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A Selva Candida il Coro del Teatro dell’Opera per il progetto Roma Grande Formato

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La parrocchia Natività di Maria Santissima di Selva Candida, periferia nord-ovest di Roma, ospiterà il 4 gennaio il Coro del Teatro dell’Opera di Roma, che emozionerà i cittadini con la musica di Brahms, Schubert e Verdi. L’evento è previsto all’interno del progetto “Roma Grande Formato” promosso dall’assessore Giovanna Marinelli.

«La parrocchia è un importante riferimento per la comunità di Selva Candida e per le molte giovani famiglie e i loro bambini – spiega l’assessore alla cultura Marco Della Porta – questa prestigiosa iniziativa col Teatro dell’Opera di Roma continua il nostro percorso di educazione al bello e permette anche ai quartieri più lontani di sentirsi partecipi della vita culturale della nostra città».

Dopo anni di vuoto il territorio si riscopre al centro dell’attenzione e i cittadini avranno la possibilità di ascoltare a titolo gratuito il Coro del Teatro dell’Opera di Roma in una vera e propria operazione di decentramento culturale.

«Dopo l’inizio dei lavori per la Scuola un’altra occasione storica per il quartiere di Selva Candida – racconta il Presidente della Commissione Bilancio Andrea Montanari – importante il rilancio delle periferie per questo continueremo a sostenere il progetto dell’assessore Marinelli».

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Da “mondo nuovo” a terra dei fuochi, la lenta agonia di Ponte di Nona

periferieNato come quartiere modello, oggi vive le contraddizioni di una periferia degradata stretta fra le luci del vicino maxistore e il buio del campo rom di Salone

Ponte di Nona è oggi una delle zone in cui è più forte e organizzata la protesta dei cittadini contro il degrado crescente, l’illegalità, la sporcizia, i disservizi, la paura. Eppure questo quartiere non è una borgata cresciuta a casaccio, una casa sopra all’altra, senza ordine né pianificazione: nelle intenzioni in questa piana doveva svilupparsi un quartiere modello, autosufficiente, vivibilissimo.

Si è partiti pressoché da zero poco dopo la svolta del millennio, in un campo aperto alle migliori possibilità. Qui sono venute a vivere persone che preferivano stare lontano dal caos della città; giovani coppie che cercavano tranquillità e prezzi un po’ più bassi; molti meridionali, soprattutto calabresi, che hanno deciso di studiare e lavorare a Roma, e che a Ponte di Nona hanno sperato di trovare una giusta via di mezzo tra il dentro e il fuori, tra Roma e la campagna.
Proprio accanto al quartiere sorge uno dei più grandi centri commerciali della città, Roma Est, dove si può comprare di tutto, passare le domeniche guardando le vetrine e mangiando il gelato, e poi andare al cinema e in pizzeria. C’era un’illusione di autosufficienza, in teoria qui non doveva mancare nulla. Se si passeggia per il quartiere, salta subito agli occhi la quantità di banche: a Torre Spaccata, tanto per dire, non ce n’è nemmeno una; a Torre Maura un paio, qui una decina. Le banche non aprono dove c’è miseria, aprono là dove anche in tempi di crisi qualche soldo comunque gira.

Insomma, chi ha scelto di abitare a Ponte di Nona aveva delle aspettative, immaginava una vita piacevole e organizzata. E invece a proprio qui sta esplodendo una rabbia che probabilmente è figlia della delusione e di un potente senso di retrocessione sociale. Doveva essere il Mondo Nuovo ed è una mezza schifezza, e questa scoperta ovviamente fa saltare i nervi. “Dovevano aprire tre asili nido”, mi racconta il sacrestano di Santa Teresa di Calcutta, la piccolissima chiesa del quartiere – ma pochi giorni fa è stata piazzata la prima pietra della nuova chiesa, che sarà grande e architettonicamente interessante. “Sono pronti da un sacco di tempo, già si stanno deteriorando, eppure chissà perché li tengono chiusi”. Non va meglio per le scuole superiori: la scuola Ciriello di via Oscar Romero e l’istituto comprensivo di via Gastinelli sono stati chiusi perché mandrie di topi vi scorrazzavano felicemente. Non è bastata nemmeno una prima derattizzazione per risolvere il problema. E le discariche abusive si allargano incontrastate: a via della Cerqueta e sotto il viadotto dell’A24 è un trionfo di rottami e scarti e immondizia d’ogni tipo, tutto abbandonato allegramente, cupamente.

Franco Pirina, revisore contabile, un tempo abitava a Prati, poi si è trasferito da queste parti perché qui i conti gli tornavano meglio: aria pulita, spese contenute, un senso di rinascita individuale e collettiva. Ora Pirina è il leader del Caop, “Coordinamento azioni operative Ponte di Nona”, associazione in prima linea nella denuncia di tutte le magagne del quartiere. “Non è vero che noi organizziamo le ronde, è una brutta parola che non spiega affatto ciò che facciamo: noi teniamo semplicemente gli occhi aperti, giriamo di continuo, controlliamo ogni forma di illegalità e subito la comunichiamo alle forze dell’ordine, alle quali va tutta la nostra solidarietà”, racconta Pirina. “Noi esprimiamo il nostro senso civico, ci impegniamo affinché tutto funzioni meglio”, ripete, e sono belle parole, ma sulla pagina Facebook del Caop si trovano anche alcuni agghiaccianti inviti a farsi giustizia da soli, a far “riposare eternamente” ladri e malfattori, a farla pagare cara a chi sgarra. Il senso civico si storce e a volte inclina verso la resa dei conti.

Il nemico numero uno naturalmente è l’immenso e immondo campo nomadi di via di Salone, a quanto pare il più grande d’Europa. Qui vive in condizioni atroci una grandissima comunità di zingari: le casette prefabbricate sono distrutte, in mezzo al campo scorrono liquami maleodoranti, i bambini giocano nell’immondizia e non vanno a scuola. “Non c’è niente da fare – dice Franco Pirina – loro vogliono continuare a vivere così. Ammettono tranquillamente di stare bene così, nello schifo e nella libertà di fare quello che gli pare. E dal campo ogni giorno partono spedizioni di ladruncoli e di bambini che rovesciano i cassonetti cercando chissà cosa, nel campo si organizza la prostituzione, e ogni settimana da qui si alzano altissime colonne di fumo nero che intossicano tutto il quartiere, perché gli zingari bruciano qualsiasi cosa, copertoni, plastiche, robaccia. Insomma, noi di Ponte di Nona sentiamo il bisogno di difenderci da questa minaccia e da questo degrado”.

