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Poveri ma ricchi

In lode del cinepanettone (2)

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di Fausto Brizzi. Con Christian De SicaEnrico BrignanoLucia OconeLodovica ComelloAnna Mazzamauro Italia 2016

A Torresecca vive la famiglia Tucci: il padre Danilo (De Sica) intrecciatore di mozzarelle, la moglie Loredana (Ocone) casalinga, il cognato Marcello (Brignano), perito agrario disoccupato e creatore d improbabili innesti, la suocera (Mazzamauro) fan di Gianni Garko e i figli Tamara (Federica Lucaferri) cassiera di supermercato e grande appassionata dei social (comincia ogni frase con hastag) e il piccolo Kevi (Giulio Bartolomei) – senza la enne – saggio e studioso. Sono poveri ma felici con poco: grandi friggitori di supplì, si lanciano in grida entusiastiche appena sono in tavola. Un giorno vincono 100.000.000 al Superenalotto e decidono di mantenere il profilo basso di sempre per non essere spolpati dai compaesani. Una notte, in cui marito e moglie prelevano al bancomat, con mille precauzioni, la principesca somma di 150 euro, Marcello, che era di guardia, beccato dal parroco (Giobbe Covatta), finge un’urgenza di confessarsi ma al sospettoso prete nega la vincita; qualche sera dopo, il sindaco (Fabrizio Nardi) vedendoli scaricare un enorme televisore, che la nonna aveva fortemente preteso, di fronte alla loro “confessione” di averlo rubato, li convince a gettarlo nello stagno. La situazione precipita, però, quando, all’ennesima mortificazione da parte del suo capo (Stefano Ambrogi), Danilo sbotta e dichiara davanti a tutti suoi colleghi di essere ricchissimo. I Tucci all’alba scappano ma, nella fretta dimenticano la nonna e, quando tornano indietro per riprenderla, trovano che dichiara ai tg la vincita, aggiungendo che “col cazzo!” darà soldi in beneficenza. Decidono di andare nella città dei veri ricchi, Milano e qui si accomodano in un costosissimo albergo, Marcello in una bella stanza e gli altri nella suite imperiale con maggiordomo Gustavo (Ubaldo Pantani) incorporato. Il giorno dell’anniversario del matrimonio, Danilo ingaggia Al Bano e Loredana, entusiasta, lo affitta per averlo a disposizione costantemente. Marcello ha incontrato la cameriera Valentina (Comello) e se n’è innamorato ma, al primo appuntamento, lei gli dice di odiare i ricchi (il padre, grande finanziere, è in prigione) e lui si dichiara poverissimo, accettando di farsi assumere come lavapiatti nell’albergo. Il giorno del suo compleanno i Tucci organizzano una cena nell’hotel e il capo-cameriere (Bebo Storti), vedendolo al tavolo s’insospettisce e lui e costretto a un faticoso slalom tra cucina e tavolo per non insospettire Valentina, con laquale per la prima volta quella sera farà l’amore, mettendosi definitivamente con lei. Kevi ha, intanto, fatto due conti e comunica ai suoi che, se continueranno con quello stile di vita, i soldi finiranno presto; i Tucci decidono di acquistare un attico nella zona top di Milano e di assumere Gustavo, che comincia ad indottrinarli su come i veri ricchi vivono (sono di sinistra, minimalisti, non ostentano e, apparentemente, non consumano). A Natale Valentina chiede a Marcello di presentarle la sua famiglia e i Tucci, per aiutarlo, si fingono miserabili ma dalla tv appare la loro immagine legata alla fantastica vincita; la ragazza, sentendosi presa in giro, lo pianta su due piedi. La notte di Capodanno, i Tucci organizzano una festa alla quale invitano tutti i vicini, che accettano l’invito, grazie alla signora Sleiter (Camilla Raznovic), snobissima moglie di un pittore alla moda (al quale i Tucci sono stati costretti ad acquistare un quadro da due milioni, dopo averlo imbrattato) . Danilo, a sorpresa, prepara i supplì e la moglie, alla quale Gustavo aveva detto che i ricchi non friggono mai, lo insulta pesantemente. Lui, allora, decide di farle vedere di essere in gamba e va nel lussuoso ufficio di Lallo De Bernardi (Gianmarco Tognazzi), sedicente organizzatore di eventi che aveva conosciuto alla festa, per entrare nel business della Formula 1; sulla sua garanzia di moltiplicare, con le sponsorizzazioni, il capitale, gli consegna gli 80 milioni rimastigli ma, quando il giorno dopo va a perfezionare il contratto, trova i locali vuoti: De Bernardi lo ha solato! I Tucci debbono così tornare a casa e riprendere la vita di sempre; tutti, tranne Marcello che si è rappacificato con Valentina e rimane con lei a Milano. In realtà Kevi con l’aiuto di Gustavo, ha, a sua volta, solato De Bernardi, convinto, che, con qualche aiutino ogni tanto (l’acquisto segreto del mozzarellificio per far fare carriera a Danilo, l’arrivo di Garko per incontrare la nonna, Al Bano che canta Felicità al matrimonio di Marcello e Valentina), sarebbero stati più felici con la loro vecchia, semplice vita.

Poveri ma ricchi è la commedia natalizia di maggior successo di questa non esaltante stagione. Gli astuti Brizzi e Martani si sono appoggiati a un grande successo francese di 5 anni fa, Les Touche, traendone un quasi remake. A sua volta il film francese aveva alle spalle grandi successi basati sulla stessa situazione di una famiglia proletaria che diventa ricca: I milionari (1949) di Charles Lamonte, spin-off di Io e l’uovo, con due contadini che si comprano una villa avveniristica, che ha avuto ben 8 sequel e The Beverly Hillibillies, fortunatissima serie degli anni ’60 con protagonista una famiglia di montanari trasferitasi a Beverly Hills, dopo aver scoperto il petrolio nel proprio campicello. Oltre al bell’adattamento di un film che in Francia ha chiamato 1.500.000 spettatori, Poveri ma ricchi ha ottime idee di cast (senz’altro merito della solita Barbara Giordani): De Sica e Brignano fanno il loro con grande mestiere ma sono gli altri a fare la differenza, a partire da una superba Ocone (si devono a lei molte delle risate), a un interessante Pantani, a un ottimo Nardi (del duo Pablo & Pedro), alla piacevolmente ritrovata Mazzamauro, fino a un cameo di Massimo Ferrero in chiave anti-capitalista.

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