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Periferie: MiBACT e Architetti, al via la selezione di dieci aree indicate dai Comuni per interventi di riqualificazione

Entro fine mese la scelta delle aree, a metà settembre il bando per il concorso di idee per gli interventi

Hanno tempo fino al prossimo 31 agosto singoli Comuni, unioni di Comuni, così come associazioni di Comuni per presentare proposte ideative per la promozione di interventi di riqualificazione di periferie urbane che, una volta valutate, saranno oggetto di un concorso di idee per la promozione di dieci interventi, tra quelli selezionati, destinati a giovani architetti under 35.
L’iniziativa è frutto di una convenzione sottoscritta tra la Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane del MiBACT ed il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori.
Le proposte potranno riguardare aree che necessitano di interventi per il miglioramento della qualità del decoro urbano; il Ri.U.So e la rifunzionalizzazione di aree pubbliche e di strutture edilizie esistenti, per finalità di interesse pubblico; l’accrescimento della sicurezza territoriale e della capacità di resilienza urbana; il potenziamento delle prestazioni e dei servizi di scala urbana; la mobilità sostenibile e l’adeguamento delle infrastrutture destinate ai servizi sociali e culturali, educativi e didattici, nonché alle attività culturali ed educative.
Completata la fase di selezione delle dieci aree – affidata ad un apposito comitato scientifico composto da rappresentanti della Direzione Generale del Ministero, del Consiglio Nazionale degli Architetti e dell’Anci – entro il successivo 15 settembre verrà bandito il concorso di idee finalizzato all’acquisizione delle proposte per la riqualificazione delle aree scelte.
Per l’attuazione dell’iniziativa, la Direzione Generale finanzierà i premi dei vincitori del concorso di idee, per un importo complessivo di 100.000 euro. Le proposte acquisite mediante concorso saranno offerte gratuitamente ai Comuni interessati, affinché, una volta reperite le necessarie risorse, possano procedere alle successive fasi della progettazione e della realizzazione degli interventi di riqualificazione urbana.
Tra le finalità della convenzione quelle di promuovere la centralità e la qualità del progetto; la partecipazione e la condivisione delle comunità locali e la promozione dei talenti dei giovani architetti. Tutto ciò nella consapevolezza che la riqualificazione delle periferie possa essere attuata anche attraverso il Ri.U.So. di frammenti urbani.

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Infrastrutture, scuole e periferie: da Ance un piano da 30 miliardi di euro

All’Assemblea degli edili il Ministro Delrio annuncia un tavolo di confronto sulla fase transitoria del nuovo Codice Appalti.
Manutenzione delle infrastrutture, riqualificazione delle scuole, mitigazione del rischio idrogeologico, investimenti sui beni culturali e nel turismo e piano per il risanamento delle periferie. Sono i cinque capisaldi che secondo l’Associazione nazionale costruttori edili (ANCE) potrebbero mettere in campo 30 miliardi di euro in tre anni.

Le proposte sono state formalizzate durante l’assemblea nazionale dell’Ance che si è svolta giovedì scorso a Roma. Durante i lavori il presidente, Claudio De Albertis, ha chiesto una moratoria che fino al 31 dicembre 2016 consenta alle amministrazioni di bandire le gare già pronte basate su progetti definitivi anziché sui progetti esecutivi.

L’ipotesi di moratoria è stata scartata, ma il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, ha annunciato l’apertura di un tavolo di confronto sulla fase transitoria del nuovo Codice Appalti per monitorare l’andamento del mercato delle opere pubbliche con un occhio particolare all’edilizia che, riporta l’Ance, tra gennaio e giugno un aumento di 4 miliardi rispetto all’anno scorso.

