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Prima vengono le persone. E prima vengono gli ultimi.

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L’immagine per la Manifestazione indetta a Venezia

Carteinregola aderisce alla “Marcia delle donne e degli uomi scalzi” indetta venerdì 11 settembre alle 17, che a Roma partirà dal Centro Baobab Via Cupa 5, fino alla Stazione Tiburtina, per poi fare ritorno al Centro, in contemporanea con Venezia, da cui è partita l’iniziativa e tutte le città italiane che stanno man mano organizzando. Perchè anche se come Carteinregola ci occupiamo di trasparenza, partecipazione, ambiente, pensiamo che   prima di ogni altra cosa vengano le persone. E se noi ci impegniamo per il rispetto delle regole e dell’interesse pubblico, lo facciamo per le persone:  per noi, per le persone che vivono qui  e per le persone disperate che stanno lontane e che sono costrette a scappare e emigrare rischiando la propria vita nella speranza di trovarne una migliore. E vorremmo che alla marcia aderissero tantissimi cittadini, per testimoniare, come è accaduto in Germania e in altri paesi, la nostra solidarietà, molto  più forte degli egoismi e delle chiusure  invocate  da chi specula sulla  parte peggiore delle persone. (in calce l’appello del gruppo di Venezia, il comunicato del centro Baobab e Cosa puoi fare di concreto per aiutare i migranti dal sito di infomazioen libera Valigia Blu)

Dal sito Donneuominiscalzi di Venezia che ha lanciato la mobilitazione (http//donneuominiscalzi.blogspot.it )

E’ arrivato il momento di decidere da che parte stare. E’ vero che non ci sono soluzioni semplici e che ogni cosa in questo mondo è sempre più complessa. Ma per affrontare i cambiamenti epocali della storia è necessario avere una posizione, sapere quali sono le priorità per poter prendere delle scelte.

Noi stiamo dalla parte degli uomini scalzi. Di chi ha bisogno di mettere il proprio corpo in pericolo per poter sperare di vivere o di sopravvivere. E’ difficile poterlo capire se non hai mai dovuto viverlo. Ma la migrazione assoluta richiede esattamente questo: spogliarsi completamente della propria identità per poter sperare di trovarne un’altra. Abbandonare tutto, mettere il proprio corpo e quello dei tuoi figli dentro ad una barca, ad un tir, ad un tunnel e sperare che arrivi integro al di là, in un ignoto che ti respinge, ma di cui tu hai bisogno.

Sono questi gli uomini scalzi del 21°secolo e noi stiamo con loro. Le loro ragioni possono essere coperte da decine di infamie, paure, minacce, ma è incivile e disumano non ascoltarle.

La Marcia degli Uomini Scalzi parte da queste ragioni e inizia un lungo cammino di civiltà. E’ l’inizio di un percorso di cambiamento che chiede a tutti gli uomini e le donne del mondo globale di capire che non è in alcun modo accettabile fermare e respingere chi è vittima di ingiustizie militari, religiose o economiche che siano.

Non è pensabile fermare chi scappa dalle ingiustizie, al contrario aiutarli significa lottare contro quelle ingiustizie. Dare asilo a chi scappa dalle guerre, significa ripudiare la guerra e costruire la pace.
Dare rifugio a chi scappa dalle discriminazioni religiose, etniche o di genere, significa lottare per i diritti e le libertà di tutte e tutti.
Dare accoglienza a chi fugge dalla povertà, significa non accettare le sempre crescenti disuguaglianze economiche e promuovere una maggiore redistribuzione di ricchezze.

Venerdì 11 settembre lanciamo da Venezia la Marcia delle Donne e degli Uomini Scalzi. In centinaia cammineremo scalzi fino al cuore della Mostra Internazionale di Arte Cinematografica. Ma invitiamo tutti ad organizzarne in altre città d’Italia e d’Europa.

Per chiedere con forza i primi tre necessari cambiamenti delle politiche migratorie europee e globali:
1. certezza di corridoi umanitari sicuri per vittime di guerre, catastrofi e dittature
2. accoglienza degna e rispettosa per tutti
3. chiusura e smantellamento di tutti i luoghi di concentrazione e detenzione dei migranti
4. creare un vero sistema unico di asilo in Europa superando il regolamento di Dublino

Perché la storia appartenga alle donne e agli uomini scalzi e al nostro camminare insieme.

Primi firmatari (in calce l’elenco*)

COMUNICATO STAMPA – Coordinamento delle volontarie e dei volontari del Baobab   VENEZIA CHIAMA, ROMA RISPONDE: #APIEDISCALZI PER I MIGRANTI. APPUNTAMENTO A ROMA L’11 SETTEMBRE ORE 17 – CENTRO BAOBAB, VIA CUPA 5

https://www.facebook.com/events/543056282508836/

VENEZIA CHIAMA, ROMA RISPONDE: #APIEDISCALZI PER I MIGRANTI

LA “MARCIA DELLE DONNE E DEGLI UOMINI SCALZI” DI  ROMA PARTIRÀ DAL CENTRO BAOBAB  DI VIA CUPA 5, VENERDÌ 11 SETTEMBRE ALLE 17.00, IN CONTEMPORANEA CON IL LIDO DI VENEZIA E TANTE ALTRE CITTÀ ITALIANE: “PERCHÉ LA STORIA APPARTENGA ALLE DONNE E AGLI UOMINI SCALZI E AL NOSTRO CAMMINARE INSIEME”

Il coordinamento delle volontarie e dei volontari che da maggio fornisce accoglienza ai migranti in transito presso il Centro Baobab di Via Cupa a Roma, aderisce alla “Marcia delle Donne e degli Uomini Scalzi” indetta per venerdì 11 settembre da illustri protagonisti del panorama culturale italiano, in occasione della Mostra Internazionale di Arte Cinematografica di Venezia, annunciando l’omonima iniziativa romana, che muoverà dal Centro Baobab di Via Cupa 5, fino alla Stazione Tiburtina, per poi fare ritorno al Centro.

Da maggio 2015, con oltre 26.000 migranti in transito e una straordinaria esperienza di solidarietà diffusa, Via Cupa è divenuta il luogo-simbolo dell’accoglienza alle migranti e ai migranti nella Capitale e teatro di una delle più vaste mobilitazioni spontanee della società civile romana degli ultimi anni.

“Per questo motivo, ci candidiamo ad ospitare la ‘Marcia delle Donne e degli Uomini Scalzi’ di Roma – annuncia il coordinamento – invitando tutti i cittadini, le associazioni ed i movimenti della società civile ad aderire ad una grande manifestazione pacifica che, insieme alle migranti e ai migranti ospiti del Centro, raggiungerà la Stazione Tiburtina, luogo effettivo e simbolico del viaggio del migrante”.

La marcia muoverà venerdì 11 settembre alle ore 17.00 dal Centro Baobab di Via Cupa, 5 e vi farà ritorno, al termine del percorso, per celebrare insieme alle migranti e ai migranti la festa del Capodanno Etiope, in segno di fratellanza e di rispetto per la cultura e le tradizioni di ogni popolo.

Il coordinamento delle volontarie e dei volontari del Baobab sarà inoltre presente a Venezia con una propria delegazione, in rappresentanza di unmovimento spontaneo – quello di Via Cupa – che sta dando forma ad un nuovo modello di accoglienza, che è al contempo una risposta all’emergenza e l’affermazione pacifica di urgenti istanze politiche, ben riassunte nei quattro punti dell’appello lanciato dalla “Marcia delle Donne e degli Uomini Scalzi”:

  1. certezza di corridoi umanitari sicuri per vittime di guerre, catastrofi e dittature
  2. accoglienza degna e rispettosa per tutti
  3. chiusura e smantellamento di tutti i luoghi di concentrazione e detenzione dei migranti
  4. creare un vero sistema unico di asilo in Europa superando il regolamento di Dublino

“Perché la storia appartenga alle donne e agli uomini scalzi e al nostro camminare insieme”.

Roma, 4 settembre 2015

Contatti: e-mail amicidelbaobabroma@gmail.com – Tel. 339.8203106320.5755633 (Roma) – 333.9600474 (Venezia)

Evento Facebook: Venezia chiama, Roma risponde… #apiediscalzi per i migranti

Chi sono le volontarie e i volontari del Baobab

Il coordinamento delle volontarie e dei volontari del Baobab nasce come aggregazione spontanea di cittadine e cittadini romani, che all’indomani dello sgombero della tendopoli di Ponte Mammolo (maggio-giugno 2015), con il delinearsi di una situazione emergenziale per l’accoglienza dei migranti in transito nella Capitale, si ritrovano presso il Centro Baobab di Via Cupa per dare una risposta concreta ai bisogni di donne, uomini e bambini in viaggio.

In modo del tutto spontaneo e autogestito, ricorrendo a sole donazioni di generi di prima necessità e non accettando donazioni in denaro, da metà maggio a inizio settembre le volontarie e i volontari hanno accolto oltre 26 mila persone, distribuendo oltre 1.000 pasti al giorno, abiti, medicine. Forniscono alle migranti e ai migranti in transito i servizi essenziali, e non solo: supporto medico, legale e psicologico, oltre a un tetto sotto il quale dormire per pochi giorni, il tempo di riprendere le forze e ripartire verso la realizzazione del proprio progetto di vita.

I volontari operano a titolo gratuito, mettendo a disposizione le proprie risorse e il proprio tempo senza alcun tornaconto personale per assicurare il rispetto della dignità umana.

Responsabilità diffusa, relazioni, un coordinamento dinamico e orizzontale è ciò che ha reso possibile la riuscita di un esperimento di accoglienza e di mobilitazione cittadina del tutto unico, per le energie sociali coinvolte e per il riscatto morale che esso rappresenta per la città di Roma.

