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Cooperative di comunità per far rinascere le periferie e rigenerare le città

Legacoop presenta la guida realizzata con Legambiente e il protocollo d’intesa con Cittadinanzattiva.
Legacoop e Cittadinanzattiva hanno sottoscritto un protocollo d’intesa per promuovere le cooperative di comunità, anche nei territori urbani e nelle periferie da riqualificare e per «sostenere il diffondersi di questa forma d’impresa capace di stimolare e valorizzare il protagonismo dei cittadini per lo sviluppo dei territori».

Mauro Lusetti, presidente di Legacoop nazionale, spiega che «Le prime cooperative di comunità sono nate in paesini a rischio di abbandono, ma possono essere uno strumento potente anche per la rigenerazione urbana, nelle periferie, valorizzando la cooperazione come strumenti di riscatto sociale ed economico, grazie anche alla partnership con un soggetto impegnato da tempo su questi temi».

Con il protocollo, Legacoop e Cittadinanzattiva si impegnano a «individuare casi pilota da sviluppare e seguire costituendo gruppi di lavoro tematici; promuovere il protagonismo e l’attivismo delle comunità, la costruzione di processi partecipati e percorsi formativi e informativi sul modello cooperativo; svolgere azioni congiunte verso le istituzioni e l’opinione pubblica per promuovere interventi di innovazione legislativa sulle tematiche indicate e realizzare materiale informativo, convegni e iniziative territoriali a carattere congiunto».

Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva, ha detto: «Siamo molto soddisfatti di questo Protocollo perché crediamo che sia fondamentale costruire un futuro diverso per il nostro Paese partendo dalla valorizzazione dei territori, attraverso il rafforzamento del protagonismo delle comunità locali, secondo un approccio integrato che valorizzi la dimensione storico culturale, le tradizioni, le economie locali e la tutela dell’ambiente».

La firma del Protocollo è avvenuta nel corso dell’iniziativa “Rigenerare le Città. Periferie e non solo. Numeri, proposte e strumenti per intervenire nelle grandi aree urbane. Creando Comunità” organizzata da Legacoop insieme a Legambiente, durante il quale è stato presentato il terzo volume della collana realizzata congiuntamente dalle due associazioni sulle cooperative di comunità.

Le cooperative di comunità nascono quando alcuni cittadini di una comunità locale si riuniscono per perseguire insieme la creazione di posti di lavoro, la tutela ambientale, lo sviluppo di energie rinnovabili, il recupero di produzioni e mestieri tradizionali, lo sviluppo delle economie locali attraverso la valorizzazione dei beni comuni e la rigenerazione degli spazi abbandonati.

Attualmente le cooperative di comunità nate nell’ambito del progetto di promozione di Legacoop sono circa 50, diffuse in 12 regioni diverse, dalla Puglia alla Lombardia, passando per la Liguria e l’Emilia-Romagna. Sono nate sia in paesini montani a rischio di abbandono, sia in quartieri periferici di grandi città per riaprire una sala cinematografica e contano ad oggi, complessivamente, oltre 2.000 soci.

Rossella Muroni, presidente Legambiente, conclude: «La rigenerazione urbana è una sfida fattibile e realizzabile. Ce lo dimostrano ogni giorno i tanti cittadini che nel loro piccolo contribuiscono a cambiare le città in cui vivono, ma anche le tante realtà urbane straniere che stanno facendo ormai scuola come ad esempio Siviglia dove l’introduzione del bike sharing ha portato a una crescita di venti volte della popolazione che pedala, o a Bilbao, dove gli interventi di rigenerazione urbana sono stati realizzati pensando esclusivamente a bus, tram e pedoni. Il segreto sta nel vedere le città con gli occhi dell’ambiente, nel ripensare il centro e le periferie, nel rivedere il modo si spostarsi, proiettandole in un domani più pulito e giusto. Ed è quello che vogliamo raccontare con questo terzo quaderno, realizzato insieme a Legacoop, perché siamo convinti che la rigenerazione è fondamentale per fermare il consumo di suolo, per riportare qualità e identità dei centri urbani, e dar avvio ad una stagione di impegno civico e di economia civile».

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Disponibile! Le segnalazioni dei cittadini per il recupero di beni abbandonati

Da circa due mesi, è online il sito di Disponibile! il progetto di Cittadinanzattiva contro lo spreco dei beni abbandonati e l’intervento dei cittadini per dargli nuova vita.
Disponibile.org è un sito interattivo, che permette ai cittadini di segnalare spazi e beni inutilizzati, per favorire non solo la conoscenza del fenomeno, ma anche l’azione civica che va dalla segnalazione del problema al progetto per il recupero e il riuso anche temporaneo di questi beni a vantaggio della comunità.

Di seguito, alcune delle segnalazioni inviateci dai cittadini, sono presenti sia progetti avviati che idee creative dei cittadini.

Nome: Pasquale
Città dove si trova l’area: Portogruaro
Indirizzo dell’area: via Piemonte
Messaggio:
Vi scrivo dalla città di Portogruaro (VE) per segnalarvi la seguente situazione. Il grande ospedale della città, ampliato alcuni anni fa, possiede un grande parco verde inutilizzato. Assieme a mia moglie Sabina da tempo pensiamo che sia un vero peccato non poter disporre di questo spazio verde ad uso dei degenti e dei visitatori. Ma siamo sicuri che molte altre persone in zona la pensino come noi. Oggi è chiuso, per lo più abbandonato questo parco. Vorremmo chiedere all’Azienda Sanitaria della provincia di riqualificarlo. Si potrebbe con poco ripulirlo e realizzare dei vialetti con delle panchine e magari qualche gazebo. In questo modo i degenti stessi ne avrebbero sicuro giovamento durante la permanenza e i visitatori potrebbero addirittura incontrare lì i loro cari ricoverati, magari con il loro animale da compagnia, che notoriamente non può accedere in ospedale.

