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Imu terreni montani, il 21 gennaio l’udienza di merito del TAR Lazio sul ricorso dell’Anci

Fra pochi giorni, il 21 gennaio per l'esattezza, si terrà al Tar Lazio (sezione II) l'udienza di merito sul ricorso presentato dalle Anci regionali contro il decreto interministeriale del 28 novembre 2014 sull'esenzione dall'Imu per i terreni agricoli montani. Questo provvedimento è già stato sospeso nel dicembre 2014 dallo stesso Tar

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imu terreniFra pochi giorni, il 21 gennaio per l’esattezza, si terrà al Tar Lazio (sezione II) l’udienza di merito sul ricorso presentato dalle Anci regionali contro il decreto interministeriale del 28 novembre 2014 sull’esenzione dall’Imu per i terreni agricoli montani.

Questo provvedimento è già stato sospeso nel dicembre 2014 dallo stesso Tar del Lazio (LEGGI TUTTO) con il decreto n. 6651/2014 con le seguenti motivazioni: assoluta incertezza dei criteri applicativi, irragionevolezza dell’imposizione, effetti gravi sul pareggio di bilancio dei Comuni, dissesto, pesanti conseguenze sull’erogazione dei servizi, ristrettissimi tempi per la riscossione del tributo e palese violazione delle norme a tutela del contribuente in materia di retroattività.

Il decreto interministeriale del 28 novembre 2014 prevede che l’esenzione IMU dei terreni agricoli sia articolata sulla base dell’altitudine del «centro» del comune, più precisamente:

a) per i comuni con altezza del centro fino a 280 metri tutti i terreni agricoli sono soggetti all’IMU secondo le modalità ordinarie (complessivi 3.911 comuni per una popolazione di 44 milioni di abitanti);

b) nei comuni con altezza del centro tra 281 e 600 metri sono esenti dall’IMU i terreni agricoli posseduti o anche solamente condotti da agricoltori professionali (2.568 comuni per una popolazione di 10 milioni di abitanti);

c) nei comuni con altezza del centro maggiore di 600 metri vige l’esenzione generale dall’IMU dei terreni agricoli (1.578 comuni per una popolazione di 3 milioni di abitanti).

L’ANCI LAZIO MOBILITA 56 COMUNI. Contro questo provvedimento l’Anci Lazio ha mobilitato 56 comuni oltre alle Anci regionali di Umbria, Veneto, Liguria e Abruzzo.

LA NOTA DI ANCI NAZIONALE. Secondo notizie di agenzia, il Governo starebbe ulteriormente rivedendo i criteri di imponibilita’ dei terreni montani nelle more della decisione del Tar Lazio. “Le modifiche che sembrano prospettarsi – scrive l’Anci nazionale in una nota del 9 gennaio scorso – non possono tradursi nella legificazione di criteri comunque sommari, ai quali non potranno in ogni caso corrispondere informazioni adeguate circa i gettiti acquisibili con il nuovo regime. Appare altresi’ azzardato ipotizzare che un’eventuale rettifica dei requisiti di imponibilita’, che riguarderebbe migliaia di Comuni e decine – se non centinaia – di migliaia di contribuenti, possa comportare obblighi di pagamento entro il termine del 26 gennaio, nell’arco quindi di pochi giorni”.

Secondo l’Anci “La strada utile per assicurare una revisione ordinata dell’imponibilita’ dei terreni montani consiste in una ampia concertazione, comprensiva della ricognizione delle principali caratteristiche territoriali e di rischio idrogeologico, di utilizzo e di possesso, nonche’ di redditivita’ dei fondi agricoli montani, resa possibile dalle ingenti risorse impiegate da oltre un decennio per la revisione degli archivi agrari e del relativo catasto”.

L’Associazione nazionale dei comuni, “vista la situazione di confusione, ritiene pertanto indispensabile abbandonare il proposito di ottenere gettito aggiuntivo dai territori montani con riferimento al 2014 e abolire i tagli in corso di effettuazione nei confronti di oltre 4 mila comuni, rimandando al 2015 l’obiettivo di una revisione sensata, attesa da anni e quindi sottoposta alla necessaria condivisione con le parti sociali e con i Comuni”.

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