Il piano da 30 miliardi dell’Ance
“Lo shock collettivo provocato dalla Brexit – ha esordito Claudio De Albertis – ha mostrato l’insostenibilità del regime di austerità promosso dall’Unione Europea, che impedisce investimenti per lo sviluppo e la crescita”. Una nota positiva è rappresentata dalla clausola di flessibilità per gli investimenti e dalla cancellazione del patto di stabilità interno. Grazie a queste novità, nel primo trimestre del 2016 sono aumentate le spese sostenute dai Comuni per la riqualificazione del territorio, la lotta al dissesto idrogeologico, la manutenzione e l’ammodernamento delle scuole.

“Quello che oggi serve – a detta di De Albertis – è un grande Piano di sviluppo industriale e infrastrutturale capace di rinnovare in profondità il Paese. Secondo le nostre valutazioni sarebbe possibile mettere in campo 30 miliardi di euro nei prossimi 3 anni, attraverso l’utilizzo delle risorse esistenti e una rinnovata flessibilità per gli investimenti a livello europeo”.

Sono cinque le linee che l’Ance individua come prioritarie per la ripresa:
– La manutenzione e il miglioramento delle infrastrutture esistenti per garantire il mantenimento di adeguati livelli di servizio e di sicurezza.
– L’accelerazione e l’ampliamento del piano di riqualificazione degli edifici scolastici.
– L’assegnazione delle risorse necessarie alla realizzazione del piano pluriennale di riduzione del rischio idrogeologico annunciato a novembre 2014.
– L’investimento sui beni culturali e sul turismo, come risorse da utilizzare al meglio per avviare, soprattutto nel Mezzogiorno, nuovi progetti di crescita economica.
– Il recupero e il risanamento infrastrutturale e sociale delle periferie con un piano da almeno 5 miliardi di euro gestito da una cabina di regia governativa che individui non solo le aree a maggior rischio, ma anche le modalità di intervento da mettere in atto.

Gli effetti moltiplicativi di queste politiche sarebbero considerevoli. Basti pensare – ha sottolineato il presidente dell’Ance – che “una domanda aggiuntiva di un miliardo di euro nel settore genera una ricaduta complessiva nell’intero sistema economico di oltre 3 miliardi e mezzo di euro e quasi 16mila nuovi posti di lavoro”. Dal canto loro, ha chiesto De Albertis, le imprese chiedono solo di poter operare in un contesto di regole certe.

Codice Appalti, le richieste dell’Ance
L’ANCE ha chiesto che venga previsto il subappalto nel limite del 30% riferito alla categoria prevalente, e non all’importo complessivo dell’appalto, e del 100% nel caso delle categorie scorporabili, al netto delle superspecialistiche, e che sia eliminata la norma che prevede l’obbligo di nominare in gara la terna dei subappaltatori.

Sul fronte delle opere di urbanizzazione a scomputo secondarie, di importo inferiore alla soglia comunitaria, è stato domandato che venga recuperata la possibilità di svolgere la procedura negoziata senza bando

Per la qualificazione Soa, Anche ha chiesto di utilizzare l’ultimo decennio di attività (non quinquennio).

“La scelta di privilegiare l’offerta più vantaggiosa è condivisa dall’Ance – ha spiegato il presidente De Albertis – perché costringe le stazioni appaltanti e le imprese a ragionare sulle offerte e sulla scelta più qualificata. Ma dal nostro mondo viene espressa la preoccupazione che l’applicazione di questa normativa a stazioni appaltanti ben lontane dall’essere qualificate (si stanno ancora definendo le linee guida sul tema) e la mancanza sotto la soglia comunitaria dell’obbligo di sorteggiare nell’albo dell’Anac i commissari per la valutazione delle offerte, possa portare ad una fase di opacità o peggio a fenomeni di corruzione. Chiediamo al Ministro se, per il tempo necessario alla qualificazione delle stazioni appaltanti e al consolidamento dei meccanismi di scelta di commissari di gara al di sopra di ogni sospetto, si possa permettere alle stazioni appaltanti la possibilità di utilizzare il sistema della esclusione automatica delle offerte anomale con il metodo antiturbativa fino all’importo di 2,5 milioni”.

