ai cittadini, ai condòmini, agli amministratori di condominio, alle cooperative di abitazioni, ma anche alle istituzioni per promuovere politiche di coesione territoriale. Il sito di Abito diventerà presto una piattaforma dalla quale sarà possibile accedere a tutti i servizi ed entro ottobre partiranno le prime sperimentazioni in 5 complessi residenziali. “Siamo pronti ad entrare nei condomini e a prendere le misure, continua Francesco Gabbi, faremo un’analisi quantitativa dei costi che riguardano sia il nucleo abitativo singolo che il condominio nel suo complesso”. Dopo la fase di analisi verrà proposto un “abito” su misura attraverso strategie di sharing e pooling che genereranno un risparmio da depositare in un fondo comune utilizzabile secondo le modalità definite collettivamente dai condòmini stessi.

 

I due consiglieri ITEA Michela Chiogna e Luca Gottardi hanno sottolineato la condivisione degli obiettivi del progetto durante la presentazione del progetto alla stampa: “Abbiamo aderito con entusiasmo a questa iniziativa perché incontra perfettamente la mission di ITEA sotto diversi punti di vista – spiega Michela Chiogna. Prima di tutto, l’obiettivo di una buona convivenza, che sia il più possibile partecipata, e l’aumento della socialità. In secondo luogo la volontà di incontrare le necessità economiche delle persone che non passa solo dall’accesso agevolato all’abitazione ma anche dall’abbattimento di alcuni costi e dal contenimento delle spese collaterali; obiettivo perseguito concretamente dal progetto. In ultimo una convinzione: che lavorare insieme su un contesto abitativo favorisca il nascere di un attaccamento, e quindi di una cura, del territorio”. Partner del progetto anche la cooperativa sociale Kaleidoscopio con la presenza del presidente Michele Odorizzi che sottolinea l’innovatività e il cambio culturale messo in atto da Abito. “Nel tempo in cui il pensiero dominante è l’individualismo proporre un cambio di paradigma di questo tipo è assolutamente controcorrente. E’ interessante rilevare che, nell’era dell’enfasi data al confort interno dell’abitare, qui l’attenzione sia spostata su un altro tipo di qualità: quella delle relazioni”.

La vicinanza della Provincia autonoma di Trento all’iniziativa è rappresentata dalla presenza dell’Assessore alla coesione territoriale, urbanistica, enti locali ed edilizia abitativa Carlo Daldoss, che sottolinea il carattere innovativo dell’iniziativa e lo sguardo di fiducia che infonde questa start up per un cambiamento possibile. La convinzione è che la capacità di creare di coesione, minimizzando le differenze tra i singoli e nella comunità, sia la chiave vincente per affrontare il futuro.

Convivenza condominiale, atto spesso difficile e conflittuale.

Tre giovani trentini under 40 riunitisi nella start up Community Building Solutions, hanno però avuto un’intuizione: rovesciare l’assioma della convivenza condominiale e mettere a valore il capitale relazionale presente nei complessi abitativi.

CBS è una start up di innovazione sociale  fondata da Tania Giovannini, Francesco Gabbi e Francesco Minora è una delle vincitrici del Bando Seed Money di Trentino Sviluppo Spa. Un bando che ha finanziato 36 nuove start up dell’Area promozione tecnologica di Trentino Sviluppo. La start up, a partire da questo finanziamento e in linea con le competenze dei suoi creatori, intende sviluppare servizi per il community building attraverso progetti di economia sociale, sviluppo urbano sostenibile e azioni di welfare territoriale.

 

Oltre il 50% delle persone in Italia vive in condominio e le controversie che scaturiscono producono annualmente circa 200.000 cause che paralizzano il sistema giudiziario. “Perché i vicini di casa non li scegliamo e molto spesso si tratta di una vicinanza forzata che genera conflitto – spiega Francesco Gabbi presidente di CBS – così, dalla convinzione che le naturali difficoltà della convivenza condominiale potessero essere trasformate in risorsa è nato Abito. Il risparmio su misura, affinché il co-abitare non sia solo una condizione da subire. Gli obiettivi del progetto sono quelli di migliorare l’abitabilità dei contesti abitativi da una parte e contribuire al mantenimento e alla riqualificazione dell’immobile dall’altra. Con Abito risparmi, sei informato e vivi meglio”.

Abito si rivolge ai cittadini, ai condòmini, agli amministratori di condominio, alle cooperative di abitazioni, ma anche alle istituzioni per promuovere politiche di coesione territoriale. Il sito di Abito diventerà presto una piattaforma dalla quale sarà possibile accedere a tutti i servizi ed entro ottobre partiranno le prime sperimentazioni in 5 complessi residenziali. “Siamo pronti ad entrare nei condomini e a prendere le misure, continua Francesco Gabbi, faremo un’analisi quantitativa dei costi che riguardano sia il nucleo abitativo singolo che il condominio nel suo complesso”. Dopo la fase di analisi verrà proposto un “abito” su misura attraverso strategie di sharing e pooling che genereranno un risparmio da depositare in un fondo comune utilizzabile secondo le modalità definite collettivamente dai condòmini stessi.

 

I due consiglieri ITEA Michela Chiogna e Luca Gottardi hanno sottolineato la condivisione degli obiettivi del progetto durante la presentazione del progetto alla stampa: “Abbiamo aderito con entusiasmo a questa iniziativa perché incontra perfettamente la mission di ITEA sotto diversi punti di vista – spiega Michela Chiogna. Prima di tutto, l’obiettivo di una buona convivenza, che sia il più possibile partecipata, e l’aumento della socialità. In secondo luogo la volontà di incontrare le necessità economiche delle persone che non passa solo dall’accesso agevolato all’abitazione ma anche dall’abbattimento di alcuni costi e dal contenimento delle spese collaterali; obiettivo perseguito concretamente dal progetto. In ultimo una convinzione: che lavorare insieme su un contesto abitativo favorisca il nascere di un attaccamento, e quindi di una cura, del territorio”. Partner del progetto anche la cooperativa sociale Kaleidoscopio con la presenza del presidente Michele Odorizzi che sottolinea l’innovatività e il cambio culturale messo in atto da Abito. “Nel tempo in cui il pensiero dominante è l’individualismo proporre un cambio di paradigma di questo tipo è assolutamente controcorrente. E’ interessante rilevare che, nell’era dell’enfasi data al confort interno dell’abitare, qui l’attenzione sia spostata su un altro tipo di qualità: quella delle relazioni”.

La vicinanza della Provincia autonoma di Trento all’iniziativa è rappresentata dalla presenza dell’Assessore alla coesione territoriale, urbanistica, enti locali ed edilizia abitativa Carlo Daldoss, che sottolinea il carattere innovativo dell’iniziativa e lo sguardo di fiducia che infonde questa start up per un cambiamento possibile. La convinzione è che la capacità di creare di coesione, minimizzando le differenze tra i singoli e nella comunità, sia la chiave vincente per affrontare il futuro.




Avviso convocazione assemblea straordinaria

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Comunicazione appartamento libero

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Comunicazione avvenuta locazione

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