A quanto pare è un atteggiamento diffuso in varie zone (ma non in tutte, sia chiaro) della periferia romana: più la crisi morde, più cresce la sensazione di essere abbandonati dallo Stato, di essere in balìa delle forze del male, e così scatta il bisogno di autodifesa e a volte anche di contrattacco violento. Ci sono le banche a Ponte di Nona, è vero, ma aumentano anche i “Compro Oro”, le agenzie per le scommesse sportive e quelle per vendersi la casa, le piccole pizzerie al taglio dove svoltare il pranzo con due soldi. Il futuro spaventa, e ormai anche il presente spaventa, tutto spaventa chi vive sul bordo, tra le luci di un centro commerciale e il buio di un campo nomadi.

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“Così demoliremo via dei Fori imperiali”

Dopo il parere del tavolo degli esperti l’assessore Caudo pronto a abbattere la strada del Ventennio

Qual è il piano del Campidoglio, assessore Caudo?
“Nel disegno urbano, i Fori devono diventare un’area aperta, proprio come afferma l’ex soprintendente La Regina, da vivere prima ancora come cittadini che come turisti. Si deve consentire di realizzare singoli interventi ma dentro un quadro unitario e, infine, si deve stabilire una modalità di coordinamento tra tutti i soggetti interessati, in primis lo Stato e Roma Capitale”.

Ma il Campidoglio è per lo smantellamento della via e la riunificazione degli antichi Fori?
“Certamente. La commissione di esperti ha rimesso in discussione il vincolo monumentale su via dei Fori Imperiali, anche se sulla rimozione della strada mantiene una posizione contraddittoria e restituisce posizioni diverse. Per noi la rimozione dello stradone tra piazza Venezia e largo Corrado Ricci per liberare e dare continuità ai Fori Imperiali non può e non deve più continuare ad essere un tabù. Chiunque, dopo aver visto la bellissima ricostruzione virtuale del Foro di Augusto di Piero Angela, ha maturato la convinzione che non può esserci un nastro di asfalto sopra i Fori. Ed è quanto prevedeva già il Progetto di Leonardo Benevolo e di Francesco Scoppola nel 1988, bisogna ripartire da lì”.

Dunque la via è questa?
“La Commissione scrive che l’area archeologica “va resa più frequentabile e più vissuta dai cittadini, anche solo per la lettura di un giornale o di un libro, per una chiacchierata o per una semplice passeggiata o per il normale attraversamento, accompagnando i bambini a scuola o con le buste della spesa, valorizzando i tracciati esistenti”. E io sottoscrivo in pieno questa tesi, come quella per cui bisogna “evitare ogni forma di separatezza tra la città moderna di Roma, con i suoi bisogni e i suoi problemi, e quella antica””.

Ora serve un progetto definitivo.
“I prossimi mesi, come chiede il sindaco Marino, ci vedranno impegnati a mettere a frutto questo lavoro e ad aggiornare il piano urbanistico complessivo del Progetto Fori, lo faremo e lo discuteremo con il ministero Beni culturali. Bisogna avere il coraggio di un progetto unitario di grande respiro. Sul Colosseo e sulla proposta di ricostruire l’arena non ho elementi per potermi esprimere, mi fido di quanto ha detto La Regina e mi richiamo alla sua prudenza nel valutare le modalità con cui si possono portare avanti interventi in complessi monumentali così delicati. Oltre, ovviamente, all’opportunità di farli”.

Veniamo allo smantellamento di via dei Fori.
“Bisogna rimuovere via dei Fori imperiali fino a largo Corrado Ricci. Un progetto che sono convinto riuscirà a dare ancora corpo alle diverse stratificazioni che l’area ha avuto, compresa quella degli anni ’30, ma che sceglie di ricostituire l’integrità degli spazi dei Fori, assicurando la continuità fra Mercati Traianei, Foro di Traiano, Foro di Augusto, Foro di Nerva, fino al Foro della Pace voluto da Vespasiano. Un progetto che accetta la sfida dell’innovazione e della sperimentazione per disegnare i percorsi, anche a quote archeologiche, tra piazza Venezia e largo Corrado Ricci”.

E poi?
“Bisogna ripristinare le trasversali tra l’area archeologica e la città moderna che gli è cresciuta sopra e intorno. Ad esempio quella che, da piazza Monti, alla Suburra, attraverso via Baccina arriva al Foro di Augusto, lo attraversa e passando dietro il Campidoglio e dopo aver intersecato la via Sacra procede verso il Velabro, il tempio di Vesta e quindi il Tevere e si prolunga fin verso il basamento dell’Aventino con la risalita fino al giardino degli Aranci, per altro da poco ultimata. Una passeggiata unica al mondo, una esperienza urbana senza pari che restituirebbe un senso di cittadinanza a chiunque l’attraversi”.

Come si trasformerà piazza del Colosseo?
“Con la sistemazione di uno spazio pedonale che restituisca il rapporto con le preesistenze archeologiche ridando dignità ad esempio alla Meta sudans dalla quale si misuravano tutte le distanze ai tempi dell’antica Roma. Una sistemazione che superi l’attuale aiuola che “arreda” la piazza, che risolva l’uscita dalla stazione metro Colosseo e indirizzi i flussi pedonali verso l’inizio della via Sacra e, oltre l’arco di Costantino, verso l’ingresso al Palatino”.

E via dei Cerchi?
“Sarà pedonalizzata e si aprirà un accesso al Palatino. Palazzo Rivaldi sarà temporaneamente centro servizi e spazio espositivo in attesa della realizzazione della stazione della Metro C che potrà ospitarne uno più funzionale. Mentre a piazza Venezia, venuto meno il collegamento stradale con via dei Fori Imperiali, si può superare l’attuale sistemazione a rotatoria, che la fa sembrare uno spartitraffico. Ora, dopo i lavori della commissione, possiamo dare corpo al Progetto Fori come previsto dal Prg del 2008 e dare vita all’area archeologica più importante del mondo che sarà il cuore vivo e pulsante di una città millennaria ora estesa su un territorio metropolitano di cui sarà possibile comprendere e apprezzare la modernità e declinarla al futuro”.

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Periferie in movimento

Nell’ambito del bando promosso dal Comune di Alessandria per stimolare la partecipazione della cittadinanza alla vita cittadina una risposta (e una proposta) è arrivata anche dall’associazione “Mondi Vitali”, realtà che si occupa di cultura e politica ispirata all’opera di Achille Ardigò. Ecco il loro progetto.

