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The Boss

di Ben Falcone. Con Melissa McCarthyKristen BellPeter DinklageElla AndersonTyler Labine USA 2016

Michelle Darnell (McCarthy) è un’anchor-woman televisiva di grande successo, che spiega agli spettatori come diventare ricchi. In un’intervista televisiva Gayle King (se stessa) rivela le sue origini: lei era stata abbandonata dalla madre ed era cresciuta in orfanotrofio gestito da suore. Questo sembra averla resa totalmente anaffettiva e lei, infatti, bistratta i suoi due stretti collaboratori: l’adulatorio Tito (Cedric Yardbrough) e l’efficiente Claire (Bell). Tra i nemici di Michelle, il più accanito è Renault (Dinklage), suo vecchio collega ed amante cui lei, da giovane, aveva soffiato un prestigioso incarico; ora lui è un magnate ricchissimo e nevroticissimo – il suo braccio destro Stephan (Timothy Simons) lo deve accudire come una baby-sitter – e lei gli porta via – grazie ad informazioni riservate – un lucroso affare. Renault per vendetta la denuncia e lei finisce in galera per insider trading, perdendo tutto. Quando esce di prigione, non sapendo dove andare, si fa ospitare a forza da Claire, che ora lavora per Dana Dandridge (Cecily Strong), una manager spietata, cresciuta con il mito di Michelle e vive con la figlia dodicenne Rachel (Anderson) in un appartamentino. Michelle è convinta che quella sarà una sistemazione provvisoria e la mattina dopo va al club che era solita frequentare per riprendere i contatti con il mondo degli affari ma qui i suoi ex colleghi Bryce (Michael McDonald) e Carl (Stephen Mallory) la fanno buttare fuori in malo modo. Lei cade in depressione ma Claire le dice che se vorrà rimanere dovrà darle una mano con Rachel: il giorno dopo così la accompagna ad una riunione di Coccinelle, nella quale la capo-scout Sandy (Kristen Skaal) illustra orgogliosa i progressi che le ragazze hanno fatto nella vendita per beneficienza di biscottini. In piena riunione Helen (Annie Mumolo), madre della mascolina Hannah (Presley Coley), la riconosce e fa una piazzata, rintuzzata dalla combattiva Michelle, che decide di sfruttare la rete di vendita delle ragazzine per mettere in commerci gli ottimi brownies al cioccolato di Claire. Propone a quest’ultima una società al 50% e ingaggia varie Coccinelle, proponendo loro un guadagno al posto dei ridicoli premi che ottenevano dai biscottini; la prima ad essere arruolata tra le Darnelle Darlings – questo è il nome dell’impresa – è Chrystal (Eva Peterson), una ragazzona aggressiva e manesca (che sarà utilissima in uno scontro in strada con Helen e le altre Coccinelle). Gli affari vanno benissimo, tanto che Michelle deve chiedere un finanziamento alla miliardaria Ida Marquette (Kathy Bates), la prima che aveva creduto in lei e che lei – come al solito – aveva tradito; nonostante questo, fiutando l’affare la Marquette accetta di metterci i soldi. Si apre così il laboratorio Darnelle Darlings ma Renault è in agguato e Michelle lo vede parlare con Claire; questo e un affettuoso regalino fattole da Rachel – a lei che ha una vera paura dei sentimenti – la convincono a vendere l’attività al suo nemico di sempre. Ora è di nuovo ricca ma tirando fuori il regalo della ragazzina ha un sussulto di pentimento e va da Claire a chiedere perdono e a cercare di rimediare. La donna è in casa con la figlia ed il fidanzato, Mike (Labyne) ed è nei guai: aveva lasciato il lavoro per occuparsi dell’azienda e non aveva avuto nulla dalla vendita perché la sua partecipazione alla pari non era mai stata registrata. Michelle spiega il suo piano: andranno di notte nell’ufficio di Renault e sottrarranno il contratto che lei aveva sottoscritto, prima che lui lo possa depositare. Mike si incarica di distrarre il guardiano gay Kenny (Larry Dorf) e Michelle, Claire e Rachel vanno nell’ufficio di Renault e prendono il documento ma, sul più bello, sopraggiungono lui e Stephan e il magnate – che ha il mito dei samurai – impugna una katana contro di loro, nel parapiglia che segue, lui, combattendola, scopre di amarla ancora e tutto finisce per il meglio.

Melissa McCarthy è stata la capofila di quella pattuglia di comiche, come Ami Schumer o Rebel Wilson, che hanno fatto del linguaggio esplicito, delle allusioni sessuali e del politically uncorrect il proprio segno distintivo. Dopo le strepitose perfomances ne Le amiche della sposa e in Corpi da reato, già in Spy si era notata una sostanziale concessione alla commedia tradizionale ma la svolta era cominciata con Tammy, diretto – come questo – dal marito Ben Falcone e The boss (commedia ispirata alle vicende della conduttrice americana Martha Stewart) è una conferma della nuova linea virata sulla commedia per famiglie. Né ci aspettiamo qualcosa di rivoluzionario dal remake al femminile di Ghostbusters, del quale è protagonista. Questo film, d’altronde, dal punto di vista commerciale (lei ne è anche produttrice, oltre che co-sceneggiatrice con il marito) ha fatto il suo: con un budget di 29 milioni di $ ne ha, sinora portati a casa 77. E’ un peccato se perdiamo la sua vitalissima comicità ma anche lei, evidentemente, “tiene famiglia”!