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Governo approva il pacchetto lavoro

Stanziati per il pacchetto lavoro nel complesso 1,5 miliardi tra fondi europei e risorse nazionali. Lo spiega il premier Enrico Letta al termine del Consiglio dei ministri del 26 giugno: “è un provvedimento importante, da 1 miliardo e mezzo di euro che mi consentirà di andare in Europa a fare la battaglia contro la disoccupazione giovanile. Daremo un colpo duro a questa piaga”.

Letta aggiunge: “vogliamo aiutare il lavoro di qualità e il lavoro di qualità è soprattutto quello a tempo indeterminato” e “l’intensità è maggiore al sud dato che quelle regioni hanno tasso disoccupazione più alto ma l’intervento è generalizzato”.
Nel Mezzogiorno vi sono 1.250.000 giovani (15-29 anni) che non studiano né lavorano, più che nell’intero CentroNord. Un giovane meridionale su 3 oggi non studia né lavora. I giovani diplomati del Sud hanno nel 2012 un tasso di occupazione del 31% e i giovani laureati del 49%; tassi entrambi di circa 15 punti inferiori rispetto al resto del paese; la durata media della ricerca della prima occupazione supera i tre anni.
“Le decisioni andranno ad aiutare – ribadisce Letta – l’assunzione in un arco di tempo di 18 mesi, potrebbero essere interessati 200mila giovani italiani con intensità maggiore nel centro sud. Puntiamo a dare un colpo duro alla grandissima piaga della disoccupazione giovanile che è la bandiera di una battaglia che vogliamo combattere con forza e determinazione”.
L’assunzione a tempo indeterminato di giovani tra 18 e 29 anni aumenta la base occupazionale e determina ”l’azzeramento totale dei contributi per i primi 18 mesi” e per ”12 mesi” nei casi di trasformazione in tempo indeterminato”.
Delle 200mila persone che potrebbero essere coinvolte, 100mila saranno quelle che potranno beneficiare degli sgravi contributivi mentre altre 100mila sono coinvolte nelle altre misure di ”inclusione”.
Il ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, ha quindi sottolineato che il provvedimento per rilanciare l’occupazione giovanile con gli sgravi contributivi per le nuove assunzioni “riguarda sia il sud che il centro nord”.
Sgravi per incentivare assunzioni di under 29 con persone a carico; per nuovi assunti a tempo indeterminato contributi azzerati per 18 mesi; 12 mesi per le trasformazioni.
Il governo ha deciso anche il rinvio di 3 mesi dell’aumento dal 21 al 22% dell’Iva, che sarebbe scattato dal primo luglio.
Letta ha spiegato che il Parlamento valuterà la possibilità di un ulteriore differimento.
Gli obiettivi perseguiti dal Governo attraverso gli interventi previsti dal decreto-legge mirano ad aumentare il contenuto occupazionale della ripresa accelerando la creazione di posti di lavoro, soprattutto a tempo indeterminato; creando nuove opportunità di lavoro e di formazione per i giovani, per ridurre la disoccupazione e l’inattività, favorendo l’alternanza scuola-lavoro; sostenendo il reinserimento lavorativo di chi fruisce di ammortizzatori sociali; incentivando le assunzioni di categorie deboli della società, come le persone con disabilità (sarà previsto un programma di azione biennale per la promozione dei diritti e l’integrazione delle persone con disabilità). Si interviene inoltre per potenziare il sistema delle politiche attive del lavoro, per aumentare le tutele dei lavoratori, migliorare la trasparenza e l’efficienza dei meccanismi di conciliazione in caso di licenziamento. Infine, il decreto, che vuole dare risposte concrete alle Raccomandazioni rivolte all’Italia dalla Commissione europea il 29 maggio 2013 nel quadro della procedura di coordinamento delle riforme economiche per la competitività (“semestre europeo”), prevede un forte intervento per sostenere il reddito delle persone maggiormente in difficoltà, specialmente nel Mezzogiorno, cioè l’area caratterizzata da tassi di povertà più elevati. Gli interventi previsti dal decreto legge rappresentano solo il primo passo della strategia del Governo per aumentare l’occupazione, specialmente giovanile, ridurre l’inattività e attenuare il disagio sociale. Un secondo gruppo di misure verrà definito non appena le istituzioni europee avranno approvato le regole per l’utilizzo dei fondi strutturali relativi al periodo 2014-2020 e di quelli per la “Garanzia giovani”.
Incentivi per nuove assunzioni a tempo indeterminato