Ente proponente
Mondi Vitali-Associazione

Nome dell’iniziativa proposta
Periferie in movimento. Attivare dati e conoscenze per una’partecipazione consapevole

Obiettivi
progetto si propone di avviare un percorso partecipativo nel quartiere Cristo di Alessandria suddiviso in 3 step. Il primo step prevede una “passeggiata di quartiere” (PdQ) con il coinvolgimento di volontari, ricercatori, testimoni privilegiati provenienti dalle principali istituzioni e organizzazioni profit e non profit operanti nel quartiere. In questa fase sarà fondamentale l’apporto del gruppo “Alessandria Open Data”, che in questi anni ha creato un nuovo circolo di competenze sul territorio, importando idee da vari centri di competenza italiani e stimolando l’innovazione sociale nella città tramite la diffusione della c.d. “cultura del dato”.
La PdQ, quale strumento di ricerca partecipativa, sarà utile
1) a interpretare e integrare i dati disponibili e già organizzati grazie all’opera di Open Data;
2) a “interrogare” le banche dati rispetto ad esigenze informative non ancora sviluppate
3) a far emergere informazioni non disponibili. In questo contesto, verrà sviluppata la “mappatura” di iniziative, luoghi e strutture di aggregazione presenti nel territorio tramite l’inserimento di un nuovo livello informativo sulle cartografie di OpenStreetMaps. Quest’ultimo è un progetto collaborativo finalizzato a creare mappe a contenuto libero: esso punta a una raccolta di dati geografici, la cui caratteristica fondamentale è la disponibilità per l’accesso e l’uso da parte degli utenti.
Il secondo step prevede un’assemblea deliberativa, all’interno della quale una porzione di cittadini il più possibile rappresentativa ed eterogenea per età, genere, professione, estrazione socio-culturale discuteranno in maniera informata su temi rilevanti emersi nella ricerca preliminare, con il supporto di facilitatori appositamente formati e di esperti delle diverse tematiche.
Al termine di questo percorso (terzo step) sarà organizzato un seminario per condividere i risultati emersi e sarà messa a disposizione dei cittadini una infrastruttura informatica con dati e mappe del quartiere ricche di informazioni e segnalazioni. In occasione del seminario saranno presentati i due principali prodotti finali del progetto: 1) un rapporto sintetico che illustrerà i metodi e i processi del percorso partecipativo, ivi compresa la filiera di raccolta, esposizione e analisi del dato; 2) un sito web che aggreghi e visualizzi di informazioni geografiche e statistiche integrate e contestualizzate grazie alle conoscenze relative al territorio del quartiere in forza dell’attivazione di soggetti locali che hanno partecipato al processo.

Finalità
Il progetto si propone come fase preliminare nell’ambito di un piano di ricerca-intervento più ampio in un quartiere considerato “di periferia” per eccellenza. La definizione di periferia spesso si accompagna a una accezione negativa in forza di alcuni fattori:
– vasti insediamenti di residenzialità pubblica e “popolare”, con aree storicamente identificate come ad alta intensità di disagio sociale (ad es. via Gandolfi e le Casermette);
– presenza consistente di cittadini migranti;
– debole presenza di presidi pubblici e istituzionali;
– elementi di separazione fisica oltreché simbolica con il resto del tessuto urbano (nel nostro caso, la ferrovia, con i due attraversamenti del sottopasso e del cavalcavia).

A partire dall’istituzione delle “circoscrizioni” e poi, tendenzialmente negli ultimi 15 anni, le istituzioni hanno manifestato un’attenzione rinnovata verso questo quartiere. In particolare:
– è stata aperta la sede della circoscrizione, con un presidio della Polizia Municipale e dei servizi anagrafici;
– l’area è stata chiaramente identificata come “direttrice di espansione urbana”, con un consistente rilascio di autorizzazioni e progetti di edilizia, specialmente convenzionata, con ricadute per l’aspetto demografico;
– il quartiere è stato laboratorio di progettualità urbanistica (il villaggio fotovoltaico e il Contratto di Quartiere ne sono esempi)
– si sono insediati servizi di grande distribuzione commerciale, precedentemente pressoché assenti;
– è sorta una zona industriale interna (D4), oltre a quella storica della città (la D3), e una immediatamente limitrofa (Cantalupo/Castellazzo Bormida)-

La ricerca partecipata oggetto di questa proposta rappresenta la necessaria “fase pilota” di un maturo processo di promozione della partecipazione democratica dei cittadini. Il progetto ha dunque la finalità di
1) stimolare una discussione informata, ampia, aperta e inclusiva;
2) condividere e far circolare la conoscenza diffusa presso i cittadini rispetto alle problematiche del quartiere, nelle diverse sfaccettature attraverso le quali esse sono percepite dai cittadini, residenti e non;
3) avviare un percorso più ampio che preveda anche azioni condivise di intervento partecipato. Esso ha quindi una valenza propedeutica nell’ambito di un percorso più ampio che. veda poi una successiva fase di intervento con il coinvolgimentcy dei cittadini, attraverso forme già organizzate della società civile e gruppi -spontanei che vogliano organizzarsi.per agire con scopi comuni a favore. del miglioramento della vita dei quartiere.

L’idea è quella di sperimentare un modello che può essere anche in futuro-replicato in altri quartieri, nell’Ottica di promuovere in maniera più diffusa forrne nuove di partecipazione alla vita cittadina.

Ricaduta Territoriale
l processi partecipativi e deliberativi rappresentano una opportunità dal punto di vista dell’inclusione, della prevenzione del disagio e della coesione sociale, nonché un investimento di medio-lungo periodo per la qualità della vita dei cittadini.

Nel caso del quartiere Cristo un simile percorso partecipato può:
1) restituire una rappresentazione accessibile e co-costruita del quartiere e della sua complessità, fondata su dati quantitativi e qualitativi, introducendo nella costruzione di processi partecipativi cittadini elementi di consapevolezza rispetto al valore del dato e della sua disponibilità.
2) contribuire a distinguere gli oggettivi fattori negativi che si ripercuotono sulla popolazione (deprivazione economica e culturale, difficoltà di collegamento con il resto del tessuto urbano etc.) dalla percezione diffusa degli stessi;
3) far emergere i sistemi di risorse presenti – attive o latenti – nel quartiere (associazioni, reti di solidarietà, attività economiche e imprenditoriali), anche attraverso iniziative specifiche e replicabili come la PdQ;
4) stimolare, a fronte di analisi quali-quantitative rigorose, processi di informazione e partecipazione consapevole dei cittadini (anche di soggetti normalmente collocati ai margini della discussione pubblica) per delineare un possibile fùturo del quartiere in termini di obiettivi, interventi e relative priorità.

Eventuali partners
Il progetto è proposto dall’associazione Mondi Vitali – Gruppo di Alessandria, in collaborazione con il Centro di Cultura – Gruppo di operatori dell’Università Cattolica e il Gruppo Open Data Alessandria (www.associazionemondivitali; www.gocalessandria.it; alessandriaopendata.wordpress.com).

