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VD > Film di Natale Colpi di fortuna

trailer-colpi-di-fortuna-16275Un film di Neri Parenti. Con Christian De SicaPasquale PetroloClaudio GregoriLuca BizzarriPaolo Kessisoglu,  Francesco Mandelli

 1° episodio: Piero (Kessisoglu) è innamorato della tabaccaia Barbara (Fatima Trotta) ma , non avendo il coraggio di dichiararsi, compra – lui non fumatore- decine di pacchetti di sigarette e , una volta , gioca anche una cinquina assurda ; quella sera vede la sua amata che bacia un altro – è il suo amico e socio Mario (Bizzarri) ma lui non lo sa; disperato si butta in una notte di follie . Mario , dopo aver saputo che la cinquina è uscita, lo trascina (ancora intontito e immemore per via delle copiose bevute) a ripercorrere le tappe di quella notte , della quale Piero non ricorda nulla : le tracce portano ad un clan mafioso, al giocatore del Napoli Marek Hamsik, ad un funerale da corsa ma alla fine..

2° episodio : Gabriele Brunelli (De Sica) , un industriale laniero assai superstizioso sta per chiudere un grosso affare con il Tibet ad ha bisogno di un traduttore ; ingaggia Bernardo Fossa (Mandelli) , il migliore su piazza ma anche uno jettatore pazzesco , sull’orlo della prevedibile catastrofe, ecco che…

3° episodio : Felice (“Lillo” Petrolo) è un ex ballerino della Carrà, che ora vive con la moglie (Barbara Folchitto) e  quattro figli – due dei quali adottati- dando lezioni di danza ad un centro per anziani; riceve (dal padre che non sapeva di avere) in eredità una minuscola sommetta ed un fratello autistico(“Greg” Gregori) ; sembrano cominciati i veri guai ma…

Dopo il fortunato “Colpi di fulmine”, Aurelio De Laurentis (e il figlio Luigi) ripropone la stessa formula , aggiustando un po’ il tiro : gli episodi sono tre e non due , ritorna un po’ della sana scatologia delle “Vacanze di Natale” e a De Sica in scadenza di contratto affianca il “solito idiota” Mandelli ma , per il resto , come nel precedente dirige il solidissimo Parenti e l’episodio di Greg e Lillo è appoggiato su  loro precedenti gag; oltre a camei della Carrà e di vari giocatori del Napoli, appaiono, in piccoli ruoli, oltre alla Trotta, vari comici di “Made in sud”.

I primi segnali di incasso lo danno vincente ; mai dare per finito  il vecchio leone Aurelio : lui ha ancora tanto da insegnare sul cinema di intrattenimento a tutti quanti !

 

 

 

 




Video > Roma Teatro Ospedale Forlanini

forlanini

“Lo spettacolo… fuori di sè, festival delle eccellenze nel sociale” da ven 13 a Dom 15 dicembre

La prima edizione si pone come occasione di “messa in scena” di opere e attività rientranti nel progetto di ricerca SACD, ovvero forme di arte che affrontano il disagio attraverso differenti prospettive, e con il coinvolgimento, diretto ed indiretto, delle persone che vivono questa dimensione esistenziale. Proposte artistiche molto variegate, ricondotte “ad unità” nell’architettura del progetto di ricerca.

Il cartellone del Festival propone, senza alcuna pretesa di rappresentatività, un primo florilegio di ambiti spettacolari: teatro, musica, danza, performance, crossmedialità… Le compagnie e gli artisti sono stati scelti a mo’ di esempi di esperienze eccellenti.

http://www.festivaleccellenzenelsociale.it/programma/

Chiara Crupi intervistata da Michele Sciancalepore (Tv2000)

 




Rassegna stampa > Roma: il Corviale si riqualifica e diventa sostenibile

wise-society-people-for-the-future-logoA trent’anni dalla sua costruzione l’edificio della periferia di Roma esempio negativo di architettura popolare punta alla rinascita grazie ad un progetto condiviso