BIM, eonomia circolare e rigenerazione urbana
Il presidente De Albertis si è soffermato anche su altri aspetti utili al rilancio. Innanzitutto “Industria 4.0” per l’informatizzazione di tutti i processi produttivi, che in edilizia non può prescindere dal BIM, poi l’economia circolare per il recupero del 70% dei rifiuti da costruzione e demolizione, obiettivo in Italia ancora lontano.

Fondamentale anche la leva fiscale per la riqualificazione degli edifici, che deve putnare sui prodotti di qualità, e la rigenerazione urbana attraverso la rottamazione degli edifici e dei quartieri obsoleti.

Alla fine del suo intervento il presidente De Albertis si è soffermato anche sul contratto di cantiere per favorire la sicurezza e la regolarità del lavoro e sull’importanza di accesso al credito per le imprese.

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Bando per la riqualificazione urbana

Bando per la presentazione di progetti per la predisposizione del Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle citta’ metropolitane e dei
comuni capoluogo di provincia.

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Bando periferie degradate, saranno ammessi anche i progetti preliminari

Accolte le modifiche Anci; i Comuni dovranno approvare il progetto definitivo entro 60 giorni dalla convenzione.
Via libera a progetti preliminari e studi di fattibilità per candidarsi al bando da 500 milioni di euro per la riqualificazione urbana nelle periferie degradate.

La modifica al precedente schema di bando, che ammetteva la presentazione solo di progetti definitivi, arriva dall’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci), nel corso della Conferenza Unificata del 14 aprile scorso.

Bando periferie degradate: ok a progetti preliminari
La nuova bozza del bando, approvata dalla Conferenza Unificata, ridefinisce alcune delle procedure e dei requisiti di presentazione dei progetti per la riqualificazione urbana nelle periferie.

Una delle novità più rilevanti riguarda l’apertura nei confronti di stadi progettuali non definitivi; infatti lo schema di bando prevede la possibilità di presentare anche uno studio di fattibilità o progetto preliminare.

In tal caso però prescrive che i soggetti proponenti s’impegnino ad approvare, entro 60 giorni dalla sottoscrizione della convenzione o dell’accordo di programma, il relativo progetto definitivo o esecutivo.

Il Presidente Anci, Piero Fassino, ha dichiarato a margine dei lavori: “L’Associazione ha registrato positivamente l’accoglimento degli emendamenti discussi in sede tecnica per cui sarà possibile la partecipazione al bando con la presentazione solo di uno studio di fattibilità e non del solo progetto esecutivo”.

Bando periferie: 3 mesi per presentare i progetti e per valutarli
Lo schema di bando precisa che i soggetti proponenti “dovranno presentare i progetti entro 90 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale”.

In sede di Conferenza Unificata si sono anche stabiliti “tempi certi per la conclusione della procedura di valutazione”. In particolare, sono previsti 90 giorni (circa 3 mesi) dalla scadenza del termine per la presentazione dei progetti per la conclusione del procedimento di valutazione.

Previsti invece 30 giorni per la sottoscrizione delle convenzioni e/o accordi di programma.

Riqualificazione periferie degradate: la altre modifiche Anci
Un altro emendamento Anci accolto riguarda la possibilità per le amministrazioni di richiedere il 10% del finanziamento eventualmente assegnato al momento della firma della convenzione e/o accordo di programma: ciò consentirà di coprire anche i costi di avvio dell’intervento infrastrutturale dei soggetti proponenti.

Infine un’altra questione sollevata da Anci riguarda il conflitto tra città metropolitane e capoluoghi di Provincia.

A tal proposito Fassino ha dichiarato: “Al governo abbiamo chiesto che si espliciti la possibilità di partecipazione anche per le città capoluogo di Regione”; adesso infatti il testo prevede solo la partecipazione delle Città metropolitane e dei capoluoghi di Provincia.