Vengono stanziati 794 milioni di euro nel quadriennio 2013-2016 (500 milioni per le regioni del Mezzogiorno, 294 milioni per le restanti) per incentivare l’assunzione di lavoratori in età compresa tra i 18 e i 29 anni e che godano di almeno una di queste condizioni:
a) Siano privi di impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi;
b) Siano privi di un diploma di scuola media superiore o professionale;
c) Siano lavoratori che vivono da soli con una o più persone a carico.
L’incentivo per il datore di lavoro è pari a un terzo della retribuzione lorda imponibile ai fini previdenziali complessiva per un periodo di 18 mesi e non può superare i 650 euro per lavoratore. Se, invece, il datore di lavoro trasforma un contratto in essere da determinato a “indeterminato” il periodo di incentivazione è di 12 mesi. Alla trasformazione deve comunque corrispondere un’ulteriore assunzione di lavoratore.
Un apprendistato che abbia valore
In una logica di una disciplina maggiormente omogenea sull’intero territorio nazionale, entro il 30 settembre 2013 la conferenza Stato-Regioni dovrà adottare le linee guida che disciplinino il contratto di apprendistato professionalizzante che le piccole e medie imprese e le microimprese dovranno adottare entro il 31 dicembre 2015.
Favorire i tirocini formativi
– Fino al 31 dicembre 2015 è istituito presso il Ministero del lavoro un fondo di 2 milioni di euro annui per permettere alle amministrazioni che non abbiano a tal fine risorse proprie di corrispondere le indennità per la partecipazione ai tirocini formativi.
– È anche autorizzata la spesa di 15 milioni di euro per promuovere l’alternanza tra studio e lavoro e quindi l’attività di tirocinio curriculare per gli studenti iscritti ai corsi di laurea nell’anno 2013-2014.
– Per creare nuove opportunità di lavoro e di formazione per i giovani, per ridurre la disoccupazione e l’inattività. Il provvedimento prevede il finanziamento di un ampio programma di tirocini formativi per giovani residenti nel Mezzogiorno che non lavorano, non studiano e non partecipano ad alcuna attività di formazione, di età compresa fra i 18 e i 29 anni; un incentivo alle università che sottoscriveranno un protocollo standard definito dal Ministero dell’università e della ricerca per il finanziamento delle attività di tirocinio curriculare presso enti pubblici e privati per gli studenti universitari più meritevoli e in difficoltà economiche; un coordinamento più stretto con la formazione realizzata dagli istituti tecnici. Viene poi istituita presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali un’apposita struttura di missione, in vista dell’avvio della “Garanzia giovani”.
Un aiuto al Mezzogiorno
– In considerazione della grave situazione occupazionale che interessa i giovani residenti nelle aree del Mezzogiorno si è deciso di rifinanziare:
a) con 80 milioni di euro, delle misure per l’autoimpiego e l’autoimprenditorialità;
b) con 80 milioni di euro il Piano di Azione Coesione rivolta a enti e organizzazioni del privato sociale che coinvolgano giovani in progetti di valorizzazione dei beni pubblici e per l’inclusione sociale;
c) con 168 milioni di euro, borse di tirocinio formativo per giovani disoccupati, che non studiano, che non partecipano ad alcuna attività di formazione.
– Per ridurre la povertà e per sostenere le famiglie del Mezzogiorno in difficoltà, viene avviato il programma “Promozione dell’inclusione sociale, finanziato con 167 milioni di euro.
Migliorare il funzionamento del mercato del lavoro
Si prevede una serie di interventi, in particolare relativi alla legge 92/2012 volti a chiarire la natura dei contratti e di semplificazione. In particolare sui contratti a termine e di somministrazione (come l’abrogazione del divieto di proroga del contratto “acausale”), contratti di lavoro intermittente, lavoro a progetto e lavoro accessorio.
Rafforzare le tutele per i lavoratori e migliorare la trasparenza
In particolare, in caso di tentativo di conciliazione la mancata presentazione di una delle parti sarà valutata dal giudice nella sua decisione finale; estensione anche ai co.co.pro. delle norme contro le cosiddette “dimissioni in bianco”; rivalutazione del 9.6% delle ammende con rivalutazione della metà del flusso che ne deriva al rafforzamento di misure di vigilanza e prevenzione in materia di sicurezza sul luogo del lavoro; il monitoraggio dei contratti aziendali con deposito obbligatorio presso le direzioni territoriali del lavoro; comunicazioni obbligatorie relative all’assunzione, cessazione, trasformazione e proroga dei contratti valgono a tutti gli effetti.



