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Il Giubileo delle periferie: pronto il piano per 38 opere oltre il Gra

Il Giubileo come occasione per ricucire le periferie più estreme della città, che si estendono anche oltre il Grande raccordo anulare, al tessuto urbano di Roma. Per far arrivare opere e servizi lì dove spesso ci sono solo case.

Il Giubileo come occasione per ricucire le periferie più estreme della città, che si estendono anche oltre il Grande raccordo anulare, al tessuto urbano di Roma. Per far arrivare opere e servizi lì dove spesso ci sono solo case. Quartieri sorti dove prima si estendeva solo l’agro romano. Questa è l’idea per l’Anno Santo straordinario dell’amministrazione Marino, almeno per quanto riguarda le opere urbanistiche.

“Il programma per il Giubileo presentato dall’assessorato è orientato tutto sui luoghi dell’oltre GRA, nei quartieri popolari dove ci sono le case e mancano talvolta anche le strade. – ha spiegato oggi l’assessore alle Trasformazioni Urbane di Roma Capitale Giovanni Caudo – Abbiamo selezionato 38 opere in dieci luoghi in cui sarà possibile organizzare momenti significativi del Giubileo. Si potrebbe addirittura pensare di aprire una porta dell’Anno Santo anche in qualcuna delle chiese presenti sul territorio dell’oltre Gra”. L’idea di un intervento per le periferie con l’occasione del Giubileo era già stato annunciato dal Campidoglio nelle scorse settimane, con l’assessore Alessandra Cattoi che aveva parlato “di un evento diffuso in tutta la città”.

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Richiesta convocazione Assemblea Capitolina straordinaria aperta sulle mafie a Roma

Roma, 8 aprile 2015

Preg.ma
Valeria Baglio
Presidente Assemblea Capitolina

Preg.mo
Ignazio Marino
Sindaco Roma

e p.c.
Preg.ma
Gemma Azuni
Vicepresidente Assemblea Capitolina

Pre.gmo
Franco Marino
Vicepresidente Assemblea Capitolina

Preg.mi
Capigruppo Pd, Sel, Centro Democratico, Lista Civica Marino, M5S, Pdl, Fratelli d’Italia, Cittadini per Roma, Alfio Marchini Sindaco, Ncd, Alleanza popolare nazionale, Movimento Cantiere Italia, Lega Salvini

Preg.mi
Consiglieri Comunali Roma

Preg.mi
Assessori Comunali Roma

Preg.mi
Presidenti di Municipio di Roma
Oggetto: Richiesta convocazione Assemblea Capitolina straordinaria aperta sulle mafie a Roma
Preg.mo Sindaco, Preg.mo Presidente

L’indagine Mondo di Mezzo, le inchieste su ‘ndrangheta, camorra e cosa nostra, le sentenze e le ultime vicende che hanno riguardano il municipio di Ostia, i numerosi arresti per corruzione ci consegnano un quadro criminale e sociale grave e preoccupante per Roma di fronte al quale in città, nella regione e nel Paese è calato un inesorabile e irresponsabile, qualche volta complice, silenzio.

Le problematiche emerse dalle indagini, però, sono tutt’altro che risolte. Il radicamento delle mafie, l’inquinamento del commercio, dell’economia e del terzo settore, il sistema di corruzione generalizzato, il controllo di interi pezzi di territorio, la diffusione a macchia d’olio di sale slot, i fiumi di droga che arricchiscono i clan, il silenzio delle classi dirigenti sulle dinamiche mafiose, l’impossibilità di cittadini e associazioni di intervenire nei processi decisionali sono questioni esiziali per la democrazia in questa città.

Per queste ragioni lo scorso 6 e 7 marzo oltre 100 associazioni, comitati e gruppi hanno organizzato l’iniziativa “Spiazziamoli – 50 piazze per la democrazia e contro le mafie”, la più importante e partecipata reazione delle società civile a Mafia Capitale e all’aggressione dei clan nella nostra città. Per la prima volta un grande evento, che ha riguardato tutti i municipi e migliaia di persone, ha messo al centro la voglia dei cittadini di dire “no” alle mafie e di contribuire a costruire un futuro migliore per la nostra città che passi attraverso una presa di parola collettiva contro le mafie, la lotta alla corruzione e per la trasparenza; la centralità della costruzione di un nuovo welfare territoriale (a partire dal reddito, strumento necessario per contrastare la marginalità sociale in cui le mafie trovano terreno fertile); l’autodeterminazione dei territori; il contrasto alla speculazione edilizia; il riutilizzo per finalità sociali di beni confiscati e pubblici inutilizzati. Crediamo che questi siano temi centrali per il futuro della città e che sia indispensabile che le istituzioni se ne facciano carico fino in fondo in un processo politico e amministrativo che tenga al centro il confronto e la relazione con le forze sociali della città, con le cittadine e i cittadini di Roma.

