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Tutti parlano di periferie ma nessuno le conosce e fa qualcosa per conoscerle

Per la prima volta il Ministero dei Beni Culturali ha creato una Direzione Generale delle Periferie.

Quello che nelle intenzioni del ministro Franceschini doveva essere lo strumento della volontà politica più volte espressa dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi di investire nelle periferie, non ha finora prodotto quasi nulla. È quello che viene fuori dalla risposta del Governo all’interrogazione parlamentare della deputata Celeste Costantino di Sinistra Ecologia e Libertà. La deputata critica soprattutto il mancato ascolto delle realtà periferiche da parte di questa Direzione Generale.

Noi di Corviale Domani possiamo testimoniare che:

1) pur avendo in precedenza sottoscritto un protocollo d’intesa sulla rigenerazione di Corviale col Ministero dei Beni Culturali;
2) pur avendo dato vita per perseguire quest’obiettivo a un partenariato pubblico/privato col Ministero, con la Regione Lazio, con Roma Capitale, con l’ATER, con le tre Università di Roma e con quella del Molise ed altri soggetti (vedi allegato);
3) pur avendo svolto insieme a questo tavolo d’intesa anni di lavori, iniziative e studi per rendere possibile questa rigenerazione;
4) pur essendo riusciti tutti insieme ad ottenere un finanziamento dalla Regione Lazio che ha reso possibile un concorso internazionale su tale progetto, iniziativa che da anni non si riusciva a realizzare in Italia;
5) pur avendo avuto buon fine il concorso con la scelta del vincitore;
6) pur avendo sempre invitato la nuova Direzione Generale a partecipare alle iniziative susseguenti il buon fine del concorso;

nonostante tutto ciò premesso non abbiamo mai avuto alcuna partecipazione della Direzione Generale delle Periferie se non una burocratica e sintetica lettera di diniego che non spiegava i motivi di questo negarsi.

Non si capisce come una neonata, poco conosciuta e scarsamente attiva Direzione Generale possa prescindere dal partecipare attivamente all’unico programma di rigenerazione urbana di una periferia in atto in Italia attraverso la qualificata formula del concorso internazionale.

Si allega l’interrogazione della deputata Celeste Costantino di Sinistra Ecologia e Libertà, la risposta del Governo e le controdeduzioni della deputata.

CELESTE COSTANTINO

Signor Presidente, con decreto del Presidente del Consiglio dei 171, è stato emanato il regolamento di ministri 29 agosto 2014, n. organizzazione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, degli uffici della diretta collaborazione del Ministro e dell’Organismo indipendente di valutazione della performance, con entrata in vigore del provvedimento al 10 dicembre 2014. Il decreto, all’articolo 16, istituisce la direzione generale «Arte e architettura contemporanee e periferie urbane». Il Ministro Franceschini ha dichiarato in varie occasioni pubbliche che dopo aver vinto nel secolo scorso la grande sfida dei centri storici delle nostre città, le periferie sono la grande sfida di questo secolo: «siamo chiamati a riqualificare i luoghi in cui vive, lavora e sogna la gran parte della popolazione del Paese e in questo l’arte contemporanea può essere determinante»; «rivitalizzare le periferie attraverso l’azione dei giovani e del mondo dell’associazionismo è iniziativa positiva, che va proprio nella direzione dello sforzo che deve intraprendere il Paese per recuperare il forte ritardo nel sostegno e nella valorizzazione del contemporaneo. Un’azione che può e deve essere legata, come i progetti presentati oggi, alla riqualificazione delle periferie delle nostre città». «Per questo» dice sempre il Ministro Franceschini – nel riformare il Ministero ho fortemente voluto una nuova direzione generale per l’arte e l’architettura contemporanea e le periferie urbane che a breve varerà un bando di 3 milioni di euro per cofinanziare progetti culturali promossi dai comuni nelle periferie». Il Touring Club, insieme al Ministro Franceschini, hanno rilasciato dichiarazioni per la rivalutazione del «Patrimonio Periferia», affermando che oggi è necessario iniziare a rivalutare le periferie, luoghi «in cui si può sperimentare e osare di più che nei centri storici anche a livello architettonico. Queste aree, sempre più abitate, dovrebbero diventare sempre più vivibili e amabili». Allora le domande sono: qual è il bilancio che trae il Ministro Franceschini dall’attività della direzione generale «Arte e architettura contemporanee e periferie urbane» ad oltre un anno dalla sua costituzione; quali programmi sono stati realizzati, quali iniziative e attività sono state intraprese, quali incontri sono stati svolti con i cittadini, gli operatori culturali e sociali ed i cittadini operanti o residenti nelle periferie urbane del nostro Paese; come e dove sono state investite le risorse della suddetta direzione generale; quali sono le informazioni sullo stato attuale dell’avanzamento dei progetti di riqualificazione e se esiste ad oggi un coordinamento e una regia comune.