E’ possibile trasformare un esempio di architettura residenziale poco riuscita in uno spazio riqualificato dove pensare persino di sperimentare un nuovo modo di abitare la città? Sembra proprio di sì, secondo quanto emerso dal Forum dedicato alla rinascita di un edificio che in realtà, per dimensioni, costituisce da solo un quartiere della periferia ovest di Roma, il Corviale. Il titolo della kermesse, svoltasi a Roma tra il 21 e il 23 novembre scorso, Corviale 2020, intelligente sostenibile inclusivo, rispecchia la giusta ambizione degli abitanti che affiancati dalle istituzioni (Regione Lazio, Comune di Roma, Ministero per i beni e le attività culturali, Facoltà di architettura della Sapienza, Istituto case popolari) si stanno impegnando nel progetto diriqualificazione degli spazi del quartiere  attraverso un protocollo di intesa in cui l’obiettivo è di “promuovere e favorire tutte quelle attività volte a innalzare la qualità della vita e per il benessere della comunità, attraverso lo sviluppo di una cultura dell’abitare e del paesaggio”. L’idea è di creare un modello abitativo innovativo che preveda non solo il consumo ma anche la produzione di energia, di cibo, di innovazione. Insomma l’affermazione di un’economia che genera inclusione sociale e diminuzione della spesa del welfare.Ma cos’ è Corviale? Si tratta di un progetto di edilizia popolare nato alla fine degli anni ’60 in una situazione in cui il problema di dare una casa agli operai era centrale. A questo rispondeva l’idea, per molti versi utopistica, dell’architetto Mario Ferrandino. Ma Corviale divenne in breve l’emblema deldegrado urbano, di povertà e delinquenza. In una parte – l’intero quarto piano, che i progettisti avevano destinato a spazi comuni e commerciali – l’edificio fu occupato in modo abusivo da intere famiglie che oramai lì ci vivono da trent’anni. Una leggenda metropolitana è arrivata addirittura ad accusare Corviale di essere la causa della scomparsa del ponentino, il famoso vento romano… Insomma ciascuno si è fatto un’idea di quello che è anche chiamato il Serpentone, comprese le molte amministrazioni pubbliche succedutesi alla guida della città che hanno oscillato dalle ipotesi estreme di riqualificazione a quelle di abbattimento. Si è detto che Corviale sia troppo grande (e in effetti l’edificio principale è alto nove piani), troppo lungo (un chilometro, adagiato come un enorme grattacielo sul terreno), troppo isolato (qualcuno ha aggiunto, situato tra la fine della città e la campagna). Quello che è evidente è che versa in stato di degrado, avendo necessità, a trent’anni dalla sua costruzione, di manutenzione soprattutto delle parti esterne e di rifacimento degli impianti, alcuni mancanti come quelli antiincendio. E non è un luogo piacevole dove vivere per le oltre 8000 persone che occupano i 1300 appartamenti anche perché mancano spazi di aggregazione, previsti dal progetto ma mai costruiti.Ma negli ultimi anni, è accaduto qualcosa di diverso e di importante che rende Corviale una realtà molto più viva e complessa di come appare a una prima superficiale impressione. “Accanto alle criticità esistono – ha detto l’architetto Paolo Castenovi del Politecnico di Torino – anche potenzialità da sfruttare che rappresentano l’altra faccia della medaglia, per ripensare a un modo nuovo di abitare questi spazi”. Per esempio, proprio per la sua posizione periferica ma immersa nel sistema dei parchi più vasto della città costituito dalla Tenuta dei Massimi e dalla Valle dei Casali, Corviale può funzionare da cerniera tra città e campagna svolgendo un ruolo di integrazione con gli spazi rurali, peraltro molto belli dal punto di vista paesaggistico. Esiste inoltre una forte identitàrispetto a Corviale da parte dei suoi abitanti che può costituire un punto di forza. Infine, è vero che è isolato, ma proprio perché circondato da spazi vuoti, è facile intervenire per creare o migliorare le aeree comuni destinate a servizi e usi pubblici e dall’arrivo dei primi inquilini nel ‘82 sino a oggi, qualcosa è stato fatto. Sono stati costruiti impianti sportivi, uffici pubblici e una piscina comunale, sono attive associazioni come il Calcio Sociale e il Rugby, esiste una biblioteca. C’è un giornale on line, www.corviale.com in cui si svolge anche attività di formazione giornalistica. Da uno spazio abbandonato è nato il Mitreo, centro culturale e artistico di arte sede del comitato Corviale Domani e un mercato a km zero si svolge settimanalmente per le strade del quartiere e raccoglie i prodotti delle aziende agricole circostanti. I cittadini di Corviale, ora puntano a un salto di qualità per trasformare il Serpentone da “mostro” a esempio virtuoso. Per questo il sociologo Fabrizio Battistelli della Sapienza di Roma, ha parlato di “rigenerazione degli spazi”, da realizzare attraverso due strumenti: la partecipazione popolare e lo sviluppo economico sostenibile. Anche la cultura, in questo processo di crescita, “dev’essere integrazione sociale e rilancio” come ha sottolineato l’assessore alla cultura di Roma Flavia Barca – e “questa è una sfida nuova per il quartiere e la città intera che può diventare un modello da esportare anche all’estero”.