Indicazioni di eventuali esperienze simili già realizzate
Il team che promuove il presente progetto è da circa due anni impegnato, a vario titolo, in un importante percorso di partecipazione attivo nella città di Novara e denominato “SpeDD-Sperimentazione di percorsi di Democrazia Deliberativa”. Promosso da una onlus novarese in collaborazione con partner istituzionali (Comune, Università, Diocesi, ecc.) e del terzo settore (tra i quali il Centro di Cultura alessandrino) e finanziato dalla Fondazione Cariplo, SpeDD si propone di sperimentare a Novara (e, in particolare, in alcuni quartieri della città) un programma coordinato di interventi, volti a promuovere la partecipazione dei cittadini alle scelte e alle azioni collettive attraverso il metodo della deffiocrazia deliberativa. Questa esperienza (sulla quale maggiori dettagli all’indirizzo: www.spedd.it) si pone come precedente prezioso per il presente progetto. Infatti, gli strumenti che questo intende impiegare secondo quanto suesposto sono già stati sperimentati sia sul piano operativo (in termini di competenze disponibili e di attendibilità delle previsioni di costo, con essenziali effetti positivi sulla sostenibilità della presente proposta) sia su quello teorico.

Costi presunti
La durata del presente progetto è prevista in 12 mesi.
Le attività, secondo i principi e le pratiche (documentate e sperimentate nella loro efficacia) delle associazioni partner, saranno in gran parte svolte da persone che opereranno a titolo volontario. Si prevede un impegno medio per ciascun partecipante pari a circa 10 ore mensili.
I partner mettono altresì a disposizione le proprie sedi (in particolare quella del Centro di Cultura, in via inviziati 1 e la propria strumentazione. Le spese vive, relative all’organizzazione di incontri e all’acquisto della strumentazione non disponibile saranno sostenute mediante strumenti di autofinanziamento. Anche in tal caso il preventivo è pienamente sostenibile in ragione ‘dell’esperienza che sia il capofila sia i partner hanno sviluppato nell’ambito del fundraising (dalle cene solidali al crowdfunding).

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Da Roma a Milano le periferie al centro dei programmi per il 2015

periferieda “Marino: “2015 anno delle periferie” di DANIELE PETROSELLI (da newsgo.it)

Roma non è la città storica, ma una città di 3 milioni di abitanti di cui circa 2,7 milioni abitano fuori dalle Mura Aureliane. Noi dobbiamo preoccuparci, in questo 2015, delle nostre periferie. Abbiamo già iniziato a farlo dal mese di novembre 2014 cambiando l’illuminazione a partire dalle nostre periferie che adesso hanno in molti casi l’illuminazione al led. Ma il progetto che riguarda 200mila punti di illuminazione va completato“. A dirlo in una intervista a Rainews24 il sindaco di Roma Ignazio Marino.

Poi li sindaco torna sulla rimozione dei sampietrini in alcune strade ad alto scorrimento per portarli in spazi pedonali in periferia ha aggiunto: “Vogliamo che questi sampietrini esistano anche in aree pedonali, in nuove centralità, come Tor Sapienza. Nel cambiare le luci elettriche abbiamo voluto iniziare proprio con l’illuminazione e luoghi come Tor Sapienza“.

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da “Dai grandi eventi alle periferie” di Michele Giannattasio (da milano.corriere.it)

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Le periferie
È una partita dove Palazzo Marino si gioca tutto. Dopo la brusca chiusura del rapporto con Aler, dal primo dicembre, a gestire i 28 mila alloggi del Comune è la Metropolitana milanese, società al cento per cento del Comune. Il lavoro da fare è immenso e irto di difficoltà. A partire dalle cose più normali, ma che normali non sono, come la ricostruzione dell’anagrafe del patrimonio, degli affitti e dei locatari. Dicembre è stato un mese di rodaggio. La piena operatività si raggiungerà nel 2015. La questione delle periferie sarà centrale in campagna elettorale. La città metropolitana Pisapia avrebbe fatto volentieri a meno di essere il primo sindaco dell’area metropolitana. Perché si tratta di un grande punto interrogativo. Da un lato, raccoglie possibilità di sviluppo enorme, razionalizza il territorio su funzioni strategiche come l’urbanistica e i trasporti, dall’altra è come la notte in cui tutte le vacche sono grigie, con grande confusione sulle competenze e penuria imbarazzante di risorse.

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Ex residence Roma: giù l’ecomostro al via riqualificazione del quartiere

Il progetto di recupero che entro marzo prenderà il via, è denominato «Corti Romane» e prevede oltre agli appartamenti, una palestra, un centro anziani, un polo culturale e un asilo nido. La Valle dei Casali sarà restituita ai residenti della zona

Ormai manca poco e con il nuovo anno, i residenti di Bravetta potranno finalmente assistere alla demolizione dei cinque palazzi dell’ex «residence della vergogna» al civico 415. Un progetto chiaro che punta a riqualificare non solo l’ecomostro abbandonato da anni, ma tutto il quartiere a partire proprio dagli spazi verdi della vicina Valle dei Casali, sulla quale si affacciano i cinque scheletri in cemento. Novanta mila metri cubi di area del costruttore Mezzaroma che, almeno sulla carta, saranno restituite alla cittadinanza con appartamenti ecosostenibili e servizi pubblici che oggi mancano nel quartiere.

L’ex residence Bravetta
L’ex residence Bravetta fu costruito negli anni settanta dal gruppo Mezzaroma e nel 1982 divenne sito da dedicare all’accoglienza temporanea per far fronte al problema del disagio abitativo dal Comune di Roma. Passata l’emergenza casa, molte delle famiglie furono poi trasferite negli alloggi popolari definitivi e il residence Bravetta divenne luogo di occupazioni abusive da parte di immigrati, rom e senza tetto che si organizzarono in vere e proprie comunità, spesso in conflitto tra loro. Nel 2007 con l’ordinanza n°59 si decretò lo sgombero del «Residence Roma» e si decise con la delibera 47/2007 firmata in accordo con la proprietà, di destinare parte della struttura a carattere residenziale e utile alla realizzazione di servizi essenziali per il quartiere.