PRESIDENTE

La sottosegretaria di Stato per i beni e le attività culturali e il turismo, Dorina Bianchi, ha facoltà di rispondere.

DORINA BIANCHI, Sottosegretaria di Stato per i beni e le attività culturali e il turismo

Signor Presidente, a tal proposito io seguirò le tracce offerte dall’onorevole Costantino, unitamente anche agli altri colleghi interpellanti. Per quanto riguarda i programmi, sono stati elaborati due progetti a livello europeo nell’ambito del PON Programma operativo nazionale «Cultura e sviluppo 2014-2020»: un progetto nella regione Calabria, Progetto di animazione economico-culturale del sistema museale calabrese, che propone l’attivazione di residenze e studi per artisti, architetti, designer e curatori, e un progetto nella regione Campania per la realizzazione del polo regionale sul contemporaneo denominato «Contemporary Hub» a Napoli. A livello nazionale sono stati finanziati attraverso il Piano per l’arte contemporanea 2015 il progetto di Torino «Porte aperte», un concorso per giovani artisti per la riqualificazione delle periferie attraverso interventi artistici, e il progetto di Matera »Nuovi committenti«, interventi di mediazione culturale tra enti e comunità locali e artistiche. Sono state poi svolte le attività finalizzate alla definizione degli obiettivi del DPCM per il Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree degradate, previsto dalla legge di stabilità del 2015, ed è stato quindi predisposto lo schema del DPCM 15 ottobre 2015, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 26 ottobre 2015, di approvazione del bando per la presentazione di proposte per la predisposizione del Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate.
Nell’ambito del programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia, si è proceduto alla ideazione del progetto per la costruzione della piazza del bene comune, un avamposto nei quartieri di periferia urbana particolarmente degradata, costituito da piccoli interventi finalizzati a fornire servizi ai cittadini, da realizzarsi, però, in uno spazio pubblico.
Passo ora a quelle che sono state le attività. Innanzitutto, vi è la quindicesima Mostra internazionale di architettura della Biennale di Venezia 2016 Padiglione Italia. Su istruttoria della direzione generale in parola, il Ministro nomina lo studio TAM associati. Il tema della mostra è «periferie e sviluppo delle città». Il titolo della proposta selezionata è «Taking care – progettare per il bene comune» e sarà presentata, con maggiori dettagli, nel corso di una prossima conferenza stampa. Poi vi sono tre workshop di formazione, in collaborazione con le università di Reggio Calabria, Catania/Siracusa, Alghero, Roma, Milano/Mantova e Padova, sul tema dell’architettura sociale, con svolgimento presso l’aria periferica del parco tecnologico di Vega, sito a Marghera. Ancora, la mostra di Roma il cui titolo è «Alla ricerca di una città normale. Il ruolo dei quartieri di iniziativa pubblica nell’espansione urbana negli ultimi cinquant’anni in Italia»: una selezione di quartieri periferici di edilizia residenziale d’iniziativa pubblica, realizzati dagli anni Settanta ad oggi, con l’obiettivo di evidenziare i focus per una corretta riqualificazione urbana delle periferie. Le ricerche sono state effettuate in collaborazione con le università di Roma, Napoli e Torino. Poi segnalo il concorso del Consiglio nazionale degli architetti, paesaggisti, pianificatori e conservatori. Le istanze scaturite dalla mostra formeranno oggetto di successivi concorsi per giovani architetti under 35, d’intesa con il Consiglio nazionale stesso. I progetti realizzati dai vincitori saranno, quindi, donati ai rispettivi comuni interessati. Segnalo, poi, un numero speciale della rivista di geopolitica Limes, finalizzato alla realizzazione di un progetto dedicato alle periferie, con contributi scientifici di autori nazionali e internazionali, con la redazione di una mappa geografica delle periferie italiane. Seguiranno tre presentazioni pubbliche a Venezia, a Roma e a Siracusa, accompagnate dall’allestimento di carte geopolitiche.