Per questa ragione, consideriamo necessario che nella Capitale si dia finalmente avvio a una discussione pubblica, aperta e rigorosa sullo stato della città, sul radicamento delle mafie, sulle strategie da mettere in campo per affrontare e risolvere questo grave problema che rischia di pregiudicare il futuro del nostro territorio. Una discussione che deve iniziare nella casa di tutti i romani: il Campidoglio.

Chiediamo pertanto che ci sia una convocazione urgente – sempre evocata a cui però non s’è mai dato seguito – di una riunione straordinaria aperta dell’Assemblea capitolina sulle mafie a Roma. Serve infatti un atto politico formale inequivocabile e di grande forza da parte della giunta e del consiglio comunale, una presa d’atto senza più timidezze e ondeggiamenti da parte di tutti i rappresentanti istituzionali della Capitale ed è necessario che questo avvenga durante una discussione aperta con le cittadine e i cittadini di Roma.

Distinti saluti
Il coordinamento di associazioni e comitati che ha organizzato Spiazziamoli
info su www.spiazziamoli.it

spiazziamoli@gmail.com
ufficio stampa spiazziamoli




Convocazione urgente di un’Assemblea Capitolina aperta

Mafie, lettera del coordinamento Spiazziamoli a Roma Capitale
“Convocazione urgente di un’Assemblea Capitolina aperta”

Oltre cento associazioni, comitati, gruppi e singoli cittadini chiedono l’apertura di una discussione pubblica sull’aggressione dei clan a Roma e sul sistema corruzione svelato dalle indagini e tutt’altro che risolto: “Le nostre idee per una città senza mafie”
La convocazione urgente di un’Assemblea Capitolina aperta per avviare una discussione pubblica sull’aggressione dei clan a Roma e sul sistema corruzione svelato dalle indagini che consegnano un quadro criminale e sociale grave, diffuso, preoccupante e tutt’altro che risolto. E’ quanto chiede il coordinamento Spiazziamoli che il 6 e il 7 marzo con l’iniziativa “50 piazze per la democrazia e contro le mafie” ha messo in campo la più importante e partecipata reazione delle società civile a Mafia Capitale.

Questa mattina il coordinamento ha infatti inviato una lettera ufficiale dal titolo “Idee per una città senza mafie” indirizzata al sindaco di Roma Capitale, alla presidente e ai vice presidenti dell’Assemblea Capitolina, ai tredici capigruppo, ai consiglieri e agli assessori di Roma Capitale, e infine a tutti i presidenti di Municipio.

“Vogliamo contribuire a costruire un futuro migliore per la nostra città che passi attraverso una presa di parola collettiva contro le mafie, la lotta alla corruzione e per la trasparenza – scrive nella lettera il coordinamento Spiazziamoli – crediamo nella centralità della costruzione di un nuovo welfare territoriale, dell’autodeterminazione dei territori, di un processo di semplificazione burocratica, del contrasto alla speculazione edilizia e al gioco d’azzardo manovrato dai clan, del riutilizzo per finalità sociali dei beni confiscati, sequestrati e pubblici inutilizzati”.

“Allo stato attuale invece registriamo l’impossibilità di cittadini e associazioni di intervenire nei processi decisionali vitali per la democrazia in questa città – conclude il coordinamento Spiazziamoli – per questa ragione siamo conviti che la convocazione di un’Assemblea Capitolina aperta, più volte evocata e a cui però mai è stato dato seguito, debba avvenire nel più breve tempo possibile, come primo passo di un percorso in cui le istituzioni si debbano fare carico fino in fondo di un processo politico e amministrativo che tenga al centro il confronto e la relazione con le forze sociali della città, con le cittadine e i cittadini di Roma”.




Roma, stop alle pubblicità sessiste

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Un’importante vittoria delle donne che si battono contro l’uso distorto della figura femminile quella che vede, con l’applicazione della delibera votata nel luglio scorso, l’entrata in vigore del divieto nel Comune di Roma di affissioni pubblicitarie con contenuti che discriminino le donne o incitino alla violenza. Finalmente Roma diviene free zone da immagini che usano il corpo della donna in maniera distorta e sessista. – Lo dichiara Emanuela Mino, Presidente del Consiglio del Municipio XI

Sono molto felice di poter dire che sono finiti, quindi, i tempi dell’uso malato del corpo delle donne e del richiamo sessuale propalato per vendere e replicato cartellone dopo cartellone in una sequenza degradante con un meccanismo perverso che, mostrando le donne come oggetti sessuali, alimenta quella subcultura che inevitabilmente genera violenze.

Bene dunque questo divieto in un provvedimento che si aggiunge ad altri atti concreti che questa amministrazione porta avanti nel segno di un percorso contro sessismo, omofobia e comportamenti violenti che non possono più trovare spazio in una Società moderna.