«Corti romane»
Il progetto di recupero che entro marzo prenderà il via, è denominato «Corti Romane» e prevede oltre agli appartamenti, una palestra, un centro anziani, un polo culturale e un asilo nido, spazi comuni collocati in un progetto di massima che ridisegna l’intera zona e che ospiterà forse uffici del municipio e servizi che «non devono morire». Lo spiega in un’intervista a Corriere.it Barbara Mezzaroma che parla di «rigenerazione urbana che deve rivivere» e che purtroppo nella Capitale difficilmente trova spazio. «Negli anni non c’è stato nessuno stop al progetto» spiega Mezzaroma e ribadisce che la responsabilità sull’abbandono dei cinque scheletri in cemento è da attribuire soltanto alla burocrazia lenta che blocca l’attuazione delle convenzioni a Roma. «Ci vogliono cinque anni per una convenzione» continua Barbara Mezzaroma che in ogni caso, si complimenta con la politica locale che oggi, in maniera intelligente, ha deciso di aprire i rapporti con i privati per avviare dialoghi costruttivi.
Piano Valle dei Casali
«In Regione si sta votando il Piano d’assetto di Valle dei Casali» spiega Elio Tomassetti, consigliere del municipio XII, proprio perché parte dei servizi che rientrano nel piano di riqualificazione «Corti Romane» dovrebbero sorgere in un’area che si trova all’interno del perimetro di Valle dei Casali. Solo con l’approvazione del piano d’assetto di competenza della Regione Lazio, la proprietà e il municipio potranno avviare l’iter di recupero dell’intera area, che consentirà l’accesso alla Valle e restituirà quel verde pubblico occultato per anni dietro gli enormi scheletri grigi di cemento.

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Rifiuti, “sono 33mila le tonnellate di scarti alimentari prodotte durante le festività”

soldi-150x150A rendere noti i numeri dei rifiuti alimentari è Althesys, la società di consulenza ambientale che ha pubblicato il rapporto sui rifiuti e sul riciclo. Marangoni: “La raccolta differenziata è una delle grandi fide del futuro in termini ambientali e economici”

I grandi pranzi e le cene di famiglia hanno un valore aggiunto quantificabile. Il giorno di Natale infatti le tavole imbandite degli italiani hanno prodotto circa 33mila tonnellate di rifiuti. Riciclare nel modo corretto questi scarti agroalimentari ha un valore: ben 3 milioni di euro, circa 10 volte la spesa annua del Comune di Roma per l’acquisto di medicinali e materiale sanitario destinato agli anziani (fonte www.soldipubblici.gov.it). Il bilancio arriva da Was, il think tank sui rifiuti e sul riciclo di Althesys che ha presentato il report di settore.

La raccolta differenziata, spiega l’Amministratore delegato di Althesys Alessandro Marangoni, “rappresenta una delle grandi sfide del futuro, non solo in termini ambientali ma anche sotto il profilo economico”. Basti pensare che tutto il comparto italiano della gestione dei rifiuti e del riciclo fattura oltre 20 miliardi di euro, quanto le energie rinnovabili, più di molti settori manifatturieri tradizionali, come ad esempio il tessile o il vinicolo.

Riciclare nel modo corretto i rifiuti della tavola fa guadagnare tutti noi, parallelamente sprecare cibo ha un costo: in Italia il 3% del consumo di energia è legato agli scarti alimentari, con la stessa energia si potrebbe scaldare e dar luce a oltre un milione e mezzo di italiani.

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Crowdfunding, alcuni ce la fanno. Casi di successo nel mondo di startup e iniziative italiane

Negli ultimi due anni, diverse iniziative italiane hanno trovato i fondi per il proprio sviluppo su piattaforme italiane e, soprattutto, straniere. Abbiamo selezionato alcuni casi di successo secondo noi particolarmente significativi.

Il crowdfunding nelle sue varie forme (equity, reward, donation), soprattutto negli ultimi due anni, si è affermato come forma di finanziamento alternativa di successo, anche per iniziative italiane.

Ecco alcuni casi di successo “italiani”, prodotti, servizi, iniziative e perfino un film e un porgetto editoriale che abbiamo selezionato in base alla eclatante differenza del risultato rispetto all’obiettivo iniziale. Purtroppo, nella maggior parte dei casi, la raccolta è avvenuta attraverso piattaforme non italiane.

Chupa-Mobile

Fondata a Roma nel Febbraio 2012 da Stefano Argiolas e Paolo De Santis, ma basata a Londra, Chupamobile è il primo Marketplace dove chiunque può acquistare Applicazioni e Giochi mobile professionali, pronti per essere personalizzati e distribuiti sugli App Store. Nel 2 Q 2014 ha lanciato una campagna di equity crowdfunding su crowdcube.com dove ha raccolto £740.000 da 122 investitori, a fronte di un target iniziale di £400.000.

La Fenice

La Fenice è stata fondata da un team di imprenditori milanesi ognuno dei quali da tempo opera a vario titolo nell’industria del caffé. La loro idea è quella di creare una macchina da caffé che sfrutti il principio dell’induzione elettromagnetica per fare sia il caffé espresso che quello americano. La macchina funziona con qualunque tipo di capsula e anche con il caffé macinato, risparmiando l’80% dell’energia elettrica rispetto a una normale macchina. La loro campagna di reward crowdfunding su Kickstarter, conclusa nel giugno 2014, ha raccolto $215.000 da 565 sostenitori, a fronte di un obiettivo iniziale di $70.000.

FABtotum

FABtotum è una stampante 3D open source, che permette di produrre da soli gli oggetti desiderati a un costo accessibile. E’ stata fondata da tre ragazzi del Politecnico che hanno costruito un prototipo di macchina che stampa in 3 dimensioni. Una specie di factotum, che usa plastiche o metalli leggeri. Da una scansione si ottiene una stampata del prodotto in materiale fisico. La campagna di reward crowdfunding su Indiegogo, conclusa a Ottobre 2013, ha raccolto la bellezza di $590.000 a fronte di un obiettivo iniziale di $50.000.

Ginkgo

Ginkgo è l’ombrello dal design innovativo – personalizzabile nei colori di ogni elemento, compresa la tela – realizzato interamente in polipropilene riciclabile al 100%, nato dall’idea del designer Federico Venturi e dell’ingegnere meccanico Gianluca Savalli, studenti del Politecnico di Milano, ai quali si è poi aggiunto l’ingegnere gestionale Marco Righi. La campagna attivata su Indiegogo nel 2013 ha raccolto un totale di $ 137,255 da parte di 5223 “finanziatori”, superando i primi due goal prefissati ($ 30,000 e $ 100.000).

Vivax

Mattia Ventura, romano di ventun anni, ha avuto l’idea di un laptop case indistruttibile e in grado di resistere a ogni tipo di condizione estrema: finire in mare, precipitare da un palazzo, essere schiacciato dalle ruote di un’automobile. Lo sviluppo di Vivax è stato finanziato con una campagna di reward crowdfunding si Kickstarter che ha raccolto €53.000 da 538 sostenitori a fronte dell’obeittivo iniziale di €20.000.