In termini concreti, è in attesa di essere messa a disposizione per gli interventi sul territorio una somma consistente già stanziata di quaranta milioni per partire con la riqualificazione degli spazi e la ristrutturazione degli edifici. Ed anche per realizzare quell’idea che sicuramente potrebbe rivelarsi il simbolo della rinascita di Corviale: il riuso del tetto “più grande del mondo”come luogo vitale di incontro e di aggregazione di persone, beni, informazioni che operano nelSerpentone. Il progetto prevede la creazione di uno spazio verde – costituito da serre idroponiche(tecnica di coltivazione fuori suolo), pergole fotovoltaiche, orti e verde pensile, laboratori artigianali e mini fab lab per servizi digitali personalizzati. – in stretto dialogo con il territorio circostante. In primo luogo con lo spazio che circonda gli edifici che dovrà contenere aree riconoscibili di aggregazione, come le piazze, che oggi non esistono, e poi piste ciclabili e un sistema di pedonalità diffusa. L’integrazione del sistema verde creato sul tetto di Corviale dovrà svilupparsi anche con l’ampia campagna e il bosco circostante per mettere le basi ad un’economia sostenibile, in grado di generare profitti ma anche di fornire migliore qualità di vita.

http://wisesociety.it/

http://wisesociety.it/architettura-e-design/roma-il-corviale-si-riqualifica-e-diventa-sostenibile/




Festival delle eccellenze nel sociale: lo spettacolo come terapia

Dal 13 al 15 dicembre si svolgerà a Roma il primo festival dentro un ospedale, il San Camillo Forlanini per promuovere le varie forme di spettacolo artistico come metodo terapeutico: cinema, teatro, danza e clown- terapia.

Si terrà a Roma, da venerdì 13 a domenica 15 dicembre, Lo Spettacolo Fuori di Sé – Festival delle Eccellenze nel Sociale, prima edizione di un originale festival multidisciplinare che intende promuovere tutte le forme di teatro, musica, danza, cinema ed ingenerale di spettacolo, utilizzate per combattere il disagio nei più diversi contesti (psichici, fisici, sociali…), dalle carceri alle comunità, agli ospedali, alle dimensioni della disabilità, dell’emarginazione,del malessere.

Il Festival rientra in un progetto di ricerca e promozione culturale sviluppato dall’IsICult – Istituto italiano per l’Industria Culturale. L’iniziativa ha caratteristiche d’avanguardia, infatti per la prima volta, un ospedale italiano, il San Camillo Forlanini di Roma, ospita un festival al proprio interno, proponendo gruppi ed artisti “diversi”, che propongono le loro esperienze in un contesto multidisciplinare.