 




Oltre 10.000 firme per dire no alle botticelle

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Presentate oggi in Campidoglio il doppio delle firme necessarie raccolte in tre mesi da ANIMALISTI ITALIANI – AVA – AVCPP – ENPA – LAV – OIPA

 

OLTRE 10.000 FIRME PER DIRE NO ALLE BOTTICELLE

ORA LA DELIBERA VADA SUBITO IN DISCUSSIONE IN ASSEMBLEA CAPITOLINA

La delibera di iniziativa popolare depositata oggi dalle associazioni unite  

 

Roma 27 febbraio 2015 – Oltre 10.000 firme di cittadini romani rendono da oggi possibile il voto dell’Assemblea Capitolina sulla “Delibera di iniziativa popolare” depositata stamane in Campidoglio dalle associazioni animaliste unite per dire basta alle botticelle, sia per motivi etici che economici, con un sì alla tutela dei cavalli e alla riconversione delle licenze in altre attività di trasporto.

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Il Comitato di volontari e cittadini ha raccolto il doppio delle firme necessarie che ora obbligano il Consiglio Comunale a calendarizzare la discussione della Delibera entro la prossima estate.

“Fra qualche settimana sapremo quanti Consiglieri comunali sono vicini ai cittadini che protestano e ai cavalli che soffrono e quanti invece dalla parte di una tradizione obsoleta che altre città, a partire da New York,  stanno abolendo – dicono i rappresentanti di Animalisti Italiani, AVA, AVCPP, LAV, ENPA e OIPA – La proposta nasce dai cittadini, non è targata da alcun Gruppo, fa salva anche l’occupazione dei vetturini e quindi potrà raccogliere trasversalmente il maggior numero possibile di voti”.

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“Va intanto bloccata la proposta dell’Assessora Estella Marino di peggiorare il vigente Regolamento comunale, una proposta scritta per far diminuire la tutela degli animali e che abolirebbe, fra l’altro, il divieto di esercizio delle botticelle nelle ore più calde da giugno a settembre – dicono le Associazioni – Quello che è il sentire comune della stragrande maggioranza dei romani va proprio in direzione opposta. Ed è questo comune sentire che interpretiamo e a cui dà voce formale la proposta di Delibera popolare”.




Roma città da coltivare: terre pubbliche ai giovani e agli agricoltori

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Roma Capitale, in attuazione del programma “Roma Città da Coltivare”, mette a disposizione di imprenditori agricoli già operanti e giovani che aspirano ad intraprendere una nuova attività, circa 100 ettari di terreno agricolo.
Il “Bando per l’assegnazione di immobili rurali di proprietà di Roma Capitale finalizzato alla tutela e al recupero produttivo dell’Agro Romano mediante sviluppo di aziende agricole multifunzionali”, che interessa 4 tenute agricole, è stato predisposto d’intesa tra il Dipartimento Patrimonio Sviluppo e Valorizzazione e il Dipartimento Tutela Ambientale – Protezione Civile.
 

Le tenute (Tenuta della Cervelletta, Tenuta Redicicoli, Tor de’ Cenci,  Borghetto San Carlo), tutte comprensive di un casale e di manufatti rurali da recuperare, sono inserite in aree di notevole pregio ambientale e saranno assegnate in affitto per 15 anni agli aggiudicatari, con contratto regolato dalla vigente legge sui patti agrari e da rigide modalità di controllo per prevenire inadempienze nell’attuazione dei progetti o interventi non autorizzati.
Il bando premia l’orientamento dei concorrenti verso l’agricoltura biologica, le pratiche agricole che incrementino la biodiversità e la presenza nelle nuove aziende di servizi fruibili dalla cittadinanza, quali le fattorie didattiche, l’assistenza e l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati, lo sviluppo di orti sociali e di attività ricreative da condurre in campagna.

La domanda di partecipazione dovrà essere presentata al Dipartimento Patrimonio Sviluppo e Valorizzazione di Roma Capitale, Piazza Giovanni da Verrazzano, 7 – 00154 Roma, a pena di esclusione, entro e non oltre le ore 12,00 di lunedì 22 luglio 2014, secondo le modalità previste dal Bando.

 

Per illustrare il bando e rispondere ai quesiti dei partecipanti, i funzionari responsabili organizzano un incontro giovedì 29 maggio dalle ore 17.00 alle ore 19.00 presso la sala conferenze della Città dell’Altra Economia, in Largo Dino Frisullo.
 
Bando
Determinazione di approvazione bando n. 326 del 20 maggio 2014
Lotto 1 – Tenuta della Cervelletta
Lotto 2 – Tenuta Redicicoli
Lotto 3 – Tor de’ Cenci
Lotto 4 – Borghetto San Carlo
Fac –simile domanda imprenditori agricoli e coltivatori diretti già operanti
Fac –simile domanda soggetti al primo insediamento

 
Per saperne di più sul Programma Roma città da coltivare

 
Per informazioni:
Dipartimento Patrimonio, Sviluppo e Valorizzazione
Responsabile del procedimento
dott. Piero Malenotti tel. 06 67106179 piero.malenotti@comune.roma.it
Dipartimento Tutela Ambientale – Protezione Civile
arch. Romano Maria Dellisanti tel. 0667105428 romanomaria.dellisanti@comune.roma.it

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Wi-fi unico cittadino, nuova welcome page e bando per il nuovo sito di Roma

wifiOggi abbiamo presentato il progetto di wi-fi unico cittadino, la nuova welcome page del sito di Roma Capitale e annunciato il rinnovo dell’intero sito istituzionale della città.