Via Cupa 5, 00185 Roma
(E) amicidelbaobabroma@gmail.com tel 3205755633

La Casa Internazionale delle Donne di Roma ha aderito alla Marcia delle Donne e degli Uomini Scalzi lanciata da Venezia e chiede alle donne, agli uomini, alle associazioni ed ai movimenti della società civile di essere parte attiva di una grande mobilitazione romana, il giorno 11 settembre, sul tema della migrazione come già sta accadendo in contemporanea in moltissime città italiane.
“Per chie­dere con forza i primi tre neces­sari cam­bia­menti delle poli­ti­che migra­to­rie euro­pee e globali:
Cer­tezza di cor­ri­doi uma­ni­tari sicuri per vit­time di guerre, cata­strofi e dittature
Acco­glienza degna e rispet­tosa per tutti
Chiu­sura e sman­tel­la­mento di tutti i luo­ghi di con­cen­tra­zione e deten­zione dei migranti
Creare un vero sistema unico di asilo in Europa supe­rando il rego­la­mento di Dublino”
Vi informeremo sui luoghi e gli appuntamenti che si stanno via via organizzando.
Vi invitiamo a utilizzare questo spazio per comunicare iniziative, adesioni, pensieri.
https://www.facebook.com/events/400937960101897

Da un sito straordinario, Valigia Blu, quello che davvero serve sapere per fare qualcosa
Cosa puoi fare di concreto per aiutare i migranti
Informati bene, fai una donazione, diventa un volontario. Ecco alcune delle cose che puoi fare e degli indirizzi a cui rivolgerti per dare una mano. Posted by Valigia Blu on 5 settembre 2015
Continua la pressione migratoria sulle coste italiane. Una traversata del Mediterraneo per raggiungere l’Europa che da gennaio a oggi ha causato oltre 2000 morti. Ma anche chi è riuscito ad arrivare ha bisogno di aiuto. Per i cittadini che volessero impegnarsi in prima persona nei confronti dei migranti, con aiuti di tipo economico o/e pratico, ecco una lista di azioni da seguire ed enti, organizzazioni e associazioni da contattare. Informati correttamente e non condividere bufale Informarsi in maniera approfondita e corretta riguardo il fenomeno migratorio è la prima cosa da fare. Ad esempio, si può partire da una lettura dei numeri degli arrivi via mare che, come chiarisce Mario Morcone, capo del dipartimento libertà civili e immigrazione del Ministero dell’Interno, intervistato da Redattore Sociale: Sono esattamente gli stessi dell’anno scorso. Ci saranno mille, duemila persone in più, quindi probabilmente arriveremo a fine anno con un bilancio di circa 180mila, 170mila persone sbarcate, in linea con lo scorso anno e con la pianificazione che come ministero avevamo già fatto. via UNHCR. Clicca sull’immagine per ingrandire. via UNHCR. Clicca sull’immagine per ingrandire. Valigia Blu, con il progetto “Essere migranti: le guerre, la disinformazione, il sogno europeo“, ha voluto raccontare il viaggio di queste persone che per conflitti, persecuzioni e miseria decidono di fuggire dal loro Paese: dalla partenza, con la descrizione delle varie rotte, i costi dei viaggi, all’arrivo in Italia, tra bufale, odio e accoglienza, fino al loro sogno di una vita migliore in Europa, per la maggior parte nei Paesi del Nord del “vecchio continente”. Fai una donazione Varie sono le organizzazioni internazionali (e non) impegnate nell’aiuto e nella gestione dei migranti a cui si possono fare donazioni: UNHCR – Alto Commissariato della Nazioni Unite Medici senza frontiere IOM – Organizzazione Internazionale per le Migrazioni Save the Children Amnesty International CIR – Consiglio italiano per i rifugiati Emergency Croce Rossa Come Valigia Blu abbiamo deciso di fare una donazione a Emergency per un ambulatorio per i migranti in Sicilia. Fai volontariato, porta cibo, vestiti e oggetti utili Con il lavoro “Migranti, storie di solidarietà e accoglienza” abbiamo raccolto gesti e progetti di aiuto da tutta Italia, creando una mappa. Clicca sull’immagine per aprire la mappa. Clicca sull’immagine per aprire la mappa. Sono emersi, così, gruppi, associazioni e fondazioni che nel quotidiano lavorano per fornire un servizio di solidarietà a emarginati, bisognosi e persone in difficoltà, come i richiedenti asilo presenti nelle varie città italiane. Per chi abita a Roma, ad esempio, oltre i centri di accoglienza e le associazioni ed enti di tutela (qui la lista e gli indirizzi), si può chiamare: Amici del Baobab, centro interculturale per attività di prima accoglienza, formato da cittadini, che si occupa dei diritti dei migranti. Qui le FAQ per sapere di cosa hanno bisogno giornalmente. A Milano, invece, si possono contattare, oltre alle diverse strutture di accoglienza, anche: Binario 21, Memoriale Della Shoah, della Stazione centrale, divenuto un centro che ospita migranti. Fondazione Casa della carità “A. Abriani”, fondazione con finalità sociali e culturali, che ospita famiglie senza casa, giovani migranti e altre persone bisognose. Fondazione Progetto Arca Onlus, organizzazione non lucreativa, che dà il proprio aiuto a famiglie con minori senza casa, a rifugiati e richiedenti asilo ed altri soggetti emarginati. Naga, associazione di volontariato, garantiscono assistenza sanitaria, legale e sociale gratuita a cittadini stranieri irregolari e non, a rom, sinti, richiedenti asilo, rifugiati e vittime della tortura Per chi abita a Torino si può contattare il “Comitato solidarietà rifugiati e migranti” delle occupazioni Ex-Moi e La Salette (qui la pagina Facebook), mentre a Parma possiamo segnalare il CIAC – Centro Immigrazione Asilo e Cooperazione onlus –, che presta “supporto agli immigrati e alle associazioni di solidarietà, con una rete di sportelli su tutto il territorio provinciale”. Questa rete di comitati, associazioni, enti e onlus che fornisce aiuto è molto estesa. Proprio la sua complessità rende difficoltoso fornire una mappatura aggiornata e corretta. Per questo, per ricevere indicazioni precise e capire come muoversi nel campo dell’immigrazione e delle politiche sociali si può chiedere al proprio Comune quali sono gli uffici predisposti (qui una lista di progetti e servizi nei maggiori comuni italiani). Per aiutare la gestione dell’accoglienza sono state rese disponibili anche strutture religiose. “Altro da dire“, progetto sostenuto dalla fondazione comunicazione e cultura della CEI, sta facendo un lavoro di mappatura dei monasteri aperti ai migranti in Italia (qui potete trovare la cartina aggiornata). Marcia delle donne e degli uomini scalzi Segnaliamo la “Marcia delle donne e degli uomini scalzi“, contro una politica dei muri e della paura, a cui parteciperanno cittadini, enti e associazioni. La camminata, organizzata a Venezia per sabato 11 settembre (qui l’evento Facebook), sarà ripetuta lo stesso giorno in altre città, dal nord al sud della penisola (qui le adesioni raccolta finora). Se avete ulteriori segnalazioni scrivete a info@valigiablu.it o suggeriteci sulle nostre pagine Facebook e Twitter.
> leggi l’articolo sul sito (con le immagini)
Ricorda di citare la fonte: http://www.valigiablu.it/cosa-puoi-fare-di-concreto-per-aiutare-i-migranti/ Licenza cc-by-nc-nd valigiablu.it
*Lucia Annunziata
Don Vinicio Albanesi
Gianfranco Bettin
Marco Bellocchio
Don Albino Bizzotto
Elio Germano
Gad Lerner
Giulio Marcon
Valerio Mastrandrea
Grazia Naletto
Giusi Nicolini
Marco Paolini
Costanza Quatriglio
Roberto Saviano
Andrea Segre
Toni Servillo
Sergio Staino
Jasmine Trinca
Daniele Vicari
Don Armando Zappolini (CNCA)
Mauro Biani, vignettista de il Manifesto
Fiorella Mannoia
Frankie Hi Nrg
Maso Notarianni
Ascanio Celestini
Amnesty International Italia
CGIL Nazionale
Emergency
Arci
Acli
Terres des Hommes
Mani Tese
Medici Senza Frontiere

 

Fonte : carteinregola.it apri l’articolo originale



Per un Giubileo della misericordia, della trasparenza e dei cittadini

Primi interventi Giubileo Comune Roma 12 agosto 2015 1 mappa

Slide della presentazione del primo blocco di interventi per il Giubileo, 12 agosto 2015

 Il Giubileo straordinario che comincerà il prossimo 8 dicembre e che continuerà fino  al 20 novembre 2016,  porterà  nella Capitale un numero di turisti e pellegrini che il Censis stima in 33 milioni (1). La Giunta Capitolina ha approvato il 6 agosto scorso una Delibera con un  piano per il primo lotto di  interventi (2),  per i quali richiede   il ripristino dei poteri straordinari del Sindaco,  per poter far partire i cantieri  a pochi  mesi dall’apertura della Porta Santa.  Il Piano degli interventi con annessi poteri di ordinanza del Sindaco  avrebbe dovuto essere approvato dal Consiglio dei ministri  ai primi di agosto,  ma poi è stato fatto inspiegabilmente slittare dal Governo  al 27, data che appare sempre  più  “fuori tempo massimo” per poter affrontare l’evento con la necessaria tempestività. La lista contiene circa 130 interventi, per  i trasporti e la viabilità ma anche per il decoro e il verde pubblico. E sono stati  inseriti anche alcuni interventi nelle periferie, che nelle intenzioni della Giunta dovrebbero essere interessate da un “lascito duraturo, con  opere devono risolvere questioni di vivibilità anche quotidiana dei residenti”. Pubblichiamo e commentiamo la Delibera, considerando che ci sono molti  punti da approfondire:  chi sosterrà i costi delle opere giubilari, quali saranno le conseguenze dei riesumati “poteri speciali” del Sindaco, quale trasparenza sarà garantita rispetto alle scelte e all’affidamento dei lavori e alle  deroghe alle normative   e, soprattutto, se il Giubileo sarà davvero un’occasione per “Roma che è tutta Roma”, realizzando, come annunciato dalla Giunta,  anche interventi nelle periferie, con un “lascito duraturo di   opere che devono risolvere questioni di vivibilità anche quotidiana dei residenti”.

La lista dei primi interventi approvati dalla Giunta capitolina

Il  Piano con i primi 131 interventi approvato dalla Giunta il 6 agosto scorso  sembra dettato da  un notevole realismo, sia per quanto riguarda le possibilità oggettive – tempi e fondi disponibili  – sia per quanto riguarda le condizioni in cui versa la Capitale da un bel po’. E si può rilevare  una certa coerenza con quanto promesso da tempo, a partire dalla campagna elettorale del Sindaco Marino. Piste ciclabili, percorsi pedonali, riparazione delle strade, adeguamento delle stazioni ferroviarie, organizzazioni di spazi pubblici nei pressi delle parrocchie soprattutto periferiche, che poi dovrebbero restare  piazze al servizio delle comunità dei quartieri anche dopo il Giubileo (2). Nessuna opera  faraonica, la sobrietà del Giubileo di Papa Francesco si trasmette anche ai progetti per la città. E la giusta diffidenza dei cittadini, dopo  i risultati dei “grandi eventi” precedenti, dovrebbe essere mitigata dal fatto che  i fondi limitati dovrebbero lasciare ben  pochi margini a speculazioni  e sprechi. Istruttivo in questo senso il paragone con il Giubileo del 2000, previsto da secoli  e partito con buon anticipo, sei anni prima, nel 1994. Ecco  quello che la Giunta Rutelli aveva “pro-messo” in cantiere:   400 nuovi chilometri di binari ferroviari, sette linee metropolitane, il sottopasso di Castel Sant’Angelo, la ricopertura della via Olimpica nel tratto relativo a Villa Doria Pamphilj, la chiusura e riconversione del carcere di Regina Coeli e la depurazione delle acque dei bacini del Tevere (3). Nel 1996 Rutelli dichiarava che Roma avrebbe dovuto realizzare un piano da circa 17 mila miliardi [di lire] con investimenti pubblici e privati e  il parlamento varò delle leggi (la n. 651 del 1996 e la n. 270 del 1997) con cui destinava fino a 6 mila miliardi di lire per valorizzare l’evento (3). Le cose poi  andarono diversamente e  si realizzò solo una piccola parte delle previsioni (4),  anche perchè negli anni successivi  il governo aveva mano mano  definanziato  il piano del Giubileo per interventi corrispondenti a circa 2 mila miliardi di lire (5).  In alcuni casi i lavori furono fatti sforando budget e tempi. La Corte dei conti parlò di costi lievitati e «ritardi notevoli e mancanza di certezza e di continuità nel tempo delle risorse per farvi fronte, con finanziamenti che, sommersi in alcuni esercizi, affioravano poi in altri» (6). In ogni caso appare evidente che l’attuale amministrazione capitolina  ha a disposizione tempi e risorse infinitamente inferiori, a fronte di un numero uguale o superiore di presenze attese in città, e con una Capitale allo stremo per risorse, mezzi,  personale  e gestione  amministrativa,  a prescindere dal Giubileo. E di quei 131 interventi iniziali finora i soldi su cui – ad oggi – si può contare sono sufficienti solo per  28 opere pubbliche (7), che hanno già  risorse già individuate –  28,6 milioni – e  un progetto definitivo (8).