Festival del giornalismo di Perugia

Il Festival del Giornalismo di Perugia è stato salvato da una piattaforma di crowdfunding. Dopo aver annunciato la chiusura per mancanza di fondi, gli organizzatori hanno avuto l’idea di reperire i finanziamenti mancanti attraverso una piattaforma di crowdfunding dedicata, e realizzata attraverso il servizio offerto da Starteed, co-fondata da Claudio Bedino. La campagna è stata un successo: in 90 giorni sono stati donati €115.420 da 749 sostenitori. Poi si sono aggiunti altri sponsor, ma la cifra è stata essenziale per permettere alla macchina di ripartire.

Intuiti

Intùiti è una sintesi di Design, Tarocchi e Psicologia della Forma. Ogni carta rappresenta uno stimolo visivo, disegnato seguendo le teorie della Gestalt, il quale riprende un archetipo dei tarocchi classici. A differenza del brainstorming, è uno strumento non violento, che spinge a mettersi in discussione: si mescola il mazzo, si pesca una carta e ci si lascia ispirare dall’immagine. All’inizio del 2013 l’ideatore Matteo Di Pascale ha lanciato una campagna su Kickstarter raccogliendo quasi €50.000 da quasi 2.000 sostenitori, a fronte dell’iniziale obiettivo di circa €12.000.

Lumina

Lùmina, progetto editoriale italiano degli autori Emanuele Tenderini e Linda Cavallini, è un fumetto disponibile in italiano, francese e inglese, a metà tra Sci-Fi e fantasy, realizzato in stile euro-manga combinando il ritmo e i codici dei cartoons nipponici con la qualità estetica dell’animazione e dei videogame. Conclusa nel Maggio 2014, la campagna su Indiegogo ha raccolto €60.000 da 1631 sostenitori, rispetto all’obiettivo iniziale di €44.000.

Io sto con la sposa

Io sto con la sposa” è un docu-film che nasce dai tre registi Gabriele Del Grande, Antonio Augugliaro e Khaled Soliman Al Nassiry: hanno radunato alla stazione centrale di Milano una ventina di siriani e palestinesi intenzionati a raggiungere la Svezia per chiedere asilo-politico. L’avventura è durata tre giorni, con una fermata a Marsiglia e migliaia di chilometri percorsi in smoking, elegantissimi, a bordo di macchine lussuose prese a noleggio, con il timore di non farcela. E invece l’obiettivo è stato raggiunto: i profughi arrivati a Lampedusa sono riusciti a mettere piede a Stoccolma. Il film è stato finanziato con una campagna su Indiegogo che ha raccolto €98.000 rispetto ai €75.000 previsti, grazie a 2500 sostenitori.

Hydrojacket

Hydro Jacket è una giacca resistente a vento e acqua. Qual è la novità? Che è al 100% di cotone organico ed ecosostenibile. Luca Sburlati e un gruppo di professionisti torinesi, amanti dello sport, quattro anni fa in Norvegia, scoprono capi sportivi certificati bio e senza fibre sintetiche. Unico problema: quei capi sono brutti. Decidono così di produrre una linea analoga, ma ad alto contenuto di estetica e design e fondano N2r (si legge nature). La campagna su Kickstarter, terminata nel Gennaio 2014, ha raccolto €52.000 a fronte dei €40.000 previsti inizialmente.

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Edilizia popolare

L’area di Ponticelli è un territorio difficile, come spesso lo sono quelli dei comuni che formano la cintura suburbana delle grandi città e che stentano a ritrovare una loro identità storica e un tessuto sociale che li allontani dal destino di anonime periferie dormitorio.

Un tema di grande attualità (non a caso è stato scelto tra le tracce assegnate agli studenti che hanno affrontato gli esami di maturità quest’anno) che per il Senatore a vita e architetto Renzo Piano rappresenta la vera sfida urbanistica e architettonica dei prossimi anni:“
é fragile il paesaggio e sono fragili le città, in particolare le periferie dove nessuno ha speso tempo e denaro per far manutenzione. Ma sono proprio le periferie la città del futuro, quella dove si concentra l’energia umana e quella che lasceremo in eredità ai nostri figli. C’è bisogno di una gigantesca opera di rammendo e ci vogliono delle idee. […] Spesso alla parola “periferia” si associa il termine degrado. Mi chiedo: questo vogliamo lasciare in eredità? Le periferie sono la grande scommessa urbana dei prossimi decenni. Diventeranno o no pezzi di città?”.
Una importante opera di “rammendo” è stata completata a Ponticelli dall’Istituto Autonomo Case Popolari di Napoli che ha portato a termine i lavori del complesso di alloggi popolari in via De Meis, un intervento programmato nel lontano 2002 e avviato, con lo stanziamento dei fondi necessari nel 2010.I 158 alloggi realizzati rappresentano solo una boccata di ossigeno per uno dei territori dove la fame di case è più disperata: nella zona di Napoli i senza tetto censiti sono più di 1500 e oltre 17.000 persone hanno partecipato al bando indetto nel 2011 per l’assegnazione di alloggi popolari.Qualità degli alloggi ed efficienza energetica
Il nuovo nucleo residenziale di Via De Meis è stato progettato con attenzione alla qualità globale del complesso: gradevoli gli affacci su aree verdi, ampi gli spazi delle unità abitative, con una razionale suddivisione tra zone giorno e nottee la presenza di doppi servizi.
Grande attenzione anche all’efficienza energetica degli edifici con l’adozione di strutture opache efficacemente isolate. Per i circa 25.000 metri quadrati di facciate è stata adottata la tecnica dell’isolamento a cappotto applicato direttamente alle murature in laterizio che compongono le pareti perimetrali. I vantaggi di questa tecnica applicativa, sempre più diffusa sia nelle nuove costruzione e sia nelle opere di ristrutturazione, consentono di:- dimensionare correttamente lo spessore del materiale isolante in assenza di vincoli determinati dalla necessità di limitare la riduzione dei volumi abitativi tipici degli isolamenti applicati dall’interno,
– migliorare il comfort abitativo sia in estate che in inverno; la massa delle strutture, concentrata verso il lato interno, offre i maggiori benefici di inerzia termica e le pareti si raffreddano e si riscaldano più lentamente,
– eliminare le dispersioni determinate dai ponti termici in corrispondenza di pilastri e solai,
– evitare i fenomeni di muffe e condense all’interno degli ambienti,
– proteggere le strutture dell’edificio dagli sbalzi termici garantendone una maggiore durata,
– adottare tipologie di pareti a muratura singola economicamente molto vantaggiose rispetto a soluzioni in doppia muratura con isolamento posto in intercapedine.

