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Memoria, alla biblioteca corviale lunedì “Brundibar”: opera lirica per bimbi

 

 

brundibar

“La biblioteca Renato Nicolini di Corviale ricorda la Shoah con «Brundibár», un’opera lirica (in due atti) per bambini del compositore ceco ebreo Hans Krása su libretto di Adolf Hoffmeister, composta nel 1939 e originariamente rappresentata dai bimbi del campo di concentramento di Terezin nella Cecoslovacchia occupata nel 1942. L’edizione in dvd che verrà proiettata in biblioteca è la versione italiana di Clara e Daria Domenici con adattamento di Marina Bianchi, eseguita dall’Ensamble della scuola di musica di Fiesole.
Introduce e commenta la rappresentazione il professor Massimo Laurenza. L’appuntamento è per lunedì 26 gennaio alle ore 17.30 (via Marino Mazzacurati, 76 – Municipio XI). Ingresso libero. L’opera racconta la storia di Aninka e Pepicek, due fratelli in cerca di una bottiglia di latte da portare a casa per la mamma malata. Ma i bimbi non hanno soldi per comprarlo e decidono di cantare in strada nel tentativo di raccogliere qualche moneta tra i passanti. Si imbattono così nel cattivo Brundibár, suonatore ambulante che incarna Hitler, il quale li caccia dalla strada.
Con il supporto di un cane, un gatto e un passerotto allora i ragazzini si uniscono ai bambini del quartiere e tutti insieme intonano una dolce ninna nanna che verrà gradita e ricompensata dai passanti”.

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La storia dell’Opera

Il 23 settembre 1943 ebbe luogo la prima rappresentazione dell’opera per bambini Brundibár nella fortezza di Theresienstadt (in ceco Terežín), a 60 km da Praga, dove a partire dal 1942, vennero concentrati ebrei di una certa notorietà.
Nonostante a Terežín le condizioni di vita del campo fossero in tutto simili a quelle degli altri campi di concentramento, le autorità naziste lo avevano organizzato in modo tale da ingannare l’opinione pubblica internazionale: gli stessi ebrei avevano infatti facoltà di promuovere una serie di iniziative culturali nell’ambito dell’Organizzazione del tempo libero, gestita da artisti e pienamente riconosciuta, dopo un periodo di semiufficialità, nel marzo 1943.
La presenza di un gran numero di compositori, strumentisti e cantanti rese possibile realizzare numerose manifestazioni musicali, vennero allestite opere del grande repertorio e lavori dei compositori deportati. La messinscena che ebbe maggior successo fu quella di Brundibár (“Lo strimpellatore”), opera per bambini composta dal musicista ceco Hans Krása, deportato a Terežín e incaricato di dirigere la Sezione Musica dell’Organizzazione del Tempo Libero.
Dalla prima rappresentazione l’opera fu messa in scena cinquantacinque volte, fino all’ultima recita del giugno del 1944 in occasione dell’ispezione della Croce Rossa Internazionale, in seguito alla quale i protagonisti furono trasferiti ad Auschwitz. Il 18 ottobre di quell’anno Krása trovò la morte in una camera a gas.
Brundibár va letto come una limpida denuncia della situazione dell’epoca. Il piccolo apologo è in realtà un manifesto etico che invita ad aver fiducia nel bene che non potrà non trionfare sul male, qui incarnato da Brundibár, un suonatore d’organetto arrogante e prepotente, dietro cui sembra stagliarsi l’ombra del dittatore. Gli ideali di solidarietà e convivenza civile consentono anche a chi è debole e indifeso di riaffermare la voce della verità e della giustizia. In tal modo la tenue favola si trasforma nella vittoria contro la tirannide grazie a un risveglio collettivo. Ed è stato senza dubbio questo messaggio a infondere ai martiri di Terežín la speranza nel futuro e la forza di conservare dignità e rispetto per se stessi.
(da http://www.operaroma.it/ita/opera-brundibar-14.php)