Giubileo misericordia logo

Il logo del Giubileo della Misericordia

Giubileo straordinario e fondi ordinari?

Scrive sul Corriere Fallai qualche giorno fa “Roma è la Capitale di uno Stato che non la riconosce come tale. Altrimenti sarebbe difficile spiegare come mai dalle casse centrali arrivino in città 131 euro pro capite, mentre la media dei trasferimenti nazionali è di 151. In compenso il contributo dei romani al Fondo perequativo nazionale, uno strumento che dovrebbe compensare eventuali squilibri tra le entrate tributarie, è di 369 euro a testa, a Milano sono 210“. Quanto al finanziamento approvato pochi mesi fa  “che dovrebbe coprire gli «extracosti», cioè le spese in più che la città sostiene per il fatto di essere la Capitale” è di soli   110 milioni di euro: “per capire la miseria di questa cifra, basta ricordare che per gli stessi motivi Parigi riceve oltre un miliardo di euro. Londra più del doppio. Berlino è stata sostenuta dal governo tedesco nel 2013 con 3,3 miliardi. Forse non sono cifre che l’Italia si può permettere. O forse c’è da chiedersi se il nostro paese può permettersi di trattare la sua città più importante come se fosse un qualsiasi capoluogo di provincia(9).

Se pensiamo che il Giubileo è – di fatto – un’iniziativa di uno Stato straniero, il Vaticano, seppure geograficamente situato all’interno della Capitale, non si capisce perchè il  “mantra del governo è “nessuna risorsa dello Stato andrà a Roma per l’Anno Santo”. Tradotto, significa che la città dovrà contare sui propri soldi” (10).  S0ldi che a oggi  restano piuttosto incerti, sia rispetto alla consistenza che alla provenienza:  si parla di 400 milioni spalmati su due anni, quindi per ora 200 milioni per il primo, che però “cash” si riducono a soli 50 milioni (11). Che non verrebbero erogati dallo Stato,  ma saranno anticipati dal mutuo di Cassa Depositi e Prestiti  sul gettito che arriva dalle tasse pagate dai romani (8) a cui si aggiunge una quota dei 125 milioni che il Comune di Roma, con decisione dell’aprile scorso, ha già destinato a investimenti (8). Quindi i costi del Giubileo ricadrebbero ancora una volta sui cittadini romani, che li pagheranno in  veste di contribuenti ma probabilmente anche  con  un ridimensionamento di altri  servizi,  i cui  fondi saranno stornati a favore degli interventi per i pellegrini.

Giubileo straordinario e poteri straordinari

E se il fronte delle risorse economiche è decisamente preoccupante,  quello dei tempi non lo è di meno. Il ricorso a procedure accelerate che non rispettano le normative europee del Codice dei contratti (Dlgs 163/06) sembra  inevitabile, così come il restringimento dei  tempi per le conferenze dei servizi con tutti gli uffici interessati,  indette per l’approvazione dei progetti. Infatti  nel lungo elenco degli interventi della Delibera n.274, i poteri straordinari di “deroga alle normative di riferimento” riguardano essenzialmente  la possibilità di operare in “tempi dimezzati”. Per l’affidamento dei lavori si chiede  la   deroga ad alcuni articoli del Codice dei contratti, specificando  “fermo restando i principi di cui all’art. 70 comma 1 del Dlgs 163/06 (12) nonchè  dei principi di imparzialità, parità di trattamento, trasparenza e proporzionalità“. Intenzione   che ci sembra doverosa,  soprattutto dopo l’esplosione del verminaio di Mafia Capitale, ma nello stesso tempo assai difficoltosa. Tutti i lavori saranno affidati con procedura negoziata, al massimo ribasso, facendo ricorso alle imprese iscritte all’albo fornitori di Roma tramite un sistema automatico (Siproneg, Sistema informativo procedure negoziate (13)) che assicura una rotazione delle circa 900 imprese iscritte (ovviamente se in possesso delle qualifiche richieste dall’appalto). Un sistema approvato anche dall’Anac (Autorità Anti Corruzione)(8),  che secondo il Comune dovrebbe essere ulteriormente garantito da controlli a sorpresa dei lavori in corso d’opera, affidati ad una task force dedicata (14). Per le conferenze dei servizi invece  si deroga alla legge 241/1990 (15) dimezzando i tempi della convocazione e della resa dei pareri. In questo caso c’è da augurarsi che sussistano i tempi tecnici per svolgere scrupolosamente tutti gli accertamenti necessari, e che  gli uffici e i funzionari coinvolti abbiano un sufficiente senso di responsabilità per rispettare le scadenze per l’espressione dei pareri, per evitare il ricorso allo sciagurato “silenzio/assenso”.

Ma  vogliamo ribadire che noi di Carteinregola siamo  contrari “a prescindere” al ricorso a  poteri speciali e a gestioni commissariali che non siano motivate  da eventi davvero imprevisti e pericolosi,  e solo per la durata strettamente necessaria al ritorno alla normalità. Infatti la dichiarazione dello “Stato di  emergenza traffico e mobilità della Capitale” e l’attribuzione di poteri commissariali al Sindaco sono stati  oggetto di una  delle più lunghe e risolute battaglie di Carteinregola fino alla loro cessazione, il 31 dicembre 2012, e oltre (16). E ci chiediamo   come mai, da quando è stato annunciato il Giubileo Straordinario – marzo 2015 –  a oggi non si sia ancora dato  il via libera agli interventi, arrivando a un’ “emergenza Giubileo” che poteva essere evitata. E dopo l’ultimo rinvio delle decisioni, spostate dal Governo   al 27 agosto,   viene il sospetto  che   la mancata tempestività  sia motivata  da speculazioni politiche che niente hanno a che fare con l’interesse della città e dei pellegrini,   che aggraveranno ulteriormente il prezzo che  i romani dovranno pagare in termini  di sostenibilità dell’evento.

Rispetto al ricorso a poteri speciali, rimandando alla nostra dettagliata analisi del periodo emergenziale, durato 6 anni, che ha portato ben pochi vantaggi alla mobilità romana e ha favorito  molte operazioni poco trasparenti (17), ci limiteremo qui ad avanzare tre osservazioni. La prima: i “poteri speciali”  che sarebbero attribuiti  al Sindaco Marino sono ben diversi da quelli attribuiti  dal Presidente del Consiglio Prodi al Sindaco Veltroni nel 2006 (e poi passati al Sindaco Alemanno) con l’ordinanza 2543 (18), che permetteva di  derogare  a ben 35 leggi e normative (tra le quali,  oltre al Codice dei contratti,  molte norme a tutela dell’ambiente e del patrimonio collettivo) per qualsiasi intervento che  venisse inserito nei piani dal Comune. In questo caso – regolato  dal Decreto del  26 aprile 2013, n. 51  (19) –  pur prevedendo che gli interventi si possano attuare “anche in deroga ad ogni disposizione di legge e comunque nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento giuridico“,  è specificato che devono essere “in esecuzione di un piano autorizzato con delibera del Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, nonche’ nei limiti e secondo i criteri indicati nella stessa delibera“. Quindi non si tratta  – per il momento – di una replica della precedente “licenza di derogare” con criteri opachi e arbitrari, ma di elaborare di volta in volta un Piano di interventi da sottoporre all’approvazione del Governo,  in cui devono essere  specificate caso per caso   deroghe e motivazioni (come infatti accade nella  Delibera 274) (20). La seconda:  in base al Decreto citato (19), gli interventi devono essere finalizzati a “rimuovere le situazioni di emergenza connesse al traffico, alla mobilita’ ed all’inquinamento atmosferico o acustico“.  Ci chiediamo quindi  come sia  possibile utilizzare  tale normativa anche per le decine di interventi del Piano che riguardano decoro, pulizia, raccolta rifiuti, aree verdi e  manutenzione della città. E  anche  considerando solo le opere  per la mobilità, “per rimuovere le situazioni di emergenza”  il Piano degli interventi dovrebbe come minimo avere dei  riferimenti quantitativi che consentano  di valutarne la correttezza e l’efficacia e gli impatti sul traffico, sull’inquinamento atmosferico ed acusticoE anche rispondere a un coordinamento generale – si pensi agli impatti sulla città che potranno avere decine di cantieri che partono quasi contemporaneamente – che,  nonostante sia prevista la costituzione di una struttura interdisciplinare per  assicurare la trasparenza, i tempi e l’efficacia, sembrano   invece seguire  la solita logica a “canne d’organo” di una somma di progetti dei singoli dipartimenti. La terza: sempre il decreto del 2013 (19) prescrive che gli oneri siano   “a carico di Roma Capitale”,  il che spiegherebbe il motivo dell’attribuzione dei costi degli interventi del Giubileo Straordinario alla Città di Roma.

A questo punto ci sembra evidente che il Governo stia  facendo un’operazione assai discutibile: anzichè affrontare un evento straordinario – che tra l’altro giunge dopo Mafia capitale,  in un momento di grande difficoltà per Roma  e   varato da uno stato straniero, il Vaticano –   con risorse straordinarie e con strumenti normativi adeguati,  mette  sulle spalle dell’amministrazione capitolina  e dei contribuenti romani – presenti e futuri – i costi,  utilizzando impropriamente e maldestramente  un decreto legislativo   nato (male) per altri motivi e scopi (21). E noi vigileremo affinchè la lancetta che indica il rispetto delle regole, che nella Delibera ha già superato ampiamente i limiti consentiti, non continui la sua corsa verso   la “zona rossa”, favorita da una escalation di urgenze e di evocati scenari apocalittici, consegnando  Roma  a una gestione commissariale e autoritaria.