Iniziamo un percorso nel nome della razionalizzazione e della semplificazione della macchina amministrativa.

Roma aderisce a Free Italia wi-fi ed entro giugno uniremo Digit Roma e Provincia wi-fi avendo così il wi-fi gratuito su tutto il territorio comunale.

Inoltre, la registrazione unica al wi-fi di Roma sarà valida anche in 40 territori d’Italia ed entro l’estate avremo una App che fornirà servizi a cittadini e turisti e a cui si potrà accedere senza autenticazione.

Stiamo costruendo una città che vogliamo diventi sempre più accogliente, sia per i romani e le romane, sia per i turisti che scelgono ogni giorno di visitare le nostre bellezze.

Se consideriamo che ad esempio il sito web di Roma Capitale è stato ideato 10 anni fa, penso che possiamo essere tutti d’accordo nel dire che si tratti di “archeologia del web” e che oggi quello strumento è decisamente obsoleto.

Per questo a breve partirà il bando per il nuovo sito di Roma Capitale.

Il nuovo portale sarà pronto nel 2015 e semplificherà l’accesso ai servizi e favorirà la partecipazione diretta delle romane e dei romani.

Intanto abbiamo deciso di cambiare la welcome page di comune.roma.it rendendola più semplice e immediata.

Ci siamo messi subito al lavoro per studiare possibili soluzioni per aumentare e rendere più fluido possibile il flusso delle comunicazioni dell’ente nei confronti dei cittadini e degli utenti.

La possibilità di trovare facilmente le informazioni principali sul trasporto pubblico locale e la viabilità, sulla vita culturale della città e le offerte turistiche è un obiettivo fondamentale per la nostra amministrazione.

L’accesso ai servizi, infatti, deve essere il perno sul quale far ruotare la macchina capitolina, favorendo il confronto e la partecipazione diretta degli stessi cittadini e l’aggiornamento e l’innovazione degli strumenti sono fondamentali per semplificare la vita delle persone.

Internet è uno strumento indispensabile per la crescita economica, culturale e sociale delle persone e di tutto il Paese ed è questa la direzione verso cui sta andando la capitale d’Italia.

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PROPOSTA DI DELIBERAZIONE PER L’AVVIO DEL PERCORSO “VERSO RIFIUTI ZERO” CON L’INTRODUZIONE DI UN PROGRAMMA DI GESTIONE DEI RIFIUTI URBANI E DEI SERVIZI DI DECORO E IGIENE URBANA, TRA CUI LA RACCOLTA DIFFERENZIATA PORTA A PORTA SPINTA DEI RIFIUTI URBANI

rifiutiL’ASSEMBLEA CAPITOLINA

DELIBERA

Di dare mandato al Sindaco ed alla Giunta Capitolina ad emettere provvedimenti affinché Roma Capitale, consapevole del suo ruolo nazionale in materia di rispetto dell’ambiente e di tutela della salute dei cittadini dell’area metropolitana di riferimento, assuma l’impegno storico e civile teso al raggiungimento dei seguenti obiettivi in materia di gestione del ciclo dei rifiuti urbani ed assimilati:

  1. Intraprendere il percorso verso il traguardo “Rifiuti Zero” stabilendo il raggiungimento nel più breve tempo possibile degli obiettivi di legge e, comunque, il conseguimento del 65% di raccolta differenziata entro il 2016 e del 75 % entro il 2020, con almeno il 50% di effettivo riciclo.
  2. Assumere ogni utile iniziativa nei confronti del Governo e del Parlamento per la piena attuazione delle forme di gestione del servizio di igiene pubblica risultanti dal referendum svoltosi il 12 e 13 giugno 2011.
  3. Operare affinché sia attuata la riorganizzazione della raccolta dei rifiuti urbani sul territorio della città di Roma per permettere il raggiungimento degli obiettivi di cui al punto 1, stabilendo la massimizzazione e l’estensione generalizzata della modalità di raccolta “porta a porta” quale sistema adottato in coerenza con quanto stabilito per la tipologia di raccolta per Roma nel Piano rifiuti regionale vigente, coinvolgendo il maggior numero possibile di utenze secondo la programmazione di bilancio delle risorse economiche destinate. Tale riorganizzazione dovrà proseguire il percorso intrapreso dalla città che ha portato a eliminare il conferimento in discarica del rifiuto cosiddetto “tal quale” a partire dall’11 aprile 2013.
  4. Distinguere, attraverso una contabilità separata del ciclo dei rifiuti urbani, la raccolta e il riciclo dalle attività di spazzamento stradale e decoro, con la massima trasparenza in termini tecnici e economici. L’Amministrazione comunale, oltre a rendere pubblico il flusso dei rifiuti urbani in conformità con quanto previsto nella Del. A.C. n. 1/2014 (“Anagrafe pubblica relativa alla raccolta, al recupero, allo smaltimento e agli impianti dei rifiuti solidi urbani”), dovrà descrivere in modo leggibile e trasparente, il flusso delle risorse economiche con indicazione dei costi del servizio impiantistico e dei ricavi derivanti dalla vendita dei rifiuti differenziati.
  5. Ridurre i flussi di produzione di rifiuti con la definizione di un Piano d’azione comunale per la prevenzione e riduzione dei rifiuti, che sia coerente con il Decreto Direttoriale del MATTM del 7/10/2013, con l’obiettivo di ridurre entro il 2015 i quantitativi di rifiuti prodotti del 10% in peso rispetto a quelli certificati da ISPRA e Regione Lazio nel 2011, con miglioramento continuo per i successivi anni sino al raggiungimento del 20% al 2020 corrispondenti in una quantità massima da avviare a smaltimento non superiore a 150 kg/ab anno; tale Piano conterrà precise modalità di attuazione e strumenti economico-finanziari.
  6. Progettare ed attuare entro il 2015 un sistema di tariffazione puntuale, basato sulla effettiva quantità di rifiuti indifferenziati prodotti dalle utenze domestiche e non domestiche, con modalità di rilevazione e sistemi tecnologici avanzati da sperimentare in uno o più Municipi in funzione della sua successiva applicazione generalizzata.
  7. Al fine di evitare che i rifiuti speciali non assimilati finiscano nel flusso degli urbani con ingenti aggravi economici della gestione di tale flusso, stabilire che nell’attuazione del sistema di raccolta siano previsti di norma, e soprattutto in fase di avvio di nuove modalità, sia i controlli sugli errati conferimenti, con diffida preliminare e successiva irrogazione di sanzioni, sia la revisione delle banche dati ai fini del recupero dell’evasione tributaria.
  8. Promuovere nel tempo la diffusione delle iniziative dirette a favorire il riutilizzo dei prodotti e la preparazione al riutilizzo dei rifiuti realizzando già entro il 2016, nelle more dell’entrata in vigore dei decreti attuativi previsti dall’art. 180 bis della Legge n. 152/2006 e s.m.i., un progetto pilota di “centri di riuso provvisori” nei quale sia possibile scambiare/donare beni e prodotti intercettandoli prima che acquisiscano lo status di rifiuto. Tali centri di riuso, posti preferibilmente su aree in prossimità dei centri di raccolta, avranno inizialmente

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la finalità primaria di favorire la donazione e lo scambio tra privati di beni e prodotti intercettandoli prima del conferimento come rifiuti nei centri di raccolta e/o nelle “isole ecologiche mobili”. Presso gli stessi centri di riuso saranno attivate iniziative didattiche, culturali, sociali ed educative con l’obiettivo di sensibilizzare ed educare la cittadinanza alla pratica del riutilizzo. Tale sperimentazione dovrà condurre, negli anni successivi, compatibilmente ed in conformità con i citati decreti attuativi, alla diffusione di veri e propri “centri del riuso e riparazione” con la massima diffusione sul territorio comunale, prevedendo un incremento progressivo fino al raggiungimento dell’obiettivo di un centro ogni municipio. Roma Capitale favorisce lo sviluppo della filiera del riutilizzo mettendo a disposizione dei gestori dei centri di riuso, spazi e strutture sia per la ricezione, i laboratori ed il deposito che per la preparazione al riutilizzo.