Il cartellone della tre giorni propone un florilegio di esperienze di eccellenza, nei vari ambiti dello spettacolo. In prima romana, le ultime produzioni di compagnie teatrali formate anche da persone con disabilità, dal Teatro della Ribalta di Bolzano, di Antonio Viganò, al Laboratorio Teatrale Piero Gabrielli di Roma, per la regia di Roberto Gandini; in scena le persone detenute della compagnia teatrale della Casa di Reclusione Due Palazzi di Padova,dirette daMaria Cinzia Zanellato; dopo gli spettacoli, i concerti di gruppi come l’Orchestra di Piazza Vittorio, ensemble musicale multietnico attivo in tutto il mondo da oltre dieci anni; i Ladri di Carrozzelle, gruppo rock formato esclusivamente da persone con disabilità; i Presi per Caso, band costituita da detenuti ed ex detenuti. Leonardo Spina, della Federazione internazionale Ridere per Ridere, terrà una conferenza spettacolo sulla clownterapia.

Il Festival proporrà anche due convegni: il primo intitolato “La cultura per combattere il disagio”; il secondo vedrà l’incontro di una ventina di direttori artistici di festival e rassegne, che in tutta Italia,affrontano le tematiche del disagio da differenti punti di vista (disabilità,disagio psichico, carceri, ospedali…). Il Festival delle Eccellenze nel Sociale si pone anche come kermesse (tra spettacoli e dibattiti)di presentazione dei primi risultati di un progetto di ricerca e promozione culturale sviluppato dall’IsICult – Istituto italiano per l’Industria Culturale, sostenuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo (Mibact) e dalla Società Italiana Autori Editori (Siae),denominato “Lo Spettacolo Antidoto Contro il Disagio” (da cui l’acronimo “Sacd”).

La ricerca è finalizzata a tracciare una prima “mappatura” delle attività che utilizzano lo spettacolo (inteso come arti del teatro, della musica,della danza, della cinematografia, della crossmedialità, clownterapia, arti circensi terapeutiche), quale strumento di prevenzione e contrasto del disagio. Il fine ultimo del progetto Sacd e del Festival delle Eccellenze nel Sociale è la promozione e la diffusione di strategie e pratiche volte a riabilitare, curare, reinserire ed includere i soggetti coinvolti. Il progetto promuove una sensibilizzazione sultema, a livello nazionale, con l’obiettivo di stimolare un dialogo tra istituzioni, imprese, artisti ed operatori impegnati nell’ideazione e produzione di contenuti artistici e culturali prestando, naturalmente, particolare attenzione all’inclusione sociale. A ciò si aggiunge, inoltre, la possibilità di stimolare nuovi strumenti normativi adeguati.

“Lo Spettacolo Fuori di Sé – Festival delle Eccellenze nel Sociale” verrà presentato venerdì 6 dicembre alle ore 11 alla Camera dei Deputati (Sala del Refettorio).

Il progetto Sacd nasce da un’idea di Lorenzo Scarpellini, sviluppata da Angelo Zaccone Teodosi perl’IsICult – Istituto italiano per l’Industria Culturale. La direzione organizzativa del Festival è curata da Chiara Crupi per Artinconnessione. Da anni, il San Camillo Forlanini, una delle aziende ospedaliere più grandi d’Italia, sotto la direzione di Aldo Morrone, è impegnato in progetti che individuano la “cultura come cura”.

 

Programma
Venerdi 13 dicembre 2013   

Ore 15:30 _ Convegno “La cultura per combattere il disagio. Riflessioni intorno al progetto S.A.C.D.” Riflessioni multidisciplinari e suggestioni trasversali intorno al progetto “Sacd” 

Ore 19:00 _ Sezione dedicata alle opere cinematografiche ed audiovisive che affrontano il “disagio” PERFORMING MEDIA “Walk”(performance cross-mediale a cura di Carlo Infante)

Ore 21:00 _ Spettacolo teatrale_ Woyzeck_ regia di R. Gandini Laboratorio Teatrale Piero Gabrielli, compagnia formata in parte da persone con disabilità (Roma)