MINISTERO PER LA COESIONE TERRITORIALE: Misure urgenti per l’occupazione giovanile e contro la povertà nel Mezzogiorno

 

Il Ministro per la Coesione Territoriale Prof. Carlo Trigilia ha messo a punto un intervento di riprogrammazione dei Fondi Strutturali 2007-13, definito di concerto con gli altri Ministeri interessati, in coerenza con i Piani d’Azione Coesione del 2012-13, e nell’ambito della complessiva strategia del Governo per l’occupazione giovanile.

Questo intervento è centrato sulla creazione di nuovi posti di lavoro nel Mezzogiorno. Mira a  contrastare la forte caduta dell’occupazione indotta dalla recessione e per accompagnare la sua possibile ripresa, così come la regolarizzazione di impieghi “sommersi”; a rafforzare la coesione sociale e territoriale nel paese; a contribuire ad un rafforzamento strutturale del sistema delle imprese; ad indurre un aumento dei consumi e della tassazione a vantaggio dell’intero paese.

Poche cifre sono sufficienti per illustrare la necessità di questo intervento nel Mezzogiorno. Nel Mezzogiorno vi sono 1.250.000 giovani (15-29 anni) che non studiano né lavorano, più che nell’intero CentroNord. Un giovane meridionale su 3 oggi non studia né lavora. I giovani diplomati del Sud hanno nel 2012 un tasso di occupazione del 31% e i giovani laureati del 49%; tassi entrambi di circa 15 punti inferiori rispetto al resto del paese; la durata media della ricerca della prima occupazione supera i tre anni. Al tempo stesso cresce sensibilmente al Sud la partecipazione al mercato del lavoro, segno sia di assoluta necessità di impiego in moltissime famiglie, sia di esplicita volontà di contribuire al rilancio del paese. Come ricorda la Banca d’Italia, “l’ offerta di lavoro cresce più rapidamente nelle regioni in cui l’aumento della disoccupazione è più marcato”.

L’intervento è organizzato su quattro assi:

  1. incentivazione della creazione di lavoro a tempo indeterminato (500 milioni di euro);
  2. incentivazione dell’autoimprenditorialità e dell’impresa sociale (250 milioni);
  3. avvicinamento dei giovani che non studiano e non lavorano (NEET) al lavoro attraverso tirocini (150 milioni);
  4. contrasto alla povertà estrema (circa 170 milioni).

La misura principale del primo asse incentiva direttamente la creazione di nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato, per i giovani fino a 29 anni di età, attraverso una sensibile riduzione del relativo costo per le imprese. La riduzione è pari al 33% della retribuzione lorda complessiva per un periodo di 18 mesi (con una dotazione di 500 milioni). L’impatto di tale misura sarà rafforzato dalla sua durata nel tempo, almeno fino al giugno 2015, grazie alla certezza del suo rifinanziamento in caso di esaurimento delle risorse; si tenderà così a rendere massimo l’effetto di stimolo di nuove assunzioni non già programmate.

Il secondo asse interviene potenziando due strumenti di politica economica già attivi. Da un lato con un rifinanziamento della legge 185 sull’autoimpiego e l’autoimprenditorialità (170 milioni); dall’altro con un rifinanziamento della misura “giovani del non profit” (già definita nel Piani d’Azione Coesione) per sostenere progetti del privato sociale.