  1. Perseguire la chiusura del ciclo dei rifiuti urbani attraverso la massimizzazione dell’autosufficienza impiantistica a livello territoriale in un’ottica di sostenibilità ambientale ed economica, privilegiando il recupero di materia dai rifiuti urbani.
  2. Realizzare un’adeguata rete impiantistica a servizio della raccolta differenziata, a partire dai Centri di Raccolta, con l’obiettivo di arrivare ad averne almeno uno per municipio, provvedendo al trattamento della frazione organica differenziata (FORSU) attraverso impianti di digestione anaerobica (con recupero “a freddo” di biometano per la immissione nella rete pubblica o per la vendita per autotrazione) e/o impianti di compostaggio aerobico (da localizzare preferibilmente in prossimità di aziende ed aree agricole) e provvedendo al recupero della frazione secca attraverso gli impianti di selezione e riciclaggio ai Consorzi di filiera della raccolta multi-materiale leggera e degli imballaggi costituenti la frazione secca differenziata.
  3. Provvedere alla riconversione generale degli attuali impianti di T.M.B. di AMA Spa, dedicati alla selezione dei rifiuti indifferenziati, a vantaggio di tecnologie che favoriscano il recupero di materia eliminando progressivamente l’attuale produzione di C.D.R. e il ricorso all’incenerimento. Tale riconversione può avvenire attraverso la modifica del sistema attuale con un sistema di selezione e separazione meccanica di tutte le frazioni del rifiuto indifferenziato al fine di avviarle direttamente verso le diverse filiere industriali. Anche per le plastiche eterogenee non da imballaggio è possibile trovare altri sbocchi con il recupero attraverso, per esempio, tecnologie di presso- estrusione.
  4. Istituire gli “Osservatori Municipali verso Rifiuti Zero” con il compito di monitorare, nell’ambito del contesto municipale, l’attuazione delle disposizioni generali della presente deliberazione, rendere pubblici e disponibili i dati sugli obiettivi raggiunti, raccogliere segnalazioni ed indicazioni dai cittadini e dalle utenze in genere. Tali organismi saranno costituiti con rappresentanza paritaria da Municipio ed AMA Spa da un lato e dalla Associazioni, Comitati e Cittadini dall’altro che insieme procederanno alla nomina di un Presidente esterno all’Amministrazione comunale.
  5. Istituire l’“Osservatorio Comunale verso Rifiuti Zero” con il compito di monitorare, elaborare e sintetizzare i dati forniti dagli Osservatori Municipali nel percorso cittadino verso Rifiuti Zero indicando criticità e soluzioni per rendere il suddetto percorso trasparente, verificabile, partecipato e costantemente aggiornato anche alla luce dell’evolversi del quadro nazionale ed internazionale.
  6. Inserire in qualità di componenti di tale Osservatorio Comunale i Presidenti degli Osservatori Municipali e gli esperti nominati dai cittadini ed una quota paritaria composta dai rappresentanti della Giunta, della Commissione consiliare competente, di AMA Spa e dei funzionari tecnici e/o amministrativi di supporto. Tale assemblea insieme procederà alla nomina del Presidente con esperienza tecnico- scientifica specifica ma esterno all’Amm.ne comunale. Gli Osservatori verso Rifiuti Zero, di cui ai precedenti punti 12 e 13, dovranno dotarsi di un regolamento interno che fissi i criteri di convocazione e di funzionamento, ed i poteri conferiti al fine di rendere le valutazioni verbalizzate e condivise traducibili in atti di indirizzo da sottoporre alla approvazione delle assemblee municipali e dell’assemblea capitolina presentati dalla presidenza delle relative assemblee stesse.
  7. Stabilire che i componenti di tale Osservatorio Comunale dovranno riunirsi almeno due volte l’anno, e che si provvederà a rendere pubbliche apposite e dettagliate relazioni semestrali o annuali sullo stato di avanzamento del lavoro svolto.
  8. Dalla data di entrata in vigore del presente provvedimento, tutti gli atti dell’Amministrazione inerenti la gestione dei rifiuti urbani (dal Regolamento al Contratto di Servizio) dovranno tenere conto dei criteri generali contenuti nel presente documento di indirizzo.
  9. L’Assemblea Capitolina, dichiara immediatamente eseguibile la presente deliberazione.



Ecco il nuovo Campidoglio, la città degli uffici pedonale che nascerà nel cuore di Ostiense

campidoglioI lavori da dicembre. L’architetto Desideri: “Percorsi arricchiti da arte e archeologia”

Piazze, percorsi sotterranei, giardini pensili, terrazzamenti, cortili interni e un ponte pedonale. Poi una grande scalinata di marmo e al centro la ciminiera della vecchia manifattura Tabacchi che diventa il simbolo, il segno. Sarà così la nuova cittadella del Campidoglio 2 che sorgerà a Ostiense, nel piazzale accanto all’ex Terminal, e poi si allungherà fino all’ex manifattura stessa, ristrutturata, fino alla circonvallazione Ostiense. Nuovi uffici per 4.350 impiegati per liberare gli antichi palazzi del colle e renderli un museo della città unico al mondo. E su tutto il bianco candore del travertino, a ricordare la Roma razionalista, la Roma dell’Eur e della città universitaria della Sapienza. Ma anche l’Arce Capitolina come cittadella istituzionale: un unicum di slarghi, spazi pubblici, architetture e monumenti.

L’ha annunciato il vicesindaco Nieri: alla fine dell’anno inizieranno i lavori, che finiranno del 2018. L’aggiudicazione definitiva del bando è cosa fatta. E così il progetto di Paolo Desideri realizzato con i partner del suo studio Abdr, Arlotti, Beccu e Raimondo. Può cominciare a volare. Un appalto integrato, progettazione e realizzazione, vinto da Astaldi, con Abdr e Proger. Il general contractor costruirà l’opera da 193 milioni di euro e poi l’affitterà al Comune per 25 anni. Dopo la proprietà passerà alla città. I numeri: 134.700 metri quadrati, 53.300 di uffici, 13.500 di archivi, 59.400 di parcheggi, 8.600 per servizi al quartiere. E in programma c’è anche la ristrutturazione della ex Manifattura Tabacchi, per un totale di 33.000 metri quadrati, 2 mila di parcheggi a raso, piazze e spazi pedonali per 11 mila. Infine i collegamenti: il nuovo polo sarà servito dai treni che si fermano alla stazione Ostiense, dalla linea B del metrò e dalla RomaOstia.