Giubileo della Trasparenza straordinaria

E’ comunque  chiaro  che,  di fronte a  un evento imminente di tale portata,  la priorità è gestirlo  mettendo al primo posto l’interesse generale, che consiste nel  ridurne gli impatti  negativi sui cittadini, accogliere decentemente i milioni di turisti e pellegrini, e possibilmente costruire opere per i territori  che vadano oltre l’evento religioso. E  prima di tutto  garantire la sicurezza della città, a maggior ragione dopo la scadente  performance delle strutture  preposte in occasione del funerale Casamonica. Ma se l’interesse pubblico porta ad accelerare i tempi, il Comune deve ancora di più assicurare ai cittadini la massima trasparenza, rendendo facilmente accessibili  e compensibili tutte le decisioni, i progetti  e le procedure oggetto degli interventi “straordinari”. In particolare è necessario disporre  la costituzione di una contabilità specifica per gli interventi del Piano,  e individuare le specifiche responsabilità gestionali (per evitare i rimpalli che hanno caratterizzato la passata gestione dello stato d’emergenza). Ma soprattutto è indispensabile creare  una  apposita sezione del sito comunale in cui siano pubblicate TUTTE le informazioni e documenti relativi agli interventi,  con l’indicazione del responsabile, le quantificazioni economiche, i tempi e gli  affidamenti dei lavori, in modo che chiunque possa  seguirne l’andamento operativo ed economico. Questa è l’unica garanzia che il Sindaco Marino, la sua Giunta e la maggioranza che governa la città possono dare per dimostrare ai cittadini che intendono lavorare seriamente,  e non aggiungere un nuovo capitolo alla sciagurata catena di eventi speciali che hanno massacrato la città lasciando una scia di debiti e relitti.

Giubileo della Misericordia per  tutti i cittadini

Ma tutto questo non è sufficiente. Il Giubileo è un evento religioso, che però coinvolge tutti i cittadini, credenti cattolici e non, credenti e non. Per questo è giusto che l’investimento di cui si fa carico la città   guardi a “tutta Roma”, sia per le ricadute sul miglioramento della vivibilità di tutti i territori, a partire da quelli più trascurati e dimenticati,  sia per il dialogo con le realtà sociali  di tutti i quartieri.i luoghi del giubileo di strada e di piazza

Sul piano degli interventi che saranno “messi in cantiere”,  da tempo la Giunta Marino ha  annunciato opere che  “devono anche interessare i luoghi della periferia, e il lascito deve essere duraturo, nel senso che le opere devono risolvere questioni di vivibilità anche quotidiana dei residenti(22). La Delibera  con il primo pacchetto di opere inserisce   tre interventi scelti nell’ambito del programma  “il giubileo di strada e di piazza” messo a punto dall’Assessorato alla trasformazione urbana, che  prevede 29 interventi in 10 luoghi,  con 69 milioni di € di opere attese da anni dagli abitanti, tutte in attuazione del Piano regolatore.  Di questi  undici interventi, per 6 milioni di €,  sono costituiti da piccole opere realizzabili nell’immediato nei quartieri di Ponte di Nona-Castelverde, Tor Bella Monaca, Tor Vergata, Primavalle, Fidene-Val Melaina, San Basilio,  tutti nella città dell’oltre Gra.   Con i primi  due milioni di Euro – la delibera in oggetto – è prevista  la sistemazione di un Parco, la realizzazione della piazza antistante la chiesa della Beata Maria Josefa del Cuore di Gesù e la realizzazione di una strada a servizio del quartiere. Per  tutti gli altri  si attende il responso   del Governo, che dovrà approvare il Decreto il 27 agosto. E   ci auguriamo che  il Presidente del Consiglio Renzi rispetti lo spirito e le scelte del Comune, descritte dall’Assessore Caudo a un convegno  nel maggio scorso (23) .

Quanto al dialogo con le realtà sociali della città, il 31 luglio scorso un gruppo di associazioni e comitati, tra cui Carteinregola, hanno presentato il Manifesto dei cittadini e Associazionismo per il Giubileo, in cui rivendicano una presa di responsabilità non solo da parte dell’amministrazione, ma dell’intero tessuto sociale, lanciando un invito a tutte le realtà che lavorano sui territori – a partire da quelli più disagiati – per rendere il Giubileo un’occasione non solo rivolta  a credenti e pellegrini ma anche  ai romani e  ai cittadini. La presenza di tanti visitatori inciderà sulla qualità e la quantità dei servizi pubblici – trasporti, sanità, e rifiuti per citarne alcuni – che già sono in grande sofferenza. Queste presenze, se non gestite in uno spirito di condivisione con i residenti romani,  rischiano di entrare in rotta di collisione con una comunità cittadina esasperata. E  Roma, da sempre Città dell’accoglienza e dell’ospitalità,  non può permetterselo e non se lo merita. Per questo le Associazioni intendono  impegnarsi per fare uscire la città dalla condizione subalterna e rassegnata in cui l’ha cacciata  Mafia Capitale e  ricostruire  l’immagine della città partendo dalla partecipazione dei cittadini (24).

Anna Maria Bianchi Missaglia (hanno collaborato Giorgio Bertini e Cristina Lattanzi)

(per commenti, rettifiche e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com)

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  •  > scarica la Delibera di Giunta del 6 agosto 2015 n.274 Approvazione del Piano Interventi per il Giubileo  ai sensi del comma 1 bis dell’art.10 del Dlgs 61 del 2012  delibera Giunta interventi Giubileo 6 ago 2015
  • > scarica la Delibera di Giunta dell’11 agosto 2015 n.279 , variazione bilancio di previsione 2015 e pluriennale 2015-2017 e del piano investimenti 2015-2017 per opere giubilari DGCDelib. N 279 del 11.08.2015
  • > scarica la Delibera di Giunta n. 293 del 13  agosto 2015 approvazione dei progetti definitivi connessi all’apertura del Giubileo della Misericordia  Giubileo giunta_13_agosto_2015
(1) Repubblica 21 luglio 2015 Giubileo, Censis: attesi a Roma 33milioni di turisti e pellegrini
(2) scarica Delibera Giunta interventi Giubileo 6 ago 2015 n.274 > vai alle slides della presentazione della delibera n.274
(3) lettera 43 22 marzo 2015  Giubileo 2015-16, costi e vantaggi per Roma e l’Italia Nel 2000 boom di turisti. Migliaia di assunzioni. Pil in crescita. Ma ora c’è poco tempo per pianificare l’evento. E mancano i soldi da investire per l’Anno santo.
Programma della conferenza programmatica tenutasi al teatro Argentina di Roma il 3 maggio 1995  in cui si disegnò la Capitale del 2000 con un piano ambiziosissimo di grandi opere definite «indispensabili».
(4) ibidem lettera 43 22 marzo 2015  Giubileo 2015-16, costi e vantaggi per Roma e l’Italia  …Furono terminate un’estensione del raccordo anulare romano, il collegamento stradale Roma-Fiumicino, opere funzionali al parcheggio del Gianicolo (realizzate dal Vaticano), alcune tratte ferroviarie urbane, nuovi reparti di pronto soccorso degli ospedali, due gallerie stradali presso Castel Sant’Angelo e 359 nuovi bagni pubblici.
(5) ibidem lettera 43 22 marzo 2015  Giubileo 2015-16, costi e vantaggi per Roma e l’Italia anche l’Auditorium parco della musica, progettato da Renzo Piano, doveva essere completato nel 1997 e doveva ospitare il concerto di inaugurazione del Giubileo alla presenza del pontefice, il 25 dicembre 1999, mentre venne inaugurato il 21 aprile 2002 dopo una spesa di circa 260 miliardi di lire
(6) Si veda per approfondimento la voce dell’Enciclopedia Treccani “Giubileo e Roma” curata da Francesco Rutelli
(7) Gli interventi sono contenuti nella Delibera di Giunta del 13  agosto 2015 approvazione dei progetti definitivi connessi all’apertura del Giubileo della Misericordia  scarica Giubileo giunta_13_agosto_2015
(8) Sole24 ore 19 agosto Giubileo, Roma a caccia di fondi per realizzare il maxi piano da 131 interventi di Massimo Frontera
 (9)Il Corriere 15 agosto 2015 La malattia della Capitale, essere considerata una città qualsiasi È lo Stato a non riconoscerla. Dalle casse centrali arrivano in città 131 euro pro capite, mentre la media dei trasferimenti nazionali è di 151 di Paolo Fallai
(10) Repubblica 4 agosto 2015 Stretta sul Giubileo il governo prepara il piano “taglia tempi” Oggi vertice a Palazzo Chigi con sindaco e governatore. Atteso stanziamento di 200 milioni per il via ai cantieri di MAURO FAVALE
 (11) Il Messaggero 5 agosto 2015 Roma, Giubileo, fondi con Irpef dei romani: 50 milioni subito disponibili…Si comincia con 50 milioni immediatamente disponibili, per avviare i primi cantieri, contro i 200 chiesti da Ignazio Marino. Poi, con l’approssimarsi del Giubileo, il Campidoglio potrà godere di un ulteriore ampliamento dei vincoli del patto di stabilità, con 150 milioni utilizzabili per i pagamenti alle aziende impegnate…Fondi che Palazzo Senatorio otterrà dalla gestione commissariale del debito ante 2008 del Comune, probabilmente trattenendo quella parte dell’addizionale Irpef – il 4 per mille, sul 9 complessivo – destinata proprio a colmare il buco dei conti passati.

(12) Dlgs 163/06 Art. 70. Termini di ricezione delle domande di partecipazione e di ricezione delle offerte comma 1. Nel fissare i termini per la ricezione delle offerte e delle domande di partecipazione, le stazioni appaltanti tengono conto della complessità della prestazione oggetto del contratto e del tempo ordinariamente necessario per preparare le offerte, e in ogni caso rispettano i termini minimi stabiliti dal presente articolo.

(13)(scarica  l’avviso Avviso per operatori privati per partecipare a gare comune di Roma Avviso per operatori privati per partecipare a gare comune di Roma scarica il manuale Siproneg manuale SIPRONEG)

(14)   (dal sito del Comune di Roma) Giubileo, primi interventi per 50 milion

(15) legge 241/1990 art.14 ter dimezzamento tempi di convocazione e resa dei pareri.rt. 14-ter.
((1. La conferenza di servizi di cui all’articolo 3 del decreto del Presidente della Repubblica 18 aprile 1994, n. 383, puo’ essere convocata prima o nel corso dell’accertamento di conformita’ di cui all’articolo 2 del predetto decreto. Quando l’accertamento abbia dato esito positivo, la conferenza approva i progetti entro trenta giorni dalla convocazione.
2. La conferenza di cui al comma 1 e’ indetta, per le opere di interesse statale, dal Provveditore alle opere pubbliche competente per territorio. Allo stesso organo compete l’accertamento di cui all’articolo 2 del decreto del Presidente della Repubblica 18 aprile 1994, n. 383, salvo il caso di opere che interessano il territorio di piu’ regioni per il quale l’intesa viene accertata dai competenti organi del Ministero dei lavori pubblici)).

