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Strategia Europa 2020: contributo alla consultazione pubblica

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ueLa Conferenza delle Regioni e delle province autonome interviene nella consultazione pubblica della Commissione Europea sulla revisione intermedia della Strategia Europa 2020. E lo fa con un contributo, approvato il 16 ottobre, che è stato inviato al Sottosegretario Sandro Gozi (che ha la delega per le politiche comunitarie).

Si riporta di seguito il testo integrale del documento che è stato anche pubblicato sul sito www.regioni.it (sezione “Conferenze”).
Contributo delle Regioni e delle Province autonome italiane  alla consultazione pubblica della Commissione europea sulla revisione intermedia della strategia Europa 2020
Il processo di europeizzazione degli ordinamenti nazionali ha favorito la partecipazione delle Regioni alla programmazione, negoziazione e implementazione delle politiche nazionali ed europee. Le riforme delle politiche regionali e di coesione e l’adozione della Strategia Europa 2020 hanno consentito alla Commissione europea di esercitare una sempre più forte influenza sulle politiche di sviluppo nazionali, legittimando le Regioni ad intervenire nel percorso di costruzione e di attuazione del diritto europeo. Attraverso i principi di sussidiarietà e di partenariato, si va progressivamente affermando un sistema di governance multilivello, dove la responsabilità viene suddivisa tra i diversi livelli di governo (europeo, nazionale, regionale e locale) e le scelte sono calibrate sul territorio di riferimento.
L’istituzionalizzazione del confronto intergovernativo in sede di Conferenze Stato – Regioni (Decreto legislativo 281 del 1997 e Legge 234 del 2012) e la previsione di una presenza delle Regioni e delle Province autonome nel Comitato interministeriale per gli affari europei (CIAE) (articoli 2 e 19 della legge 234 del 2012) rappresentano elementi significativi del sistema di governance multilivello presente nell’ordinamento italiano.
In questa prospettiva, le Regioni e le Province autonome si trovano a dover adattare la propria organizzazione al mutato contesto istituzionale, anche procedendo ad una ristrutturazione degli uffici che consenta di partecipare in maniera efficace alla preparazione e all’implementazione delle politiche europee. D’altro canto l’impianto stesso del processo decisionale europeo è ancora troppo centralizzato e poco flessibile per rispondere in maniera adeguata ai diversi fabbisogni regionali.
In tal senso, la recente e innovativa esperienza delle strategie macroregionali può rivelarsi di assoluto interesse per le Regioni e i territori,
in quanto dimensione geo-amministrativa in cui Regioni, Stati e Unione europea hanno l’opportunità di ottimizzare i propri strumenti di realizzazione delle politiche europee, privilegiando la logica del progetto, in un’autentica governance multilivello e proponendo per l’Unione europea un modello di sviluppo policentrico.
La Conferenza delle Regioni condivide i principi e le proposte di riforma contenute Dichiarazione di Atene sulla revisione intermedia della Strategia Europa 2020 – Una visione territoriale per la crescita e l’occupazione, adottata dal Comitato delle Regioni il 7 marzo 2014. Nella seduta del 12 giugno 2014, la Conferenza ha anche aderito alla Carta della governance multilivello in Europa, adottata dal Comitato delle Regioni il 3 aprile 2014, impegnando le Regioni italiane a farsi promotrici dei principi e delle strategie in essa contenute.
In attuazione di quanto sopra, la Conferenza delle Regioni ritiene che la revisione della strategia UE 2020 sia l’occasione per rispondere in maniera efficace all’attuale crisi economica e per rilanciare il processo di integrazione europea, fissando obiettivi ambiziosi ma credibili e condividendo tra le istituzioni dei diversi livelli la ownership del processo di riforma. Quindi, un più forte partenariato dove si possa affermare la dimensione territoriale delle politiche europee e la responsabilità condivisa della loro scelta.
In concreto la Conferenza ritiene che la revisione della strategia Europa 2020 debba prevedere:
1) un più forte e reale partenariato come metodo ordinario di selezione delle politiche pubbliche;
2) una maggiore ownership della nuova strategia da parte di tutti i livelli di governo;
3) un collegamento diretto e funzionale tra la nuova strategia e la politica di coesione europea;
4) una forte dimensione territoriale che comporti l’elaborazione di obiettivi e indicatori diversi per i diversi territori europei;
5) l’elaborazione in partenariato dei Programmi nazionali di riforma, basati su raccomandazioni specifiche definite anche a livello territoriale.

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