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“Musei in strada”, l’arte colora le periferie romane

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Quindici opere del Museo di Roma, della Galleria d’Arte Moderna e del Macro, coloreranno tre Municipi della Capitale: Trullo, Ottavia e Tor Bella Monaca. Dal 15 dicembre 2014 al 15 giugno 2015, alcune piazze della periferia romana si trasformeranno in piccoli musei. Si chiama “Musei in strada” il progetto che rientra in “Roma. Gran Formato”, promosso da Roma Capitale e realizzato con Antenna International, con la collaborazione degli Assessorati alla Cultura dei Municipi VI, XI e XIV e Zètema Progetto Cultura. Sono quindici riproduzioni fotografiche su tela di opere d’arte, scelte tra grandi artisti come Pablo Echaurren, Giacomo Balla, Gavin Hamilton e Carla Accardi, per citarne solo alcuni.

“Il progetto – dice l’assessore Giovanna Marinelli – mira a ridurre la distanza fisica e metaforica che separa i Musei del centro dai quartieri periferici di Roma, con l’obiettivo di far scoprire e riscoprire il patrimonio artistico museale della capitale e rafforzare il legame culturale identitario dei cittadini alla storia della propria città”. Attraverso l’app che porta lo stesso nome dell’iniziativa (scaricabile su Google Play per Android e presto in arrivo anche su iTunes per iPhone) i telefonini diventeranno vere e proprie guide turistiche grazie al QR code presente sulle didascalie di ogni opera. Dunque, se le periferie romane si trasformano in gallerie d’arte e i cellulari in guide turistiche, questa volta, a fare le veci dei biglietti d’ingresso, saranno i selfies. Infatti, per invogliare il pubblico a visitare i Musei che custodiscono i quadri originali, sarà offerto un ingresso gratuito ai cittadini residenti che si presenteranno alla biglietteria con un selfie accanto a una delle opere esposte.

Come testimonial del progetto, sono state scelte, oltre alla madrina Simona Marchini, “persone del quartiere”, come Giulio di Pilla, il proprietario del bar del Trullo “L’alta marea”, diventato custode e “critico d’arte” per l’occasione. I quadri parlano e lo fanno grazie alle spiegazioni, visibili sull’app, di 12 testimonial legati ai quartieri; come quella di Ilaria, di 10 anni, che spiega il quadro di Filippo Gagliardi situato a Tor Bella Monaca: “tutto questo è per l’arrivo della regina a Roma. Mi piace molto perchè è bello. Poi c’è tanta allegria” o come Giovanna D’Annibale, titolare del negozio di giocattoli di Ottavia che dice, a proposito del quadro di Giacomo Balla: “Mi condiziona il titolo dell’opera – “Il Dubbio” – però il dubbio attorno a questo, io proprio non ce lo vedo!”

“Musei in strada”, dunque, si prospetta come una sfida per l’amministrazione capitolina: rilanciare e rivalutare le periferie romane grazie all’arte, dimostrando che esse sono l’anima pulsante della città. Una sfida già macchiata da alcuni atti vandalici che hanno rovinato due delle riproduzioni presenti ad Ottavia: il quadro “La velocità di motoscafo” di Benedetta Cappa che è stato incendiato e la tela “Nel Parco” di Amedeo Bocchi, sul quale sono stati fatti disegni e scritte di ogni tipo. “Atti vandalici che sento il bisogno di condannare ma, al tempo stesso, di minimizzare – dichiara Valerio Barletta, presidente del Municipio XIV – perchè quello che sta accadendo oggi nelle periferie italiane, è qualcosa di straordinario e non sarà di certo una provocazione come questa che fermerà ciò che stiamo provando a fare per far rivivere le periferie. Siamo già in accordo con l’assessore Marinelli al fine di provvedere ad una soluzione immediata per ridare completezza a questo importante lavoro, cercando di scovare e punire il colpevole, con l’aiuto dei carabinieri.”

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