Ore 22:00 _ Concerto _ Orchestra di Piazza Vittorio _ensemble musicale multietnico (Roma)

Sabato 14 dicembre 2013    

Ore 15:30 _ Convegno “ I festival per la diversità e contro il disagio in Italia “ Confronto tra le esperienze di oltre venti direttori artistici di festival (da tutt’Italia)

Ore 19:00_ SEZIONE dedicata alle opere cinematografiche ed audiovisive che affrontano il “disagio” PERFORMING MEDIA “Walk”(performance cross-mediale a cura di Carlo Infante)

Ore 21:00 _ Spettacolo teatrale_ Experti _ regia di M. C. Zanellato Compagnia del Carcere Due Palazzi, persone detenute della Casa di Reclusione di Padova

Ore 22:00_ Concerto _ I Presi per Caso _ ensemble musicale composto da persone ex detenute (Roma)

Domenica 15 dicembre 2013    

Ore 11:30  Guarir dal Ridere _ Conferenza spettacolo a cura del Dottor Leonardo Spina

Ore 17:00 _ Spettacolo di teatro-danza_ Il Suono della Caduta _ regia di A. Viganò La Ribalta, compagnia formata anche da persone con disabilità (Bolzano)

Ore 18:30 _ Concerto _ I Ladri di Carrozzelle, ensemble musicale formato interamente da persone con disabilità (Roma)

 

Azienda ospedaliera San Camillo/Forlanini, Piazza Forlanini 1 _ ingresso da via B.Ramazzini, Roma

Info: + 39. 3382006735

Ingresso gratuito per tutti gli eventi 

 

Per ulteriori informazioni:

· IsICult – Istituto italiano per l’Industria Culturale:

tel. 06.94538382 / cell. 338.2006735 (ChiaraCrupi – direzione organizzativa) / cell. 338.7235217 (Stefano Pierpaoli – relazioni esterne) / cell. 327.69 34 452 (Filippo Oriani -ricerche e comunicazione)

 

· Artinconnessione (ufficio stampa):
cell. 393.0255428 (Valeria Ranieri)
cell. 328.3019925  (Vera Michela Suprani)

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Mandela: il compagno con il cappello in testa

MandelaLa Morte di Mandela sguarnisce terribilmente il fronte della politica e chiude storicamente la storia del movimento comunista internazionale. Era l’ultimo leader carismatico sulla scena. L’ultima icona che non doveva arrossire dinanzi a nessun cassetto. Una biografia  di un’integrità paralizzante. Un popolo, un continente, una etnia globale, una classe mondiale, ha confidato nella sua determinazione e rigore. E nel suo sorriso. Forza e dolcezza, più ancora del Che, hanno avuto in Mandela una interpretazione concreta, continua, assidua e suadente. Ma non violentiamolo da morto. E’ stato un grande leader nazionale perchè ha scelto politicamente quella strada politica,la strada che portava alla liberazione di una nazione. Ma era un grande capo politico, era un grande militante della sinistra.Era un grande uomo comunista. Mandela continuava ad alzare il suo pugno sinistro dopo il 1989, senza imbarazzo, perchè nulla aveva da spartire con il mondo sovietico, niente aveva avuto da chiedere a quelli del Muro e nulla da scusarsi dopo il muro. Non possiamo dimenticarlo. Ma non per alimetare stucchevoli giustificazioni storiche. Solo per capire meglio cosa è stato il ‘900, il secolo corto di fuoco e di sangue, dove  milioni di uomini hanno creduto  e bruciato per l’idea egualitaria. Per un partito che li vendicava, per una forza che li avrebbe riscattati. Mandela fu uno di quegli uomini. Che non si fermò  furbescamente  a cambiarsi la camicia dopo il muro di Berlino, ne cocciuttamente  si voltò dall’altra parte, giocando con le parole per rimanere eguale a se stesso. Uso la propria passione per ricominciare, per dare un senso pulito, moderno, efficacie e democratico al suo essere comunista, alla sua radicalità dolce e sorridente.E quando vince, spossato si mise  da parte, a volte sconsolato, forse anche deluso, ma sempre conscio che un intero popolo  lo guardava mentre viveva. Questa è la lezione che vorrei condividere: un comunismo etico, morale , concreto, e originale.Che servì a liberare un continente, che spiegò all’occidente che la politica e’ rinnovamento, è nuotare in mare aperto, ma sapendo dov’è il porto. Vorrei che mio figlio  pensasse a lui quando sentirà ripetersi, un giorno, che suo padre è stato comunista,che ha voluto conservare il calore di quella passione, ma se l’è giocata , insieme a relazioni e consensi, nel cambio di scena,con il passaggio dalla fabbrica alla rete per trovare il modo di non togliersi il cappello dinanzi al padrone di turno. Come Mandela,come  milioni di uomini che, in silenzio, hanno tenuto e tengono il cappello in testa. Ciao compagno Mandela tene vai con il cappello ben dritto sulla tua meravigliosa testa.
6 dicembre 2013 alle ore 0.26
https://www.facebook.com/notes/michele-mezza/mandelail-compagno-con-il-cappello-in-testa/10151788274920036
 

