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Questo spot di Carlo Verdone e Franco Carraro dimostra che Roma non è cambiata negli ultimi 20 anni

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“Ricucire le periferie”, “rilanciare le periferie”, “le periferie luoghi da cui ripartire”. Tutti i candidati a sindaco di Roma hanno usato questi slogan durante i loro tour per la città. Da Giachetti a Marchini, da Meloni a Fassina fino a Raggi, il ruolo delle periferie in campagna elettorale è dominante. Perché i quartieri dimenticati, habitat dei cittadini che vivono ai margini della Capitale, restano comunque un invitante bacino di voti se si è capaci di incanalare il malcontento a forza di promesse di rinascita e riqualificazione.

Per questo fa un certo effetto rivedere uno spot del 1989 dell’allora candidato sindaco di Roma Franco Carraro in quota Partito socialista. Lui e Carlo Verdone passeggiano nel quartiere romano di Vigne Nuove dove, dieci anni prima, il regista ha girato alcune scene del suo primo film “Un sacco bello”. Verdone fa notare a Carraro come persista il degrado del quartiere e chiede cosa si potrebbe fare per riqualificare zone come quelle. Carraro spiega il problema delle periferie e le possibili misure: “Penso che questo sia uno dei grandi nodi della città, con periferie che in realtà sono lager. Eppure gli spazi ci sono, non ci vorrebbe molto a creare una piazza, luoghi di ritrovo, impianti sportivi. Queste zone potrebbero essere sistemate. In questo modo la gente vivrebbe meglio qui e intaserebbe meno il centro”.

Parole che oggi ci suonano come familiari dato che, se si butta un occhio allo stato in cui versano le periferie romane, di miglioramenti se ne sono visti ben pochi. Carraro, allora ministro del Turismo nel Governo De Mita, venne scelto sindaco dopo il “patto del camper” stretto tra i leader del Psi e della Dc, Bettino Craxi e Arnaldo Forlani. La sua amministrazione fu sconvolta da arresti eclatanti tra i membri della giunta. La sua esperienza terminò con le dimissioni dei consiglieri di opposizione e la nomina di un commissario. La storia che si ripete.

Al termine dello spot Carraro e Verdone si salutano sperando che fra ulteriori dieci anni la situazione sarà migliorata. A distanza di quasi trent’anni il loro auspicio non sembra essersi realizzato.

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