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Com’è bella la città

Durante il dibattito si è discusso delle nuove sfide poste dalle necessità di un’integrazione tra spazi rurali e spazi urbani, di centro e periferia, di sharing economy, di rigenerazione urbana, di bellezza come emozione sensibile legata al piacere, e di come l’architettura possa rispondere alle nuove sfide poste dalla globalizzazione e dai flussi migratori.

Il lavoro dell’architetto è quello di immaginare il futuro degli spazi, e far sì che cambino nel modo in cui si sono immaginati.E’ un lavoro affascinante, di apertura al mondo, ma nello stesso tempo selettivo perché l’architetto deve arrivare a produrre un’unica forma.Pe quanto riguarda il rapporto tra dimensione locale e globale, viene sottolineato dagli ospiti come la dimensione locale sia fondamentale. Locale e globale sono in un rapporto dialettico. A livello locale si risolvono questioni che possono risolvere problemi nazionali.

Nella città contemporanea, cosa è centro e cosa periferia? Secondo la filosofa Chris Younès, “la città storica ha dei limiti. Ha abbattuto i muri e si è sviluppata nelle campagne, per cui la separazione oggi non è più valida.” Centro e periferia sono parole dure del nostro linguaggio, non più adeguate a descrivere la realtà. Le periferie sono l’ultima forma di presenza della città verso la campagna. “Oggi la complessità della città deriva da un uso errato del termine periferia, intesa come disagio e marginalità. L’immagine che meglio descrive la periferia oggi è il caleidoscopio. Napoli, Genova, Milano, sono città con la periferia nel centro”, spiega Stefano Boeri. L’idea di rigenerazione urbana è il grande cantiere urbano contemporaneo, intendendo per rigenerazione una rinascita.Da circa dieci,quindici anni si assiste ad un mutamento nella concezione del rapporto centro-periferia. Oggi c’è l’idea che le campagne abbiano un’ esistenza radicata, forte, conservata anche nella memoria. E’ importante anche investire nei piccoli centri,che in Italia rappresentano l’80% del paesaggio.I centri rurali hanno grandi potenzialità, e sono un forte motore di sviluppo, anche turistico.Valorizzare i piccoli centri significa tutelare il paesaggio.

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