“Se la possibilità di ricevere il finanziamento restasse solo alle Città metropolitane”, ha spiegato il presidente Anci, “si verificherebbe una ingerenza legislativamente e costituzionalmente illegittima perché la Città metropolitana non può decidere un intervento sul territorio di un capoluogo di Regione, prerogativa questa della giunta e del Consiglio del capoluogo stesso”.

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ANCI e ACRI siglano accordo su riqualificazione urbana e sicurezza delle periferie

Promuovere tutte le azioni che possano essere di impulso e di supporto alla completa attuazione del “Programma nazionale di interventi per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle Città metropolitane e dei Comuni capoluogo”, istituito dalla Legge di Stabilità 2016 . È questa la principale finalità dell’Accordo siglato dall’Anci, l’Associazione dei comuni italiani, e dall’Acri, l’associazione che rappresenta le Fondazioni di origine bancaria, che verrà perseguita supportando centralmente la definizione del Programma e, localmente, l’elaborazione di progettualità coerenti con gli obiettivi del Programma stesso.

L’Accordo “intende favorire e sostenere la migliore attuazione del Programma nazionale promuovendo attivamente la realizzazione di situazioni di contesto istituzionale, amministrativo e finanziario, che assicurino il più efficiente ed efficace utilizzo delle risorse pubbliche attivate, la massima integrazione con le iniziative già programmate, il miglior raggiungimento degli obiettivi e fini indicati dalla legge, nonché l’attivazione di risorse private aggiuntive”.

Per garantire la realizzazione degli obiettivi generali stabiliti “ANCI e ACRI si adopereranno per chiedere alla Presidenza del Consiglio il massimo coinvolgimento nelle fasi del Programma, in relazione alla necessità di informare e sensibilizzare i rispettivi associati per il migliore dispiegamento di ogni iniziativa finalizzata a realizzare nei territori processi strutturali di rigenerazione urbana ed effettivo innalzamento del livello di sicurezza delle comunità”.

«L’obiettivo che ci prefiggiamo con la sigla di questo Accordo – afferma Piero Fassino, Presidente ANCI – è quello di sviluppare appieno le potenzialità del Programma nazionale, coordinando al meglio la presentazione dei progetti locali che possano favorire sia l’attivazione e il coinvolgimento di risorse private, a partire da quelle delle Fondazioni di origine bancaria, che la collaborazione con il terzo settore nella elaborazione di progetti di recupero e riqualificazione urbana».

«Questo Protocollo – dice Giuseppe Guzzetti, presidente Acri – è coerente con la previsione della Mozione finale del Congresso Acri di Lucca del 2015, che prevedeva di pervenire a un’intesa con l’Anci che consenta alle Fondazioni di realizzare, in un contesto di sussidiarietà e di rispetto dei ruoli, rapporti di carattere strategico con gli enti del territorio al fine di condividere e ottimizzare, in particolare, iniziative che perseguono obiettivi di coesione e inclusione sociale».

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Riqualificazione delle periferie, nessuna traccia del bando

Secondo i tempi previsti dalla legge di Stabilità, i progetti dovevano essere presentati entro il 1° marzo 2016 ma ad oggi del bando non vi è alcuna traccia. Attesi anche i bandi relativi al PON, Por e PSR.
Ancora un bando tanto atteso ma in netto ritardo l’uscita. Entro il 31 gennaio si aspettava la pubblicazione del Bando da 500 milioni di euro destinato alla riqualificazione urbana e alla sicurezza delle periferie. Secondo i tempi previsti dalla legge di Stabilità, i progetti dovevano essere presentati entro il 1° marzo 2016 ma a tutt’oggi del bando non vi è alcuna traccia.

Il bando era previsto dalla Legge di Stabilità 2016 che aveva predisposto, per quest’anno, un “Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia”. Gli obiettivi della misura erano: la realizzazione di interventi urgenti per la rigenerazione delle aree urbane degradate, l’accrescimento della sicurezza territoriale; il potenziamento della mobilità sostenibile; lo sviluppo di pratiche di inclusione sociale, l’adeguamento delle infrastrutture destinate ai servizi sociali, culturali, educativi e didattici.

