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Quando l’emittenza è di palazzo, nuova frontiera della comunicazione

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Dopo l’esperienza di “Teletorre 19″ a Bologna, a Roma la tv condominiale è sbarcata a Corviale
Volete essere aggiornati sui fatti del condominio? Avete voglia di comunicare ai nuovi vicini il vostro arrivo a palazzo? Adesso si può fare anche via cavo. Basta collegare un videoregistratore all’antenna centralizzata: in tal modo, sfruttando un canale libero, potrete divulgare a circuito chiuso – dopo averle opportunamente filmate e montate – le news della vostra comunità.
L’esempio bolognese
Un esempio efficace in tal senso è quello di “Teletorre 19”, un’emittente televisiva condominiale nata in una delle quattro Torri del quartiere Pilastro di Bologna. Le Torri sono grattacieli di 18 piani con 72 appartamenti ciascuno, costruiti a metà degli anni ’70: in realtà più che grattacieli sono dei piccoli paesi avvitati intorno agli ascensori, perché tra gli abitanti è forte lo spirito comunitario, frutto anche di tante cose fatte assieme.
Teletorre 19 è in qualche modo figlia di questo spirito, e l’andare dentro le case con la telecamera è servito a cementare ulteriormente la comunità: ha fatto diventare i suoi abitanti in qualche modo dei protagonisti, dei personaggi pubblici all’interno del condominio.
Dai nuovi vicini con la telecamera
Tra le iniziative di Teletorre 19 c’è il coinvolgimento dei nuovi abitanti del condominio. Quando arrivano dei nuovi vicini, gli viene proposto di presentarsi agli altri condomini attraverso la televisione. E se sono d’accordo si va a casa loro con la telecamera per una piccola intervista di 3-4 minuti cercando di trasmettere ai nuovi arrivati il senso di appartenenza che anima la comunità, per far sì che non si chiudano dentro le proprie mura ignorando ciò che gli accade intorno. Teletorre possiede circa diciotto rubriche che si occupano degli avvenimenti del condominio. Con “Diciotto piani più tre” ci si occupa delle notizie dagli interni, poi c’è “Uso e manutenzione”, una rubrica di servizi di utilità che illustra, ad esempio, come funziona l’ascensore, come si usa il depuratore, oppure come vengono eseguite le piccole riparazioni.
Verifica dei problemi
“Tramite questa rubrica – spiega l’ideatore del progetto Gabriele Grandi – abbiamo avvisato gli abitanti del palazzo di un guasto all’impianto di riscaldamento e siamo anche riusciti ad addebitare ad alcuni condomini la rottura dei caloriferi. Inoltre, prima di ogni riunione condominiale, facciamo un’intervista all’amministratore per illustrare i problemi all’ordine del giorno, in modo che i condomini vadano alla riunione già preparati. E anche questo è un appuntamento fisso. Inoltre facciamo le dirette delle riunioni condominiali, così chi non può o non vuole partecipare viene informato del loro andamento rimanendo a casa. Esiste inoltre una rubrica dedicata all’autogestione, cioè il modo in cui il nostro condominio è organizzato. Poi ci sono le rubriche più generali come “La sicurezza” – quella più apprezzata dai condomini – che mette in luce i problemi del quartiere come ad esempio il livello di sicurezza stradale. In seguito a ciò abbiamo preso a cuore la questione e attraverso Teletorre abbiamo sensibilizzato gli abitanti su questo problema. I condomini hanno recepito il messaggio e insieme abbiamo deciso di fare una raccolta di firme (che dalla nostra Torre si è estesa alle Torri vicine) per chiedere al Comune un adeguamento delle misure di sicurezza stradale nel quartiere: un’illuminazione migliore, la riasfaltatura, ecc”. All’interno del condominio esistono varie salette condominiali e in una di queste è stato collocato l’impianto di trasmissione. In un’altra, un po’ più grande, si fanno le riprese per determinati servizi oppure la presentazione del notiziario. Per fare la programmazione dei film invece ci si trova a casa delle varie persone.
L’esperienza di Corviale tv
Ma quale è la situazione nella Capitale? A Roma, sempre in tema di televisioni di condominio, è nota l’esperienza di Corviale Tv: un progetto che prevedeva news dal condominio e non solo, nato per valorizzare questo chilometro di edificio grazie anche alla collaborazione del Comune di Roma e della Fondazione Olivetti. Si è trattato di un lavoro molto articolato che ha interrogato per esempio l’intera città su come appare dall’esterno la realtà di Corviale. Il piano ha inoltre coinvolto architetti e vari artisti in un vero e proprio laboratorio di ricerca. L’esperienza è però ad un certo punto terminata. Condominio a parte, esistono poi le televisioni di quartiere, quelle che raccontano la vita dei vari rioni: nella capitale trasmette ad esempio Monti Tv. Quest’ultima, per la messa in onda dei programmi relativi alla vita del Rione Monti, utilizza però il web e i palinsesti di altre televisioni come ad esempio Roma Uno.
Un buon apprendistato
Teletorre 19 rappresenta inoltre un vero apprendistato, e per alcuni potrebbe anche diventare una scelta professionale. In fondo saper tenere in mano una telecamera, un microfono, sapersi rapportare alla gente facendo domande intelligenti, è un buon inizio. Certamente, se non ci fosse stata questa realtà condominiale così particolare, la televisione non sarebbe nata. Insieme questi condomini hanno avuto la costanza di insistere e adesso hanno ottenuto persino una collaborazione con Rai 3 con un programma in cui vengono trasmessi dei pezzettini realizzati da Teletorre.
Nessuna autorizzazione
Prima di mettere in moto tutta la faccenda gli organizzatori hanno chiesto alla Siae se, ed eventualmente a quali costi, sarebbe stato possibile inserire nei programmi normali videocassette di film. Dopo alcuni tentennamenti la Siae di Bologna ha accettato di rilasciare una dichiarazione scritta in cui si afferma in sostanza che, trattandosi di trasmissioni a circuito chiuso limitato all’ambito condominiale per le quali non viene richiesto alcun canone di abbonamento e nelle quali non trovano posto inserimenti pubblicitari, tutta la faccenda si configura come “visione domestica”.
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