Spiega Nieri: “Grazie all’eliminazione della spesa per gli affitti passivi degli uffici, 33,7 milioni di euro annui, ci sarà un risparmio di 18,7 milioni l’anno. E Roma realizzerà una struttura che sarà della collettività per sempre. Non solo. Un ulteriore vantaggio dell’accorpamento delle sedi verrà dai minori spostamenti e da servizi comuni per tutti i dipendenti di Roma Capitale. E i cittadini avranno un unico punto di riferimento, un’area che diventerà una vera e propria cittadella amministrativa, con un rapporto costibenefici inequivocabile. Ogni passaggio di questa operazione, naturalmente, sarà stabilito insieme all’VIII Municipio e attraverso percorsi di partecipazione”.
Ma come sarà l'”astronave” che atterrerà nel cuore di Ostiense? “Il tema da un punto di vista architettonico” spiega l’architetto Paolo Desideri, il progettista della Stazione Tiburtina “era delicatissimo. A partire dal fatto che nell’immaginario collettivo mondiale il termine Campidoglio sta a indicare “la casa della rappresentanza pubblica”. Il problema era di creare un luogo di forte identità”. E l’identità ha bisogno di “segni”. “Le nuove costruzioni” continua Desideri “si articolano in sei volumi. E il cittadino che entrerà dalla circonvallazione Ostiense si troverà dentro un unicum spaziale, fortemente riconoscibile, con sottopassi e sovrappassi delle strade in modo da consentire, senza attraversare le vie, di entrare e uscire infine a piazzale dei Partigiani oltre la ferrovia. Poi c’è la sequenza ininterrotta di terrazzamenti, spazi pubblici e percorsi caratterizzati dalla presenza dell’arte”.

Nel Campidoglio 2 ci saranno archeologia e arte contemporanea. “A partire dall’esperienza del Campidoglio michelangiolesco” racconta il progettista “abbiamo voluto segnare la spazialità con l’esposizione di lapidi e effigi di epoca romana che arriveranno dal Lapidario capitolino e vogliamo intervallare tutto con sculture contemporanee. Lavoreremo con l’assessorato e con il Macro per aprire ai contributi degli artisti”.
Ma anche i materiali sono importanti: “Il travertino ricorderà la lezione del razionalismo romano. E il restauro dell’ex manifattura Tabacchi di Pier Luigi Nervi valorizzerà il cortile, che diventerà la prima di una sequenza di piazze, con la sua alta ciminiera. Lì ci saranno servizi di quartiere: caffetteria, auditorium, museo, che si aggiungeranno a un asilo nido, una palestra, una scuola”. Nel grande slargo davanti a Eataly, dalla parte opposta, il parcheggio verrà interrato e tutta la piazza pedonalizzata. “Ci sarà un centro civico

pubblico” conclude Desideri “e poi si salirà con una grande scalinata, che vuole riferirsi alla cordonata del Campidoglio, al terrazzamento superiore, da dove si accederà agli uffici capitolini. In uno spazio pubblico sopraelevato rispetto al tracciato delle macchine”.

http://roma.repubblica.it/cronaca/2014/02/20/news/ecco_il_nuovo_campidoglio_la_citt_degli_uffici_pedonale_che_nascer_nel_cuore_di_ostiense-79095069/




“Siamo pentiti di aver fatto eleggere Ignazio Marino”. Il mondo della cultura romano in rivolta dopo il Palladium-gate di Romaeuropa

"una scatola vuota"