Ed i tanto attesi PON, Programma operativi nazionali 2014-2020, da quasi un anno, il ministro Stefania Giannini, aveva annunciato l’uscita del primo bando per il cablaggio delle scuole, anche quest’anno scolastico volge al termine e l’argomento Pon sembra essere caduto nel dimenticatoio. Ed i Por Calabria? A gennaio la regione sembrava aver avuto un accelerazione nell’uscita del bandi chiedendo contributi da integrare, attraverso la piattaforma Smart Specialization Strategy Calabria – S3 Calabria, contributi raccolti ma dei quali, da fine Gennaio, non si ha notizia.

Stesso discorso per i PSR, si declama tanto in riunioni e comitati di sorveglianza ma in concreto nulla. La sola nota positiva in questo desolante panorama di ritardi è l’accesso al credito d’imposta, dal 30 Giugno 2016 si potranno presentare le domande via telematica attraverso il software “creditoinvestimentisud”.

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Tre milioni di euro per la riqualificazione di Corviale

Si tratta di una delle prima iniziative siglate dal nuovo Commissario dell’Ente che ha posto come obiettivo la lotta al degrado nelle zone periferiche della città.
In un incontro del 12 novembre scorso tra il Prefetto di Roma Franco Gabrielli ed il nuovo Commissario dell’ATER (Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale del Comune di Roma) Giovanni Tamburino, presente anche l’ex commissario dell’azienda architetto Modigliani, si è concordata la data di inizio dei lavori di manutenzione straordinaria, di recupero e riqualificazione dell’edificio Corviale di proprietà dell’ATER, lavori per i quali è stata stanziata la somma di tre milioni di euro.
L’INIZIATIVA – Si tratta di una delle prima iniziative siglate dal nuovo Commissario dell’Ente che, in coerenza con le indicazioni della Regione Lazio, ha posto come obiettivo del proprio mandato la lotta al degrado nelle zone periferiche della città attraverso la riqualificazione e la valorizzazione del patrimonio ATER.
In particolare, l’intervento di Corviale riguarderà il ripristino e la messa in sicurezza delle scale comuni, degli ascensori e delle vetrate, oltre all’impermeabilizzazione di ampie parti del tetto.
La previsione per la durata dei lavori è di 18 mesi.
I LAVORI – Per la intera durata dei lavori si è inoltre deciso di installare un “Info point“ per informare quotidianamente i residenti sullo stato dei lavori e dove ci si potrà rivolgere per tutte le problematiche da esporre.
Mercoledì 18 novembre alle 16 verrà dato il via ufficiale ai lavori con una cerimonia alla quale parteciperà il presidente di ATER, Giovanni Tamburino che dichiara: “E’ un passo importante. L’ATER vuole occuparsi dell’interesse dei cittadini a cominciare dalle zone più difficili”.
Tamburino esprime massima solidarietà al presidente del X Municipio, Maurizio Veloccia, per l’incendio doloso alla sede sociale del “Calciosociale Italia” che lo scorso 13 novembre ha distrutto al Corviale la cappella in legno presso il “Campo dei Miracoli”.

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Marconi: da Ragioneria ok ai fondi per la riqualificazione area mercato Macaluso

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Dalla Ragioneria di Roma Capitale arriva la conferma che i fondi per la riqualificazione dell’area del Mercato Macaluso ci sono: un importante risultato per il Municipio e per l’Amministrazione capitolina che restituisce al territorio 1 milioni di euro. Ora è il momento di elaborare e condividere con i cittadini un progetto vero di rigenerazione urbana di quel quadrante, perchè la soluzione possa rispondere ad esigenze reali e nasca dopo un’attenta analisi socio-economica, ed un esame dei bisogni e delle vocazioni di quel quartiere. – Lo dichiara Emanuela Mino, Presidente del Consiglio del Municipio XI