Parallelamente, come terzo asse, questo impatto sarà rafforzato dalla contemporanea attivazione di una misura per la promozione di stage/tirocini nelle imprese per i giovani NEET, che potranno consentire un processo di progressivo inserimento. Quest’ultima misura ha una ulteriore dotazione di circa 150 milioni di euro, e prevede l’erogazione di un contributo di 3.000 euro per uno stage di sei mesi direttamente al tirocinante, così come un meccanismo gestionale che faciliti l’incontro delle richiesta delle imprese e delle disponibilità delle persone.

Il quarto ed ultimo asse interviene sulla povertà estrema. Per motivare questo indispensabile intervento per la coesione sociale, basta ricordare che al Sud un cittadino su tre della popolazione ha sperimentato forme di grave deprivazione in uno degli ultimi due anni (uno su cinque nell’intero paese, Sud incluso). Il 12% dei meridionali è in permanente condizione di grave deprivazione. Con questa misura viene estesa a tutti i comuni del Mezzogiorno la sperimentazione della nuova carta acquisti per le famiglie in stato di indigenza estrema, già prevista per le maggiori città dell’intero paese.

L’impatto dell’intervento “Il Mezzogiorno al lavoro per l’Italia. Prima parte” sarà sensibile. Esso coinvolgerà oltre 300.000 persone: in particolare oltre 150.000 cittadini in condizione di povertà estrema. Determinerà la creazione di circa 80.000 nuovi posti di lavoro nel 2013-14.

Il suo impatto sull’economia del Mezzogiorno produrrà una crescita del PIL stimabile in circa il  +0,2% rispetto al livello atteso per il 2014 e il +0,4% per il 2015 e oltre.

Come per tutti gli interventi nel Mezzogiorno, di esso beneficerà l’intera economia nazionale: in particolare l’impatto aggiuntivo sulla produzione nel CentroNord sarà fra i 100 e i 200 milioni di euro all’anno, grazie alla fornitura addizionale di beni e servizi al Mezzogiorno.

Le misure previste sono destinate a durare nel medio periodo: esse potranno essere rifinanziate sia a valere di ulteriori riprogrammazioni dei fondi 2007-13, sia attraverso l’appostamento di nuove risorse sui programmi per il 2014-20.

Nelle prossime settimane il Ministro per la Coesione Territoriale definirà gli specifici contenuti dell’intervento: “Il Mezzogiorno al lavoro per l’Italia. Seconda parte”, che si muoverà con la stessa logica e che conterrà misure di rapido impatto per il rafforzamento strutturale delle imprese e dei territori del Mezzogiorno, compiendo un ulteriore passo verso il rapido e proficuo impiego dei Fondi Strutturali 2007-13 non ancora spesi.

 




Cuochi, scrittori, idraulici ecco la banca online per prestare un’ ora di talento

