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Contrabbandiamo cultura

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Fare cultura serve a migliorare il mondo, a diffondere punti di vista diversi, a creare relazioni. Possiamo mettere in discussione le categorie imposte, ad esempio, di artista e spettatore? Ma, soprattutto, possiamo sperimentare alternative al bando? Quello che accade in queste settimane al Nuovo Cinema Palazzo, a Roma, con il progetto Contrabbando – che mette a disposizione spazi per le residenze artistiche proponendo l’esperienza come strumento di partecipazione e di produzione culturale – offre straordinarie e creative risposte a quelle domande. Se il bando è strumento di competizione, di concorrenza, dunque di esclusione, Contrabbando è strumento di partecipazione, collaborazione, condivisione. Se il bando è finalizzato a gestire gli appalti dentro il mercato, Contrabbando si pone fuori dalle logiche del profitto e del più forte. Si tratta di provare forme del governarsi da sé a ogni livello, dice Guastavo Esteva, di liberarsi del virus della subordinazione e prendere in mano le redini delle nostre vite.

Laboratorio Teatrale di Dynamis al Cinema Palazzo

di Nuovo Cinema Palazzo

Questa settimana prima restituzione artistica del “ContraBBando 2017”: Offline di Mirko Feliziani (17 e 19 Febbraio, ore 21.30), una riflessione sulla morte in termini teatrali, ricca di ironia, ai tempi della rete e dei social network.

Dopo l’esperienza della scorsa stagione con la piattaforma “Molodoj” e vista la continua applicazione – da parte delle istituzioni – del bando come strumento risolutivo unico per l’assegnazione di spazi ‘abbandonati’ (spesso già restituiti alla collettività da parte di associazioni e collettivi autogestiti), quest’anno il Nuovo Cinema Palazzo ha elaborato, da esperimento artistico a progetto di natura politica, il ContraBBando: si mettono a disposizione spazi per le residenze artistiche proponendo l’esperienza come strumento di partecipazione attiva e di produzione culturale.

Il ContraBBando si configura come uno strumento politico con il quale il Nuovo Cinema Palazzo propone una modalità di fare cultura, inserendosi, in tutte le sue fasi, nel processo di produzione artistica e permettendo ai soggetti attivi – artisti, collettivo, tecnici e pubblico – di essere parte di questo progetto e di rendere ancora più permeabile l’incontro e la condivisione. La programmazione del Nuovo Cinema Palazzo è infatti costruita sul confronto e sulla relazione, e nello specifico queste esperienze residenziali ci permettono ancor più di entrare nel tessuto, arricchendo lo spazio e consolidando quello che abbiamo già praticato con i festival e le rassegne musicali e teatrali.

Il Nuovo Cinema Palazzo è il luogo del possibile, dove viene riconosciuto il lavoro artistico, l’impegno, il desiderio e la creatività tramite la messa in condivisione di mezzi e saperi e attraverso la valorizzazione dei tempi di produzione, originale ed inedita, in grado di stimolare l’arte, uno dei presupposti della crescita culturale.

L’ambizione del ContraBBando è stata quella di sovvertire il concetto stesso di bando e la normalizzazione dell’utilizzo dello stesso nella gestione politica e amministrativa della città applicando, contrariamente, una modalità volta al superamento dei criteri di mercato e di profitto valorizzando la dimensione complessiva delle realtà che costituiscono l’essenza dell’esperienza stessa.

La possibilità data dal ContraBBando è stata di presiedere uno spazio non escludente, ma comune, permettendo di creare, attraverso la residenza artistica e la restituzione che seguirà tale periodo, uno scambio e un flusso volto a dare spazio e sostegno ai progetti. La restituzione della residenza artistica si traduce con l’apertura al pubblico del progetto, credendo che anche gli stessi fruitori debbano essere parte della mobilitazione culturale che poniamo in essere.

Le serate di restituzione saranno un’occasione per condividere il progetto con il quartiere e la città, oltre che una forma di autofinanziamento dello stesso; in tal modo si potrà parlare di fruizione dell’arte, che con forme libere ed accessibili, si caratterizza come il presupposto per lo sviluppo e la crescita della stessa.

La sottoscrizione consigliata per queste serate è la nostra quota di complicità con la quale, chi usufruisce della messa in scena, contribuisce all’intero ciclo di produzione artistico rendendo sostenibili e riproducibili i meccanismi che realizzano i progetti e le attività, traducendosi nel finanziamento della Residenza Artistica e nell’investimento del Nuovo Cinema Palazzo.

Sono pervenute ben trentasei proposte. Ciò dimostra sempre di più come sia necessario avere più spazi di autonomia dove sperimentare e praticare nuove forme di produzione culturale. Rivendicando criteri di scelta basati né sulla restituzione economica né sul giudizio, l’assemblea ha utilizzato le seguenti linee guida: il desiderio di dar luogo a progetti quanto più differenti e distinti (dal teatro di prosa alle performance di danza, dall’installazione illuminotecnica a progetti di ricerca sociale; favorendo in questo modo una contaminazione dello spazio e del collettivo con diversi linguaggi artistici); l’esigenza di accogliere residenze autonome che possiedano competenze tecniche specifiche all’interno del proprio gruppo, in accordo con il principio di scambio reciproco e la scelta d’autogestione dello spazio e delle attività che vi si svolgono; le possibilità dettate dal pragmatismo di rendere realizzabili i progetti ospitati, intrecciando richieste e necessità del proponente con le attività, i corsi, i laboratori e finanche i limiti di dotazione tecnica del Nuovo Cinema Palazzo.

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