Proseguo con quelle che sono le iniziative. »Arte alla luce« è un progetto sviluppato con Save the children e realizzato nelle periferie di Bari, Marina di Gioiosa Ionica e Palermo, nei «punti luce» dell’associazione e in strutture socio-educative aperte in varie regioni per contrastare la povertà educativa. Il progetto promuove l’arte contemporanea tra i giovani quale fattore determinante per lo sviluppo armonioso dell’individuo. Con il convincimento diretto di artisti affermati, il primo laboratorio si è svolto a Palermo a Zisa e nel quartiere dello Zen 2, sotto la guida dell’artista Domenico Mangano. Il secondo si è svolto a Bari nel quartiere Libertà, con l’artista Massimo Grimaldi. E il prossimo si svolgerà nella Locride a Gioiosa Jonica, con l’artista Adrian Paci. Si prevede di estendere il progetto a tutti i 16 »punti luce« di Save the children. «Sperimento l’arte! Musei e artisti nelle scuole» è un’altra iniziativa legata alla convenzione tra il Ministero dei beni culturali – Direzione generale arte e architettura contemporanea, Ministero dell’istruzione e Associazione dei musei d’arte contemporanea italiana per la diffusione e l’educazione alle arti contemporanee negli istituti scolastici italiani situate nelle aree periferiche.
Per quanto riguarda gli incontri, tutti gli incontri hanno seguito il modello bottom up, in linea con i principi della sussidiarietà orizzontale. In appuntamenti dedicati ai temi delle periferie sono state recepite, a livello nazionale, le istanze rappresentate dalle principali associazioni attive in campo di cultura, salute, sport, ambiente e cultura della legalità; ciò nonostante alla DGAAP siano stati assegnati obiettivi strategici da attuare all’intero territorio nazionale attraverso il network relazionale fra gli attori sociali.
Interventi partecipativi a livello locale, in attuazione degli indirizzi che sono stati dettati, sono di competenza degli istituti periferici, di concerto con gli enti locali, ai quali attiene specificatamente l’iniziativa pianificatorio-urbanistico-paesaggistico-sociale.
Passiamo adesso quelle che sono, invece, le risorse. Le risorse impiegate per i programmi, le attività e le iniziative sopra evidenziati sono quelle previste negli ordinari capitoli di bilancio e relativi piani gestionali del Ministero ed assegnate alla Direzione generale. Per quanto concerne il bando di 3 milioni di euro per cofinanziare i progetti culturali promossi dai comuni nelle periferie, richiamato nell’atto, preciso che si tratta del decreto interministeriale MIT/MiBAC del 12 novembre 2015, la cui procedura di programmazione e in itinere e vicina alla conclusione.
Ricordo, infine, che il coordinamento delle attività sopra riferite è affidato al direttore generale della Direzione generale arte e architettura contemporanee e periferie urbane sulla base di quanto 171 del 2014, recante disposto dall’articolo 16, comma 2, del DPCM n. regolamento di organizzazione del Ministero.
In conclusione, sembra lecito affermare che, nei dieci mesi di effettiva attività, la nuova Direzione generale ha compiuto o avviato attività sicuramente apprezzabili per quantità e qualità.