Ex residence Roma: giù l’ecomostro al via riqualificazione del quartiere

Il progetto di recupero che entro marzo prenderà il via, è denominato «Corti Romane» e prevede oltre agli appartamenti, una palestra, un centro anziani, un polo culturale e un asilo nido. La Valle dei Casali sarà restituita ai residenti della zona

Ormai manca poco e con il nuovo anno, i residenti di Bravetta potranno finalmente assistere alla demolizione dei cinque palazzi dell’ex «residence della vergogna» al civico 415. Un progetto chiaro che punta a riqualificare non solo l’ecomostro abbandonato da anni, ma tutto il quartiere a partire proprio dagli spazi verdi della vicina Valle dei Casali, sulla quale si affacciano i cinque scheletri in cemento. Novanta mila metri cubi di area del costruttore Mezzaroma che, almeno sulla carta, saranno restituite alla cittadinanza con appartamenti ecosostenibili e servizi pubblici che oggi mancano nel quartiere.

L’ex residence Bravetta
L’ex residence Bravetta fu costruito negli anni settanta dal gruppo Mezzaroma e nel 1982 divenne sito da dedicare all’accoglienza temporanea per far fronte al problema del disagio abitativo dal Comune di Roma. Passata l’emergenza casa, molte delle famiglie furono poi trasferite negli alloggi popolari definitivi e il residence Bravetta divenne luogo di occupazioni abusive da parte di immigrati, rom e senza tetto che si organizzarono in vere e proprie comunità, spesso in conflitto tra loro. Nel 2007 con l’ordinanza n°59 si decretò lo sgombero del «Residence Roma» e si decise con la delibera 47/2007 firmata in accordo con la proprietà, di destinare parte della struttura a carattere residenziale e utile alla realizzazione di servizi essenziali per il quartiere.

«Corti romane»
Il progetto di recupero che entro marzo prenderà il via, è denominato «Corti Romane» e prevede oltre agli appartamenti, una palestra, un centro anziani, un polo culturale e un asilo nido, spazi comuni collocati in un progetto di massima che ridisegna l’intera zona e che ospiterà forse uffici del municipio e servizi che «non devono morire». Lo spiega in un’intervista a Corriere.it Barbara Mezzaroma che parla di «rigenerazione urbana che deve rivivere» e che purtroppo nella Capitale difficilmente trova spazio. «Negli anni non c’è stato nessuno stop al progetto» spiega Mezzaroma e ribadisce che la responsabilità sull’abbandono dei cinque scheletri in cemento è da attribuire soltanto alla burocrazia lenta che blocca l’attuazione delle convenzioni a Roma. «Ci vogliono cinque anni per una convenzione» continua Barbara Mezzaroma che in ogni caso, si complimenta con la politica locale che oggi, in maniera intelligente, ha deciso di aprire i rapporti con i privati per avviare dialoghi costruttivi.
Piano Valle dei Casali
«In Regione si sta votando il Piano d’assetto di Valle dei Casali» spiega Elio Tomassetti, consigliere del municipio XII, proprio perché parte dei servizi che rientrano nel piano di riqualificazione «Corti Romane» dovrebbero sorgere in un’area che si trova all’interno del perimetro di Valle dei Casali. Solo con l’approvazione del piano d’assetto di competenza della Regione Lazio, la proprietà e il municipio potranno avviare l’iter di recupero dell’intera area, che consentirà l’accesso alla Valle e restituirà quel verde pubblico occultato per anni dietro gli enormi scheletri grigi di cemento.

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Decoro urbano e condivisione: questo è il messaggio dei Pittori Anonimi del Trullo

 

 

 

Condivisione: all'esterno, un tavolo lungo e adibito per la cena.

Condivisione: all’esterno, un tavolo lungo e adibito per la cena (le foto sono volontariamente sfuocate per tutelare la riservatezza dei pittori)

 

I Pittori Anonimi del Trullo, per rilasciare questa intervista, mi invitano a cena, in una casa che sembra una comune. Un lungo tavolo all’esterno è adibito per la cena. Mi accolgono tante persone sorridenti, mi mettono a mio agio.
E mi sento subito come se fossi a casa mia. Piacevolmente, mi accorgo che l’unico interesse che c’è  tra loro è stare insieme, davanti ad un bicchiere di vino o con le mani sporche di vernice.