 

(16) (in costruzione)

(17) Per un lungo periodo (agosto 2006> 31 dicembre 2012) al Sindaco di Roma (prima Veltroni poi Alemanno) sono  stati conferiti poteri speciali –  identici a quelli della Protezione Civile per le catastrofi naturali – per fronteggiare l'”emergenza traffico e mobilità”, introducendo una gestione commissariale,  in particolare per Metro C e Piano Urbano Parcheggi, che ha consentito al Sindaco di emettere ordinanze che autorizzavano interventi in deroga  a una trentina di leggi e normative, tra cui il Codice dei Contratti e molte disposizioni a tutela dell’ambiente. Con il Presidente  Monti sembrava che questo aggiramento  delle regole istituzionalizzato potesse essere cancellato per sempre, dato che, scaduta l’ennesima proroga dello stato di emergenza, il Governo aveva stabilito  (comma 1-bis dell’articolo 5 della legge n. 225 del 1992,)  che  la dichiarazione dello stato di emergenza non poteva, di regola, superare i novanta giorni e che poteva  essere prorogata soltanto previa ulteriore deliberazione del Consiglio dei ministri. Ma lo stesso Governo Monti, poco   prima di passare il testimone al Governo Letta, interviene di nuovo sul testo, reintroducendo di fatto i poteri speciali del Sindaco. Nel testo pubblicato dalla Camera relativo a L’esame parlamentare dello schema di decreto legislativo correttivo del D.Lgs. n. 61/2012 su Roma Capitale (Atto n. 513) il nuovo testo presentato dal Governo, che reca modifiche e integrazioni al decreto n. 61/2012 consta di due articoli.  I poteri speciali al Sindaco sono reintrodotti  nel  comma 4, dell’articolo 10, attraverso  l’aggiunta di  un comma 1-bis, “che reca disposizioni in tema di poteri emergenziali conferiti al sindaco di Roma Capitale ai sensi della normativa in materia di protezione civile”. Infatti in precedenza  “Il parere approvato dalla Commissione bicamerale prevedeva che, in caso di stato di emergenza per situazioni che non derivino da calamità naturali o disastri, all’attuazione degli interventi da effettuare nel territorio di Roma Capitale si provvede, nel rispetto dei limiti e criteri indicati dal decreto con cui è dichiarato lo stato di emergenza, mediante ordinanze emanate dal Sindaco di Roma Capitale”, e che  in quel caso  “lo stato di emergenza permanesse fino al momento in cui, venendo meno i presupposti che lo avevano determinato, esso fosse espressamente revocato con deliberazione del Consiglio dei ministri“. Tuttavia questa  previsione era in contrasto il  comma 1-bis dell’articolo 5 della legge n. 225 del 1992, per il quale “la dichiarazione dello stato di emergenza non può, di regola, superare i novanta giorni e può essere prorogata soltanto previa ulteriore deliberazione del Consiglio dei ministri”. Il Governo quindi nell’aprile 2013 riformula  il testo, riconoscendo al sindaco di Roma Capitale il potere di adottare ordinanze, anche in deroga alla normativa vigente, per l’attuazione di interventi riguardanti situazioni di emergenza connessi al traffico, alla mobilità o all’inquinamento atmosferico o acustico, subordinandolo però alla predispoizione di un piano, “da autorizzarsi con delibera del Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, nonché nei limiti e secondo i criteri indicati nella stessa delibera, con oneri a carico di Roma Capitale“. Tale Piano dovrebbe essere approvato dal Governo il 27 agosto, dopo lo slittamento della decisione prima prevista i primi del mese. La battaglia per la fine dei poteri speciali per la mobilità è stata una delle più lunghe e risolute battaglie di Carteinregola, simbolo di un’amministrazione che fa delle deroghe il cavallo di Troia per non rispettare l’interesse pubblico e favorire operazioni poco trasparenti. Per questo continueremo a vigilare affinchè i tempi ristretti per gli interventi del Giubileo non diventino un nuovo alibi per promuovere  affidamenti dei lavori arbitrari e soprattutto per scavalcare le normative a difesa della sicurezza dei cittadini, dell’ambiente e del patrimonio collettivo. (> vai al nostro dossier/cronologia sull’Emergenza Traffico)

Vedi il nostro Dossier: le tappe dell’emergenza traffico http://www.carteinregola.it/index.php/mobilita/emergenza-traffico/emergenza-traffico-le-tappe/

 (18) OPCM 26.9.2006 Emergenza nel settore del traffico e della mobilita’ a Roma   Interventi urgenti di protezione civile diretti a fronteggiare l’emergenza determinatasi nel settore del traffico e della mobilita’ nel territorio della Capitale della Repubblica. (Ordinanza n. 3543).

(19) DECRETO LEGISLATIVO 26 aprile 2013, n. 51  Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 18 aprile 2012, n. 61, concernente ulteriori disposizioni di attuazione dell’articolo 24 della legge 5 maggio 2009, n. 42, in materia di ordinamento di Roma Capitale. (13G00094) (GU Serie Generale n.112 del 15-5-2013) 

Aert. 1 «1-bis. Per l’attuazione degli interventi da effettuare sul territorio di Roma Capitale per rimuovere le situazioni di emergenza
connesse al traffico, alla mobilita’ ed all’inquinamento atmosferico o acustico, il Sindaco provvede con proprie ordinanze, anche in deroga ad ogni disposizione di legge e comunque nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento giuridico, in esecuzione di un piano autorizzato con delibera del Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, nonche’ nei limiti e secondo i criteri indicati nella stessa delibera, con oneri a carico di Roma Capitale.».

(20)Molti  degli interventi del piano dovrebbero essere sottoposti anche a VAS  Valutazione Ambientale Strategica e VIA Valutazione di Impatto Ambientale:  ci auguriamo che le necessità di accelerazione non spingano a bypassare anche tali importanti strumenti di tutela

(21) Il Decreto è in realtà il pilatesco compromesso seguito alle proteste del Sindaco   Alemanno per la cancellazione, da parte del Governo Monti , dei  poteri da Protezione Civile attribuitigli  per l’ “emergenza mobilità”. Poteri che avevano molti fans in entrambi gli schieramenti.

(22) Giovanni Caudo, Assessore alla Trasformazione Urbana di Roma Capitale:

Come abbiamo sempre detto il giubileo della Misericordia deve anche interessare i luoghi della periferia, e il lascito deve essere duraturo, nel senso che le opere devono risolvere questioni di vivibilità anche quotidiana dei residenti.
Le prime tre opere finanziate sono state scelte tra quelle immediatamente cantierabili, altre avranno invece bisogno oltre che dei soldi anche di procedure accelerate che speriamo di avere con il decreto annunciato dal governo.
Di seguito il testo con i dettagli.

interventi Giubileo Comune Roma 12 ago 2015 rigenerazione urbana 3

Il giubileo della Misericordia anche a Ponte di Nona – Castelverde.
Tre interventi per due milioni di Euro, la sistemazione di un Parco, la realizzazione della piazza antistante la chiesa della Beata Maria Josefa del Cuore di Gesù e la realizzazione di una strada a servizio del quartiere.
Sono gli interventi previsti in questo primo pacchetto di opere per il giubileo straordinario deciso da Roma Capitale perché immediatamente cantierabili e destinate alla città dell’oltre Gra. Tre interventi per poco più di due milioni di euro scelti nell’ambito del progetto “il giubileo di strada e di piazza” messo a punto dall’Assessorato alla trasformazione urbana che individua undici interventi, tutti nella città dell’oltre Gra. Per gli altri aspettiamo di conoscere i contenuti del decreto del governo, ma intanto si parte con i primi tre finanziati con le risorse messe a disposizione dal tavolo inter istituzionale. Gli Interventi sono localizzati nel cuore dell’ultima città, l’ultima città costruita in termini cronologici, ma anche la città degli ultimi, dove vive un ceto medio a basso reddito in quartieri spesso senza servizi e attrezzature. L’ultima città ancora in costruzione, dove forte è però il radicamento attorno al sociale, alla costruzione di relazioni e alla ricerca di forme di comunità che possano aiutare i più deboli. Luoghi dove a partire dalle scelte della Chiesa di Roma sarà possibile organizzare momenti significativi nel programma dell’Anno Santo, dove la chiesa di strada e di piazza può trovare spazi e contesti sociali idonei a dare vita al carattere particolare del giubileo straordinario della Misericordia.
Ma nello stesso tempo sono luoghi in cui il lascito del Giubileo può risolvere questioni cruciali per la vita quotidiana degli abitanti. Un grande piano di piccoli interventi per migliorare la vivibilità dello spazio di prossimità: completare una strada, fare la manutenzione di un parco, di una scuola, realizzare una piazza dinanzi alla chiesa, realizzare un percorso ciclabile, ma anche mettere la prima pietra per la costruzione di una nuova chiesa.

Il dettaglio degli interventi finanziati per Ponte di Nona – Castelverde:
1. Sistemazione spazio pubblico antistante la chiesa Beata Maria Josefa del Cuore di Gesù, 457.000 euro.
Sistemazione dell’area del sagrato, modifica di parte della viabilità esistente e realizzazione di un nuovo raccordo viario di accesso (Via A Schweitzer, Via M Candia, Via Padre A. Cerbara), spazi di sosta ATAC e di parcheggio pubblico a servizio della struttura religiosa.
2. Riqualificazione area a verde e manutenzione del parco di Ponte di Nona, 250.000 euro.
3. Interventi di manutenzione e completamento dell’Asse interquartiere Via Ponte di Nona – Via Fosso dell’Osa e collegamento alla complanare di Via Liberti, 1.500.000 euro. Collegamento stradale da Via Ponte di Nona a via Liberti che consente l’interconnessione della viabilità A24 – Via Collatina e Stazione di Lunghezza- Via delle Cerquete con Ponte di Nona (Piazza Beata Maria Josefa). Sono previsti lavori di manutenzione e di completamento di un tratto viario di circa 830 metri, solo in parte aperti al traffico, e il raccordo del tratto terminale con la complanare esistente di via Liberti. L’ adeguamento della nuova segnaletica e messa in sicurezza stradale per la disciplina del traffico.

(23) vai a Peripherein, l’intervento dell’Assessore Giovanni Caudo Gli angeli non abitano più qui La Sapienza , 7 Maggio 2015

(…) Dieci luoghi individuati nel cuore dell’ultima città, l’ultima città costruita in termini cronologici, ma non la città degli ultimi, ma la città dove vive un ceto medio a basso reddito in quartieri spesso senza servizi e attrezzature. L’ultima città ancora in costruzione, dove forte è però il radicamento attorno  al sociale, alla costruzione di relazioni e alla ricerca di forme di comunità che possano aiutare i più deboli. Ma nello stesso tempo sono luoghi in cui il lascito del Giubileo può risolvere questioni cruciali per la vita quotidiana degli abitanti. Sono stati individuati per ogni luogo quegli interventi che si possono realizzare in pochi mesi, un grande piano di piccoli interventi per migliorare la vivibilità dello spazio di prossimità: completare una strada, fare la manutenzione di un parco, di una scuola, realizzare una piazza dinanzi alla chiesa, realizzare un percorso ciclabile, ma anche mettere la prima pietra per la costruzione di una nuova chiesa.

Per ogni luogo sono stati individuati i progetti nel cassetto, in alcuni casi serve accelerare la procedura di approvazione, in altri casi servono le risorse economiche, in tutti i casi sono interventi e opere che si trascinano da anni e che sono attesi dagli abitanti. Dieci luoghi oltre il Gra, tre a est, Ponte di Nona, noto per il centro commerciale di Roma Est ma in realtà un insediamento residenziale importante con una parte di edilizia sociale che deve ancora essere ultimata nelle urbanizzazioni primarie. Tor Bella Monaca, uno dei quartieri emblematici del disagio sociale ma allo stesso tempo un luogo particolarmente ricco di realtà sociali impegnate su diversi fronti. Infine Tor Vergata, un quartiere di edilizia sociale, prossimo all’incompiuta delle cosiddette ”vele di Calatrava” costruito attorno ad un parco archeologico che versa però in condizioni di abbandono e di cui è necessario procedere alla manutenzione straordinaria.