È cominciato tutto con una vecchia agendina Moleskine appesa nell’ atrio di un condominio di Bellinzona. La signora Luisa aveva acquistato un nuovo televisore ma aveva bisogno di qualcuno che l’ aiutasse a sintonizzare i canali e ha lasciato il suo messaggio. Il signor Giulio l’ ha letto ed ha suonato alla porta della signora Luisa. In un’ ora di lavoro la nuova tv era sintonizzata. Come restituire quell’ ora perduta? La signora Luisa sapeva cucinare ottime torte alla frutta. In un’ altra oretta di lavoro ne ha preparate due per il signor Giulio. Cortesia? Scambio? Solidarietà? Tutte e tre, ma anche qualcosa di più che appartiene alla tradizione svizzera e che si chiama “banca del tempo”. Accadeva già nel passato: ognuno metteva a disposizione della società un po’ della sua settimana. L’ agendina di condominio ha dato un codice a questa tradizione. Internet ha dilatato all’ infinito la rete di rapporti. I social network hanno costruito la comunità che ora si chiama “Time Republik”, la repubblica del tempo. Karim Varini, 40 anni, di Lugano, laurea alla Bocconi, moglie italiana di Rovigo, consulente e analista di finanza, è il suo inventore e fondatore. L’ idea arriva, guardando un giorno alla tv un servizio sulla banca del tempo e la storia dell’ agendina di quel condominio di Bellinzona. Così, Karim insieme al suo amico Gabriele Donati, 38 anni, di Lugano, grafico, ma soprattutto jazzista professionista residente a New York danno vita al progetto: tre ingegneri softwaristi di Padova ne costruiscono il modello matematico, che portano a Massimo Marchiori, l’ inventore dell’ algoritmo di Google, il quale trasforma il concetto di banca del tempo contenuta in quella vecchia Moleskine nel motore di Time Republik. In due mesi ha raccolto duemila utenti in continua espansione sulla rete. Dal canton Ticino a macchia d’ olio, il network si è allargato nella vecchia Europa ed ha attraversato l’ Atlantico. A New York, per esempio, John Julian, “motivator-personal trainer”, racconta di essere arrivato a lavorare nel campo del fitness attraverso un percorso personale e corporale compiuto per liberarsi dall’ obesità. Questo è ora il suo lavoro ma anche il talento che mette a disposizione degli altri. «Time Republik è un luogo in cui le persone lavorano insieme per ottenere cose di cui hanno bisogno. In questo c’ è l’ anima di New York». Ana Adlerstein, giovane avvocato per i diritti umani, fund raisingper l’ istruzione scolastica dell’ isola keniota di Mfangano, cercava un esperto blogger che l’ aiutasse. Un amico di San Francisco le ha suggerito Time Republik perché «abbatte le barriere tra gli esseri umani e garantisce un modo sano di connettersi con gli altri». Varini ci spiega che hanno individuato 250 talenti, suddivisi in 12categorie. Tra cui: designer, artisti, compositori, scultori, attori, musicisti, blogger, scrittori, pr, fotografi, baby sitter, badanti, infermieri, tecnici di computer, programmatori, stylist, sommelier, chef, traduttori, architetti, storici,psicologi, ingegneri, university tutor, istruttori di guida, elettricisti, idraulici, dog sitter, collezionisti, dj, wedding planner, guardie del corpo, insegnanti di yoga e tai chi, guide turistiche, assicuratori, autisti… L’ unità di scambio è “l’ ora”: più ore accumulo e più potranno essere utilizzate per chiedere nuovi favori ad altri iscritti. Oltre al metro di valutazione sul piano professionale, ampio spazio è dato al profilo umano: gentile, educato,comprensivo, paziente… Più riconoscimenti professionali e umani ottengo, più è facile essere richiesti. «Noi siamo convinti che ognuno abbia il suo talento e molto spesso non corrisponde all’ impiego ufficiale». Time Republik offre la possibilità di esprimere quel talento inespresso. Ma attenzione: non stiamo in un sito di perditempo e nemmeno di condivisione di hobby. Varini e i suoi soci (una quarantina) sono molto più ambiziosi. Cita Seneca: “Il tempo è la risorsa più scarsa che abbiamo”. Il tempo è, anche, una moneta di scambio. Io do un’ ora a te e tu mi restituisci un’ ora del tuo tempo. Come la signora Luisa e il signor Giulio. In questa costruenda repubblica del tempo ognuno ha anche la sua valutazione costituita dall’ apprezzamento che gli altri fanno del modo in cui ha messo a disposizione il suo tempo e l’ ha impiegato. Ognuno ha il suo profilo, “non autoreferenziato”, dice Varini, perché costituito dalgiudizio degli altri. Attendibile? «Sì perché la gente non è stupida. Io sto al computer (allora un Commondore 64) da quando ho 7 anni e so come funziona: in rete i giudizi falsi ed esagerati durano poco». L’ ambizione è quella di formare una vera e propria «repubblica digitale meritocratica» e diventare il principale social network globale dedicato a questa metodologia relazionale tra utenti. Time Republik racconta una delle tante evoluzioni dei social network, ma è anche di più. È segno di questi tempi di crisi: la propensione delle persone ad associarsi e ad auto organizzarsi si accelera mentre aumenta in modo esponenziale l’ insofferenza generale per il modo in cui sono distribuite le risorse. Varini dice che la maggior parte dei contatti in Europa viene da Grecia e Spagna, dove l’ occupazione giovanile è ai minimi. In questa Time Republik virtuale c’ è tanto delle nostre repubbliche per nulla virtuali, ma nemmeno virtuose

F. Bolino, Repubblica, 22/4/13