 




E a Roma saltò fuori un lago

 

pellegrinaggio dei cittadini  al lago

pellegrinaggio dei cittadini al lago

A largo Preneste, Roma est, c’è un lago. Sì, un vero lago, emerso da qualche anno, ma pochissimi romani lo conoscono. “Naturalmente” è a rischio cementificazione. Cosa rende straordinario questo fazzoletto di acqua e vegetazione? Le sue dimensioni, certo, diecimila metri quadrati, e che sia perfino balneabile, ma soprattutto che da oltre un mese un quartiere intero si è messo in testa che quel lago è di tutti, ed è giusto che tutti lo conoscano per poterne godere. E così si creano belvedere per ammirarlo, si va nelle scuole per raccontarlo ai bambini, persone comuni si mettono in strada a diffondere volantini. Un lago comune

Giulia Barra

http://lagoexsnia.wordpress.com/

 

clicca sulla foto e guarda il sevizio  di Giordano Pennisi

l'obbiettivo di un grande fotoreporter: Giordano Pennisi

l’obiettivo di un grande fotoreporter: Giordano Pennisi




Video> Rai3 e RaiEdu: rassegna stampa

 

 

The Making of / Artisti al lavoro in tv

The Making of / Artisti al lavoro in tv

RAI3 Lazio

RAI3 Lazio

clicca sulle immagini per vedere i video

 

 




C Factor*: la parola al presidente Veloccia

*fattore Corviale




Video > Pensando a Corviale: allegoria storica di Segesta, un racconto di Tullio Sirchia

Il tempio di Segesta

Il tempio di Segesta

 

I viaggiatori di “Corviale domani” incontrano i giardinieri del re, esponenti della scuola alfamediale di Erice, leggono e discutono il manifesto di Corviale

 

 

 

 

Un giardino sul tetto a Corviale e un giardino sul tetto di un’area pseudonaturale del parco di Segesta. Realtà lontane, certo, ma forse un filo le lega. Nel primo si deve inventare una natura sulle”rocce”di cemento nel secondo la natura spontanea colonizza le rocce naturali. Una forza comune , la Natura, in cui si ci vuole riconoscere, una forza con cui dobbiamo fare comunque i conti sia se progettiamo ex novo sia se recuperiamo un paesaggio culturale che la natura tende ad assorbire. I tetti di Corviale , come le rocce di Timpone, possono essere e sono madri che aspettano di accogliere i semi della natura che il vento porterà. Certo nel primo esempio ci sarà l’intervento dell’uomo ma dopo la selezione naturale avverrà e potranno starci solo le piante che possono, come avviene nel giardino/parco di Segesta tra quei pochi centimetri di suolo che le rocce conservano. Le associazioni , allora, non sono più così piccole o modeste perché in entrambi i casi sarà la nostra abilità a scegliere con sapienza che farà la differenza come la stessa abilità ci dirà cosa togliere e cosa lasciare. Vento e sensibilità nelle scelte di arredo e di recupero naturalistico saranno le occasioni su cui misurare questi due potenziali esempi di umanità e naturalità…anche provocata.

