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Settimo Torinese, la periferia che si candida a Capitale della cultura per il 2018

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21 le città candidate che coprono un po’ tutta la penisola. La finalista la si scoprirà solo il 31 gennaio 2017. Ma nell’elenco delle prescelte ci sono dei nomi inaspettati. Uno di questi è Settimo Torinese, provincia di Torino, una città di periferia nata dall’immigrazione e fatta dalle fabbriche. «Perché cultura», spiega Elena Piastra, vicesindaco del comune, «non significa solo “bello”. Ma anche incontro, inclusione, innovazione»

Mantova è la capitale di oggi. Il prossimo anno cederà lo “scettro” a Pistoia. E nel 2018? Quale città sarà la “regina” della cultura italiana?. Ad oggi sono 21 le candidate finaliste a Capitale Italiana della cultura 2018. La procedura di valutazione si concluderà entro il 31 gennaio 2017. Ogni città, per aderire al bando, ha realizzato una bozza di progetto che sarà sottoposto alla giuria di sette esperti del settore della cultura, delle arti e della valorizzazione territoriale e turistica. A metà novembre ci sarà una prima selezione e le città finaliste dalle 21 attuali passeranno a 10.

Tra le 21 candidature proposte (a seguire l’elenco completo), una è veramente particolare e potrebbe sembrare – ma non fatevi ingannare dall’apparenza – una candidatura anomala, ma non è così. Noi, questo comune, l’abbiamo scelto come apertura della sezione Cultura del Bookazine di Vita di agosto, già nelle edicole. È Settimo Torinese, in provincia di Torino.

È una storia particolare la sua. «È un comune nato dall’immigrazione», ci ha raccontato Elena Piastra, vicesindaco di Settimo, è stata sua l’idea della candidatura. A Settimo Torinese, alla fine degli anni 50, ci vivevano poco più di 10mila persone. Era conosciuto come il “paese delle lavandaie”, le famiglie benestanti della vicinissima Torino – appena 13 chilometri di distanza – portavano qui i loro indumenti da lavare. Quando negli anni 60 sono arrivate le fabbriche, è arrivato pure il lavoro e con il lavoro le famiglie che venivano dal Polesine e – in gran parte – dal sud Italia.

In soli 10 anni la popolazione ha raggiunto 43mila abitanti che sono cresciuti fino a 50mila negli anni 80, dove ancora, alla scuola elementare, i bambini andavano divisisi in tre turni diversi perché le aule non bastavano per tutti. Qui c’erano tutti i presupposti perché il comune diventasse una periferia degradata simile alle banlieue parigine, eppure non è successo. E così dopo 60 anni il “paese delle lavandaie” si candida a diventare Capitale Italiana della Cultura per il 2018.

Settimo Torinese di “bello” nel senso canonico del termine forse non ha un granché. Anzi, è un paese che si è ritrovato ad avere la più alta concentrazione di case popolari in Italia. «Non abbiamo musei, né grandi chiese o monumenti o porticati in pietra», ammette Elena Piastra. «Ma il bando non parla solo di bellezza; ma di innovazione, inclusione, cultura ed incontro. Allora sì che una periferia può diventare capitale delle cultura». In comune è infatti presente il centro Fenoglio, il più importante hub del nord Italia per l’accoglienza migranti; il Teatro Laboratorio fondato da Gabriele Vacis, e una fabbrica di Pirelli ridisegnata da Renzo Piano che pure ha detto: «La bellezza naturale del nostro Paese non è merito nostro. Ciò che può essere merito nostro è rammendare le periferie per scoprirne la bellezza…».

Elenco città candidate a Capitale Italiana della cultura 2018

Alghero, provincia di Sassari, Sardegna
Aliano, provincia di Matera, Basilicata
Altamura, provincia di Bari, Puglia
Aquileia, provincia di Udine, Friuli Venezia Giulia
Candidatura congiunta Viterbo – Orvieto (Tr) – Chiusi (Si), Lazio/Umbria/Toscana
Caserta, Campania
Comacchio, provincia di Ferrara, Emilia Romagna
Cosenza, Calabria
Ercolano, provincia di Napoli, Campania
Iglesias, Sardegna
Montebelluna, provincia di Treviso, Veneto
La Spezia, Liguria
Ostuni, provincia di Brindisi, Puglia
Palermo, Sicilia
Piazza Armerina, provincia di Enna, Sicilia
Recanati, provincia di Macerata, Marche
Settimo Torinese, provincia di Torino, Piemonte
Spoleto, provincia di Perugia, Umbria
Trento, Trentino Alto Adige
Unione dei Comuni Elimo Ericini (Buseto Palizzolo, Custonaci, Erice, Paceco, San Vito Lo Capo e Valderice), provincia di Trapani, Sicilia
Vittorio Veneto, provincia di Treviso, Veneto

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