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PERSONE E CONDOMÌNI, IL PROGETTO ABITO

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condominioConvivenza condominiale, atto spesso difficile e conflittuale.

Tre giovani trentini under 40 riunitisi nella start up Community Building Solutions, hanno però avuto un’intuizione: rovesciare l’assioma della convivenza condominiale e mettere a valore il capitale relazionale presente nei complessi abitativi.

CBS è una start up di innovazione sociale  fondata da Tania Giovannini, Francesco Gabbi e Francesco Minora è una delle vincitrici del Bando Seed Money di Trentino Sviluppo Spa. Un bando che ha finanziato 36 nuove start up dell’Area promozione tecnologica di Trentino Sviluppo. La start up, a partire da questo finanziamento e in linea con le competenze dei suoi creatori, intende sviluppare servizi per il community building attraverso progetti di economia sociale, sviluppo urbano sostenibile e azioni di welfare territoriale.

 

Oltre il 50% delle persone in Italia vive in condominio e le controversie che scaturiscono producono annualmente circa 200.000 cause che paralizzano il sistema giudiziario. “Perché i vicini di casa non li scegliamo e molto spesso si tratta di una vicinanza forzata che genera conflitto – spiega Francesco Gabbi presidente di CBS – così, dalla convinzione che le naturali difficoltà della convivenza condominiale potessero essere trasformate in risorsa è nato Abito. Il risparmio su misura, affinché il co-abitare non sia solo una condizione da subire. Gli obiettivi del progetto sono quelli di migliorare l’abitabilità dei contesti abitativi da una parte e contribuire al mantenimento e alla riqualificazione dell’immobile dall’altra. Con Abito risparmi, sei informato e vivi meglio”.

Abito si rivolge ai cittadini, ai condòmini, agli amministratori di condominio, alle cooperative di abitazioni, ma anche alle istituzioni per promuovere politiche di coesione territoriale. Il sito di Abito diventerà presto una piattaforma dalla quale sarà possibile accedere a tutti i servizi ed entro ottobre partiranno le prime sperimentazioni in 5 complessi residenziali. “Siamo pronti ad entrare nei condomini e a prendere le misure, continua Francesco Gabbi, faremo un’analisi quantitativa dei costi che riguardano sia il nucleo abitativo singolo che il condominio nel suo complesso”. Dopo la fase di analisi verrà proposto un “abito” su misura attraverso strategie di sharing e pooling che genereranno un risparmio da depositare in un fondo comune utilizzabile secondo le modalità definite collettivamente dai condòmini stessi.

 

I due consiglieri ITEA Michela Chiogna e Luca Gottardi hanno sottolineato la condivisione degli obiettivi del progetto durante la presentazione del progetto alla stampa: “Abbiamo aderito con entusiasmo a questa iniziativa perché incontra perfettamente la mission di ITEA sotto diversi punti di vista – spiega Michela Chiogna. Prima di tutto, l’obiettivo di una buona convivenza, che sia il più possibile partecipata, e l’aumento della socialità. In secondo luogo la volontà di incontrare le necessità economiche delle persone che non passa solo dall’accesso agevolato all’abitazione ma anche dall’abbattimento di alcuni costi e dal contenimento delle spese collaterali; obiettivo perseguito concretamente dal progetto. In ultimo una convinzione: che lavorare insieme su un contesto abitativo favorisca il nascere di un attaccamento, e quindi di una cura, del territorio”. Partner del progetto anche la cooperativa sociale Kaleidoscopio con la presenza del presidente Michele Odorizzi che sottolinea l’innovatività e il cambio culturale messo in atto da Abito. “Nel tempo in cui il pensiero dominante è l’individualismo proporre un cambio di paradigma di questo tipo è assolutamente controcorrente. E’ interessante rilevare che, nell’era dell’enfasi data al confort interno dell’abitare, qui l’attenzione sia spostata su un altro tipo di qualità: quella delle relazioni”.

La vicinanza della Provincia autonoma di Trento all’iniziativa è rappresentata dalla presenza dell’Assessore alla coesione territoriale, urbanistica, enti locali ed edilizia abitativa Carlo Daldoss, che sottolinea il carattere innovativo dell’iniziativa e lo sguardo di fiducia che infonde questa start up per un cambiamento possibile. La convinzione è che la capacità di creare di coesione, minimizzando le differenze tra i singoli e nella comunità, sia la chiave vincente per affrontare il futuro.