 

 

 

 

Carissimi Pittori, come funziona il vostro anonimato? Oramai il progetto è abbastanza avviato, qualcuno vi avrà spiato? Qualcuno vi conoscerà?

“Siamo ancora semi anonimi. Ma alla fine, siamo obbligati a mettere la faccia. D’estate, non ce la fai a non farti vedere, perché le persone si affacciano alle finestre o passano più tempo fuori casa. Addirittura, a volte, devi chiedere a queste persone di chiuderle, per poter lavorare ! E poi, non possiamo uscire troppo tardi, la mattina lavoriamo tutti e non possiamo fare le ore piccole!”

la raccolta di barattoli di vernice

la raccolta di barattoli di vernice

C’è un progetto di base che riguarda solo il Trullo o è un progetto estendibile a Roma?

“L’idea è estendibile, siamo stati alla Garbatella e abbiamo fatto un mercato per autofinanziarci. A noi costa molto questo progetto, non possiamo farcela da soli. Abbiamo dato l’input e riceviamo messaggi da tutta Roma, da Tiburtina, Garbatella stessa. Il messaggio è “Scendi e fallo con noi” o anche “Perché non dipingi tu?”.
“Io ci passo e tu mantieni nel tempo”. Non abbiamo un’esclusiva o un appalto. La gente ci ferma per strada e ci chiede “Ma al mio palazzo non venite?” Forse non siamo riusciti a far capire il messaggio. La gente apprezza, sì, e ci richiede anche. Noi non abbiamo tempo di tornare indietro: quando arriviamo in una zona, puliamo tutto ciò che è pulibile, se dobbiamo dipingere, dipingiamo. Poi andiamo via. E se quella parte viene mantenuta, come l’abbiamo lasciata, è grazie a chi ci abita.”

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ultimo lavoro a Via del Trullo

Come è nato il progetto? Con chi è nato?

“Quando abbiamo fatto questi dipinti, abbiamo pensato di mettere insieme le forze, abbiamo chiesto ai Poeti,
che sono un’istituzione – chi non è fan dei Poeti der Trullo? (https://www.facebook.com/ipoetidertrullo?fref=ts) – se volevano contribuire al progetto e sono stati d’accordo.
C’è anche Solo con noi (https://www.facebook.com/h4solo?fref=ts),
c’è l’architetto di Trasformazioni urbane (http://trasformazioniurbane.weebly.com/) e un ragazzo che scrive a mano le poesie.

Questo progetto ha un nome ed è NINA. Nina è stata ideata e realizzata dallo street artist Solo, dai Pittori Anonimi Trullo e da noi PdT. I Pittori hanno colorato in modalità cubo-di-rubik la Porta di BrandeTrullo, sostenendo con raggi di colore Nina Piangente. Solo ha passato ore su una scala di altezza indefinita con pennello in mano per darle forma, colore, vita. Il calligrafo Daniele Tozzi [https://www.behance.net/danieletozzi] ha prestato la sua abile mano ai nostri versi. Noi abbiamo dedicato a Ninetta una poesia. Ringraziamo tutti i residenti, anziani, genitori, ragazzini che passando ci hanno sostenuto. Ringraziamo Andrea di Trasformazioniurbane per la compagnia evergreen. L'opera si trova tra Via Massa Marittima e Via del Trullo, angolo con Via Sarzana. E non è la prima, e non sarà l'ultima. Push the Poetry: sui muri, nelle vie, in tutte le periferie. PdT