Antefatto di cui vi abbiamo già parlato: la Fondazione Romaeuropa – che organizza a Roma uno dei più prestigiosi festival di teatro contemporaneo a livello nazionale – è stata impossibilitata per i tagli a continuare ad utilizzare il Teatro Palladium, di proprietà dell’Università Roma Tre, dove allestiva una stagione teatrale aggiuntiva al festival. Sono arrivate Regione e Comune che, belli belli, hanno messo sul piatto un “progetto di rilancio” che è sembrato a molti solo un blitz per sfilare la struttura alla Fondazione. Con tanto di hashtag dedicato (#Laversionediromaeuropa), pompato giorni prima sui social network, la Fondazione ha deciso di dire la propria sulla faccenda nella sua sede romana.
Una folla notevole, inaspettata forse. Una folla carica di energia e di voglia, ha detto qualcuno, una folla triste e sempre più sfiduciata, ha sottolineato non senza ragione qualcun altro. Al di là dei problemi attorno al Palladium, il tema è politico e generale. Ed è emerso da molti degli interventi della conferenza aperta che la Fondazione Romaeuropa ha organizzato nella sua sede romana: “cosa vuole fare il Comune di Roma sulla cultura? Quali sono i progetti sugli spazi, sulle strutture, sui contenitori culturali e sui loro contenuti?”. Questo il mood. Purtroppo a domande legittime, non esistono risposte concrete. Da mesi. E un mondo come quello della cultura, specie se di alto livello, che si confronta sul palcoscenico internazionale, se rimane senza risposte e nell’incertezza, perde autorevolezza. E se perde autorevolezza nei confronti di partner e competitor mondiali, muore. “Il Comune di Roma si sta rendendo conto che questo atteggiamento uccide talenti, strutture, sacrifici e anni di costruzione di una narrazione e di un prestigio?”. Non si sa.
Restano i fatti che sono abbastanza inconfutabili, anche se ci piacerebbe essere smentiti fin da domani. Il Macro fermo, qualche teatro ripartito dopo mesi di agonia. AltaRoma – se parliamo di moda – annichilita dall’immobilismo dell’amministrazione. Le Biblioteche in ambasce. La Soprintendenza ferma ai box in attesa di Soprintendente.
E allora giù, è inevitabile, con le richieste di dimissioni per l’assessore comunale alla cultura Flavia Barca. Giù anche con chiavi di lettura pesanti secondo le quali non ci sarebbe “un disegno o chissà quale macchinazione dietro a tutto ciò, solo incapacità. Questa storia è la fotocopia di quel che è successo a noi” per dirla con l’ex direttore del Macro Bartolomeo Pietromarchi, applauditissimo. Fino ad arrivare a Monica Scanu, candidata croppiana (a proposito, l’ex assessore era in prima fila) che da candidata consigliera comunale ha raccolto voti a favore di Ignazio Marino durante le elezioni amministrative nell’ambito di un accordo Croppi-Marino ad oggi completamente disatteso: “mi sento pentita di aver sostenuto il Sindaco”, ha dichiarato la Scanu, “non mi rivedo in quello che sta succedendo. Sono davvero afflitta”. L’allegro chirurgo, insomma, si starebbe giocando il consenso di chi lo ha sostenuto strenuamente contro Alemanno, se ne rende conto?

Fabrizio Grifasi, capo di Romaeuropa assieme a Monique Veaute, ha sottolineato come al Teatro Palladium non ci sia nulla da rilanciare perché si rilanciano, semmai, le cose in crisi. Qui i dati erano tutti in salita, fuorché quello del sostegno pubblico. Non è un problema di contenuti né di lamentele (forse eccessive in questa circostanza, anche con derive completamente fuori asse della serie “spostiamo gli spettacoli all’ex Mattatoio” gentilmente offerto da Roberto Grossi, neorettore dell’Accademia, oppure grida belluine tipo: “occupiamo il Palladium”), è un problema di comunicazione (il mondo della cultura non riesce ad avere una interlocuzione serena con il suo assessore, e questo deve cambiare) ed un problema di risorse. Che non ci sono più, non ci saranno più, saranno sempre meno in mancanza di rivoluzioni gestionali che sarebbero alla portata – sia a livello nazionale che locale – ma che invece non vengono neppure contemplate. “Budget zero per il 2014 al Palladium? Non è vero”, tuona l’assessoreFlavia Barca, spiegando che “i capitoli a budget zero, in questa fase durante la quale il bilancio non è stato ancora neppure discusso, sono tantissimi, ma ciò non significa che poi non si riusciranno a trovare risorse”. Okkay, assessore, ma vi siete impossessati di un teatro due minuti dopo di chi ha dovuto rinunciare a gestirlo, stremato dalle insicurezze finanziarie. “Non è andata così. Romaeuropa ha dichiarato l’impossibilità di organizzare la stagione prossima, i padroni di casa dell’Università Roma Tre – il teatro è il loro – hanno manifestato la volontà di non chiudere la struttura, la Regione si è fatta avanti con un progetto orientato sulla formazione e io ho partecipato a questa presentazione, dicendo che, per qualsiasi iniziativa volta a salvare lo spazio, il Comune c’era come interlocutore”. E Romaeuropa? “Ma nessuno ha detto che Romaeuropa non possa far parte del prossimo progetto sul Palladium. Tra l’altro io ho sempre difeso e considerato valido il loro progetto, lo scorso anno complessivamente gli abbiamo dato 750mila euro a fronte dei 950mila euro dell’anno precedente, un taglio molto inferiore rispetto ad altre realtà”. Decisione troppo precipitosa di Grifasi e dei suoi, dunque, o melina insostenibile da parte del Comune? In entrambi i casi occorre rendersi conto che l’offerta cultura della città ci sta rimettendo. Dai musei, alle biblioteche, alla moda, ai festival. Necessario per l’assessore Flavia Barca cambiare passo e aggredire il problema con un atteggiamento differente rispetto a quello adottato fino ad oggi.

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