Convivenza condominiale, atto spesso difficile e conflittuale.

Tre giovani trentini under 40 riunitisi nella start up Community Building Solutions, hanno però avuto un’intuizione: rovesciare l’assioma della convivenza condominiale e mettere a valore il capitale relazionale presente nei complessi abitativi.

CBS è una start up di innovazione sociale  fondata da Tania Giovannini, Francesco Gabbi e Francesco Minora è una delle vincitrici del Bando Seed Money di Trentino Sviluppo Spa. Un bando che ha finanziato 36 nuove start up dell’Area promozione tecnologica di Trentino Sviluppo. La start up, a partire da questo finanziamento e in linea con le competenze dei suoi creatori, intende sviluppare servizi per il community building attraverso progetti di economia sociale, sviluppo urbano sostenibile e azioni di welfare territoriale.

 

Oltre il 50% delle persone in Italia vive in condominio e le controversie che scaturiscono producono annualmente circa 200.000 cause che paralizzano il sistema giudiziario. “Perché i vicini di casa non li scegliamo e molto spesso si tratta di una vicinanza forzata che genera conflitto – spiega Francesco Gabbi presidente di CBS – così, dalla convinzione che le naturali difficoltà della convivenza condominiale potessero essere trasformate in risorsa è nato Abito. Il risparmio su misura, affinché il co-abitare non sia solo una condizione da subire. Gli obiettivi del progetto sono quelli di migliorare l’abitabilità dei contesti abitativi da una parte e contribuire al mantenimento e alla riqualificazione dell’immobile dall’altra. Con Abito risparmi, sei informato e vivi meglio”.

Abito si rivolge ai cittadini, ai condòmini, agli amministratori di condominio, alle cooperative di abitazioni, ma anche alle istituzioni per promuovere politiche di coesione territoriale. Il sito di Abito diventerà presto una piattaforma dalla quale sarà possibile accedere a tutti i servizi ed entro ottobre partiranno le prime sperimentazioni in 5 complessi residenziali. “Siamo pronti ad entrare nei condomini e a prendere le misure, continua Francesco Gabbi, faremo un’analisi quantitativa dei costi che riguardano sia il nucleo abitativo singolo che il condominio nel suo complesso”. Dopo la fase di analisi verrà proposto un “abito” su misura attraverso strategie di sharing e pooling che genereranno un risparmio da depositare in un fondo comune utilizzabile secondo le modalità definite collettivamente dai condòmini stessi.

 

I due consiglieri ITEA Michela Chiogna e Luca Gottardi hanno sottolineato la condivisione degli obiettivi del progetto durante la presentazione del progetto alla stampa: “Abbiamo aderito con entusiasmo a questa iniziativa perché incontra perfettamente la mission di ITEA sotto diversi punti di vista – spiega Michela Chiogna. Prima di tutto, l’obiettivo di una buona convivenza, che sia il più possibile partecipata, e l’aumento della socialità. In secondo luogo la volontà di incontrare le necessità economiche delle persone che non passa solo dall’accesso agevolato all’abitazione ma anche dall’abbattimento di alcuni costi e dal contenimento delle spese collaterali; obiettivo perseguito concretamente dal progetto. In ultimo una convinzione: che lavorare insieme su un contesto abitativo favorisca il nascere di un attaccamento, e quindi di una cura, del territorio”. Partner del progetto anche la cooperativa sociale Kaleidoscopio con la presenza del presidente Michele Odorizzi che sottolinea l’innovatività e il cambio culturale messo in atto da Abito. “Nel tempo in cui il pensiero dominante è l’individualismo proporre un cambio di paradigma di questo tipo è assolutamente controcorrente. E’ interessante rilevare che, nell’era dell’enfasi data al confort interno dell’abitare, qui l’attenzione sia spostata su un altro tipo di qualità: quella delle relazioni”.

La vicinanza della Provincia autonoma di Trento all’iniziativa è rappresentata dalla presenza dell’Assessore alla coesione territoriale, urbanistica, enti locali ed edilizia abitativa Carlo Daldoss, che sottolinea il carattere innovativo dell’iniziativa e lo sguardo di fiducia che infonde questa start up per un cambiamento possibile. La convinzione è che la capacità di creare di coesione, minimizzando le differenze tra i singoli e nella comunità, sia la chiave vincente per affrontare il futuro.

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