Due a sud, Spinaceto e Acilia Dragona. Quattro a ovest, Ponte Galeria e Monte stallonara, due quartieri diversi, uno in prossimità dell’omonima stazione sulla FL1, quella per Fiumicino, e il secondo a ridosso della ex discarica di Malagrotta. Massimina invece è un quartiere adiacente alla omonima borgata, è lo stesso comprensorio sul quale verrà realizzata la nuova centralità urbana. Più a nord ci sono gli insediamenti di Torresina e di Colle Fiorito, quest’ultimo con ancora le strade sterrate, senza asfalto e senza marciapiedi. Infine i comprensori di Palmarola, Selva Candida, Primavalle e Valle Aurelia che si intrecciano con il tratto urbano del percorso della Francigena. A Nord, gli ultimi due luoghi: Val Melaina-Bufalotta, a ridosso del centro commerciale di Porta di Roma e San Basilio-Casal Monastero. Le parrocchie coinvolte sono in tutto 21, tre appartenenti a diocesi diverse da quella di Roma, in particolare a quella di Porto e Santa Rufina e di Frascati. Diversi sono i luoghi con anche tre parrocchie già presenti e attive che possono essere coinvolte e che potranno animare il programma degli eventi e delle manifestazioni, e comunque fare da riferiemnto sul territorio delle iniziative. Il programma per il giubileo presentato dall’assessorato è orientato tutto sui luoghi dell’oltre GRA, nei quartieri popolari dove ci sono le case e mancano talvolta anche le strade. Dieci luoghi per il giubileo della Misericordia e per la chiesa di strada. Nella Bolla papale di indizione del giubileo, papa Francesco ha fatto capire che sarà un giubileo aperto al mondo e non centralizzato. Potrebbe essere un segnale in coerenza con questa impostazione quello di organizzare qualche evento anche nei luoghi dell’oltre Gra. Si potrebbe addirittura pensare di aprire una porta dell’anno santo anche in qualcuna delle chiese presenti sul territorio dell’oltre gra.

(24) Il comunicato delle Associazioni del “Manifesto dei cittadini e Associazionismo per il Giubileoprendiamoci cura della nostra Città”

Roma, 13 agosto 2015.  Chiarezza di intenti espressa dalla giunta di Roma Capitale, guidata dal sindaco Marino, che ha presentato il piano di interventi per il Giubileo alle parti sociali – organizzazioni datoriali e rappresentanze sindacali.

Alla riunione erano presenti: il vicesindaco Causi, l’assessore ai Lavori Pubblici Pucci, l’assessore alla Legalità Sabella, l’assessore alle Politiche Sociali Danese, l’assessore all’Ambiente Marino, l’assessore alle Attività Produttive Leonori.

Il programma non prevede grandi opere ma un’azione coerente di manutenzione straordinaria e di riassetto che riguarderà essenzialmente tre settori:

  1. a) Lavori Pubblici: sistemazione e ampliamento dei percorsi pedonali tra le basiliche e i luoghi giubilari
  2. b) Decoro e  Verde: messa in cura delle ville, dei percorsi giubilari e della via Franchigena
  3. c) Trasporti e Viabilità: acquisto in perfezionamento di 700 nuovi bus di cui subito 200, e un accordo con le F.S. per la riattivazione della linea S.Pietro-Vigna Clara in disuso con la creazione di un nuova linea in ferro.

Complessivamente sono previsti 131 progetti da attivare nel 2015, le risorse economiche in campo subito potranno essere costituite da un residuo di spesa  del bilancio 2015 di 60/70 milioni e da maggiori risorse per 50 milioni provenienti dall’accordo con il MEF tramite l’allentamento del patto di stabilità.

Il sindaco Marino inoltre conferma che il 27 agosto ci sarà un Consiglio dei ministri dedicato a Roma Capitale in cui saranno esaminati diversi temi tra cui anche una dotazione di risorse più complessiva per l’evento giubilare, una eventuale deroga  per lo svolgimento delle gare di appalto, un’azione di coordinamento con l’ANAC tramite l’attivazione di vigilanza su sei aree di intervento.

Bene l’esordio del vicesindaco Causi, degli assessori Sabella e Pucci che hanno chiarito gli aspetti finanziari, procedurali e operativi dei principali interventi (per gli approfondimenti si rimanda alle testate corviale.com e romainpiazza.it).

Oltre a esprimere soddisfazione per una ripresa positiva delle relazioni tra le parti sociali e l’Amministrazione di Roma Capitale e apprezzare l’intento di attivare una manutenzione straordinaria alla Città in occasione di un evento di tale importanza. Eugenio De Crescenzo (Agci Lazio, Associazione generale cooperative Italiane), con il suo intervento, si è fatto portavoce del Manifesto dei cittadini e Associazionismo per il Giubileoprendiamoci cura della nostra Città, affermando che il Giubileo non solo è rivolto ai pellegrini ma, è necessario intenderlo anche rivolto ai romani, ai cittadini.

Per questa ragione ventisette tra le maggiori Associazioni scendono in campo desiderose di metterci la faccia, dando risposte alle necessità, ai bisogni, al disagio sociale a una migliore qualità della vita, specialmente nelle periferie, attivando processi di “rigenerazione urbana”. La presenza di tanti visitatori inciderà sulla qualità e la quantità dei servizi pubblici – trasporti, sanità, e rifiuti per citarne alcuni – che già sono in grande sofferenza. Queste presenze, se non gestite in uno spirito di condivisione con i residenti romani, rischiano di entrare in rotta di collisione con una comunità cittadina esasperata.

Roma da sempre città dell’accoglienza e dell’ospitalità non può permetterselo e non merita questo. Dobbiamo uscire da una situazione difensiva, subalterna e di rassegnazione: è tempo di ricostruire un tessuto partecipativo e l’immagine della capitale d’Italia. Questa è un’occasione che non ci può scivolare addosso: la nuova stagione etica e morale si coniuga edificando mattone su mattone un duraturo “patto di comunità”.

Su questo tema abbiamo proposte e progetti fattibili inseriti in una visione di città da trasformare e rivendicheremo una partecipazione diretta del mondo dell’associazionismo e delle decine di migliaia di cittadini che rappresentano: è necessario un serio e partecipato piano per Roma e i romani metropolitani che incontrano il Giubileo e hanno necessità di sostantivi come consapevolezza, responsabilizzazione, programmazione, collaborazione tra tutti i soggetti in campo, evitando di rimanere nei propri giardini pensando al proprio piccolo o grande interesse.

Noi ci siamo, e non solo per i grandi appuntamenti. Siamo a fianco del disagio, dell’emarginazione, con le nostre proposte culturali, contro la corruzione e il degrado, a difesa dei cittadini-utenti, degli ultimi, dei deboli, di chi afferma la tutela dei diritti, di chi ama la propria città e non accetta il degrado culturale e l’abbandono.

Associazioni per il Giubileo

Fonte : carteinregola.it apri l’articolo originale



Dopo il funerale Casamonica: Libera e Scout alla chiesa Don Bosco

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Domenica 23 agosto gli scout dell’Agesci di Roma 118, insieme a   Libera, hanno partecipato in divisa alla Messa nella loro parrocchia, la chiesa Don Bosco, la stessa   dove pochi giorni fa si è celebrato il funerale di un esponente della famiglia Casamonica, con pioggia di petali di rosa dal cielo e   colonna sonora del film “Il Padrino” suonata in piazza dalla banda.   Più che un funerale, una manifestazione di orgoglio mafioso, in un momento in cui Roma e le sue istituzioni traballano per le inchieste di   Mafia  Capitale. E mentre si moltiplicano le   dichiarazioni sdegnate – ma chi sono e cosa fanno i Casamonica si sa da tempo – e si palleggiano le responsabilità, gli scout e i ragazzi di Libera hanno voluto dare subito un segnale, riprendendosi la “loro” chiesa, per  cancellare,  con la loro  presenza e la loro testimonianza,  l’eco di  quel circo agghiacciante che non avremmo mai pensato di vedere nella capitale d’Italia. Pubblichiamo il comunicato del gruppo Agesci  Roma 118, con  alcune riflessioni su quanto è accaduto e una selezione di materiali giornalistici per ricostruire i tanti aspetti della vicenda. Vicenda che, per noi di Spiazziamoli, aggiunge  un ulteriore motivo per rinnovare il nostro impegno contro tutte le mafie  a Roma.

Quello che si è tenuto giovedì scorso al quartiere Tuscolano di Roma è uno spettacolo inusuale nella Capitale, ma non in altre parti d’Italia, dove lo sfarzo kitsch del rituale funebre per dare un segnale di potenza del “clan” a cui appartiene il defunto va in scena da sempre. In questo caso un segnale doppiamente inquietante, proprio perchè per la prima volta avviene a Roma  una esibizione esplicita,  da parte di  una famiglia  nota per il traffico di droga e varie attività criminali (1), che smentisce definitivamente  le teorie di chi sostiene che  nella Capitale la mafia non esiste (tra cui l’ex Prefetto Pecoraro (2).  E dopo un fatto del genere, nessuno può più girarsi dall’altra parte. Le istituzioni devono accertare le responsabilità e fare chiarezza fino in fondo davanti  ai cittadini su come è stato possibile che un elicottero abbia sorvolato il cielo romano senza autorizzazione, che dei vigili urbani non abbiamo verificato i permessi e fermato una manifestazione che ha bloccato un’intera piazza (3) e che   la pubblica sicurezza locale non abbia segnalato  quello che stava per avvenire (polizia e carabinieri sono dislocati sul territorio non solo per intervenire ma anche per prevenire). Quanto al sacerdote, la questione riguarda la Chiesa e i suoi fedeli, ma è poco credibile che tutto ciò sia avvenuto “a sua insaputa”, dato che qualcuno avrà pure dato le chiavi ai parenti per attaccare i giganteschi striscioni con il defunto  sulla facciata della  chiesa. Confidiamo che i chiarimenti sulle responsabilità istituzionali vengano forniti dal Prefetto Gabrielli non solo al ministro dell’ Interno Angelino Alfano (una relazione è stata consegnata oggi)   ma anche ai cittadini, così come le risultanze della riunione del  comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica dedicato alla vicenda, convocata domani  lunedì 24 agosto (4). Ma non possiamo più girarci dall’altra parte neppure noi cittadini. Senza una reazione forte della società civile, un impegno quotidiano nelle comunità, una vigilanza nei territori,  il rischio della definitiva vittoria della legge del più forte è molto concreto. E troppi di quelli  che adesso gridano allo scandalo usano una circostanza così allarmante solo per i propri interessi politici, per assegnare colpe ai propri avversari o ai propri concorrenti interni, puntando sul “tanto peggio, tanto meglio” (5). Per uscire dal pantano in cui la nostra città sembra sprofondare sempre di più servono trasparenza e verità. E impegno. La Mafia si combatte con i cittadini. E  anche con gli scout.

