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Noi (Us)

L’invasione dei mr. Hyde

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di Jordan Peele. Con Lupita Nyong’oWinston DukeElisabeth MossTim HeideckerYahya Abdul-Mateen II

La bambina di colore Adelaide (Madison Curry) è in vacanza a Santa Cruz in California con i genitori Russell (Abdul-Maten II) e Rayne (Anna Diop); una sera al Luna Park, mentre il padre sta giocando a “caccia la talpa” e la madre è in bagno, lei entra in una casa degli specchi e all’improvviso le appare, minaccioso, il suo doppio. Lo shock la renderà afasica per qualche tempo e anche ora che è adulta (Nyong’o) ha un idiosincrasia per quei luoghi; perciò quando il marito Gabe Wilson (Duke) propone a lei e ai loro due figli – l’adolescente Zora (Shahadi Wright Joseph) e il piccolo e nevrotico Jason (Evan Alex) – di andare in vacanza proprio a Santa Cruz, lei cerca di opporsi ma, per affetto verso i suoi che sono entusiasti, accetta. E’ lì in vacanza anche la famiglia wasp Tyler – Josh (Heidecker), collega e amico di Gabe, con il quale è anche in costante competizione, Kitty (Moss) moglie e madre insoddisfatta ed alcolista e le loro gemelle Becca (Cali Sheldon) e Lindsey (Noelle Sheldon) – con la qual passano la prima giornata di mare. La sera, tornati nella loro villetta, notano in giardino quattro figure immobili che, quando Gabe esce per farli andar via, si rivelano dei loro doppi armati di grosse forbici, che prima lo aggrediscono, poi entrano a forza nella casa. Solo Red, la sosia di Adelaide parla (gli altri emettono suoni gutturali) e, dopo aver ammanettato Adelaide, spiega che lei, Abraham (doppio di Gabe), Umbrae (Zora) e Pluto (Jason) sono loro ombre, costrette ad una vita di buio e miseria e che ora sono qui per prendere il loro posto. Pluto, che è piromane, vuole giocare con Jason che riesce a chiuderlo in cantina, mentre Adelaide, approfittando dell’assenza di Red che è andata a liberare il figlio, si libera e la attera con un legno; Gabe, che Abraham aveva portato al largo in motoscafo per annegarlo, riesce ad ucciderlo e a tornare a terra con una gamba rotta. Anche Zora è riuscita a scappare ed arriva nella villa dei Wilson per scoprire che sono stati trucidati dai loro doppelganger. Arrivano anche gli altri familiari e riescono ad uccidere le ombre dei Wilson e a scappare con la loro auto. Scoprono che tutta la zona è stata messa a ferro e fuoco dai doppi che ora stanno formando una lunga catena umana. Arrivati in paese trovano Pluto che, dopo aver incendiato la loro macchina, si prepara a dar loro fuoco ma Jason, facendosi imitare, fa in modo che, camminando all’indietro, perisca nell’incendio. Red rapisce il ragazzo e Adelaide la insegue fino ai sotterranei della Casa degli Specchi….

Il comico Jordan Peele fa di nuovo centro: dopo Scappa-Get out che, a fronte di un budget di $4.500.000, ha incassato $252.000.000, Noi-US, costato 5 milioni ne ha già raccolti, in pochi giorni, oltre 170.000.000. I due film hanno molti punti in comune e sono horror atipici: i due plot lo sono ma l’andamento, più che puntare sulla suspense, ha un retrogusto ironico; c’è la giusta quantità di sangue e di morti ma siamo lontani dallo splatter dei film di genere delle ultime generazioni; i protagonisti sono afroamericani della classe media. Proprio quest’ultima caratteristica ha dato il destro a gran parte della critica a focalizzare l’attenzione su di una sorta di messaggio sociale che Peele lancerebbe con le sue opere; in questo, va detto, c’è del vero; lui stesso, richiamandosi a La notte dei morti viventi di Romero, si attribuisce l’ispirazione ad un disagio permanente dei neri, ancora in qualche modo emarginati negli Stati Uniti (e l’Us del titolo è anche un acronimo per United States). Peele, inoltre era noto per la sua imitazione di Obama, rappresentato come un nero-bianco arruolato nel sistema. Non si spiega, però, un successo mondiale solo con una critica di sistema; a suo tempo L’invasione degli ultracorpi di Don Siegel era stato interpretato come un segnale della paura dell’occidente verso l’inquietante e minaccioso universo comunista ma il film era – a prescindere – un capolavoro e tale è rimasto. I doppelganger degli Wilson in Noi saranno pure dei neri emarginati che presentano il conto ai loro fratelli integrati ma questa sola interpretazione (che è certamente una delle corde dell’ispirazione di Peele) annullerebbe gran parte del plot: anche i bianchissimi vicini hanno i loro doppi e la catena delle ombre è assolutamente multirazziale. Quello che fa di Noi un ottimo film e del regista una bella conferma è la capacità di trarre emozioni da piccoli segnali: una giostra che vortica sopra la testa della bambina sola sulla spiaggia, il primo piano della scala mobile che porta all’infernale dormitorio delle ombre sono due firme d’autore che segnano il film ben al di là degli inevitabili ammazzamenti. E’ probabile che – pur in seguito all’enorme successo commerciale di Scappa – Peele, pur potendo chiedere budget importanti abbia preferito mantenersi in un budget basso che gli consentisse di mantenere uno stile efficace proprio perché minimalista (anche a costo – ma in un horror questo è ordinaria amministrazione – di dare una spiegazione molto sommaria agli eventi). La piccola sorpresa finale, poi, è genialmente inquietante.

 

 

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