Nome: Mario
Città dove si trova l’area: L’Aquila
Indirizzo dell’area: Via Antica Arischia,98
Messaggio:
Si tratta di un area Verde Pubblico attrezzata(Calcetto-Giochi-Pista ciclabile)che insiste su un lotto PEEP utilizzato per edificare una Cooperativa Edilizia. Sulla rimanente parte è stato realizzato a spese dei soci , questo Parco, che poi nel 2000 è stato ceduto a titolo gratuito al Comune di L’Aquila. Per svariati motivi il Comune non riesce a gestirlo e il parco negli anni si è deteriorato nonostante l’impegno di pochi soci che autotassandosi hanno cercato nel piccolo di curarlo. Mi chiedevo se fosse possibile riacquisirlo e come e se può rientrare nella L164/2014 art 24. Grazie per le eventuali informazioni che vorrete darmi.

Nome: Luca
Città dove si trova l’area: San Gavino Monreale (CA)
Indirizzo dell’area: Piazza Cesare Battisti
Messaggio:
Fin dal 1871 la Stazione di San Gavino rappresenta il più importante scalo passeggeri del Medio Campidano posta sulla tratta Cagliari-Golfo Aranci, oltre che per il servizio passeggeri, ha rivestito per vari decenni un ruolo essenziale per l’interscambio merci con la miniera di Montevecchio e la Fonderia di San Gavino assumendo un importanza strategica. Nel 2007, con la “variante di San Gavino”, il tracciato ferroviario subisce una deviazione che porta allo spostamento e all’attivazione di una nuova stazione in una area periferica e opposta a quella “vecchia” da allora i caseggiati e la linea, ormai dismessi, subiscono un lento e inesorabile declino.
PRESENTE
Attualmente l’accesso all’impianto e ai caseggiati è precluso per motivi di sicurezza e risultano inutilizzati e incustoditi, nel corso degli anni (nove anni) sono stati preda di atti vandalici e di degrado che hanno portato a varie proteste e lamentele da parte degli abitanti sangavinesi, situazioni di pericolo come quelle legate alla vegetazione spontanea che ogni anno, con l’arrivo della stagione secca, aumenta il rischio di incendi e favorisce la presenza di parassiti in pieno centro urbano.
FUTURO
Da parte della popolazione e delle istituzioni locali è ormai chiaro che lo stato attuale dei luoghi non può essere più tollerato, la possibilità di agire e cambiare la situazione è legata indissolubilmente alla questione del passaggio di proprietà tra RFI e Regione Sardegna. L’attuale amministrazione ha avanzato una reiterazione di richiesta di comodato d’uso dei locali a scopi di promozione socio-culturale, ad oggi da parte di RFI ancora nessuna risposta. Recentemente si è formato un comitato spontaneo di cittadini (stAzione) che sta tentando di riportare sotto i riflettori la vicenda, consapevoli dell’enorme potenziale sociale ed economico che l’intera area possiede, sta cercando attraverso metodologie di ascolto e discussioni dal basso di sviluppare un gruppo di lavoro multidisciplinare in grado di generare un progetto condiviso a lungo termine, pronto per essere messo in pratica nel momento in cui finalmente la “vecchia stazione” tornerà ad essere un luogo dei e per tutti i sangavinesi.

Per conoscere tutte le segnalazioni dei cittadini visita la pagina www.disponibile.org/news mentre se interessato alla segnalazione di un bene clicca qui.

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CORCIANO: CITTADINI ALL’OPERA

La delibera del C.C. di Corciano con la quale vengono previsti sconti sulla TASI fino ad un massimo del 50 % ad associazioni e cittadini impegnati nella riqualificazione degli spazi in cui vivono, attua quanto contenuto nell’art. 24 della legge 133 del 12.09.2014
che Cittadinanzattiva a livello nazionale ha fortemente sostenuto si promulgasse.
Da Corciano, non possiamo che esprimere soddisfazione per questo atto della A.C. in quanto ci siamo proposti e abbiamo sollecitato, ( in virtù di questo articolo di legge) di essere affidatari del tratto comunale di Chiugina,( strada etrusco-romana che collegava Perugia a Chiusi)che è stata di recente inclusa dalla Regione Umbria come parte integrante del collegamento ciclopedonale Perugia-lago Trasimeno.
Doppia soddisfazione che viene anche dalla delibera C.C. 23 la quale contribuisce significativamente a dare attuazione pratica
al ripristino funzionale della Chiugina e alla realizzazione, sul tratto ricadente nel nostro comune, della ciclopedonale sopracitata.
Negli anni scorsi, abbiamo pensato, progettato, proposto, lavorato alacremente,investendo anche le nostre magre disponibilità economiche, per riaprire il tratto San Mariano-Ponteforcione, della Chiugina.
Condiviso poi, insieme alle scuole di Magione e Corciano, portato i cittadini a riappropriarsi di questo bene comune, importante per il significato storico, ma anche per la sua attualità,in quanto la Regione Umbria, l’ha individuata come parte del collegamento ciclopedonale strategico regionale:
Asta del Tevere-Perugia-Lago Trasimeno.
Questi atti, non possono che essere motivo di soddisfazione per tutti i cittadiniattivi di Corciano e per quelli che lo diverranno, per aiutarci a completare i lavori e arricchire la collettività di questo importante bene comune!

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