Tra i materiali isolanti di possibile impiego in un sistema a cappotto la scelta progettuale ha selezionato i pannelli in poliuretano espanso STIFERITE Class SK specificatamente sviluppati per gli isolamenti in sistema ETICS (External Thermal Insulation Composite System) ed impiegati all’interno di numerosi sistemi certificati ETA (European Technical Approval – Benestare tecnico europeo) sulla base delle prescrizioni prevista dalla Guida EOTA – ETAG 04. L’utilizzo dei pannelli STIFERITE Class SK ha permesso, rispetto a soluzioni alternative, di ottenere elevate prestazioni ed interessanti economie di sistema grazie a:

– riduzione degli spessori di materiale isolante necessario ad ottenere le prestazioni prefissate e conseguente riduzione dei tempi e degli oneri relativi alla movimentazione in cantiere e alla messa in opera
– limitazione del peso dell’intero sistema grazie alla massa contenuta dei pannelli in schiuma poliuretanica (35 kg/m3)
– minore incidenza del costo degli accessori necessari al montaggio e alla finitura del sistema (tasselli più corti, profili di contenimento di minore spessore, soglie e davanzali delle aperture meno profondi
– stabilità nel tempo delle prestazioni di isolamento termico, stabilità dimensionale e resistenza meccanica
– maggiore resistenza alle alte temperature determinate dall’irraggiamento
– ottime prestazioni di reazione al fuoco del sistema (ottenibile l’Euroclasse B s1 d0)
– limitato impatto ambientale grazie alla riduzione dei volumi e dei pesi dei materiali coinvolti e alla limitazione degli impatti determinati dai trasporti.

Le fasi di realizzazione del sistema a cappotto con STIFERITE SK negli edifici del comparto di Via De Meis hanno rispettato le linee guida definite dall’associazione europea EAE (European Association for External Thermal Insulation Composite Systems) e dal consorzio CORTEXA, il consorzio italiano per la cultura del Sistema a Cappotto a cui aderisce STIFERITE in qualità di Main Partner.

I pannelli termoisolanti STIFERITE Class SK sono stati posti in opera, a giunti sfalsati, con malta adesiva cementizia distribuita lungo il perimetro del pannello e per punti centrali e successivofissaggio meccanico mediante tasselli plastici in corrispondenza di tutti gli spigoli di ogni pannello e di due punti centrali. Nelle fasi successive si è proceduto all’applicazione di rasatura sottile con malta cementizia rinforzata in cui è stata annegatauna rete di armatura in fibra di vetro con appretto antialcalino. Lo strato armato è stato completato con una successiva rasatura e con l’applicazione di uno strato continuo di rivestimento granulato.

Le caratteristiche prestazionali delle schiume poliuretaniche sono state valorizzate anche nella fasi di isolamento degli 8000 metri quadrati di coperture piane che hanno previsto l’impiego del pannello STIFERITE Class B, destinato principalmente alle opere di coibentazione delle coperture sotto manti impermeabili bituminosi.

Nella prima fase dei lavori le coperture erano state realizzate con solai in laterocemento, strato di pendenza ed una prima impermeabilizzazione destinata a proteggere dalle precipitazioni le coperture fino al completamento delle opere. Si è quindi optato per il mantenimento in sede della membrana di sicurezza su cui è stata applicata:

– una barriera al vapore, con trattamento al textene per consentire sia l’adesione verso il piano di posa sia l’incollaggio dei pannelli isolanti mediante sfiammatura
– lo strato isolante in pannelli STIFERITE Class B
– un manto impermeabile in membrane bituminose con strato a finire in saglie di ardesia.

Oltre alle eccellenti prestazioni isolanti anche altre caratteristiche del pannello STIFERITE Class B hanno svolto una funzione determinate per la qualità dell’intera applicazione, tra queste soprattutto la resistenza alla alte temperature, sia in fase applicativa sia in fase di esercizio, ed il rivestimento in vetro bitumato che agevola una perfetta e stabile adesione dei pannelli all’elemento di tenuta.

Dati Cantiere
158 alloggi in edilizia residenziale pubblicaPonticelli – comparto Via De Meis (NA)

Tipo di intervento: Adeguamento sismico e completamento
Ente Appaltante: Istituto Autonomo Case Popolari di Napoli
Progettista: T.ec.a – Promoproject srl – Ing. Stefano Senes Napoli
Responsabile del procedimento: Dirigente settore tecnicoIng. Francesco Bellinetti
Direttore dei Lavori: Ing. Guido Peduto
Direttore Operativo: Geom. Giuseppe Orefice
Collaudatori in corso d’opera Ing. L. Ghezzi e Ing. A. Valeriani
Impresa Appaltatrice: A.T.I. Fin Consorzio – Roma
Impresa Specializzata: MV EDIL ASFALTI – Massa di Somma NA

Isolamento termico facciate con soluzione a cappotto
Stiferite Class SK spessore mm 40 e 50
Metri quadrati complessivi: 25.000

Isolamento termico copertura
Stiferite Class B spessore 60 mm
Metri quadrati complessivi: 8.000

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Le deleghe della nuova giunta di Roma

giunta_marino_bis_d0Ignazio Marino

Sindaco

Il Sindaco presiede la Giunta Capitolina, ne promuove e coordina l’attività ed esercita le competenze nelle materie per le quali non sono affidati specifici compiti agli Assessori.

In particolare, per quanto attiene:

– alle relazioni internazionali;

– al cerimoniale capitolino;

– alle problematiche per la sicurezza;

– alla Polizia Locale;

– al decentramento amministrativo;

– alla candidatura alle olimpiadi “roma 2024”.

Ferme restando le prerogative di cui all’art. 50, comma 8 del TUEL, in materia di nomina, designazione e revoca dei rappresentanti di Roma Capitale presso enti, aziende e istituzioni, al Sindaco compete altresì la promozione di progetti speciali e la valorizzazione del patrimonio capitolino.

Vicesindaco ed Assessori

Luigi Nieri

Personale, lavoro e periferie

– Politiche del personale e tutela della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro;

– Autoparco;

– Rapporti con il garante dei diritti delle persone private della libertà personale;

– Politiche attive del lavoro e della formazione professionale;

– Centri di orientamento al lavoro e centri di formazione professionale;

– Miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori nei luoghi di lavoro;

– Attività finalizzate al dialogo sociale e alla tutela dell’occupazione;

– Politiche delle periferie: autopromozione sociale; coordinamento generale della politica capitolina per le periferie; interventi in aree di degrado.