PRESIDENTE

L’onorevole Costantino ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta per la risposta alla sua interpellanza.

CELESTE COSTANTINO

Grazie, Presidente. Io sono parzialmente soddisfatta. Non ho un’esperienza di lungo corso in questo Parlamento, però in questi due anni e mezzo ho capito che, a volte, gli strumenti come interpellanza e come l’interrogazione hanno più il fine di cercare di trovare avallo ad una tesi piuttosto che rivolgere delle domande reali e concrete. Io penso che stamattina, con questa interpellanza, ho dato l’opportunità al Ministero della cultura di poter raccontare quello che è stato fatto. Però, questo fa parte dell’insoddisfazione che io registro nel porre queste domande. Infatti, è un po’ strano, anche rispetto a dei progetti lodevoli che si stanno portando avanti – ho sentito nella sua risposta, sottosegretario, anche dei riferimenti alla Calabria, quindi sono veramente molto contenta, come, immagino, anche lei, che ci sia questa particolare attenzione –, che sia praticamente impossibile riuscire a trovare queste informazioni. Io ho presentato questa interpellanza perché l’hanno sollecitata esattamente associazioni, comitati, cittadini che avevano guardato con favore questo atto, questo decreto adottato dal Ministero della cultura e che immediatamente avevano voglia di impegnarsi, di mettersi a disposizione e di portare avanti anche delle proposte fattive su come poter realizzare alcuni di quei progetti che sono stati elencati da lei qui oggi. Penso ai comitati che si sono creati negli anni e che ad oggi hanno svolto un’attività veramente straordinaria. Parlo della città di Roma: a Corviale, come a Torpignattara, come a Corcolle, con l’esperienza e il lavoro fatto sul territorio oggi potrebbero veramente proporre dei progetti molto interessanti, che vanno esattamente nella direzione che ha espresso il Ministro Franceschini.
Però, si registra un’incapacità di interlocuzione e anche una mancanza di comunicazione e di informazioni rispetto al lavoro che è stato fatto fino adesso e anche del dettaglio di come sono stati spesi i soldi. Infatti, rispetto a tutto l’elenco che è stato fatto sui 3 milioni ancora, per sua stessa ammissione, si è in corso d’opera e quindi non abbiamo ancora contezza, a più di un anno, di come verranno spesi questi soldi.
Anche riguardo ai progetti che ha elencato prima, di ricerca, e delle mostre che sono state realizzate non c’è il dettaglio economico di come sono stati spesi questi soldi e a quanto ammonta appunto la spesa relativa a questi progetti che sono in corso.
Aggiungo anche – ed era una delle domande che venivano poste nell’interpellanza – che viene richiesta la presenza di un coordinamento e di una regia comune su questi progetti. A chi bisogna rivolgersi? Bisogna arrivare al punto di presentare un’interpellanza o un’interrogazione per avere dei riferimenti? Bisogna sempre avere il filtro parlamentare affinché questi cittadini, questi comitati e queste associazioni possano attingere a delle informazioni e avere dei dati precisi? Io penso che questo sia un errore, tanto più se – come lei ci ha detto stamattina – delle cose buone si sono provate a fare e ci sono sicuramente delle dinamiche che vanno perfezionate, ma che vanno probabilmente nella giusta direzione.
Quindi, io la ringrazio per questa comunicazione che manca totalmente e quindi le consegno il silenzio che c’è su questa serie di progetti che sono stati presentati dal Ministero, ma la invito al più presto – ed è questa la parte di grande insoddisfazione nella sua risposta – a fornire i dettagli economici su come sono stati spesi fino ad ora questi soldi e sui 3 milioni di euro che sono esattamente al centro del decreto che io cito all’interno dell’interpellanza, come verranno spesi, in quale città e quali sono i contatti, la regia comune e il coordinamento che si vuole mettere in campo tra il Ministero e le associazioni.