Questo progetto ha un nome ed è NINA. Nina è stata ideata e realizzata dallo street artist Solo, dai Pittori Anonimi Trullo e da noi PdT. I Pittori hanno colorato in modalità cubo-di-rubik la Porta di BrandeTrullo, sostenendo con raggi di colore Nina Piangente. Solo ha passato ore su una scala di altezza indefinita con pennello in mano per darle forma, colore, vita. Il calligrafo Daniele Tozzi [https://www.behance.net/danieletozzi] ha prestato la sua abile mano ai nostri versi. Noi abbiamo dedicato a Ninetta una poesia. Ringraziamo tutti i residenti, anziani, genitori, ragazzini che passando ci hanno sostenuto. Ringraziamo Andrea di Trasformazioniurbane per la compagnia evergreen. L’opera si trova tra Via Massa Marittima e Via del Trullo, angolo con Via Sarzana. E non è la prima, e non sarà l’ultima.
Push the Poetry: sui muri, nelle vie, in tutte le periferie.
PdT

La prima opera tutti insieme è stata un successo: i poeti hanno messo la poesia, l’architetto ha innestato un vaso sul palo della luce, Solo ha fatto il disegno, noi abbiamo dipinto. La poesia è dedicata a tutti noi e all’Arte.”

 

Parliamo del rapporto con i graffitari, sono d’accordo o siete ostili?

Pittrice anonima durante l'intervista

Pittrice anonima durante l’intervista (le foto sono volontariamente sfuocate per tutelare la riservatezza dei pittori)

“Non abbiamo un rapporto con i graffitari, i muri che abbiamo utilizzati erano principalmente vuoti. C’erano slogan calcistici e politici.
Se ci capita un palazzo con delle tag o dei lavori di altri, noi non li tocchiamo.”

 

Chi sono i pittori iniziali ?

“Un gruppo di amici, originari del Trullo, nati e cresciuti in questo quartiere, fedeli nella loro amicizia da 40 anni. Il progetto è nato in una brutta giornata, in cui un evento funesto ci univa. Autonomamente ci siamo separati per ritrovarci insieme a tagliare l’erba, pulire il giardino davanti la Chiesa San Raffaele per il bene comune, per renderlo più civile (Via di San Raffaele, 28, Roma). Da un episodio brutto, nasce un’esperienza unica. E da qui, un seguito di persone, tutte diverse, che non si conoscevano, provenienti da quartieri limitrofi. Un seguito di persone che porta avanti un progetto che ha superato le periferie, ripreso e filmato dai giornali locali, da Roma Today, dai video blog, oltre che da Repubblica.”

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non solo righe e fasce sono i motivi decorativi della squadra Anonima, ma anche riqualificazione di muretti e scale con disegni e fantasie.

Altre esperienze anonime…

Una ragazza mi racconta che, incuriosita, ogni mattina cercava dove fossero arrivati a dipingere durante la notte. Tutte le mattine va a fare colazione al bar Alexander e lascia 5€ nel salvadanaio di autofinanziamento dei Pittori. Una notte poi, cercando parcheggio, se li ritrova davanti, armati di pennelli e tute da lavoro. Rimane di stucco, scende e il parcheggio non era più un problema, aveva trovato la strada giusta.
Anche lei ora è un’anonima pittrice.

Ritrovo a questa cena una mia collega della biblioteca, che mi racconta: “Io non abito al Trullo – anche se ora lo frequento più del mio quartiere – vivo a Casetta Mattei, poco distante da qui. Mi sono resa conto che c’era un movimento diverso, che qualcosa stava cambiando.
Li ho contattati su Facebook e ho chiesto se potevo partecipare a questa iniziativa e loro mi hanno risposto -Puoi? Devi!-”

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Questo è chiaro: chiunque si può aggregare.
Buona volontà, impegno e la voglia di condividere i colori, che sono l’espressione più immediata e visibile di un sentimento comune che sta cambiando.

#avantitutta, questo è l’hastag di Corviale Domani.

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Rassegna stampa sull’argomento:

http://www.corviale.com/index.php/poeti-der-trullo/

http://www.corviale.com/index.php/pittori-anonimi-del-trullo/

 

Intervista e foto b/n: Elisa Longo