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San Andreas

 di Brad Peyton. Con Dwayne JohnsonAlexandra DaddarioArt ParkinsonCarla Gugino  USA 2015

Ray (Johson) è un eroico pompiere ed ha appena salvato con una spericolata manovra del suo elicottero, un ragazza, Natalie (Morgan Giffin), che era finita appesa, con la sua auto, alla parete di una montagna. Tornato a casa va a prendere la figlia Blake (Daddario), che vive con la sua ex-moglie Emma (Gugino), per portarla a San Francisco ma viene raggiunto da un allerta per forti scosse di terremoto; la ragazza sarà accompagnata da Daniel Riddicck (Ioan Gruffuld), il nuovo compagno della madre, ricchissimo costruttore di grattacieli; Ray ancora ama Emma – il loro rapporto è entrato in crisi quando la loro prima figlia Mallory (Arabella Morton) è morta annegata mentre praticava il rafting – e la notizia della nuova convivenza lo addolora. Nel frattempo, il sismologo Lawrence (Paul Giamatti) ed il suo collega Kim (Will Yun Lee), che stanno invano avvertendo la autorità del pericolo di un’imminente terremoto, si recano a San Francisco per studiare degli allarmanti fenomeni che hanno captato nei pressi di una diga; arriva la prima violenta scossa e Kim perde la vita. Lawrence, pur sconvolto dal dolore, accetta di farsi intervistare dalla giornalista Serena (Archie Panjabi) per lanciare l’allarme ma una nuova violenta scossa interrompe tutte le comunicazioni. Blake, arrivata nell’ufficio di Daniel, mentre lo attende nell’atrio conosce Ben (Hugo Johnstone-Burt), un timido ragazzo che è lì per un colloquio di lavoro ed è accompagnato dal fratellino, l’intraprendente Ollie (Parkinson). Quando lei è in macchina con Daniel, un forte sisma fa crollare il garage dell’ufficio, l’autista (John Reynolds) muore sotto le macerie, lei rimane incastrata nell’auto e Daniel scappa impaurito; Ben ed Ollie corrono a salvarla ed i tre si avviano per la città disastrata. Emma era andata a pranzo con la sorella di Daniel, Susan (Kylie Milongue) e anche l’edificio nel quale si trovano viene distrutto ma lei riesce a mettersi in contatto con Ray che la salva con l’elicottero che stava pilotando. Blake, che ha imparato dal padre alcuni accorgimenti, riesce a mettersi in contatto con lui nonostante il blackout e concorda di farsi trovare su di una torre con i due ragazzi per farsi venire a prendere. Ray e Emma devono abbandonare l’elicottero che nel salvataggio si è guastato e con un auto abbandonata dal proprietario vanno verso l’appuntamento con la figlia ma lungo la strada si apre una voragine e, grazie all’aiuto di due anziani in fuga (Fiona Press e Dennis Coard), riescono a prendere un piccolo aereo. Intanto, Lawrence e Serena, con mezzi di fortuna, sono riusciti a far arrivare l’allarme a tutti cittadini di San Francisco che incominciano ad evacuare la città. La catastrofe ha reso impraticabile la torre sulla quale si erano dati appuntamento Blake e i genitori e lei convince Ben – che è anche ferito – ed Ollie a tornare al grattacielo di Daniel (lui nel frattempo è morto). L’aereo ha un guasto e Ray si butta insieme alla ex-moglie con il paracadute. Arrivati a terra, lui salva un po’ di gente e capisce che la figlia è andata a cercare qualche luogo elevato. Uno tsunami inonda San Francisco e Ray ed Emma continuano le ricerche con un hovercraft; il palazzo di Daniel viene invaso dalle acque e Blake rischia di annegare. La salva all’ultimo minuto il padre e la famiglia si ricompone.

Già nel 1937 , con Il terremoto di san Francisco di Henry King, il cinema americano aveva capito le potenzialità spettacolari del genere catastrofico, che negli anni ’70, con titoli come L’inferno di cristallo, Terremoto e Ormai non c’è più scampo, ebbe grande fulgore. Il meccanismo di questi film era semplice: in una cornice di disastri, resi spettacolari, dalle tecnologie, l’avidità degli uomini che avevano violato la natura veniva punita e i protagonisti rivelavano la loro vera natura. Allora però i registi – Terremoto. Per fare un esempio, era diretto da Mark Robson – di quei film erano ottimi professionisti ed i cast erano stellari (Paul Newman, Charlton Heston, Ava Gardner, Fred Astaire, William Holden). Peyton non è di quel livello e Dwayne Johnson è simpaticamente monolitico e qui è un po’ come se vedessimo l’inespressivo Re Scorpione alle prese con i guai di famiglia. Unica sorpresa nei titoli di coda è la bella interpretazione di Sia di California dreamin’ dei Mamas and Papas.