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Il tradimento, non è più come prima

Ne parliamo stasera in diretta alle ore 24 a Radioimpegno.it con la Psicoterapeuta

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Ogni legame significativo può comportare il tradimento perché le relazioni umane sono imprevedibili.  Non solo quello amoroso, ma anche tra genitori-figli, tra amici, degli ideali e politici.

Significato. Venire meno a un impegno morale o giuridico di fedeltà e lealtà tra due soggetti agendo in modo contrario alle aspettative di uno dei due che avevano contratto un patto, per lo più implicito, di fiducia reciproca. Da tradere (trans do), ‘trasmettere informazioni illecite’, soprattutto di natura militare. Poi con il tradimento di Giuda il termine acquista la connotazione fraudolenta di ‘consegnare, violando un patto di lealtà’, Gesù alle guardie del tempio e ai soldati romani. Dal Vangelo di Luca: Jesus autem dixit ei: Juda osculo filium hominis tradis.

Ogni interazione nasce e cresce su una base di condivisione (una relazione, un gioco, un ideale, un affetto, un segreto, un’appartenenza): un Tu e un Io diventano così  un Noi, un sistema dinamico che nel caso di aggressioni esterne si rafforza, ma se attaccato all’interno da uno dei due soggetti diventa fragile con conseguente frantumazione. Premesso che complessità e ambiguità ci caratterizzano al punto che per tanti aspetti siamo sconosciuti a noi stessi e quindi a maggior ragione all’altro, ogni relazione è esposta al tradimento, ovvero all’attivazione di nostre parti interne che emergono proprio in quel rapporto favorendo margini di inconoscibilità. Nessuno può garantire all’altro ciò che diventerà domani: non sono prevedibili le conseguenze emotive in risposta a certe interazioni. Nessuno, a meno che non rinneghi l’intersoggettività, può dirsi esente dal tradimento sia come traditore che come tradito, e tutti a seconda delle dinamiche in gioco possono transitare da un ruolo all’altro.  Il tradimento è per suo natura relazionale perché presuppone un rapporto intenso e significativo con l’altro (persona, gruppo, istituzione, stato), ovvero si devono stabilire relazioni e interazioni di fiducia tra i soggetti: perché ci sia tradimento è necessario che A si fidi di B e che B accetti questa fiducia e riconosca il legame che lo unisce ad A. Tutte le forme di tradimento comportano, una volta avvenuto, una ridefinizione del rapporto: chi tradisce spiazza chi è tradito costringendolo a cambiare posto e parte,  si produce infatti uno sconvolgimento nella geografia delle posizioni che i soggetti avevano all’interno della relazione.  Un evento drammatico e inatteso che irrompe  di colpo in quell’interazione fiduciaria: si usa infatti l’espressione ‘a tradimento’ per dire ‘improvvisamente’, ‘inaspettatamente’, ma sempre in modo negativo. E anche quando ci dovesse essere un superamento, una riparazione, una ricomposizione, i soggetti sono chiamati a ridefinire se stessi sia autonomamente che nella relazione.

Fenomenologia del tradimento. All’interno del patto di fiducia tra A e B col tradimento non avviene un’aggressione di uno verso l’altro ma un’azione mirata alla distruzione della dinamica relazionale  (basata appunto sulla fiducia). Se la fedeltà è il mantenimento del rapporto, il tradimento è l’abbandono della relazione preesistente, non necessariamente dell’altro. Ma c’è da dire che si collabora anche al tradimento se ci si affida ciecamente e totalmente all’altro, ad esempio negando il tradimento, ignorandolo, facendo finta di non vedere, attraverso varie forme di autoinganno: si può scegliere di non cogliere segnali o prove del tradimento anche quando l’altro lancia ogni tipo di messaggio proprio per farsi scoprire; in questo caso il tradimento diventa la nuova modalità del rapporto con cui esso si mantiene in vita, ma stavolta i ruoli di traditore e tradito sono chiari e precisi.

Emozioni legate al tradimento. Procura sofferenza, solitudine, una ferita immediata: è la rottura di un patto, di un legame, del principio di coesione e colloca l’incertezza al posto della certezza; tutto appare precario, illusorio, vulnerabile; il Noi non esiste più perché viene abbandonata l’immagine di un sé relazionale. Perché traditi e abbandonati? Quali le colpe commesse? Si scatenano rabbia, rancore, odio, risentimento verso il traditore. Ma soprattutto nel tradito viene intaccata l’autostima. Il tradimento segna uno spartiacque tra un prima, segnato da vissuti positivi, e un dopo segnato da emozioni terribili, violente, a volte devastanti.

I tradimenti. Non solo amorosi, anche se quanto detto sembra accordarsi col più classico dei tradimenti. Tradimento dell’amicizia. Tradimenti familiari (genitori che vengono meno alle aspettative dei figli e viceversa). Rapporto simmetrico tra genitori e  figli (abbigliamento, abitudini, comportamenti adolescenziali dei genitori). Figli genitoriali. Figli costretti a soddisfare – narcisisticamente – le ambizioni dei genitori. Figli oggetto di violenza fisica e psicologica (traditi nel bisogno di verità). Figli costantemente esposti su internet, a cominciare dalle ecografie in gravidanza. In tutti questi casi viene tradito il loro percorso evolutivo. Anche tradimento culturale, al senso di appartenenza: ad esempio l’uso massiccio e indiscriminato di termini della lingua inglese. Il quadro che il tradimento offre è inaspettatamente ricco, complesso e inquietante perché tocca la nostra identità.

 

 

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