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Comunicato diffuso dalla Comunità Capi del Gruppo Agesci Roma 118, che condividiamo.

La Comunità Capi del gruppo AGESCI RM118 sente la necessità, in quanto comunità di educatori e di cattolici, di prendere le distanze da quanto accaduto ieri sul sagrato della basilica di San Giovanni Bosco, sede del gruppo, che è stato la celebrazione di uno stile di vita che rifiutiamo categoricamente.
Siamo soci adulti di una delle Associazioni fondatrici di “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”, e già da tempo come Gruppo abbiamo, con diversi strumenti, rinnovato il nostro impegno nell’educare i nostri ragazzi alla legalità e alla buona cittadinanza.
Dall’anno 2000 prestiamo il nostro servizio accettando le sfide educative che questo territorio difficile, pieno di contraddizioni e di rischi, spesso ci impone; ciò è stato fatto con il sostegno delle famiglie, che ci hanno affidato i loro ragazzi proprio con lo scopo di renderli buoni cittadini e buoni cristiani, come auspicato dal nostro fondatore Baden Powell e dallo stesso Don Bosco.
Non possiamo che ribadire, prima di tutto a loro e poi a tutti coloro che ci sono intorno, il nostro sostegno a chi lotta contro le mafie e contro una mentalità mafiosa ed omertosa.
Per questo domenica 23 agosto alle 11 saremo a Messa in basilica in uniforme, ed invitiamo ad essere presenti tutti coloro, scout e non, che vogliono dare un segnale forte di presenza e di presidio, per dire a voce alta che questo territorio è nostro, e che nessuna carrozza e nessun elicottero ci faranno venir meno dall’impegno di educare i ragazzi ai valori associativi.
La Comunità Capi del RM118

est don bosco (cartelli) foto informat

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(1) Si veda l’articolo di Cinquequotidiano del e le inchieste di

(2)Il tempo 01/08/2013 06:03 Pecoraro: non esiste la mafia di Roma

(3) Due anni fa come Carteinregola abbiamo partecipato a  un’iniziativa/conferenza stampa di Mobilitiamoci in Piazzale Flaminio per presentare un documento sulla mobilità.  Eravamo una ventina  di persone, che non davano fastidio a nessuno, non occupavano suolo pubblico, non ostacolavano il traffico. Ma sono subito arrivati due solerti vigili che hanno interrotto il discorso dell’oratore per controllare che avessimo tutte le autorizzazioni necessarie – che avevamo. Un controllo minuzioso durato almeno un quarto d’ora, documenti e tutto. C’è da chiedersi  se i vigili urbani abbiano applicato lo stesso rigore per il funerale Casamonica. Perchè delle due l’una: o i Casamonica avevano  i permessi, e allora sarebbe interessante sapere chi ha autorizzato i vigili urbani – stipendiati dai cittadini per lavorare per la collettività – a svolgere un servizio privato, o i permessi non c’erano, e allora i vigili presenti avrebbero dovuto intervenire per bloccare la manifestazione.

(4) Promemoria da Roma Pulita! a proposito delle “parole in libertà” che circolano sul web sulle responsabilità della celebrazione della cerimonia funebre: 1) il permesso di sorvolo degli elicotteri  non lo concede il Comune;  2) della pubblica sicurezza non si occupano il sindaco e il Comune ma  il Prefetto e il Questore;  3) Autorizzare o meno il funerale in una chiesa cattolica, compete esclusivamente alle istituzioni religiose. Aggiungiamo: concedere il permesso a un figlio sottoposto a misure cautelari  di presenziare al funerale del padre non vuol dire essere a conoscenza della manifestazione pubblica organizzata per l’occasione.

MATERIALI

Repubblica video Il funerale di Vittorio Casamonica: le note del Padrino e un tiro a sei cavalli

Petali di rose da un elicottero e carrozza nera con fregi in oro hanno accompagnato il membro del clan nell’ultimo viaggio di Vittorio Casamonica. Numerose auto cariche di corone di fiori hanno preceduto la carrozza funebre, tirata da sei cavalli neri. All’entrata della bara nella chiesa di Don Bosco, nel quartiere Tuscolano, una banda ha suonato il tema del “Padrino”. All’uscita del feretro, tra gli applausi, hanno risuonato le note di altri film (“2001: Odissea nello spazio”, “Laguna blu”) e “My way”. In molti hanno sostenuto la bara, alzandola al cielo. Alcuni striscioni sono stati affissi alla chiesa. Uno riportava la scritta: “Vittorio hai conquistato Roma, ora conquisterai il paradiso”. Al termine del funerale, da un elicottero sono stati liberati petali di rose rosse sulla folla

Casamonica, Don Ciotti: “Atto di arroganza, mafia e Vangelo incompatibili”

“La Chiesa deve riflettere perché questi personaggi la stanno usando”. Don Ciotti, presidente dell’associazione Libera, commenta lo sfarzo dei funerali di Vittorio Casamonica, capo del clan romano, ricordando le parole di papa Francesco sull’incompatibilità tra chi compie atti violenti e il Vangelo. E ricorda i funerali di Piergiorgio Welby Intervista di Claudia Accogli

 

Il fatto quotidiano 20 agosto 2015 Casamonica, parroco e Curia non si sono accorti di nulla. Smentiti da Mina Welby: “Manifesti del ‘Re di Roma’ c’erano già prima del funerale” “Ero passata proprio oggi davanti alla chiesa e avevo visto quei cartelli, con un signore definito Re di Roma: sembrava il Papa, con quel vestito bianco. Non avevo capito che si trattasse di Casamonica, altrimenti mi sarei irritata”, dice la moglie di Piergiorgio, cui la stessa chiesa fu negata dopo l’eutanasia. Un racconto che smentisce la versione del parroco: “I manifesti li ho intravisti alla fine e poco dopo, quando il feretro ha lasciato il piazzale”

La Repubblica 20 agosto 2015 Dalla banda della Magliana agli intrecci con Mafia Capitale, ecco chi è il Casamonica “re di Roma” Di etnia sinti, arrivato nella capitale negli anni ’70, Vittorio Casamonica era uno degli esponenti più influenti della famiglia che ha avuto nei quartieri Tuscolano e Anagnina le sue basi di lancio. Negli anni la famiglia è stata al centro di indagini della magistratura e sequestri di beni, con accuse che vanno dal racket e all’usura. E un legame stretto con Enrico Nicoletti di LORENZO D’ALBERGO

 Affari italiani Venerdì, 21 agosto 2015 -La banda suona per i Casamonica. Un Carabiniere dirige il ‘padrino’A suonare al funerale del capo di uno dei clan malavitosi più importanti del Lazio musicisti diretti da un maestro arruolato sin dal 1979 nell’Arma dei Carabinieri

Video Repubblica: Casamonica: i simboli dello sfarzo del clan Arredamenti in stile barocco, statue ricoperte d’oro e ville di lusso del valore di milioni di euro. Sono i beni appartenuti ai Casamonica e sequestrati nel corso di questi ultimi anni dalle forze dell’Ordine

Ignazio Marino La mafia a Roma esiste, come in Italia e in molti altri Paesi. http://www.ignaziomarino.it/mafia-a-roma-ora-meno-soli-in-questa-battaglia/

Repubblica 22 agosto 2015 Una parrocchia da commissariare di Roberto Saviano  

(da Eddyburg) Tutto vero, tutto giusto.  Parole condivisibili, gioielli in un mare di chiacchiere. Ma un risvolto rivelatore d’una situazione drammatica: per combattere l’antistato non si fa ricorso alla laicità della politica e all’autorità di chi abbiamo eletto, ma alla religione e all’autorità del papa. La Repubblica, 22 agosto 2015

Cinquequotidiano 22 agosto 2015 Roma, dopo 30 anni la politica “scopre” i Casamonica Una lunga lista di arresti non ha impedito negli anni la crescita della grande famiglia di Sinti

 

Republica 23 agosto 2015 Ai Casamonica 40 case del Comune. Campidoglio: “Verifiche a tappeto, dobbiamo reagire” Esposito promette: “Entro 15 giorni controlli sugli affitti dati a tutti gli appartenenti alla famiglia” di GABRIELE ISMANCasamonica: Sabella, case Comune? Monitoraggio già partito(ANSA) – ROMA, 23 AGO – “Il monitoraggio sulle case assegnate dal Comune è partito già un pezzo e stiamo lavorando per individuare con il supporto della polizia locale chi ci sta dentro, se ha titolo per rimanerci e se ci sono state delle cessioni di fatto, non autorizzate. Non è una cosa tanto facile perché il patrimonio di Roma è immenso e per troppi anni nessuno si è curato di fare le dovute verifiche. Come abbiamo sempre fatto, chi risulta senza titolo verrà mandato via”. Lo dice
l’assessore alla Legalità di Roma Alfonso Sabella interpellato sui circa 40 immobili del Comune che sarebbero in mano ai Casamonica, secondo quanto riporta oggi il ‘Corriere della sera’. (ANSA).

 

Fonte : carteinregola.it apri l’articolo originale



Barca di Noè

Barca e mappa di RomaProponiamo il video dell’intervento e alcune riflessioni sulla relazione finale dell’indagine di Fabrizio Barca sui circoli PD della Capitale* presentata il 19 giugno alla Festa dell’Unità. Lo facciamo perché pensiamo che una ricerca avviata dal maggiore partito della città su se stesso, cominciata all’indomani della prima Ordinanza di Mondo di Mezzo, sia un argomento che interessa tutti, compresi i non iscritti e i non simpatizzanti del PD. Ed è comunque un segnale importante: come diciamo da tempo, non può esserci cambiamento se prima non si affronta la realtà e soprattutto non si fa autocritica, individuando i motivi di errori e “mutazioni genetiche”, per ricominciare a costruire su una base solida. Anche se non sappiamo quanto il coraggio dimostrato da questo pezzo di Partito riuscirà a superare l’ ostilità di quel PD – soprattutto di livello medio-alto – che da anni coltiva “il potere per il potere”. E se riuscirà a fare breccia nella totale sfiducia che la cittadinanza nutre verso i partiti tradizionali, in quel trionfo di “è tutto un magna magna” che pure ha le sue ragioni. E non sappiamo nemmeno se un tale sforzo potrà riportare in vita un modello di partito che ormai ha mostrato troppi limiti, tanto che per molti potrebbe essere definitivamente superato. E forse in questo diluvio universale è necessario provare a cercare nuove forme della politica, creando delle reti che attraversino i partiti e la società civile, per mettere insieme gli uomini e le donne di buona volontà che vogliono impegnarsi davvero per il cambiamento, al di là degli schieramenti politici di appartenenza.