Alessandra Cattoi

Patrimonio, politiche UE, comunicazione e pari opportunità

– Patrimonio, ad eccezione dell’Edilizia Residenziale Pubblica;

– Definizione e verifica degli indirizzi gestionali a “Risorse per Roma S.p.A.” limitatamente all’attività di valorizzazione del patrimonio immobiliare;

– Diritti civili e promozione delle pari opportunità;

– Coordinamento attività per le relazioni con l’UE;

– Sponsorizzazioni e mecenatismo;

-Comunicazione;

– Grandi eventi.

Giovanni Caudo

 Rigenerazione urbana
– Rigenerazione e riqualificazione dell’edificato;
– Politiche della programmazione e pianificazione del territorio e riqualificazione urbana;
– Attuazione strumenti urbanistici ed edilizia privata;
– Attuazione dei piani di assetto delle aree ferroviarie;
– Progetti Metropolitani;
– Condono edilizio e lotta all’abusivismo edilizio;
– Politiche di sviluppo del litorale;
– Programmazione e attuazione del Sistema Direzionale Orientale;
– Definizione e verifica indirizzi gestionali a “Risorse per Roma s.p.a” limitatamente ai servizi urbanistico-territoriali e relativi al condono edilizio.

Francesca Danese

 Politiche sociali, salute, casa ed emergenza abitativa
– Politiche sociali e dei servizi alla persona;
– Diversamente abili e non autosufficienza;
– Politiche per la promozione della salute;
– Atti connessi al trattamento sanitario obbligatorio;
– Piano per l’inclusione sociale dei migranti;
– Indirizzi gestionali sull'”Agenzia capitolina sulle tossicodipendenze”;
– Politiche abitative;
– Patrimonio destinanto all’edilizia residenziale pubblica (Erp);
– Housing sociale;
– Interventi per fronteggiare l’emergenza abitativa e servizi di assistenza alloggiativa.

Guido Improta

 Trasporti, mobilità e rapporti con l’Assemblea Capitolina
– Politiche della mobilità;
– Piano della mobilità ciclabile;
– Piano del traffico, dei parcheggi e del pedone;
– Indirizzi per l’impiego operativo del G.I.T.;
– Rapporti con le “Ferrovie dello Stato S.p.A.”;
– Definizione e verifica indirizzi gestionali ad “A.T.A.C. S.p.A.”, a “Roma Servizi per la Mobilità S.r.l.” e a “Roma Metropolitane s.r.l.”;
– Rapporti con l’Assemblea Capitolina.

Marta Leonori

 Roma produttiva e Città Metropolitana
– Politiche del commercio, dell’industria e dell’artigianato;
– Affissioni e pubblicità;
– Sportello unico delle attività produttive, incluse le attività ricettive marchio “Roma”;
– Innovazione tecnologica e reti informative;
– Politiche agro-alimentari;
– Iniziative per Expo 2015;
– Promozione e coordinamento eventi nel settore della moda;
– Definizione e verifica indirizzi gestionali al “Centro Ingrosso Fiori s.p.a.”, a “Investimenti s.p.a.” e al “Car S.C.p.A.”;
– Rapporti con la Città Metropolitana.

Giovanna Marinelli

Cultura, creatività, promozione artistica e turismo
– Politiche per la cultura e la creatività;
– Sovrintendenza Capitolina ai beni culturali;
– Toponomastica;
– Definizione e verifica indirizzi gestionali all’azienda speciale “Palaexpò”, all’ “Istituzione Biblioteche”, alla Fondazione “Musica per Roma” e a “Zétema Progetto Cultura s.r.l”
– Politiche del turismo.

Estella Marino

Ambiente e rifiuti

– Politiche ambientali e del verde;

– Rifiuti e risanamento ambientale;

– Indirizzi e iniziative per il contenimento dell’inquinamento acustico e per la tutela della qualità dell’aria;

– Indirizzi e iniziative in materia di tutela della qualità dell’acqua;

– Iniziative per il contenimento dell’inquinamento derivante da sorgenti elettromagnetiche;

– Tutela e benessere degli animali;

– Servizi funebri e cimiteriali;

– Definizione e verifica indirizzi gestionali alla Fondazione “Bioparco” e all’ “Ama”.

Paolo Masini

Scuola, Università, politiche della memoria, sport, politiche della qualità della vita e partecipazione attiva dei cittadini. 

– Politiche educative e scolastiche;

– Asili nido;

– Politiche di promozione della famiglia e dell’infanzia;

– Politiche giovanili e rapporti con le Università;

– Politiche della memoria;

– Dialogo interreligioso;

– Promozione del benessere dei cittadini e politiche della qualità della vita;

– Tempi e orari della città;

– Partecipazione attiva dei cittadini;

– Politiche dello sport;

– Sviluppo e valorizzazione dell’impiantistica sportiva.

Maurizio Pucci

Lavori Pubblici, infrastrutture, manutenzione urbana, protezione civile e progetti speciali                                                                       

– Politiche dei lavori pubblici;
– Manutenzione urbana;
– Attuazione delle zone “O” e opere a scomputo;
– Piano per l’abbattimento delle barriere architettoniche negli spazi pubblici e aperti al pubblico;
– Consorzi stradali;
– Interventi e progetti per il decoro urbano;
– Protezione civile, interventi per fronteggiare gli effetti di avversità naturali;
– Progetti speciali.

Alfonso Sabella 

Legalità, trasparenza, contratti, appalti, beni confiscati alla mafia e contrasto all’usura

– Politiche per la legalità, l’integrità e la trasparenza nell’Amministrazione Capitolina e negli Enti controllati;

– Monitoraggio di appalti pubblici e contratti;

– Punti Verde Qualità;

– Avvocatura;

– Beni confiscati alla mafia;

– Contrasto all’usura.

Silvia Scozzese

 Bilancio e razionalizzazione della spesa

– Politiche economiche, finanziarie e di bilancio;

– Politiche di razionalizzazione della spesa per l’acquisto di beni e servizi;

– Coordinamento strategico delle aziende speciali, delle istituzioni, delle società, degli enti e delle fondazioni a partecipazione capitolina;

– Sovrintendenza e controllo sulle società destinatarie di affidamenti in house;

– Definizione e verifica degli indirizzi gestionali a “Aequa Roma s.p.a.”, ad “ACEA s.p.a.”, a “Le Assicurazioni di Roma”;

– Definizione e verifica indirizzi gestionali all’azienda speciale “Farmacap”;

– Gestione e sviluppo dei dati statistici;

– Gestione del piano di Rientro ai sensi dell’art. 16 del decreto legge 6 marzo 2014, n. 16, conv. con mod. dalla legge 2 maggio 2014, n.68.

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