 

hanno partecipato all’incontro: Tullio Sirchia, presidente scuola Alfamediale di Erice – Giovanna D’angelo, insegnante – Sonia Fermo, attrice, assistente al centro rifugiati politici di Calatafimi – Daniela Artioli, giornalista – Pietro Pedone, architetto paesaggista botanico – Sandro Zioni, Corviale domani




Hunger Games – La ragazza di fuoco

the-hunger-gamesUn film di Francis LawrenceCon Jennifer Lawrence, Josh Hutcherson, Liam Hemsworth, Woody Harrelson, Elizabeth Banks.
 Ricordo rapidamente l’antefatto (cioè il plot del primo “Hunger games”): in un prossimo futuro , un governo centrale autoritario tiene sotto il tallone della repressione e della miseria i 12 distretti nei quali è divisa la popolazione; ogni anno vengono sorteggiati un maschio ed una femmina per distretto per partecipare agli Hunger Games , olimpiadi violente nelle quali i concorrenti debbono eliminarsi a vicenda , finchè non rimane un solo vincitore che sarà ricco e famoso ; Katniss (Lawrence) e Peeta (Hutcherson) avevano partecipato per il dodicesimo distretto alla 74’ edizione e , contro tutte le regole, erano rimasti vivi entrambi .
Ora sono in tour per essere festeggiati ma in ogni distretto colgono sintomi di ribellione ; il Presidente Snow (Donald Sutherland) , che ha mal sopportato la decisione dei due di non combattere tra di loro –e che per questo ha eliminato il precedente Stratega dei giochi Seneca (Wess Bentley- nomina un nuovo Stratega , Plutarch Haevensbee ( Philip Seymour Hoffman ) e decide di far partecipare ai 75’ Giochi i vincitori , due per distretto, delle precedenti edizioni . Katniss e Peeta sono di nuovo in ballo e sanno che stavolta non potranno salvarsi entrambi ; eccoli , di nuovo in team con il preparatore Haymitch (Harrelson), con lo stilista Cinna (Lenny Kravitz) e con la svalvolata p.r. Effie (Banks) , cercare alleati per la prima parte dei giochi . Stringono alleanza con Finnick (Sam Claflin) e Mags (Lynn Cohen) e quando la gara mortale ha inizio capiscono che il terreno è disseminato di trappole letali , si uniscono anche al sapiente Beetee (Jeffrey Wright ) e alla ribelle Johanna (Jena Malone ) ma mentre stanno mettendo a segno un colpo vincente …
Per questo secondo episodio l’adrenalinico Lawrence (“Io sono leggenda”) sostituisce il riflessivo Gray (“Pleasantville”) e i risultati si vedono : anche se in entrambi i film i giochi finali sono preceduti da linghi antefatti , qui le scene nal campo di combattimento sono molto ben mosse e i vari combattenti hanno carattarestiche ben delineate e anche i preamboli sono gestiti con buona suspense e senza le sbavature del precedente ( ad es. il mellifluo presentatoretelevisivo , affidato al grande Stanley Tucci, ha solo pochi essenziali scene , senza il moralismo eccessivamente giudicante del primo) . Resta da capire come mai i romanzi di Suzanne Collins, prima, ed i film , dopo, abbiano un così vasto seguito di giovani fan : probabilmente così come la saga “Twilight” rappresentava bene la solitudine e l’auto-mostrificazione di adolescenti in cerca del sé adulto, “Hunger games” sollecita fantasie di rivolta distruttiva , propria della difficile fase della crescita. Il film è , comunque, molto piacevole e sapientemente infarcito di eccezionali attori in solidi camei.