di Anna Maria Bianchi Missaglia

Gli organizzatori sono stati pessimisti: le sedie messe davanti al palco erano 200, forse 300. Ne sarebbero servite 3- 4 volte tanto: per ascoltare il lungo discorso di Fabrizio Barca la gente era dappertutto, seduta per terra o in piedi, e non si è persa una parola fino alla fine. Ma il clima non era festoso, anche fisicamente si percepiva un partito diviso in due: quelli che erano venuti ad ascoltare in cerca di un segnale di speranza, e quelli che erano venuti perché tirati in ballo da un’indagine che non avrebbero voluto. E mentre Barca spiega  i criteri con cui è stata organizzata la ricerca, i questionari, i collaboratori, i dubbi, il confronto interno anche aspro, pesando le parole con la consapevolezza di chi sa che non sarà per niente facile, una parte della platea – un po’ meno della metà – fa scattare più volte l’applauso, mentre l’altra resta silenziosa, quasi gelida. Ma Barca – e Orfini, il commissario del PD romano che ha incaricato l’ex ministro della ricerca – vanno fino in fondo. La suddivisione nelle varie categorie  dei 108 circoli romani sarà dato alla fine, dopo  tutte le spiegazioni, intanto si spiegano le caratteristiche delle 6 tipologie, che vanno dai “circoli progetto”, quelli  che hanno la  capacità di coinvolgere i cittadini in iniziative per il territorio, a quelli all’estremo opposto,  denominati “potere per il potere”, dove l’interesse collettivo si è perso per strada e prevalgono gli interessi particolari  (1).  I risultati  verranno incrociati con quelli di una parallela indagine avviata dalla Federazione sui dati del tesseramento – spesso lievitato notevolmente prima delle elezioni per poi riscendere subito dopo – e si prenderanno decisioni su quei circoli considerati “dannosi” (2). Orfini e Barca prendono una posizione netta anche sul Sindaco e la sua Giunta:  Barca si augura che l’indagine  della magistratura diventi “uno strumento di lavoro anche per chi in questo momento governa la città, che ha il nostro appoggio forte e solidale per essersi distinto in maniera fortissima da tutto quello di cui abbiamo parlato” e “per aver preso decisioni “coraggiose”. L’ex ministro ne ricorda due: la chiusura di Malagrotta e la cancellazione della delibera di Alemanno sugli ambiti di riserva, quella che avrebbe continuato a spargere eruzioni cementizie e speculazioni nell’Agro romano, archiviata per sempre dall’Assessore Caudo pochi giorni dopo l’insediamento della nuova Giunta. Un appoggio che, nonostante i frequenti rimandi di Barca a riunioni al Nazareno, si distingue, come quello di Orfini, dalla posizione di Renzi riportata dai giornali nei giorni scorsi “Marino si guardi allo specchio: se è capace avanti, sennò a casa(3), a cui il Sindaco ha risposto   con la fermezza di chi è stato eletto dalla maggioranza dei cittadini romani  e   intende  andare avanti fino alla fine del suo mandato (4). Ma  a questo punto, a nostro avviso,  il PD di Orfini, dopo questo primo passo coraggioso, dovrebbe fare  quello successivo: #Mappairappresentantidelpd. Non ci si può limitare a indagare i danni del “potere per il potere” o l’inerzia della feudalizzazione del Partito limitandosi solo ai valvassini. Adesso si tratta di porsi delle domande anche sui valvassori e sui vassalli. A cominciare dai consiglieri capitolini e regionali (e municipali), mettendo in cantiere  un questionario sulla loro attività al servizio della collettività: gli ODG e le mozioni firmate per l’interesse generale (o  per quello particolare di lobbies e categorie), la  frequenza alle Commssioni, le iniziative sul territorio promosse non per scopi elettorali, le preferenze raccolte con volantini propagandistici diffusi nei consorzi “ai mezzi” con candidati del centrodestra. E anche le competenze e le esperienze accumulate, soprattutto per i figli e le figlie “d’arte”.

E, se ci fosse tempo, l’indagine sarebbe utile estenderla anche a molti esponenti che sono sulla breccia da decenni, passando da Comune a Provincia a Regione al Parlamento e che magari potrebbero, in questi tempi di crisi,  tornare in Campidoglio. Ecco, prima di tirar fuori sindaci e assessori dal solito cappello, sarebbe meglio che il PD facesse  un’accurata relazione sui candidati, per vedere se possono rientrare a pieno titolo nella categoria dei più in gamba, quelli “progetto”. E forse la relazione potrebbe consigliare di trovare  “facce nuove”  .

Ma noi  ci auguriamo che anche gli altri partiti si decidano ad avviare un’autocritica, anziché scatenare rese dei conti interne – la principale attività della sinistra – o scagliarsi contro il Sindaco facendo finta di dimenticarsi  che Mafia Capitale non riguarda solo il PD, ma soprattutto il centro destra. E non guasterebbe  che  anche i Cinquestelle, tra i pochi che possono vantare un passato fuori dai giochi (e un presente di notevole impegno) prendessero l’abitudine al dibattito pubblico, con gente  in carne ed ossa e non solo sul web, imparando a discutere anche con quelli che non sono “fedeli alla linea”.  E Alfio Marchini, con il suo neopartito moderato dall’oscillante identità tra destra e sinistra, con  un programma elettorale (in realtà mai presentato) davvero minimalista – decoro, buche, mobilità, panchine – sarebbe ora che prendesse una posizione sui temi un po’ più impegnativi  e di più ampio respiro..

Noi di Carteinregola da sempre lavoriamo su fronti in cui dovremmo trovarci fianco a fianco con i partiti che hanno a cuore l’interesse collettivo. Ma ci siamo trovati quasi sempre  soli – con alcune eccezioni – e spesso davanti a un muro bipartisan eretto a difesa degli interessi particolari. Per questo  da tempo ci interroghiamo su come possiamo contribuire a un cambiamento radicale della classe politica romana, pensando a un rinnovamento profondo di cui diventi parte attiva anche la società civile, facendosi ponte per il confronto tra le parti migliori di tutti i partiti (quelli che ci stanno). Senza pensare di poter cancellare diffidenze e differenze anche profonde, ma per provare a riscrivere delle regole democratiche condivise da schieramenti diversi. Per ripartire dalle persone, uomini e donne che vogliono fare politica per il bene collettivo, che per fortuna ci sono ancora. Molti erano alla Festa dell’Unità ieri sera, molti sono in altri partiti, moltissimi sono “cani sciolti”. Tutti insieme possono – possiamo – cambiare.

> vai alla pagina con i video della presentazione e l’intervista di Barca del vicedirettore del fatto Quotidiano Stefano Feltri

le tipologie di partito mappailpd

I risultati della mappatura dei circoli romani del Partito Democratico

scarica la relazione Presentazione-mappailpd-roma

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rapporto mappa il pd roma fabrizio barca matteo orfini

Il video della  presentazione della Relazione di Fabrizio Barca (> vai alla pagina con i video dell’intervista di Stefano Feltri)

 

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Mafia Capitale” o della caduta dal pero Per la rinascita politica e morale della sinistra a Roma. Le radici politiche di una degenerazione annunciata. La formazione già avviata di un blocco moderato per la riconquista della città. La sinistra dormiente ancora  rinchiusa nei propri orticelli. La presenza dell’opposizione del M5s
di Aldo Pirone – 16 giugno 2015 (da Abitare a Roma)

Dietro Mafia Capitale La città legale senza trasparenza e partecipazione apre alla città illegale di Paolo Gelsomini 20 giugno 2015

*Nella prima settimana di dicembre 2014 il gruppo Luoghi Idea(li) ha accettato l’incarico del Commissario del PD di Roma Matteo Orfini di realizzare una ricognizione profonda, una “mappatura” dei punti di forza e di debolezza dei singoli circoli PD della città di Roma. Della loro capacità di rappresentare i bisogni e le idee dei cittadini, specie della parte più vulnerabile della città; di attrarre giovani e competenze e di sollecitare l’impegno anche dei non iscritti; di adottare metodi nuovi di partecipazione e confronto; di costruire soluzioni da proporre a chi esercita funzioni di governo; di monitorare e sollecitare in modo autonomo l’azione pubblica; di essere organizzati. Ma anche della distanza dai cittadini e dai loro bisogni; della cattura da parte di interessi esterni; di come si costruisce un feudo; in virtù della volontà di controllo di quale area di politica pubblica (e come questo limita, indebolisce e inquina la vita dei circoli); o anche solo della rinunzia a un ruolo autonomo da chi governa; o di ripetizione di riti stanchi, non ospitali, noiosi, o dell’incapacità di organizzarsi (dal sito “Luoghi ideali – amppa il PD”)
(1) utilizziamo la sintesi di Il fatto Quotidiano:

(…)Barca ha suddiviso i circoli del Pd capitolino in sei categorie. “La mappatura valuta l’azione politica del singolo circolo, le azioni realizzate, le motivazioni e gli interessi che muovono l’azione politica, nonché l’efficacia del circolo stesso”, ha spiegato l’ex ministro. In ordine dalla peggiore alla migliore: “potere per il potere” vale a dire i dannosi (27), “presidio chiuso” (2), “identità” (25), “inerzia” (17), “ponte” (28) e i circoli “progetto” (9). I circoli capitolini sono in tutto 108, di cui due chiusi prima dell’inizio dell’indagine condotta dal team di Barca. I circoli “potere per il potere” sono quelli in cui prevalgono gli interessi particolari che sovrastano quelli generali.

I circoli “presidio chiuso” sono quelli segnati da un forte degrado sociale e istituzionale in cui gli interessi cittadini vengono perseguiti ma con un approccio chiuso che blocca rinnovamento e innovazione. I circoli “inerzia catturabile” sono quelli il cui scopo è la loro esistenza e il loro tratto dominante è l’inazione, salvo durante la tornata elettorale. Si tratta di un circolo particolarmente soggetto a essere catturato da scalate esterne volte a promuovere interessi particolari.

I circoli “identità” promuovono iniziative rivolte all’esterno su temi prevalentemente di interesse nazionale. I circoli “ponte” fra società e Stato mobilitano i cittadini e incalzano l’amministrazione. I circoli “progetto” sono quelli in cui gli interessi generali dei cittadini vengono privilegiati rispetto a interessi particolari e sono perseguiti costruendo progetti coinvolgendo i cittadini nella loro attuazione.

(2)da Huffington Post (…) categoria “potere per il potere”: Sono tutti quei circoli “dannosi” per la società, che annullano gli interessi generali e dove c’è una sola persona che comanda o è l’area di uno scontro “: Aurelio Cavalleggeri, Borghesiana Finocchio, Casal Bruciato-San Romano, Casalbertone, Casalotti, Centocelle Vecchia, Cinecittà (via Flavio Stilicone), Corviale, Eur, Fidene Serpentara, Grotta Perfetta, Grottarossa (Cassia), Nuova Gordiani, Ostia centro, Ponte Mammolo, San Giorgio, Testaccio, Torbellamonaca, Tor di Nona, Torraccia, Torre Maura, Torrino, Trullo, Via Crema (Appio Tuscolano), Vigne Nuove, Villaggio Breda, XX Settembre

(3) http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/15_giugno_16/renzi-avverte-marino-ignazio-non-stare-sereno-4b94d4aa-1414-11e5-896b-9ad243b8dd91.shtml

(4) http://www.lastampa.it/2015/06/19/italia/politica/marino-sfida-renzi-non-vado-via-voglio-restare-fino-al-UKSEP7KPQeKKrFP7ABMGMI/premium.html


Fonte : carteinregola.it apri l’articolo originale